martedì 17 luglio 2012

(2)_XVII.VII.MMXII/ Il cane del macellaio non molla mai l’osso.===Udin, oltrepadania, Anna Buttazzoni: Basta con gli attacchi alle Autonomie speciali, almeno a quelle del Nord, esempio dell’Italia virtuosa, Regioni che allo Stato hanno già dato, e non poche risorse. Si ribellano i governatori del Fvg, Renzo Tondo, della Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, delle Province autonome di Trento, Lorenzo Dellai, e di Bolzano, Luis Durnwalder.---Detto questo, il dato che probabilmente farà più discutere - e talvolta soffrire, come nel caso dei sostenitori dell’autonomia finanziaria comunale -, è quello dell’incasso a favore dello Stato centrale: con questa prima rata 2012 dell’Imu, i proprietari veneti di immobili hanno mandato a Roma oltre 347 milioni di euro, mentre poco meno di 500 milioni rimarranno sul territorio, frazionati in proporzione tra i 580 comuni della regione.---Senza un nuovo piano, da qui al 2016, che prenda in considerazione i nuovi dati macro-economici e in particolare la grande recessione - ha detto Venizelos parlando alla segreteria politica del suo partito - non potrà essere realizzato il bilancio 2012 e messo a punto quello per il 2013.

India chiede inchiesta su pescatore ucciso da nave Usa
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In Italia oltre otto milioni di poveri
Crisi: Grecia; Venizelos, serve nuovo piano risanamento
Udin, oltrepadania. Le Speciali si alleano e scrivono a Monti: pronti a ricorrere
Venezia, padania. Imu, i veneti pagano 845 milioni. Ma 350 rimarranno allo Stato

India chiede inchiesta su pescatore ucciso da nave Usa
Incidente ieri al largo degli Emirati
17 luglio, 11:33
L'India ha chiesto agli Emirati Arabi Uniti di fare luce sull'uccisione di un pescatore del Tamil Nadu, stato a sud del paese, e sul ferimento di altri tre da parte di una nave militare Usa ieri al largo di Dubai. Lo ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri indiano, Syed Akbaruddin, in un comunicato diffuso su Twitter.
Del caso si sta interessando in prima persona anche il ministro indiano degli Esteri S.M. Krishna che ha chiesto al suo dicastero di fornire tutti i particolari su quanto accaduto. La famiglia del pescatore ucciso, che si chiana Sekar ed e' originario di Periyapattinam (Tamil Nadu), ha intanto rivolto un appello alle autorita' indiane aiuto per rimpatriare il corpo e anche un risarcimento, secondo quanto riferito dalla tv privata Cnn-Ibn. La richiesta indiana di un'inchiesta sull'omicidio e' stata inoltrata dall'ambasciatore indiano ad Abu Dhabi. Le autorita' degli Emirati avevano annunciato fin da subito un'indagine sul tragico incidente avvenuto ieri sera nel porto di Jebel Ali, il piu' grande del Medio Oriente, usato di frequente dalla Marina militare Usa, ma frequentato anche da pescherecci locali. Secondo fonti militari americane, le squadre di sicurezza nella nave cisterna USNS Rappahannock hanno allertato il peschereccio in avvicinamento con diversi sistemi di segnalazione prima di aprire il fuoco sull'equipaggio, causando la morte di uno dei pescatori e ferendone altri tre, tutti di nazionalita' indiana.
Gli Stati Uniti hanno espresso rammarico. Secondo quanto riferito dalla tv privata Cnn-Ibn, l'ambasciatrice statunitense a New Delhi, Nancy Powell, ha parlato telefonicamente con il segretario indiano agli Esteri Ranjan Mathan per porgere le sue condoglianze. Fonti militari americane sostengono di aver fatto fuoco sul peschereccio, con equipaggio indiano, perche' si stava avvicinando troppo e dopo aver lanciato diversi avvertimenti in base alla procedura stabilita in questi casi. L'incidente ricorda quello avvenuto lo scorso 15 febbraio al largo delle coste del Kerala, in India, che ha coinvolto i due maro' Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, a bordo della nave italiana Enrica Lexie, arrestati per l'omicidio di due pescatori scambiati per pirati.
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In Italia oltre otto milioni di poveri
Il 75% risiede nelle regioni meridionali
La soglia di povertà relativa è pari a 1.011,03 euro (per una famiglia di due componenti)
Nel 2011 l'11,1% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 8,1 milioni di persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila). La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011,03 euro. Lo rileva l'Istat. La sostanziale stabilità della povertà relativa rispetto all'anno precedente deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai, compensato dalla diminuzione della povertà tra le famiglie di dirigenti/impiegati.
I SEGNALI - Segnali di peggioramento si osservano, tuttavia, tra le famiglie senza occupati né ritirati dal lavoro, famiglie cioè senza alcun reddito proveniente da attività lavorative presenti o pregresse, per le quali l'incidenza della povertà, pari al 40,2% nel 2010, sale al 50,7% nel 2011. I tre quarti di queste famiglie risiedono nel Mezzogiorno, dove la relativa incidenza passa dal 44,7% al 60,7%. Un aumento della povertà si osserva anche per le famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro (dall'8,3% al 9,6%), che, in oltre il 90% per cento dei casi, sono anziani soli e coppie di anziani; un leggero miglioramento, tra le famiglie in cui vi sono esclusivamente redditi da pensione, si osserva solo laddove la pensione percepita riesce ancora a sostenere il peso economico dei componenti che non lavorano, tanto da non indurli a cercare lavoro (dal 17,1% al 13,5%).
LA DINAMICA - Una dinamica negativa si osserva anche tra le famiglie con un figlio minore, in particolare coppie con un figlio (a seguito della diminuzione di quelle in cui entrambi i coniugi sono occupati e dell'aumento di quelle con uno solo e con nessun occupato), dove l'incidenza di povertà relativa dall'11,6% sale al 13,5%; la dinamica è particolarmente evidente nel Centro, dove l'incidenza tra le coppie con un figlio passa dal 4,6% al 7,3%.

Crisi: Grecia; Venizelos, serve nuovo piano risanamento
17 luglio, 09:53
(ANSAmed) - ATENE, 17 LUG - Evangelos Venizelos, attuale leader del Pasok ed ex ministro delle Finanze nel precedente governo Papademos, ha chiesto per la Grecia un nuovo piano di risanamento economico a medio termine. Senza un nuovo piano, da qui al 2016, "che prenda in considerazione i nuovi dati macro-economici e in particolare la grande recessione" - ha detto Venizelos parlando alla segreteria politica del suo partito - "non potrà essere realizzato il bilancio 2012 e messo a punto quello per il 2013".
 Venizelos, che con il Pasok sostiene il governo Samaras, ha confermato che il "suo partito vuole che l'attuale esecutivo resti in carica per l'intera legislatura". Il Governo - ha aggiunto - deve promuovere "tutte le riforme strutturali ed il programma di privatizzazioni concordate dai tre leader dei partiti" che appoggiano l'attuale esecutivo. (ANSAmed).

Udin, oltrepadania. Le Speciali si alleano e scrivono a Monti: pronti a ricorrere
Confronto ieri fra Fvg, Valle d’Aosta, Trento e Bolzano. «Basta attacchi, siamo l’Italia virtuosa e abbiamo già dato»
governo
 di Anna Buttazzoni
 UDINE. Basta con gli attacchi alle Autonomie speciali, almeno a quelle del Nord, esempio dell’Italia virtuosa, Regioni che allo Stato hanno già dato, e non poche risorse. Si ribellano i governatori del Fvg, Renzo Tondo, della Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, delle Province autonome di Trento, Lorenzo Dellai, e di Bolzano, Luis Durnwalder.
 L’alleanza delle Autonomie del Nord ha debuttato ieri, ad Avio, per dire al governo che c’è una linea che non può essere superata, che l’Autonomia prevede accordi con Roma, non imposizioni. E che se non ci sarà ascolto l’unica strada da percorrere per le “speciali” sarà verso la Corte costituzionale. Una presa di posizione che sarà anche il contenuto della lettera congiunta che i quattro presidenti invieranno al premier Mario Monti chiedendo un incontro urgente, ultimo tentativo prima del ricorso.
 «Siamo parte dell’Italia che funziona e rivendichiamo con serenità il rispetto dell’Autonomia speciale, perché – ha detto Tondo a conclusione del summit – abbiamo dimostrato responsabilità davanti alle difficoltà finanziarie nazionali siglando precisi patti con lo Stato. Davanti a provvedimenti del governo che non tengono conto di tutto questo, e soprattutto degli impegni assunti, chiediamo un immediato incontro con il presidente del Consiglio dei ministri».
 Le Autonomie non si tirano indietro, vogliono continuare – garantiscono i quattro governatori – a contribuire al risanamento dello Stato, ma concordando le azioni con il governo. «Si tratta di salvaguardare – ha proseguito Tondo – prerogative costituzionali. Altrimenti il ricorso alla Corte costituzionale sarà inevitabile e sarà fatto insieme, perché anche un governo tecnico deve rispettare la Costituzione e il richiamo che facciamo».
 Tre sono le mosse studiate. La prima chiede che le “speciali” vengano escluse dal contributo al Fondo nazionale sanitario, perché la sanità viene gestita e pagata in proprio e le Autonomie non attingono al Fondo. La seconda punta ad azzerare i milioni che Roma vorrebbe dalle Autonomie, perché sono stati sottoscritti dei patti che escludevano le Regioni speciali da qualunque altro successivo contributo allo Stato.
 «E poi – ha affermato Tondo – non capiamo il saldo che Roma chiede, da dove viene? Com’è stato calcolato? Ci piacerebbe saperlo». Non lo dicono i quattro presidenti, ma si sente rumoreggiare verso Sicilia e Sardegna, che al federalismo non contribuiscono, che allo Stato non garantiscono risorse quanto le Autonomie del Nord e che spesso spendono male. La terza mossa è il riconoscimento e la salvaguardia dei patti tra Stato e “speciali”, patti che vanno concordati e soprattutto rispettati.
 È cominciata così l’alleanza delle Autonomie del Nord. Asse che punta al dialogo. Oppure sarà ricorso alla Corte costituzionale.

Venezia, padania. Imu, i veneti pagano 845 milioni. Ma 350 rimarranno allo Stato
Sindaci arrabbiati. Zanonato: «Per noi delta negativo di 100 milioni». Gli introiti della prima rata provincia per provincia. Padova e Verona al top
VENEZIA — La cifra, presa in assoluto, fa persino un po’ impressione: era soltanto la prima rata, e ciò nonostante i veneti proprietari di immobili hanno pagato - il dato è aggiornato al 4 luglio - la bellezza di 845 milioni e rotti per ottemperare agli obblighi previsti dalla nuova Imu, l’Imposta municipale unica sulla casa. Municipale soltanto nella definizione, almeno per questo 2012: la metà dell’introito derivante dalle seconde case (quelle che, nella generalità dei casi, vengono tassate con un’aliquota nettamente più alta) è appannaggio delle casse dello Stato. Con grande soddisfazione del ministero dell’Economia e delle Finanze, che ieri, dimostrando lodevole tempestività, ha reso pubblica la mappa nazionale degli incassi da Imu: tutti i numeri provincia per provincia, con distinzione tra la somma totale che rimarrà ai Comuni di quel territorio e la fetta di torta che spetterà allo Stato centrale (vedi grafico accanto al titolo). A livello generale, non sorprende il fatto che in cima alla classifica di contribuzione ci sia la provincia capitale, Roma, unica in Italia ad avere fornito un gettito superiore al miliardo di euro. Nel nostro piccolo, però, anche i 170 milioni gentilmente forniti dal territorio della provincia di Padova, o i 166 di quella di Verona, costituiscono un gruzzolo per nulla disprezzabile.
Solo per fare qualche raffronto, siamo su cifre nettamente superiori a quelle di Palermo (110 milioni) e molto vicine agli introiti registrati a Bari (175 milioni) o Firenze (189). Detto questo, il dato che probabilmente farà più discutere - e talvolta soffrire, come nel caso dei sostenitori dell’autonomia finanziaria comunale -, è quello dell’incasso a favore dello Stato centrale: con questa prima rata 2012 dell’Imu, i proprietari veneti di immobili hanno mandato a Roma oltre 347 milioni di euro, mentre poco meno di 500 milioni rimarranno sul territorio, frazionati in proporzione tra i 580 comuni della regione. Comunque la si voglia vedere, è decisamente un signor acconto. Facciamo un paio di esempi. A Venezia, su 139 milioni versati complessivamente dal territorio provinciale, il Comune capoluogo arriverà a introitarne quasi 59. Di questa cifra, i tecnici del sindaco Giorgio Orsoni hanno stimato che 35 milioni rimarranno a disposizione dell’amministrazione cittadina, mentre 23 milioni e passa prenderanno la strada dell’erario centrale.
Ma non è soltanto questa la partita finanziaria, come dimostra il caso di Padova. Spiega il sindaco Flavio Zanonato: «Il dato che abbiamo stimato in Comune è che ci sono stati tolti di netto 50 milioni di trasferimenti statali, mentre altri 50 milioni di Imu sulle seconde case verranno incamerati dallo Stato. A conti fatti - tira le somme Zanonato -, addizionando le due poste, il delta negativo per la città di Padova sarà di 100 milioni di euro. Sono moltissimi soldi». L’associazione dei Comuni (Anci), dopo lungo braccio di ferro, ha ottenuto dal governo che l’incasso dell’Imu, nel 2013, diventerà per intero di competenza municipale. Con certe cifre sul tavolo, c’è da capirli benissimo se i Comuni ne hanno fatto - in senso letterale - una questione di vita o di morte.
A.Z.


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