venerdì 18 maggio 2012

pm_18.5.12/ Emigrazione 2.0

Caso maro': polizia deposita accuse, c'e' l'omicidio
--------------------------------------------------
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: La rinascita della “semena” il grano duro di Sardegna
Napoli. Notte dei Musei da tutto esaurito
Termini Imerese: Passera, se sfuma piano impegno a nuova soluzione
Italia: Fuggire o morire?
Industria: Istat, a marzo ordinativi +3,5% su mese, -14,3% su anno
Industria: Istat, a marzo fatturato -3,1% su anno, fermo su mese
Spagna, prestiti in sofferenza banche salgono a 147,97 mld a marzo

Caso maro': polizia deposita accuse, c'e' l'omicidio
ultimo aggiornamento: 18 maggio, ore 11:35
Kollam, 18 mag. (Adnkronos) - La polizia dello stato indiano del Kerala ha depositato oggi in tribunale 196 pagine di accuse contro i due maro' Massimo Latorre e Salvatore Girone. I due italiani sono accusati di omicidio, tentato omicidio, danni e azione comune per delinquere. Lo riferisce la stampa locale.
--------------------------------------------------
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: La rinascita della “semena” il grano duro di Sardegna
18.05.2012
CAGLIARI Pane carasau «clonato», moddizzosu precotto e malloreddus-pappetta: se sono così o diventano così, cioè immangiabili, vuol dire che fra gli ingredienti non c’era neanche un grammo di grano duro prodotto in Sardegna. Succedde, da quando l’agricoltura isolama, un tempo addirittura era il granaio di Roma, ha abbandonato la coltivazione della spiga. L’errore è stato clamoroso:con gli ettari dimezzati in solo dieci anni, da 87mila sono crollati ad appena 24mila, la produzione autoctona azzerata e sostituta da importazioni selvagge di miscele straniere. Ma dalle ceneri adesso sta per risorgere la semena dura in Trexenta, Marmilla, nel Parteolla, in Anglona, nel Sinis e nella Nurra di Alghero. È tutto scritto nel bando per il rilancio del grano duro isolano, scritto dall’assessorato all’Agricoltura e dalle agenzie per la ricerca e lo sviluppo, Agris e Laore. L’obiettivo è dichiarato: «Rimettere in piedi e sostenere quella filiera che in passato era un nostro vanto», ha detto l’assessore Oscar Cherchi. Stavolta nel progetto – sollecitato dalla Coldiretti – sono stati coinvolti tutti gli attori: dall’agricoltore al mugnaio, dal fornaio ai produttori di pasta fresca. E infatti la sola notizia del progetto, che prevede gli immancabili incentivi (fino a un massimo di 7.500 euro) per chi riprenderà a coltivare la semena originale, ha dato subito uno scossone al mercato. In poche settimane, il prezzo a quintale del grano sardo è salito da 12 a 15 euro. E potrebbe essere proprio questo nuovo listino a decretare il successo di quello che non vuole essere solo un esperimento. Diversi pastifici locali si sono già detti pronti ad acqusitare la produzione. due condividono addirittura gratis quest’avventura, mentre il colosso Barilla non ha nascosto il suo interesse per questo grano tipico e dalle qualità eccellenti: ha il 13 per cento in più di proteine rispetto alle miscele concorrenti. «Non basta – ha detto l’assessore Cherchi – l’obiettivo del bando è anche quello di garantire continuità nella produzione». Il vero problema è questo: se l’eccellenza della semena è risaputa e apprezzata, è stata anche migliorata dall’Agris, la certezza della quantità è sempre stato il suo handicap. «Per questo la filiera del grano duro di Sardegna – hanno detto gli esperti dell’agenzia Laore – non dovrà essere estemporanea. Oggi ai trasformatori dobbiamo assicurare e lo faremo che il nostro prodotto non sarà uma meteora sul mercato». Se così sarà, il pane nostrano potrà presto recuperare anche buona parte di quei 50mila euro al giorno (fanno 18 milioni in un anno) che ora finiscono in tasche straniere, perché la Sardegna è diventata terra di conquista per baguette prodotte a Ravenna, o altre «pezzature» surgelate, precotte e colgelate, chissà dove e poi vendute soprattuto dalla grande distribuzione da cui i consumatori dovrebbero cominciare a diffidare. «Quella del grano è una nostra tradizione millenaria che abbiamo riportato al passo con i tempi», è scritto nel retro delle prime confenzioni promozionali di pane carasau, fregola, pistoccu integrale e biscotti prodotti con solo grano duro di Sardegna, la semena. Il prossimo passo dovrà essere quello di garantire a tutta l’agricoltura indigena un marchio unico e d’origine controllata: «È quello il grande progetto», ha detto l’assessore Cherchi, per evitare pessime imitazioni che oggi sono solo poltiglia. (ua)

Napoli. Notte dei Musei da tutto esaurito
Boom di prenotazioni per Pompei in notturna, Capodimonte, Sansevero e «Body Worlds»
Tutto esaurito in molti siti della Campania per la grande notte dei musei, in programma domani 19 maggio. L'evento si svolge in contemporanea in tutta Europa e quest'anno coinvolgerà oltre tremila siti di 40 paesi del vecchio continente. Ingresso gratuito dalle 20 del 19 maggio alle 2 del 20 maggio (ultimo ingresso all'una). Molti dei luoghi d'arte che hanno aderito all'iniziativa organizzeranno visite guidate, eventi di danza, o performance teatrali.
POMPEI ED ERCOLANO - Uno dei siti più gettonati è quello degli Scavi di Pompei dove sono «over» le prenotazioni per l'apertura straordinaria delle Terme Suburbane, unica area visitabile per l'occasione. Sarà possibile accedere, senza prenotazione, dalle 20.30 all'1.30, al «Padiglione della barca» degli Scavi di Ercolano dove è esposta la celebre imbarcazione rinvenuta nel 1982 sull'antica spiaggia, assieme ad una ricca serie di reperti collegati al mare e alle attività marinare della città. All'Antiquarium di Boscoreale sarà possibile visitare la mostra «I Calchi» ed ammirare un affresco con Bacco proveniente da una villa del territorio, recentemente recuperato a Londra sul mercato antiquario dalle forze dell'ordine.
MEMUS E TEATRO DI CORTE - Tra gli altri luoghi aperti per l'evento il MeMus: il museo e archivio storico del Teatro di San Carlo, resterà aperto, gratuitamente, dalle 19.30 fino alle 24. Il museo a Palazzo Reale di Napoli ha prorogato fino al 2 giugno la mostra «Opera ad Arte-Arte all'Opera»; al Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli, che rimarrà aperto gratuitamente per tutta la notte, Massimo Fargnoli incontra il celebre compositore italiano Sylvano Bussotti, recentemente festeggiato al Maggio Musicale Fiorentino, con un Concerto per i suoi ottanta anni diretto da Zubin Metha.
BELLE ARTI E CAPODIMONTE - All'Accademia di Belle Arti resteranno aperte Galleria e Gipsoteca dalle 19 alle 23. La serata sarà arricchita da performance artistiche, visite guidate e intrattenimenti musicali. Al Museo di Capodimonte «Clic si suona», lo scatto, emozione visiva, si fonde con la musica composta per l'occasione da Marco Sannini ed eseguita dai musicisti del Conservatorio di San Pietro a Maiella. Aperti anche i musei Nitsch, del Tesoro di San Gennaro, del Mare e l'Orto Botanico.
SANSEVERO E VON HAGENS - Anche la Cappella Sansevero resterà aperta: il tempio di via de Sanctis resterà aperto continuativamente dalle ore 10 del mattino a mezzanotte (ultimo ingresso consentito alle ore 23.40). A partire dalle ore 18, il biglietto ordinario di ingresso sarà ridotto da 7 a 5 euro, mentre a partire dalle ore 18.30 fino alla chiusura, i visitatori saranno allietati da interventi musicali e teatrali a cura dell'associazione culturale NarteA: nelle vesti del principe Raimondo di Sangro, un attore interagirà con il pubblico illustrando i capolavori della cappella barocca, mentre nell'aria echeggeranno note di violino. Nella cavea sotterranea, inoltre, dove sono esposte le misteriose «Macchine anatomiche», un altro attore darà voce al medico che fu incaricato dal principe di eseguirle, Giuseppe Salerno, e al racconto delle sue creazioni. Alla «Notte dei Musei» aderisce anche la mostra di Gunther von Hagens' Body Worlds all'Albergo dei Poveri che accoglierà i visitatori con due visite di taglio scientifico.
R. C.

Termini Imerese: Passera, se sfuma piano impegno a nuova soluzione
18 Maggio 2012 - 12:52
 (ASCA) - Roma, 18 mag - Se dovesse sfumare il piano originario per lo sviluppo dello stabilimento di Termini Imerese che la Fiat dismette e che e' destinato ad essere rilevato da Dr Motor, l'impegno del governo e' quello di trovare una nuova soluzione. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, a margine della presentazione del nuovo sito del ministero per le infrastrutture, ricordando che il Mise ha dato 15 giorni a Dr Motor per dimostrare la certezza del suo impegno finanziario entro 15 giorni.
 ''Se il piano originario puo' essere realizzato daremo il massimo apporto - ha detto Passera -. Se non dovessero esserci le condizioni per raggiungere l'obiettivo di una soluzione industrialmente e finanziariamente solida, ci impegneremo a trovarla''.
 Passera ha ricordato che il tavolo su Termini Imerese ripartira' dopo che Dr Motor avra' presentato i suoi impegni, ovvero alla scadenza dei 15 giorni o anche prima se la societa' rispondera' nei prossimi giorni.
sen/sam/

