sabato 14 luglio 2012

(2)_XIV.VII.MMXII/ Forza Italia? Forza Veronica!===È ufficiale. Essere giovani vuol dire appartenere ad una categoria a rischio: almeno per le banche. Crolla il numero di mutui concessi alle famiglie in tempi di crisi (e questo si sapeva) ma stavolta sui certifica che a farne le spese sono soprattutto gli under 35 e i cittadini extracomunitari, più colpiti dalla disoccupazione e quindi considerati dalle banche soggetti più a rischio. È la fotografia di una delle facce della crisi scattata dalla Banca d'Italia in uno dei suoi cosiddetti «occasional papers.---Udin, oltrepadania, Cristian Rigo: Sette locali su dieci, tra i bar e i negozi sottoposti a controllo, non hanno rilasciato scontrini o ricevute fiscali nel corso della Notte bianca udinese

Attentato a Brindisi. Veronica dimessa dal centro di Pisa
Tribunale, no riassunzione 4 operai Fiat
Banca d'Italia: sempre meno mutui a giovani e immigrati, per le banche sono categorie a rischio
Cassaintegrazione boom: 500 milioni di ore in sei mesi             Udin, oltrepadania. Bar e negozi, il 70% non fa lo scontrino 


Attentato a Brindisi. Veronica dimessa dal centro di Pisa
PISA – Veronica, la studentessa rimasta gravemente ferita nell’attentato di Brindisi del 19 maggio scorso, è stata dimessa dal Centro ustioni di Pisa dopo una lunga degenza – vi era stata ricoverata il 24 maggio – durante la quale è stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici per la ricostruzione delle lesioni causatele dall’esplosione. La ragazza, secondo quanto riferito dal Centro, ha superato bene il programma chirurgico e, dopo una serie di controlli ambulatoriali, nei prossimi giorni potrà essere trasferita a Casciana Terme dove si trova un centro per i grandi ustionati e dove potrà proseguire il programma riabilitativo fisico e psicologico.

Tribunale, no riassunzione 4 operai Fiat
Respinta richiesta di 4 lavoratori
14 luglio, 12:15
(ANSA) - TORINO, 14 LUG - Il tribunale di Torino ha respinto il ricorso di quattro ex operai dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco che chiedevano la conferma dell'esistenza di un rapporto di lavoro dipendente e, quindi, la possibilita' di rientrare in servizio.''Pochi giorni dopo l'anomala decisione del Tribunale di Roma - commenta l'avvocato Diego Dirutigliano, del collegio difensivo dell'azienda - viene ora riconosciuto in modo netto a Fabbrica Italia il diritto di decidere se, quando e chi assumere''.

Banca d'Italia: sempre meno mutui a giovani e immigrati, per le banche sono categorie a rischio
I prestiti per acquistare casa sono in forte flessione per tutti: ma va peggio ad extracomunitari ed under 35
È ufficiale. Essere giovani vuol dire appartenere ad una categoria a rischio: almeno per le banche. Crolla il numero di mutui concessi alle famiglie in tempi di crisi (e questo si sapeva) ma stavolta sui certifica che a farne le spese sono soprattutto gli under 35 e i cittadini extracomunitari, più colpiti dalla disoccupazione e quindi considerati dalle banche soggetti più a rischio. È la fotografia di una delle facce della crisi scattata dalla Banca d'Italia in uno dei suoi cosiddetti «occasional papers».
MENO CONTRATTI - Tra il 2008 e il 2011 il numero di mutui concessi dalle banche per l'acquisto della casa è diminuito di oltre il 20% rispetto al quadriennio 2004-2007 e nello stesso periodo il numero totale di contratti stipulati dagli individui con meno di 35 anni è sceso di oltre il 30% rispetto ai quattro anni precedenti. La quota di mutui che fa capo a questa classe di debitori si è ridotta di 5,3 punti percentuali, al 36,4%, e l'età media dei mutuatari è aumentata di un anno, da 37,8 a 38,8 anni.
SELEZIONE - Le banche hanno adottato criteri più selettivi nei confronti della clientela più giovane, considerata più a rischio. L'incidenza delle sofferenze sui mutui erogati dal 2004 al 2007 a mutuatari con meno di 35 anni alla fine del periodo era pari allo 0,54%, a fronte di una media dello 0,49%; per i mutui concessi tra il 2008 e il 2011, è aumentata allo 0,87% (0,71% in media). Dal lato della domanda, spiega la Banca d'Italia, «la richiesta di mutui per l'acquisto di abitazioni da parte dei giovani con meno di 35 anni ha risentito degli effetti della crisi sul mercato del lavoro. La difficile congiuntura economica ha inciso in misura più forte su questa categoria di individui per i quali il tasso di disoccupazione è aumentato di 4,5 punti percentuali dal 2007 al 2010 (a fronte di un aumento di 2,3 punti percentuali per il complesso della popolazione). Tali difficoltà hanno reso i giovani maggiormente dipendenti dal punto di vista finanziario e hanno rafforzato la tendenza, già in atto da tempo, a ritardare l'uscita dalla famiglia di origine per costituirne una propria». Altro elemento che può aver depresso la loro richiesta di mutui, secondo l'istituto di Via Nazionale, è l'effetto «scoraggiamento»: si è registrato infatti «un sensibile incremento del numero dei giovani che non hanno domandato un prestito perchè certi che la loro richiesta non sarebbe stata accolta».
IMMIGRATI - Lo stesso discorso fatto per i giovani si applica, secondo Bankitalia, anche ai clienti originari di Paesi extracomunitari. Nel periodo 2004-2007, questi ultimi rappresentavano l'8,2% del totale dei mutui erogati; negli anni 2008-2011 la quota è scesa al 4,5%, nonostante un progressivo aumento di extracomunitari sul totale dei residenti in Italia. La riduzione ha riguardato in particolare i mutui erogati a clienti provenienti dal Nord Africa. Dal 2004 al 2011 l'importo medio dei mutui concessi è aumentato del 20% in valori nominali, del 5% in termini reali: l'incremento è stato molto più contenuto rispetto a quello registrato nello stesso periodo dalle quotazioni immobiliari. Fra gli anni 2004-2007 e 2008-2011 esso è passato da 134 a 145 mila euro. La crescita media annua nei due periodi ha registrato una decelerazione dal 3,6 all'1,9%. All'aumento dell'importo medio hanno contribuito in particolare i contratti di ammontare più elevato. A fronte di una riduzione del 22% del numero complessivo dei mutui concessi fra i due periodi, quelli di importo maggiore a 150 mila euro sono aumentati del 2%. Per i mutuatari più giovani e quelli provenienti da Paesi non appartenenti all'Unione Europea, si è registrata non solo una più elevata contrazione del numero di mutui concessi, ma anche una crescita assai più contenuta delle quantità offerte. Per gli under 35 l'importo medio fra il 2008 e il 2011 supera di 8 mila euro quello dei contratti stipulati nel periodo precedente, mentre per la restante clientela la crescita è stata di 12 mila euro. Assai più pronunciato è il divario fra la clientela proveniente da paesi extra-comunitari e i mutuatari dell'Unione Europea, per i quali l'aumento è stato rispettivamente di 3 mila e 12 mila euro.

Cassaintegrazione boom: 500 milioni di ore in sei mesi                             
Da inizio anno a giugno - si legge nel rapporto di giugno dell'Osservatorio Cig della Cgil Nazionale - il totale di ore di cassa integrazione è stato pari a 523.761.036, con un incremento sui primi sei mesi del 2011 pari a +3,16%, e con un impennata della cassa integrazione ordinaria (+41%)
ROMA - Al giro di boa del 2012 la richiesta di ore di cassa integrazione supera il mezzo miliardo, collocando in cassa a zero ore oltre 500.000 lavoratori con un taglio del reddito per oltre 2 miliardi di euro, quasi 4.000 euro per ogni singolo lavoratore. E' quanto emerge dalle elaborazioni Cgil dei dati rilevati dall'Inps.
Da inizio anno a giugno - si legge nel rapporto di giugno dell'Osservatorio Cig della Cgil Nazionale - il totale di ore di cassa integrazione è stato pari a 523.761.036, con un incremento sui primi sei mesi del 2011 pari a +3,16%, e con un impennata della cassa integrazione ordinaria (+41%). E' un "segnale inequivocabile di come il sistema produttivo non si attenda a breve una ripresa produttiva", commenta il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada che nel fare un bilancio di questo primo semestre dell'anno osserva come ci sia "un inquietante assestamento della crisi su livelli estremamente negativi, peggiori di quelli dello scorso anno, con un trend nella richiesta di ore che mira al miliardo anche per il 2012".

Udin, oltrepadania. Bar e negozi, il 70% non fa lo scontrino
Controlli “mirati” dei finanzieri tra Udine e Lignano: multati 48 esercizi commerciali e scoperti 5 lavoratori in nero
di Cristian Rigo
 UDINE. Sette locali su dieci, tra i bar e i negozi sottoposti a controllo, non hanno rilasciato scontrini o ricevute fiscali nel corso della Notte bianca udinese. E lo stesso è accaduto il giorno seguente nelle spiagge di Lignano. Così, alla fine, la Guardia di finanza ha sanzionato 48 esercizi commerciali. Nel “mirino” delle fiamme gialle sono finite tutte le attività “sospette”, quelle cioè per le quali erano emerse delle “anomalie” nel corso della mappatura anti-evasione portata avanti dal comando provinciale di via Giusti.
 Ma non è finita qui. Le Fiamme gialle hanno infatti scoperto anche 5 lavoratori in nero e sequestrato 423 “pezzi” di abbigliamento e pelletteria a quattro venditori abusivi di diverse nazionalità. E il bilancio dell’operazione sarebbe stato ancora più significativo se la pioggia non avesse interrotto i festeggiamenti per la Notte bianca con largo anticipo. Dopo l’ormai famoso blitz a Cortina, la Gdf continua dunque a effettuare controlli finalizzati a combattere l’evasione anche nel corso di grandi eventi quando aumenta la possibilità di cogliere sul fatto i furbetti dello scontrino. Che adesso hanno un nemico in più: i clienti.
 «Rispetto agli anni passati - spiegano infatti i finanzieri - le segnalazioni dei cittadini al 117 sono aumentate in modo esponenziale. I clienti che non ricevono lo scontrino non rischiano più nessuna multa e anche per merito della campagna anti-evasione portata avanti dal governo molti hanno capito in modo molto chiaro che chi non paga le tasse sottrae risorse all’intera collettività. Inoltre chi paga regolarmente le tasse pretende che lo facciano tutti anche per evitare che ci siano concorrenze sleali a danno della maggioranza dei commercianti che operano rispettando le regole».

 La percentuale così elevata di furbetti si spiega perché, prima di far scattare i controlli, gli investigatori al comando del colonnello Stefano Commentucci hanno raccolto informazioni e incrociato dati analizzando l’andamento economico di diverse aziende. Alcuni titolari dei bar controllati dichiaravano da alcuni anni un reddito inferiore a quello dei loro dipendenti. Altri invece, pur avendo un giro d’affari sulla carta piuttosto contenuto, poi nel garage avevano parcheggiate auto di lusso. Tutte incongruenze che li hanno fatti inserire nell’elenco dei locali considerati “a rischio evasione”. E lo stesso vale per i negozi che aumentano in modo significativo gli incassi quando i finanzieri effettuano controlli in divisa. I controlli mirati per la Notte bianca sono invece stati effettuati da agenti in borghese. A Lignano sono stati passati al setaccio anche diversi stabilimenti balneari per i quali recentemente è stato reintrodotto l’obbligo di emissione dei documenti fiscali per le attrezzature da spiaggia. Dall’inizio dell’anno sono più di 400 i commercianti multati per la mancata emissione dello scontrino: oltre a una multa da 258 a 2.065 euro, dopo la quarta sanzione nell’arco di cinque anni, si rischia anche la chiusura dell’attività.

 Oltre alla lotta all’evasione fiscale la Gdf è impegnata anche a contrastare l’abusivismo commerciale e la vendita di merce contraffatta. A Lignano sono stati individuati 4 ambulanti abusivi che vanno ad aggiungersi ai 18 già denunciati nei primi sei mesi dell’anno. Complessivamente gli articoli contraffatti o pericolosi sequestrati in tutta la provincia sono più di 10 mila. I lavoratori in nero scoperti nel 2012 invece sono 119.


Nessun commento: