venerdì 1 giugno 2012

am_1.6.12/ Sgarrupati e Sonderfall

Spagna, Fitch taglia rating 8 comunità autonome
Spagna: Governo prepara condono edilizio per fare cassa
Crisi: Ungheria critica Bruxelles, ha preso decisioni finanziarie errate
Crisi: Croazia di nuovo in recessione
La slovenia esige un ‘serio monitoraggio’ della croazia
Dinaro in caduta libera mentre si attende l’accordo sul nuovo governo serbo
Ue: Immigrati, fuorilegge datori lavoro Finlandia Portogallo e Slovenia
Tlc: Bruxelles chiede multe per Slovenia e Portogallo
Crisi: Lettonia ratifica patto fiscale europeo
Economia svizzera, un vero Sonderfall

Spagna, Fitch taglia rating 8 comunità autonome
L'agenzia Fitch ha tagliato il rating di otto comunità autonome spagnole. Lo si apprende da un comunicato della stessa Fitch in cui è precisato che l'agenzia a marzo aveva messo le otto comunità autonome sotto osservazione con implicazioni negative che ora appartengono tutte alla categoria BBB, tranne i Paesi Baschi che sono ad A+ e la comunità autonoma di Madrid è ad A-.
Il taglio del rating riflette l'ambiente economico negativo in Spagna, che ha portato alla depressione del gettito fiscale e dei deficit strutturali di bilancio delle amministrazioni regionali e anche le difficoltá di accesso al finanziamento a lungo termine.

Spagna: Governo prepara condono edilizio per fare cassa
31 maggio, 17:54
(ANSAmed) - MADRID, 31 MAG - Un condono edilizio per fare cassa, dare ossigeno al settore immobiliare paralizzato dalla crisi ed evitare i costi di decine di demolizioni di costruzioni abusive, ordinate da sentenze definitive della magistratura. E' quello che ha allo studio il governo spagnolo, contenuto nella bozza di riforma della legislazione urbanistica, inviate dal Ministero delle Infrastrutture a Regioni e Comuni - che dovranno apportare le proprie osservazioni - e citato oggi da El Pais. Il condono riguarderebbe decine di migliaia di edificazioni abusive, soprattutto sul litorale del sud, di Marbella, Malaga dell'Almeria, ma anche del nord ovest e della Cantabria.
Impossibile, per ora un censimento, dato che in alcuni casi si tratta di interi complessi urbanistici. Si stima che nella sola località de la Axaquia, in provincia di Malaga, ci siano almeno 10.000 alloggi costruiti su terreni rurali non edificabili. Così come in Andalusia sono fra le 300.000 e le 350.000 le case abusive, che non possono essere demolite né legalizzate, secondo quanto afferma un decreto approvato a gennaio dalla giunta regionale del Psoe, che concede loro "riconoscimento giuridico".
 La bozza di riforma include, fra l'altro, cambi alla Legge dei suoli, a quella sull'economia sostenibile e alla normativa sulla proprietà. E sottolinea che "esiste attualmente suolo capace di accogliere nuove crescite urbanistiche per i prossimi 45 anni", mentre "lo stock degli alloggi già costruiti, senza vendita e vuoti" viene giudicato "sovrastimato al punto che la costruzione di case nuove è diminuita dell'88%". La riforma introduce anche misure per evitare il sovraffollamento di alloggi da parte di immigrati, con una disposizione in cui si obbligano i comuni a negare la residenza in alloggi in cui il numero di residenti in funzione dei metri quadri non garantisce "adeguate condizioni di abitabilità", vale a dire 20 metri quadri per persona. Per poter accedere al condono, il testo della riforma impone quattro condizioni: l'edificazione delle case deve essere ultimata; la compravendita deve essere avvenuta successivamente all'ultimazione dei lavori; la superficie non deve eccedere la licenza prevista dal precedente piano urbanistico e gli alloggi non possono trovarsi in territorio di demanio pubblico, come foci di fiumi, prima linea della spiaggia, etc, e non devono comportare rischio per la pubblica incolumità. Il condono non riguarda le case abusive costruite direttamente sulla spiaggia, per le quali il Ministero dell'Ambiente sta preparando una modifica della Legge delle Coste, alla quale si oppongono le associazioni ambientaliste, che temono che il condono possa scatenare un nuovo sacco urbanistico del litorale spagnolo. In seguito alla mobilitazione di Greenpeace, Verdemar-Ecologistas en Accion, WWF e Agarden, che hanno costituito una piattaforma contro "l'urbanismo selvaggio", il Ministero dell'Ambiente si è impegnato a esaminare il piano urbanistico approvato dal municipio di Valdevaqueros, governato dal PP, per la realizzazione di un complesso residenziale di 350 ville e alberghi su una delle poche spiagge vergini di Tarifa, all'estremo lembo meridionale della Spagna, sullo Stretto di Gibilterra.(ANSAmed).

Crisi: Ungheria critica Bruxelles, ha preso decisioni finanziarie errate
31 Maggio 2012 - 15:02
 (ASCA-AFP) - Budapest, 31 mag - Il ministro dell'Economia ungherese Gyorgy Matolcsy ha duramente criticato Bruxelles per la sua gestione della crisi, rea di aver adottato una ''serie di decisioni finanziarie errate'' e per aver tentato di creare un nuovo ''impero''.
 In un articolo pubblicato sul settimanale Heti Valasz il capo della diplomazia di Budapest ha affermato che ''lo sforzo di centralizzare l'Unione europea dal 2008 non ha avuto alcun successo, tanto che la Commissione ha adottato una serie di errate decisioni finanziarie''.
 ''E' stata una cattiva gestione della crisi da parte della Commissione nella zona euro - ha rincarato Matolcsy - a trascinare il declino dell'Ue sulla scena internazionale. La centralizzazione di un impero europeo, vale a dire l'ulteriore rafforzamento di Bruxelles, e' contrario ai nostri interessi, perche' erode l'indipendenza dello Stato ungherese, necessario per lo sviluppo economico del Paese'', ha infine concluso il ministro.
 Le dichiarazioni di Matolcsy giungono all'indomani della revoca del blocco di una parte del fondo di coesione pari a 495 milioni di euro destinato all'Ungheria a causa del deficit eccesivo del Paese. Grazie ai tagli ulteriori e alle imposte approvate a Budapest, come quelle sulle telefonate e sulle transazioni bancarie, il deficit ungherese scendera' sotto il 3% quest'anno e anche nel 2013, secondo le valutazioni della Commissione, e in tal modo la sanzione senza precedenti nell'Ue, decisa a marzo, potra' essere revocata.
rba/mau/ss

Crisi: Croazia di nuovo in recessione
Pil -1,3% in primo trimestre, secondo calo consecutivo
31 maggio, 13:50
(ANSAmed) - ZAGABRIA, 31 MAG - Il Pil della Croazia ha registrato nel primo trimestre del 2012 una contrazione dell'1,3 per cento, che, trattandosi di un calo per il secondo trimestre consecutivo, significa che il Paese e' di nuovo in recessione.
Lo mostrano i dati dell'Ufficio di statistica della Croazia (Dzs) diffusi oggi.
 ''E' ovvio che si tratta di un dato negativo, ma una situazione simile e' presente in quasi tutta l'Europa'', ha commentato il primo ministro Zoran Milanovic. La contrazione del Pil, secondo gli analisti, e' in primo luogo dovuta al forte calo della produzione industriale, del 9 per cento dall'inizio dell'anno, e delle spese della popolazione e del settore pubblico dopo le misure di rigore e risparmio introdotte dal governo di Milanovic.
 Durante il primo ciclo della crisi economica, il Pil croato aveva visto un drastico calo di addirittura il 5,8 per cento nel 2009 e dell'1,4 nel 2010. L'anno scorso l'economia croata ha registrato una leggera ripresa di circa l'uno per cento, per poi rientrare in recessione. (ANSAmed).

La slovenia esige un ‘serio monitoraggio’ della croazia
Da Bruxelles i rappresentanti sloveni della commissione Affari Generali hanno dichiarato di esigere un monitoraggio “serio e continuo” della Croazia, e che gli sloveni sono parecchio sensibili sul “tema dei diritti fondamentali”.
 Il segretario di Stato sloveno Igor Sencar ha affermato che durante il dibattito è stato criticato il sistema giuridico croato che deve risolvere ancora alcune questioni chiave. L’incertezza legale non nuoce solo agli interessi della Slovenia, ha detto Sencar, ma anche agli interessi di molti cittadini e aziende, riporta il ‘ Vecernji List ‘.
 Un monitoraggio serio sulla Croazia dovrebbe andare avanti fino all’adesione, perché è nell’interesse dell’UE e anche della Croazia stessa, ha concluso Sencar.

Dinaro in caduta libera mentre si attende l’accordo sul nuovo governo serbo
Crolla la quotazione del dinaro serbo, che nella sola giornata di ieri ha perso lo 0,3 per cento del suo valore andando a toccare i 116,6121 punti nei confronti della valuta europea. Gli interventi compiuti la settimana scorsa dalla Banca nazionale serba (Nbs) non sono serviti a frenare la tendenza negativa che ha portato negli ultimi mesi a una caduta verticale della moneta nel mercato valutario internazionale. Nel corso del 2012 il suo valore è calato del 10,3 per cento, mentre rispetto a maggio dell’anno scorso la diminuzione è del 16,8 per cento. Voci che Nelle scorse settimane il governatore della banca centrale, Dejan Soskic, ha dichiarato che l’istituto nazionale non potrà mettere in atto ancora a lungo interventi massicci come quelli operati nei mesi scorsi, che finora hanno visto un totale di 121,2 milioni venduti nel mercato internazionale dei cambi. A questo proposito il governatore della Nbs ha più volte richiamato l’attenzione sulla necessità di formare il nuovo esecutivo in tempi rapidi, mentre indiscrezioni parlano di un possibile crollo del dinaro fino a 130 punti per un euro. La speaker del Parlamento serbo, Slavica Djukic Dejanovic, ha assicurato ieri che “la nuova maggioranza parlamentare sarà nota entro i primi giorni di giugno”, e la Serbia dovrebbe avere un nuovo governo entro la fine dello stesso mese. Restano però i nodi da sciogliere sulle alleanze che dovranno portare alla composizione del nuovo esecutivo, a cominciare dal “terzo partner” che Democratici e Socialisti dovranno trovare entro lunedì, giorno in cui il neo-eletto presidente Nikolic ha annunciato l’inizio dei colloqui con tutte le forze politiche in caso di mancato accordo.

Ue: Immigrati, fuorilegge datori lavoro Finlandia Portogallo e Slovenia
Norme europee contro sfruttamento extracomunitari irregolari
31 maggio, 17:15
(ANSAmed) - BRUXELLES, 31 MAG - Finlandia, Portogallo e Slovenia non hanno ancora applicato le regole Ue su misure e sanzioni contro i datori di lavoro che impiegano immigrati irregolari. Per questo sono finiti nel mirino di Bruxelles e ora hanno due mesi di tempo per adeguarsi, altrimenti rischiano di finire davanti alla Corte europea di giustizia.
 La direttiva Ue prevede sanzioni per i datori di lavoro, anche cittadini privati, che traggono vantaggio dalla posizione precaria degli immigrati fuorilegge, per quelli che solitamente sono impieghi a basso costo e in condizioni inadeguate. Le norme Ue rafforzano anche i diritti del singolo lavoratore immigrato che puo' fare richiesta di buste paga arretrati. Per la Commissione europea queste regole Ue rappresentano un elemento chiave contro l'immigrazione illegale, con il divieto di assumere immigrati irregolari extracomunitari, punendo i datori di lavoro con multe o sanzioni penali nel peggiore dei casi.
Tutti gli Stati membri dell'Ue, ad esclusione di Danimarca, Irlanda e Gran Bretagna, sono vincolati al rispetto di questa direttiva.(ANSAmed)

Tlc: Bruxelles chiede multe per Slovenia e Portogallo
Commissione Ue propone sanzioni a Corte di giustizia europea
31 maggio, 18:25
(ANSAmed) - BRUXELLES, 31 MAG - Slovenia e Portogallo rischiano di pagare multe salate per non aver ancora adottato le nuove regole Ue sulle telecomunicazioni. La Commissione europea ha infatti deciso di deferire i due paesi alla Corte europea di giustizia, insieme a Belgio, Olanda e Polonia, per non aver rispettato la scadenza prevista del 25 maggio 2011.
 Bruxelles ha proposto alla Corte Ue di imporre una multa per ciascuno Stato membro inadempiente a partire dalla futura sentenza fino alla piena trasposizione delle regole nella legislazione nazionale: nel caso del Portogallo si parla di 22mila euro al giorno e in quella della Slovenia di 13mila euro al giorno. Gli altri 22 paesi che hanno attuato le regole Ue sulle telecomunicazioni, spiega la Commissione europea, garantiscono un mercato competitivo per i consumatori e le imprese e danno ai clienti dell'Ue nuovi diritti, come quello di modificare il proprio operatore telefonico in un giorno oppure di cambiare il numero, ma anche di essere informati in caso di furto dei dati personali online.(ANSAmed).

Crisi: Lettonia ratifica patto fiscale europeo
31 Maggio 2012 - 20:46
 (ASCA-AFP) - Riga, 31 mag - La Lettonia e' l'ultimo paese dell'Unione Europea ad aver approvato il patto fiscale Ue.
 Il provvedimento, che aveva bisogno di una maggioranza qualificata di due terzi del Parlamento di Riga, ha ottenuto oggi 67 voti favorevoli, 29 contrari ed un astenuto.
 La Lettonia, membro dell'Ue dal 2004, punta ad entrare nell'area euro nel 2014 e per questo e' stato uno dei 25 paesi ad aver firmato il 'fiscal compact' lo scorso gennaio.
fgl/

Economia svizzera, un vero Sonderfall
Nel primo trimestre il PIL sale dello 0,7%
di Corrado Bianchi Porro
Sorprende in positivo la crescita dell’economia elvetica che nel primo trimestre del 2012, a fronte di una previsione stagnante (il Créa di Losanna aveva addirittura previsto un -0,1% e i più ottimisti avevano pronosticato un +0,2%) ha di fatto realizzato un eccellente +0,7% sul trimestre precedente rivisto al rialzo al +0,5% e un +2% nell’arco degli ultimi 12 mesi (marzo 2012 su marzo 2011). Un risultato che è superiore a quello della Germania (+0,5%), della Francia (fermo allo zero come l’insieme dell’Unione europea) e naturalmente ben superiore a quello di Italia e Spagna in deciso rosso. Comunque, per l’anno si prevede un rallentamento. La BNS ipotizza nel 2012 un progresso del Pil dell’1% e l’OCSE dello 0,9% a fronte di uno 0,8% per l’Austria e 0,6% della Francia. I motivi di questo andamento contrastante con le previsioni? In primo luogo, gli indicatori delle previsioni non sono attendibili e dunque dovranno essere affinati. È una lezione di umiltà che ci si impone, commenta a caldo Janwillem Acket, capo economista della Julius Baer. In secondo luogo l’andamento favorevole dei consumi privati (+0,6%) e pubblici (+2%) ha dato l’impulso determinante. Da notare che la performance elvetica è stata ottenuta nonostante un regresso delle esportazioni (-0,5%) per la forza del franco e la debole congiuntura in Europa e dell’edilizia (-0,5%) a motivo principalmente dell’ondata di freddo che ha investito la Svizzera nel mese di febbraio. Tanto è che gli investimenti nell’edilizia sono addirittura diminuiti del 5% nel trimestre. Il fatto è che l’andamento favorevole del mercato del lavoro e l’afflusso di nuovi residenti con l’immigrazione hanno sostenuto i consumi interni. Ma si registra parimenti un dinamismo dei servizi pubblici, immobiliare, informatica e settore finanziario. Bruno Parnisari del Segretariato dell’economia (Seco) ribadisce che l’immagine globale è positiva, ma non omogenea. Rispetto al trimestre precedente, nel primo trimestre gli investimenti fissi lordi sono calati dell’1,5%. Per contro, gli investimenti in impianti e attrezzature hanno continuato ad avere un andamento positivo, favoriti dalle maggiori importazioni (aeroplani e software), con una crescita dell’1,5%. L’export nel primo trimestre è calato dello 0,5%. Per contro, le esportazioni di servizi, con il 2,6%, sono assai cresciute. Anche le importazioni di merci sono aumentate del 2% e quelle dei servizi son cresciute del 3,1%. Il valore aggiunto del settore dominato dall’industria (-1,1%) e dell’edilizia (-0,5%) è diminuito, così come quello del settore alberghiero e ristorazione. Hanno contribuito positivamente alla crescita del PIL i settori delle attività creditizie, assicurazioni, immobili, locazione, informatica, ricerca e sviluppo (+2,3%) e i servizi pubblici (+0,8%). Per le attività creditizie si tratta del più marcato andamento trimestrale dall’inizio 2007. Anche il commercio ha registrato un aumento di valore aggiunto. E veniamo all’influsso dei cambi misurato dal deflatore. I prezzi di impianti e attrezzature diminuiscono da oltre dieci trimestri; tale tendenza è proseguita nel primo trimestre (-2,5%). I prezzi degli investimenti nell’edilizia sono invece aumentati del 1,2%. I prezzi all’esportazione sono leggermente cresciuti per la prima volta dall’inizio del 2009 (+0,4%) per il legame con l’euro, presumibilmente. Anche i prezzi all’importazione sono aumentati dello 0,4%.

Nessun commento: