lunedì 25 giugno 2012

am_25.06.12/ Forza autonomia psichiatrica, Psichiatria democratica, Partito pasta e sarde psicotiche, Movimento figli di Basaglia, Associazione cultura psicopatologica della piccola e media autonomia, Partito identita’ dell’io a fisarmonica.===Sugli enti locali siamo autonomi. Roma, che non finanzia le nostre autonomie, la smetta di molestarci, altrimenti saremo al caos istituzionale oltre che all’aumento dei costi – attacca anche Daniele Galasso, capogruppo pidiellino. Il Movimento - spiegano i promotori - è una risposta politica e non vuole fare assolutamente antipolitica perché solo dalla politica tra la gente e per la gente è possibile davvero sperare in un futuro migliore per l'isola. Vasi distrutti, il cancello d'ingresso divelto, forzate le porte degli uffici, danneggiate suppellettili ed escrementi sulle scrivanie e su alcune opere d'arte custodite nel cortile. E dunque i comportamenti spericolati delle banche si appoggiano, secondo la Bri, sulla promessa di un aiuto pubblico.

Rivoluzione Mpa: nuovo logo e nuovo nome
Salemi, danneggiata la Fondazione Sgarbi      
Palermo, ecco il nuovo movimento di Zamparini
La crisi mette ko le famiglie degli operai: redditi giù dell'8,5%, in 10 anni -442 euro
«Le banche tornano a speculare sui derivati».
Grecia: Rehn,missione troika in settimana
La Grecia assume 70mila diepndenti pubblici in barba agli accordi con Ue e Fmi
Spiegel, Pil Germania -10% se salta euro
Crisi: Merkel supera ultimo ostacolo a ratifica patto fiscale
Trst, oltrepadania. Province, addio a Gorizia e Pordenone

Rivoluzione Mpa: nuovo logo e nuovo nome
A sette anni dalla sua fondazione, il Movimento per l'autonomia, creato da Raffaele Lombardo, il partito cambia pelle
PALERMO. A sette anni dalla sua fondazione, il Movimento per l'autonomia, creato da Raffaele Lombardo, cambia volto, nome e logo. La «rivoluzione» parte da Palermo, dove il senatore Giovanni Pistorio stamattina ha aperto l'assemblea congressuale che a chiusura dei lavori, nel pomeriggio, definirà il nuovo corso con la nomina di un coordinatore e un portavoce. Poi appuntamento a Roma tra quindici giorni.  Nel nuovo gruppo dirigente non ci sarà Lombardo che conferma, a margine dell'assemblea, il passo indietro annunciato già nei giorni scorsi. «Darò una mano a chi me lo chiederà, ma da parte mia non ci sarà alcuna ingerenza e alcuna interferenza sulle scelte dei dirigenti».
Il nuovo coordinatore politico del movimento dovrebbe essere Pistorio, mentre come portavoce viene indicato Massimo Russo, pm in aspettativa e attuale assessore alla Sanità nel governo siciliano di Raffaele Lombardo. Nel nuovo simbolo ci sarà sicuramente la parola 'Autonomià, l'assemblea valuterà una serie di proposte tra cui 'Autonomia democraticà, 'Autonomia e identita, 'Autonomia e culturà.

Salemi, danneggiata la Fondazione Sgarbi      
Rai di vandali nei locali dell'ex canonica della Chiesa Madre, in piazza Alicia. Vasi distrutti, cancello divelto escrementi su alcune opere d’arte
PALERMO. Vasi distrutti, il cancello d'ingresso divelto, forzate le porte degli uffici, danneggiate suppellettili ed escrementi sulle scrivanie e su alcune opere d'arte custodite nel cortile. E' questo il bilancio dei danneggiamenti subiti dalla sede siciliana della Fondazione Sgarbi a Salemi, in provincia di Trapani.   
Si tratta dei locali dell'ex canonica della Chiesa Madre, in piazza Alicia, nel centro storico della città, che il Comune di Salemi, tramite apposita convenzione, aveva dato in affitto nei mesi scorsi all'istituzione culturale che porta il nome del critico d'arte ed ex sindaco della città Vittorio Sgarbi.  Lo rende noto la fondazione

Palermo, ecco il nuovo movimento di Zamparini
Presentato al teatro Politeama. Sono già più di mille quelli che hanno aderito. Avrà delle liste alle prossime regionali
PALERMO. Sono già più di 1000 quelli che hanno aderito al nuovo progetto politico del presidente del Palermo Maurizio Zamparini "Movimento per la Gente - Sicilia e Territorio", che stamani ha avuto il suo battesimo al teatro Politeama a Palermo. C'erano oltre a Zamparini, il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, amministratori locali,  sindaci, compreso il neo primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando venuto a portare il saluto della città, ed ancora i Forconi e molti cittadini. Il movimento presenterà delle liste alle prossime Regionali ponendo una condizione: nessun deputato uscente e nessun amministratore regionale potranno candidarsi all'interno delle liste. "Il Movimento - spiegano i promotori - è una risposta politica e non vuole fare assolutamente antipolitica perché solo dalla politica tra la gente e per la gente è possibile davvero sperare in un futuro migliore per l'isola".

La crisi mette ko le famiglie degli operai: redditi giù dell'8,5%, in 10 anni -442 euro
(Iberpress) 
ultimo aggiornamento: 24 giugno, ore 15:30
Roma - (Adnkronos) - Insieme a commessi e apprendisti sono quelli che pagano maggiormente il periodo di difficoltà economiche con un taglio nel bilancio tra il 2006 e il 2010 di 1.236 euro. In generale giù tutti i nuclei tranne i pensionati. Sindacati: "Intervenire subito sul fronte fiscale"

«Le banche tornano a speculare sui derivati».
L'allarme della banca dei regolamenti internazionali
La crisi non ha insegnato nulla alle banche? Non molto secondo la ottantaduesima relazione della Bri (Banca dei Regolamenti Internazionali), presentata oggi a Basilea, per la quale "il settore finanziario sta gradualmente riassumendo il profilo di elevata rischiosità che lo caratterizzava prima della crisi". Il contesto nel quale questo ritorno al rischio sta maturando, è ricapitolato così dalla Bri: "Malgrado i passi avanti nella ricapitalizzazione, molte banche seguitano a operare con un alto grado di leva finanziaria, comprese quelle che appaiono ben capitalizzate, ma in realtà presentano enormi posizioni in derivati. Gli istituti di maggiori dimensioni continuano ad avere interesse ad accrescere la leva finanziaria senza prestare la debita attenzione alle conseguenze di un possibile fallimento: data la loro rilevanza sistemica, essi confidano che il settore pubblico si farà carico delle ripercussioni negative".
E dunque i comportamenti spericolati delle banche si appoggiano, secondo la Bri, sulla promessa di un aiuto pubblico. Tanto che la Bri spiega: " Si potrà dire con certezza di avere compiuto progressi fondamentali in merito alla struttura del sistema finanziario quando gli intermediari di maggiore entità potranno fallire senza che ne debbano rispondere i contribuenti e quando le dimensioni dell'intero settore finanziario rispetto al resto dell'economia saranno mantenute entro limiti più restrittivi".
La Bri suggerisce perciò politiche che incentivino le banche ad assumere una politica più "assennata". Come farlo? Le ricette indicate sono: una riforma delle remunerazioni nel settore bancario, ma anche una riduzione dell'intervento pubblico nel caso di rischio per le banche, spostandone una parte del carico sugli obbligazionisti. Questi ultimi infatti, quando il patrimonio netto di un intermediario finanziario diventasse negativo, dovrebbero essere chiamati a pagarne il prezzo insieme al settore pubblico. Inoltre vengono suggeriti poteri di intervento più incisivi della autorità pubbliche.
La proposta della Bri va dunque nella stessa direzione di una proposta di direttiva comunitaria, presentata dalla Commissione Ue lo scorso 6 giugno, che prevede il passaggio dal bail out (salvataggio pubblico) ma alle risorse interne della banca, scaricandone i costi, in parte, su azionisti e obbligazionisti. Un passaggio quindi al bail in, che prevede il ricorso alla liquidazione delle attività tossiche degli istituti, per consentire la continuità delle attività dell'istituto, senza quindi scaricarne i costi sulla collettività. Anche la direttiva però prevede poteri di intervento incisive della autorità pubbliche per evitare che si arrivi a situazioni di rischio conclamate.
 24 giugno 2012

Grecia: Rehn,missione troika in settimana
Spostata di alcuni giorni, nuova data annunciata a giorni
24 giugno, 17:44
(ANSA) - BRUXELLES, 24 GIU - ''La missione comincera' il piu' presto possibile la settimana prossima. Non posso dare la data precisa, ma la settimana prossima'': lo ha detto all'ANSA Amadeu Altafaj Tardio, il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, riferendosi alla prevista missione della Troika in Grecia. La missione, ha precisato un funzionario Ue, ''e' stata spostata di alcuni giorni. E la nuova data sarà annunciata nei prossimi giorni''.

La Grecia assume 70mila diepndenti pubblici in barba agli accordi con Ue e Fmi
Negli ultimi due anni la Grecia ha assunto invece di licenziare. Il governo di Atene, sull'orlo della bancarotta anche per le dissennate politiche di assunzione nel settore pubblico in tempi di allegra finanza e apparente benessere, avrebbe violato l'accordo con l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale assumendo circa 70mila funzionari fra il 2010 e 2011, secondo un rapporto pubblicato oggi dalla rivista To Vima. Il settimanale di centro-sinistra, vicino ai socialisti del Pasok, giudicato affidabile da chi conosce bene la società greca, cita una relazione della missione della Troika (Ue, Bce ed Fmi) e un analogo documento del ministro delle Finanze ad interim, George Zannias.
La notizia eclatante salta fuori in una settimana decisiva per l'euro e Atene con l'incontro Merkel-Hollande di mercoledì 27 giugno e il Consiglio europeo di venerdì 29. «Mentre il governo (dei socialisti del Pasok che ora appoggia l'esecutivo di coalizione guidato dal conservoatre Samaras, ndr) ha approvato la legge per la riduzione del numero dei funzionari, questi ultimi sono rientrati dalla finestra», dice un esponente della troika, citato da To Vima, aggiungendo che 12mila altre persone sono state assunte dagli enti locali mentre era in corso il processo di fusione di alcuni comuni. In particolare il numero dei dipendenti è aumentato nelle amministrazioni locali, sanità, forze dell'ordine e i beni culturali.
La relazione che Zannias dovrebbe consegnare al suo successore Vassilis Rapanos, nominato dopo le elezioni del 17 giugno, rivela che il numero dei funzionari pubblici è ufficialmente pari a 692mila, mentre 53mila hanno lasciato il lavoro nel 2010 e altri 40mila nel 2011: la riduzione netta è stata solo di 24mila unità, secondo To Vima. La Grecia si è impegnata a sostituire in questo periodo un funzionario su cinque nel primo memorandum di negoziato in cambio degli aiuti dlel'Ue e dell'Fmi. (An. Man.)
 24 giugno 2012

Spiegel, Pil Germania -10% se salta euro
Il numero dei senza lavoro crescerebbe oltre i 5 milioni
24 giugno, 14:49
(ANSA) - ROMA, 24 GIU - L'economia tedesca potrebbe contrarsi fino a toccare il -10% quest'anno nel caso di una disintegrazione dell'euro. Lo scrive il Der Spiegel citando uno studio ancora non reso pubblico del Ministero delle finanze di Berlino. Inoltre il numero dei senza lavoro crescerebbe a oltre 5 milioni. Questi numeri, spiega una fonte del Ministero citata dalla rivista tedesca, dimostrano che il salvataggio della moneta unica e' il male minore considerato quanto costerebbe il ritorno alle valute nazionali.

Crisi: Merkel supera ultimo ostacolo a ratifica patto fiscale
ultimo aggiornamento: 24 giugno, ore 18:22
Berlino, 24 giu. (Adnkronos/Dpa) - Il governo tedesco ha raggiunto un accordo con gli Stati federali, superando l'ultimo ostacolo per la ratifica del patto fiscale europeo in Parlamento. "Abbiamo un accordo", ha detto il primo ministro del 'Land' della Sassonia-Anhalt Reiner Haseloff, dopo l'incontro con il Cancelliere Angela Merkel a Berlino. Gli Stati Federati temevano che fossero applicate una serie di misure di risparmio. Merkel ha gia' raggiunto un accordo con il principale partito di opposizione, Socialdemocratici e Verdi, per ottenere la necessaria maggioranza dei due terzi del Parlamento tedesco. Le due camere legislative tedesche Bundestag e Bundesrat, voteranno la settimana prossima sul patto fiscale e il meccanismo europeo di stabilita'. La sua ratifica e' data per scontata.

Trst, oltrepadania. Province, addio a Gorizia e Pordenone
Il nuovo piano del governo dimezza gli enti intermedi. Trieste si salva con una deroga. Si riapre lo scontro sull’autonomia
di Marco Ballico
 TRIESTE. Una conferma, il taglio della Provincia di Gorizia. E una sorpresa, quello della Provincia di Pordenone. Nell’agenda del governo c’è un nuovo piano che riduce gli enti di area vasta sulla base di tre parametri: abitanti, estensione, numero di Comuni. Il Friuli Venezia Giulia, in questo schema, perderebbe Gorizia e Pordenone, salvando Udine e Trieste, piccola e con poche amministrazioni comunali, ma capoluogo di regione. Le prime reazioni? Non diverse dal solito. «Sugli enti locali siamo autonomi», alza subito le barricate la politica regionale.
 I ricorsi A Roma si attende che la Corte costituzionale, il prossimo 6 novembre, si esprima sui ricorsi di sei Regioni ordinarie (Piemonte, Lombardia, Veneto, Molise, Lazio e Campania) contro l’articolo 23, commi 14-21, del decreto “salva-Italia”, quello che tra l’altro dispone che organi di governo delle Province sono presidente e Consiglio (con non più di 10 componenti eletti dai Comuni), e dunque non più la giunta, e che la gran parte delle funzioni di area vasta, con risorse umane e finanziarie, vengano conferite alle amministrazioni comunali.
 Gli ostacoli La riforma avrebbe dovuto diventare operativa da aprile di quest’anno ma, di fronte alla ribellione della periferia, il governo ha infilato un comma nella versione definitiva del decreto che prevede una legge statale, da emanarsi entro dicembre 2012, per dare il via al nuovo corso. Nulla di facile, insomma. Né l’approvazione della legge né la prospettiva della Consulta che, accogliendo i ricorsi, farebbe evaporare la riforma.
 Il piano alternativo Così, ecco la novità che rimbalza dalla capitale, il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi ha pronto un piano B, da attuarsi via decreto legge. A quanto filtra, il progetto prevede che le Province mantengano tre funzioni: viabilità, ambiente e gestione delle aree vaste. Non manca l’operazione dimagrimento. Azzerate le giunte, come del resto nel “salva-Italia”, Patroni Griffi salva solo le Province che soddisfano almeno due requisiti su tre: superficie non inferiore a 3mila km quadrati, popolazione superiore ai 350mila abitanti e più di 50 Comuni entri i confini. In questo modo, salvati i capoluoghi di Regione che non hanno i requisiti (Venezia, Ancona, Campobasso e proprio Trieste) si passerebbe dalle attuali 107 a 54 Province.
 Il quadro regionale In regione il quadro sulla carta è semplice: oltre a Trieste si salva Udine, che soddisfa tutti i tre requisiti, mentre spariscono Gorizia e pure Pordenone, sotto soglia come superficie e abitanti. Tutto questo al netto di possibili accorpamenti, anche se Gorizia nemmeno sommandosi con Trieste raggiungerebbe i tetti minimi.
 Le barricate Nuovi scenari che non spostano la politica Fvg dal fortino. Già impegnata in un confronto con il governo sul “salva-Italia”, la maggioranza non intende adeguarsi. «L’idea di risolvere i problemi e abbassare i costi cancellando le giunte provinciali è ridicola – afferma Isidoro Gottardo, segretario del Pdl –, bene ha fatto la Regione a resistere. Premesso che l’autonomia sugli enti locali è sancita dalla Costituzione e nessuna norma ce la può sottrarre, il nodo vero è partire dalla revisione della spesa corrente dei Comuni, un tema che affronteremo prestissimo». «Roma, che non finanzia le nostre autonomie, la smetta di molestarci, altrimenti saremo al caos istituzionale oltre che all’aumento dei costi – attacca anche Daniele Galasso, capogruppo pidiellino –. Potremo tener conto delle indicazioni generali, ma la riforma ce la faremo da soli».
 La difesa di Pordenone Anche Alessandro Ciriani, presidente della Provincia di Pordenone, difende l’autonomia: «I tagli fatti in laboratorio producono danni. La nostra Provincia è nata anche su basi storiche e culturali, la Regione non potrà non farsi sentire a tutela di un’identità così forte». Gianfranco Moretton, capogruppo del Pd, parla infine di «schizofrenia legislativa nazionale». Che fare in Consiglio? «Serve un disegno organico che consenta alle future aree vaste di governare i processi a costi più bassi».

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