Italia: Fuggire o morire?
di Kordula Dörfler  – 18 maggio 2012
Pubblicato in: Austria
Traduzione di ItaliaDallEstero.info
Il paese patisce enormemente le conseguenze della crisi del debito pubblico e le misure di austerità imposte del governo. Giovani laureati emigrano in massa – e molti disperati si tolgono la vita.
Il paese dei suoi sogni è bagnato dal mare. Ha una forma allungata, migliaia e migliaia di chilometri di coste e alte montagne, il clima è piacevole, c’è buon cibo e vino buono e tesori culturali di ogni epoca della storia occidentale. Daniela M. 32 anni, trattiene a fatica le lacrime quando parla della terra dei suoi sogni. Non avrebbe mai immaginato di doverla abbandonare, forse per sempre. Ma questa è la sua ferma decisione, lasciare l’Italia, perché nel paese dei suoi sogni non esiste una cosa: un futuro per i giovani.
“Non vedo altre possibilità“, dice la donna snella con gli occhiali scuri, e la sua voce riprende sicurezza. E’ tutto pronto, in estate prenderà l’aereo per andare in Australia. Dopotutto, anche lì ci sono un clima mite e il mare ad attenderla – e un lavoro.
Le ha tentate tutte dopo aver finito gli studi. Non si contano le domande di impiego che ha spedito. “Dalla maggior parte non ho nemmeno ricevuto una risposta.” Nessuno ha voluto assumere la giovane architetto, almeno per non più di sei mesi. Infine ha accettato un lavoro qualsiasi, in un call center ha dato consigli a clienti impazienti, ha fatto la cameriera. Ha guadagnato veramente poco, troppo poco per vivere, troppo per morire. E così vive con i suoi genitori in un piccolo appartamento nei pressi di Roma, perché, come si può vivere con poche centinaia di euro in una città costosa come Roma?
La maggior parte non ha più alcuna speranza
A M. non piace parlare della sua storia, ma stare tra persone che la pensano come lei l’aiuta. Decine di giovani sono arrivati per un convegno chiamato “Emigrazione 2.0” che si è tenuto in una ex discoteca di Roma. Hanno un buon curriculum formativo ma sono senza lavoro fisso. La maggior parte tra l’altro non ha alcuna speranza di ottenerlo. La crisi finanziaria ha fatto salire il tasso di disoccupazione al 9,4 per cento. La cosa più grave è che colpisce i giovani. Un 35enne su tre e un 25enne su due non ha un lavoro. Sempre più giovani hanno a che fare con un lavoro temporaneo e mal pagato. Ciò consente ai datori di lavoro di risparmiare molto, mentre i lavoratori precari non hanno quasi diritti.
E non finisce qui, perché il governo vuole modificare l’art. 18. E mentre combatte con i sindacati, la disperazione dilaga, da questo punto di vista il cambiamento di governo avvenuto nel 2011 ha cambiato poco. Dopo un breve periodo di sollievo, la crisi colpisce molti con tutta la sua forza. Sempre più giovani vedono un’unica via d’uscita: lasciare l’Italia, in particolare proprio quelli di cui il paese avrebbe così tanto bisogno: personale altamente qualificato, docenti universitari, medici, architetti, ingegneri. Circa 600.000 negli ultimi dieci anni.
Particolarmente forte è l’esodo proveniente dall’arretrato Sud. Ma anche dal nord si parte per andare lontano. “Questi giovani non si accontentano di giocare in serie B, vogliono restare in serie A“, spiega il demografo Alessandro Rosina.
Del resto l’emigrazione non è un fenomeno nuovo in Italia, a partire dal 19° secolo ci sono sempre state ondate di emigranti, soprattutto verso l’America e l’Australia. Ma a differenza dell’ultima ondata, avvenuta negli anni ‘60 e ‘70, non sono più prevalentemente i lavoratori non qualificati a cercare la loro fortuna all’estero, anche al di là delle Alpi. “Questa è una forma di emigrazione finora sconosciuta in Italia“, spiega Gabriele di Mascio della UIM, che si occupa e segue gli italiani all’estero – e coloro che vogliono emigrare. E’ uno dei padri fondatori del convegno “Emigrazione 2.0” e si sorprende del grande afflusso [di partecipanti]. Dovrebbero seguirne altri, il prossimo a Londra, una delle mete preferite per i giovani italiani, e forse anche a Berlino.
Secondo le statistiche, un suicidio al giorno
Ma non tutti hanno il coraggio di emigrare. Lucia (28), un ingegnere disoccupato, non vedeva via d’uscita dalla miseria. Si è gettata da un balcone a Cosenza. “Non riusciva più a vivere in questa Italia, non ha visto altra soluzione” ha scritto la madre in una lettera aperta al giornale locale.
In questi giorni storie quotidiane come queste creano sgomento negli italiani, ogni giorno i media raccontano di persone che si tolgono la vita – a causa della crisi. Alcuni ricorrono a mezzi estremi per protesta: un operaio a Bologna si è dato fuoco morendo giorni dopo, a fine marzo anche un operaio edile marocchino si è dato fuoco davanti al municipio di Verona perché senza stipendio da quattro mesi. Una persona disabile, che aveva chiesto invano il rimborso delle spese per le terapie mediche, poco prima di una visita del Primo Ministro Mario Monti a Napoli, si è dato fuoco.
Ci sono anche pensionati a cui è stata ridotta la pensione e per questo la fanno finita, come recentemente è successo ad una signora siciliana. E ci sono anche capaci imprenditori ridotti sul lastrico, piccoli e medi imprenditori, la spina dorsale dell’economia: sono colpiti dalla mancanza di ordinazioni, aggravati da mancate riscossioni del credito e ritardati pagamenti dei fornitori e clienti.
Dal 2008 al 2011 sono fallite più di 40.000 aziende e secondo una statistica solo nel 2011 la crisi ha portato al suicidio una persona al giorno. L’associazione artigiana parla anche di oltre 1000 suicidi, un aumento del 24 per cento dal 2008, dato che nel 2012 forse verrà superato. E chi ha un lavoro, teme per il futuro. Gli stipendi a reddito fisso sono in netto calo, in compenso aumentano i prelievi fiscali e le tasse imposti dalla politica di rigore del governo. I consumi diminuiscono, i ristoranti non sono certi di poter restare ancora aperti, nei centri storici sempre più negozi chiudono, perché non possono più pagare l’affitto. Il 2012 potrebbe essere l’anno economicamente più difficile per l’Italia dal 1945.
“Non posso più aspettare che le riforme di Monti diano i loro frutti“, dice Michele F. (30), tecnico informatico, ma che oggi in Italia ha difficoltà [a trovare lavoro]. Andrà a Londra. Suo fratello vive già lì, è un medico, lo ha aiutato a trovare un posto di programmatore pagato meglio. “Londra mi aspetta”, dice con tono deciso, cercando di sorridere.
[Articolo originale "Italien: Eine Flucht in die Ferne – oder in den Tod" di Kordula Dörfler ]

Industria: Istat, a marzo ordinativi +3,5% su mese, -14,3% su anno
ultimo aggiornamento: 18 maggio, ore 10:31
Roma, 18 mag. (Adnkronos) - Gli ordinativi totali dell'industria , a marzo, hanno registrato un aumento congiunturale del 3,5%, sintesi di incrementi del 2,6% degli ordinativi interni e del 5,1% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali diminuiscono del 5,1% rispetto al trimestre precedente. Nel confronto con il mese di marzo 2011, l'indice grezzo degli ordinativi segna un calo del 14,3%. E' quanto emerge dalle rilevazioni diffuse oggi dall'Istat.

Industria: Istat, a marzo fatturato -3,1% su anno, fermo su mese
ultimo aggiornamento: 18 maggio, ore 10:13
Roma, 18 mag. (Adnkronos) - Fatturato dell'industria fermo a marzo rispetto al mese precedente e in calo del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2011. Sono i dati, rispettivamente, congiunturali e tendenziali contenuti nelle rilevazioni diffuse oggi dall'istat. Nel dettaglio, a marzo, il fatturato dell'industria, al netto della stagionalita', registra una variazione nulla rispetto a febbraio, sintesi di un calo dello 0,7% sul mercato interno e di un aumento dell'1,3% su quello estero. Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice scende dell'1,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a marzo 2011) il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 3,1%, con un calo del 6,8% sul mercato interno e un aumento del 4,8% su quello estero.

Spagna, prestiti in sofferenza banche salgono a 147,97 mld a marzo
I prestiti in sofferenza delle banche spagnole sono saliti a marzo ai massimi da settembre 1994, attestandosi a 147,97 miliardi di euro, l'8,37% del totale. Lo si apprende dai dati della Banca centrale spagnola. A febbraio i prestiti in sofferenza degli istituti di credito iberici erano risultati pari all'8,3% del totale.
Il numero totale dei prestiti in sofferenza è ora quasi 10 volte superiore ai livelli del 2007. Ieri l'agenzia di rating Moody's ha declassato 16 banche spagnole, mentre l'economia del Paese è in recessione dal quarto trimestre e la disoccupazione continua a crescere.
Sono considerati prestiti in sofferenza per le banche, i crediti erogati che hanno superato da più di tre mesi la data prevista del rimborso e che non sono ancora stati saldati.


Nessun commento: