domenica 8 luglio 2012

(2)_VIII.VII.MMXII/ Terroni! non mangiate piu' a casa, andate al ristorante, cosi’ le statistiche vi premieranno col titolo di “moderni nel progresso”, come i padani.===Ticino, Generoso Chiaradonna: (...) Ecco allora la vecchia ricetta monetarista di inondare il mercato di liquidità, in modo che qualcosa comunque capiti. Nei mesi scorsi la stessa Bce con due aste Ltro (acronimo inglese che sta per operazione di rifinanziamento a lungo termine) ha prestato alle banche europee che ne hanno fatto richiesta quasi duemila miliardi di euro. Gli effetti benefici di quel denaro praticamente ‘regalato’ agli istituti di credito non si sono fatti sentire nell’economia reale. Alle imprese e alle famiglie, insomma, è arrivato ben poco in termini di prestiti per gli investimenti. I mercati finanziari in quell’occasione ‘festeggiarono a champagne’.

Consumi, alla Campania record spesa per la tavola con 558 euro al mese
Spread:Visco, 200 punti colpa Italia
Merkel: 'Restiamo uniti Eurogruppo non forte'
Ticino. La strada monetarista per la crescita che non c’è

Consumi, alla Campania record spesa per la tavola con 558 euro al mese
Roma, 8 lug. - (Adnkronos) - La spesa delle famiglie per la tavola in Campania è il 38% superiore di quelle in Trentiono Alto Adige e si posiziona al top della classifica italiana con 558 euro al mese per il solo acquisto di alimenti e bevande rispetto agli abitanti del Trentino Alto Adige che con 403 euro al mese fanno segnare il valore più basso a livello nazionale. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sui consumi delle famiglie nel 2011 che fotografa le abitudini alimentari regionali.
In Italia la tavola è - sostiene la Coldiretti - una componente importante della spesa familiare della quale assorbe in media ben il 19% delle risorse con una spesa media mensile per famiglia è stata di 478 euro al mese. In media - evidenzia la Coldiretti - la maggiore percentuale della spesa è destinata all'acquisto nell'ordine di carne (114 euro), frutta e ortaggi (85 euro), pane e pasta (80 euro), latte e formaggi (65 euro), pesce (42 euro), bevande (42 euro), zucchero e caffè (35 euro) e oli e grassi (15 euro).
Dietro il valore nazionale si nascondono però - continua la Coldiretti - notevoli differenze a livello regionale con i consumi per alimentari e bevande che nel Mezzogiorno d'Italia sono la prima voce di spesa e assorbono oltre un quarto della spesa complessiva. La situazione - conclude la Coldiretti - varia tuttavia notevolmente da Nord a Sud nelle diverse regioni, dall'importo minimo di 403 euro al mese in Trentino Alto Adige, ai 438 in Friuli Venezia Giulia, 444 in Basilicata, 445 in Sicilia, 453 in Abruzzo, 456 in Molise, 460 in Emilia Romagna, Toscana e Puglia, 463 in Valle d'Aosta, 467 in Liguria e in Veneto, 476 in Sardegna, 477 nel Lazio, 481 in Piemonte, 486 nelle Marche, 489 in Calabria, 491 in Lombardia e 506 in Umbria, fino ai 558 della Campania.

Spread:Visco, 200 punti colpa Italia
Governatore Bankitalia, governo e' su strada giusta
08 luglio, 11:27
(ANSA) - ROMA, 8 LUG - Soltanto 200 punti di spread sono colpa nostra, il resto è dovuto ai problemi comuni dell'euro. Lo sostiene il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, in un'intervista ad un quotidiano sottolineando che "il sistema finanziario dell'area euro è frammentato e la politica monetaria così non può avere successo". Il governo è sulla strada giusta e deve insistere il più possibile sui tagli alla spesa per arrivare ad abbassare le tasse ma senza pensare a un colpo secco per abbattere il debito.

