sabato 16 giugno 2012

pm_16.6.12/ Anche questo ha fallito, ma lo si sapeva dall’inizio. - «L'Italia si è spostata dall'orlo del precipizio solo che il cratere del precipizio si sta allargando e siamo di nuovo in una crisi» così il Presidente del consiglio Mario Monti (...)

Debito pubblico costa 933 euro anno
Monti: «L'Italia si è spostata dal precipizio»
Immobili: Censis, 81% italiani vive in casa di proprieta'

Debito pubblico costa 933 euro anno
Adusbef e Federconsumatori, con Monti cresciuto di 9 mld al mese
16 giugno, 13:22
(ANSA) - ROMA, 16 GIU - Il debito pubblico e' ''una stangata aggiuntiva, oltre tasse, tariffe, balzelli, di 933 euro l'anno di costi occulti, per l'incapacita' dei governi e della classe politica di programmare una riduzione''. E' quanto dichiarano Adusbef e Federconsumatori, che sottolineano come sotto il governo Monti il debito sia cresciuto al ritmo di 9 miliardi di euro al mese.

Monti: «L'Italia si è spostata dal precipizio»
E ribadisce che il governo sta lavorando per la crescita
«L'Italia si è spostata dall'orlo del precipizio solo che il cratere del precipizio si sta allargando e siamo di nuovo in una crisi» così il Presidente del consiglio Mario Monti nel corso dell'inaugurazione del nuovo quartier generale di Vodafone Italia alle porte di Milano. Quindi è tornato sul decreto sviluppo: «Il governo sta lavorando per la crescita è entrato nella fase due e adesso coltiva la crescita».
PERCORSO FATICOSO - «Prendere provvedimenti per la crescita è un percorso lungo e faticoso, presto vedremo alcuni effetti ma non sono cose che possono essere misurate nel mese o nel trimestre» ha aggiunto il premier. Sulle dismissioni ha voluto chiarire: «Abbiamo avviato un'importante politica di dismissioni del patrimonio pubblico. Ci potreste chiedere perchè non l'abbiamo fatto subito: sarebbe stato un messaggio sbagliato al mercato e alla comunità internazionale».

Immobili: Censis, 81% italiani vive in casa di proprieta'
10:38 16 GIU 2012
(AGI) - Roma, 16 giu. - Nonostante la nuova imposta Imu, niente lascia pensare che gli italiani venderanno la propria casa per tornare in affitto come trent'anni fa. Nel 1981 gli italiani che vivevano in una casa di proprieta' erano il 64%, una percentuale che oggi e' salita all'81. Un dato, quello evidenziato dal rapporto Censis-Abi, tanto significativo se confrontato con quello degli altri Paesi europei: ad esempio, solo il 46% dei tedeschi e il 61% dei francesi vive in una casa di proprieta'. Solo la Spagna conferma il trend dell'Italia (con l'83%). Eppure, la grande fase di patrimonializzazione delle famiglie mediante l'acquisto di un immobile sta per conoscere la sua parabola discendente. Difficile pensare, si legge nel rapporto Censis-Abi, che questo dato possa crescere ancora. Negli ultimi trent'anni il numero totale di abitazioni e' aumentato del 32%, esattamente come il numero delle famiglie, malgrado la popolazione sia aumentata appena del 5%.
   Cio' e' avvenuto a causa della drastica diminuzione del numero medio di componenti per famiglia, sceso da 3 a 2,4. Il sistema e' quindi in sostanziale equilibrio per quanto riguarda il numero totale delle abitazioni.

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