Merkel: 'Restiamo uniti Eurogruppo non forte'
Cancelliere tedesco e presidente francese a Reims, vertice Monti-Moscovici su Eurogruppo
08 luglio, 13:08
REIMS (FRANCIA) - L'unione monetaria dell'euro "non è abbastanza forte" e per questo bisognerà passare all' 'unione politica'', anche se sarà una "fatica di Ercole": lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel intervenendo a Reims al fianco di Francois Hollande per i 50 anni della riconciliazione franco-tedesca.
HOLLANDE, ORA UNIONE DI BILANCIO E' PIU' VICINA -  Il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel sono giunti nella cattedrale Notre Dame di Reims, in Francia, per partecipare alle celebrazioni dei 50 anni della riconciliazione franco-tedesca. Prima del loro ingresso, Hollande e la Merkel si sono prestati a un bagno di folla, tra bandiere francesi, tedesche e dell'Unione europea. I due leader hanno quindi ascoltato i rispettivi inni nazionali, eseguiti da un'orchestra franco-tedesca, e sono entrati nella cattedrale Notre Dame sotto una leggera pioggia. Hollande e Merkel inaugurano poi la grande mostra su De Gaulle e Adenauer, che proprio a Reims, l'8 luglio del 1962, ebbero la forza di lasciarsi alle spalle mezzo secolo di odio tra Francia e Germania, gettando il seme di una relazione speciale che ancora oggi costituisce il motore dell'integrazione europea. Le decisioni sull'unione bancaria approvate nello scorso summit di Bruxelles sono un "passo ulteriore" verso un'unione di bilancio, che contribuirà a crescita, stabilità, e a stringere legami ancora più forti nell'Unione europea: lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, nel corso di un intervento al fianco della cancelliera tedesca Angela Merkel a Reims.
Intanto si sta tenendo un bilaterale tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il ministro dell'Economia francese, Pierre Moscovici, ad Aix-en-Provence, nel sud della Francia, a margine della conferenza economica Rencontres Economiques. Al centro della discussione il difficile Eurogruppo di domani a Bruxelles, dove dovranno essere sciolti i nodi legati alla condizionalita' degli interventi dell'Esm, le condizioni per gli aiuti alla Spagna e gli impegni del nuovo governo di Atene.
Con Monti siamo d'accordo sull'analisi dell'ultimo vertice Ue, e mi piace molto l'immagine che ha utilizzato, ovvero: 'Abbiamo aperto una porta che era chiusa, ora dobbiamo decidere la strada da prendere', ha detto il ministro Moscovici al termine del bilaterale col premier italiano.
"Dobbiamo parlare subito, già nell'Eurogruppo di domani, di unione bancaria e scudo anti-spread per aiutare chi, come l'Italia, ha un problema con la volatilità dei tassì", ha aggiunto Moscovici.
Nell'ultimo vertice Ue, ha spiegato il ministro, "abbiamo trattato le emergenze, ma ora dobbiamo creare un nuovo sistema" e, aggiungono fonti francesi, la difficoltà dei prossimi giorni è proprio l'applicazione delle decisioni del vertice di Bruxelles.
"La ricapitalizzazione diretta della banche spagnole, da parte del fondo salva-Stati Esm, è legata alla realizzazione della supervisione bancaria unica": ha detto Moscovici, spiegando come i due temi siano legati e quindi chi si aspetta domani all'Eurogruppo una decisione solo sulla Spagna potrebbe restare deluso.

Ticino. La strada monetarista per la crescita che non c’è
di Generoso Chiaradonna - 07/06/2012
Mai così in basso. Il tasso d’interesse di riferimento della Banca centrale europea (Bce) passa per la prima volta da quando esiste la moneta unica europea sotto la soglia psicologica dell’1% (ora a 0,75%). Una mossa largamente attesa dagli analisti e dai mercati, tanto è vero che non hanno festeggiato: i principali listini del Vecchio Continente sono rimasti ampiamente sotto la parità, con Milano – maglia nera – che ha fatto segnare un -2,07%.
La politica monetaria della Bce rimane quindi molto espansiva con la speranza che i tanto attesi investimenti ripartano. Preoccupano le parole di Mario Draghi che ha parlato di un’Eurozona ancora debole dove permane “un’elevata incertezza” che rinvia l’inizio della tanto auspicata ripresa a tempi più remoti. E quando avverrà – se capiterà mai – “la ripresa sarà graduale”.
Sono bastate queste affermazioni per far ripiombare i mercati alla realtà dei fatti: la recessione non è alle spalle, semmai si può parlare con un eufemismo di crescita nulla.
I problemi strutturali dell’Eurozona non sono stati ancora superati anche se il presidente della Bce giudica con favore i risultati dell’ultimo vertice Ue grazie al quale sarebbero state “gettate le basi” per una Unione più solida nel futuro, per ristabilire la ?ducia e avviare una crescita economica che diventa sempre più una chimera. Ecco allora la vecchia ricetta monetarista di inondare il mercato di liquidità, in modo che qualcosa comunque capiti. Nei mesi scorsi la stessa Bce con due aste Ltro (acronimo inglese che sta per operazione di ri?nanziamento a lungo termine) ha prestato alle banche europee che ne hanno fatto richiesta quasi duemila miliardi di euro. Gli effetti bene?ci di quel denaro praticamente ‘regalato’ agli istituti di credito non si sono fatti sentire nell’economia reale. Alle imprese e alle famiglie, insomma, è arrivato ben poco in termini di prestiti per gli investimenti. I mercati ?nanziari in quell’occasione ‘festeggiarono a champagne’. Ieri invece sono indietreggiati paurosamente a causa anche delle notizie che giungevano dalla Cina dove la locale banca centrale ha diminuito anch’essa il costo del denaro, segno evidente che pure la più grande e promettente economia emergente teme un rallentamento della sua corsa.
Con il taglio di 0,25 punti percentuali del tasso di riferimento della Bce, è sceso anche il tasso sui prestiti overnight all’1,5%, mentre i rendimenti sulla liquidità delle banche depositata presso la Bce valgono ora esattamente zero. Un motivo in più per gli istituti di credito per cercare di non parcheggiare i capitali all’interno dell’Eurozona, ma di metterli virtuosamente nel circolo economico. Ieri questi depositi ‘improduttivi’ ammontavano a oltre 806 miliardi di euro.
Se anche con questa ulteriore scossa monetarista e ulteriori provvedimenti ‘non convenzionali’, gli investimenti nelle economie della moneta unica non dovessero ripartire, ci troveremmo di fronte alla classica trappola della liquidità teorizzata da Keynes. Detta in altri termini: ci troveremmo ad avere un cavallo assetato che, pur trovandosi davanti a una quantità industriale di acqua cristallina e fresca, non ha la minima voglia di bere. Insomma, la crescita economica non è una cura che si impone con la forza. Servono ottimismo e visione politica e sociale per il futuro. Ingredienti che in Europa attualmente mancano come il pane, altro che acqua per i cavalli.


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