martedì 17 luglio 2012

(3)_XVII.VII.MMXII/ Termini Imerese fa gola a Confindustria: spazio e strutture a costo zero, oneri sociali sul groppone della regione, mani libere e finanziamenti, in perfetto stile padano.

Vecchio: "La Sicilia sull'orlo del crac? Io penso di sì"                            
Assolto l'ex ministro Romano                                                                        
L'UNIONE SARDA - Economia: «Noi offriamo occasioni, non diamo posti di lavoro»
L'UNIONE SARDA - Economia: Le forbici di Moody's su banche ed enti locali
L'UNIONE SARDA - Economia: «In Sardegna il turismo sta sparendo»
Veneto, padania. È il momento di dare un taglio ai distretti


Vecchio: "La Sicilia sull'orlo del crac? Io penso di sì"                                
L'assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti commentare le parole del vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello. "Non funziona perché ogni cosa in questa regione si muove in funzione del clientelismo e del voto di scambio"
PALERMO. "La Sicilia sull'orlo del crac? Io penso di sì". E teme che presto non si riescano a pagare gli stipendi dei dipendenti? "Penso di sì". Lo ha detto l'assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Sicilia, Andrea Vecchio, ex presidente dei costruttori catanesi, intervenuto a "24 Mattino" su Radio 24 per commentare l'intervista del vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, apparsa ieri sul Corriere della sera.
"Ho accettato l'incarico da assessore in maniera provocatoria, per mettere le mani dentro e capire perché la Sicilia non funziona - ha detto -. Non funziona perché ogni cosa in questa regione si muove in funzione del clientelismo e del voto di scambio".
Ma Vecchio teme davvero che manchino presto i soldi per i dipendenti? "Penso di sì - ha risposto - e non solo per i dipendenti regionali. Ci sono poi 20 mila precari, gli impiegati dei Comuni, i forestali. Si sono trovati 105 milioni stornando fondi Fas per i forestali, altri 95 si troveranno. Ma c'é grandissima difficoltà per trovare 4 milioni per prorogare i trasporti marittimi tra la Sicilia e le isole minori. Come se i cittadini delle isole fossero figli di un Dio minore. La condizione della Sicilia è veramente al collasso, si sono sprecate risorse per foraggiare clientele, non si sono fatti investimenti. Noi camminiamo sulla rete stradale realizzata dai Borboni, ogni tanto si sistema una buca, si allargano una curva e un dosso ma è la rete stradale dei Borboni".
"Rimproverano a Lombardo - ha proseguito - di utilizzare dirigenti esterni, ma mi viene un sospetto: non è che forse la Regione, il pochino che funziona, funziona grazie ai dirigenti esterni perché quelli interni, promossi tutti quanti per clientelismo e senza meriti, non sarebbero in grado di mandare avanti la macchina?".
Sui forestali Vecchio ha detto: "C'é un rumor: che appicchino loro gli incendi. Com'é possibile che in Sicilia ci siano più incendi che nelle altre regioni? E' solo un sospetto, ma credo che il numero degli incendi sia direttamente proporzionale al numero dei forestali, precari o da stabilizzare. Loro vengono impiegati, e dico impiegati perché lavorare è un termine troppo importante per utilizzarlo in questi casi. Parole dure? E' quello che penso, io dico di me che la parola precede il pensiero, non ho veli. E mi assumo le mie responsabilità".

Assolto l'ex ministro Romano                                                                        
PALERMO. Il gup Fernando Sestito ha assolto l'ex ministro dell'Agricoltura, Saverio Romano, dall'accusa di concorso in associazione mafiosa.

L'UNIONE SARDA - Economia: «Noi offriamo occasioni, non diamo posti di lavoro»
17.07.2012
«Noi abbiamo dato una opportunità a oltre 630 ragazzi investendo 40 milioni di euro. E lo abbiamo fatto per far sì che avessero l'occasione di restare nel mondo della ricerca, sviluppare contatti, fare pubblicazioni, sviluppare competenze. Ma non siamo un ufficio di collocamento e non possiamo garantire loro un lavoro. Tuttavia al termine dei periodi di ricerca faremo una valutazione finale dei progetti e premieremo le eccellenze. È l'unico modo possibile per abbinare le nostre e le loro esigenze». Giorgio La Spisa, assessore regionale alla Programmazione non intende polemizzare con i “Giovani ricercatori” ma ricorda che queste erano le condizioni stabilite fin dall'inizio. «Anche sul master and back abbiamo investito 50 milioni dando a molti ragazzi l'opportunità di formarsi in università importanti e di lavorare in aziende locali, ma non possiamo garantire loro un posto di lavoro, non è il nostro compito». Insomma, la linea della Regione «è trasparente» dall'inizio. «Non abbandoniamo le nostre menti migliori, semmai le valorizziamo». Si tratta di capire come: «Nel corso delle valutazioni intermedie è emerso che la qualità media dei progetti è alta. Ora, quando faremo le valutazioni finali, potremo calibrare gli interventi successivi finalizzati a premiare i migliori». Come? «Non lo sappiamo, ma siamo aperti a raccogliere suggerimenti». (f.ma

L'UNIONE SARDA - Economia: Le forbici di Moody's su banche ed enti locali
17.07.2012
NEW YORK Dopo il declassamento del debito italiano la settimana scorsa, l'agenzia Moody's taglia il rating di 23 enti locali, fra cui le Province autonome di Bolzano e Trento, Lombardia, Lazio, Sardegna e i Comuni di Milano e Napoli. Non basta: la sforbiciata dell'agenzia internazionale colpisce anche dieci banche.
ENTI LOCALI «Le prospettive» per gli enti locali «restano negative in linea con quelle» dell'Italia, afferma l'agenzia di valutazione in un documento. Il rating della provincia di Bolzano è stato tagliato ad A3 da A1, così come quello della provincia di Trento. Il rating della Lombardia è stato ridotto a Baa1 da A2, con Milano declassata a Baa2 da A3: identica sorte è toccata a Siena e Venezia. Lazio, Campania, Calabria e Molise sono scese da Baa2 a Baa3. Napoli è arrivata a un passo dalla valutazione junk (spazzatura), Ba1. Abruzzo e Piemonte sono state declassate di due gradini a Baa3 da Baa1. Civitavecchia e ora a Baa3 da Baa1 La Basilicata, Liguria, Umbria, Veneto, Sicilia; Sardegna e Puglia sono scese a Baa2 da A3 con outlook negativo.
SFORBICIATA SULLE BANCHE Non basta, perché Moody's ha tagliato anche il rating di 10 banche italiane, incluse Unicredit e Intesa Sanpaolo e quelli di Eni ad A3/P-2. Le prospettive sono negative. «Il downgrade riflette l'esposizione della società all'economia e al sistema finanziario italiano», afferma Moody's in una nota diffusa poco prima della mezzanotte. L'agenzia di valutazione ha messo sotto osservazione il rating di Finmeccanica Baa2 per un possibile downgrade. Moody's sottolinea che la revisione riflette le crescenti preoccupazioni sulla capacità di Finmeccanica di eseguire con successo la ristrutturazione. La scure dell'agenzia si abbatte anche su Terna e Acea, sottolineando che il downgrade riflette il taglio del rating dell'Italia, che invece non ha conseguenze su Ebel, Edison, A2A e Aeroporti di Roma. Il rating di Snam è stato messo sotto osservazione per un eventuale downgrade.
GIÙ LE POSTE Declassato anche il rating di Poste Italiane a Baa2 da A3 con prospettive negative. Il downgrade riflette l'esposizione di Poste Italiane alla difficile situazione macroeconomica in Italia e l'ampio portafoglio di titoli di Stato.

L'UNIONE SARDA - Economia: «In Sardegna il turismo sta sparendo»
17.07.2012
«Il turismo in Sardegna cola a picco e sta sparendo. Il 2012 si preannuncia un anno terribile con cali a doppia cifra». A denunciare la flessione del comparto nell'Isola (che dovrebbe essere il volano della nostra economia) è Enzo Manunza, presidente di Fiavet Sardegna - federazione italiana associazioni viaggi e turismo-. Un allarme del settore che è frutto, per il presidente, di una carenza nei trasporti: «Il trasporto marittimo non è minimamente compensato da quello aereo come avveniva negli anni passati. Siamo riusciti a rendere inaccessibile la nostra Isola». E sui tempi nerissimi di un settore ormai in caduta libera, Manunza pronostica la chiusura in rosso della stagione estiva: «Chiuderà con un segno meno». Le acque cristalline e i paesaggi sardi da mozzare il fiato sembrano diventati un miraggio per i turisti, come ammette il numero uno di Fiavet: «La più bella isola del Mediterraneo è isolata dal mondo. I vacanzieri non arrivano più e le istituzioni devono valorizzare il settore».
L'ASSESSORE CRISPONI E sul turismo in affanno dell'Isola l'assessore Luigi Crisponi non nasconde l'emergenza: «Eccome se c'è». «Ci siamo rimboccati le maniche sfiancati dai tagli e con le poche risorse che abbiamo a disposizione. Contavamo di riuscire a strappare una tariffa aerea che invogliasse i turisti a venire a trascorrere le vacanze da noi, ma la situazione ormai si è avvitata in una spirale». E si scaglia contro gli armatori privati: «Dopo un anno, l'Isola risente dell'iniziativa nefasta che hanno messo in campo con tariffe alle stelle. Sapevamo che la ferita non si sarebbe rimarginata nel 2012». Chiede responsabilità a tutti gli attori della filiera turistica: «Alberghi, aziende e agenzie di viaggio devono limare i prezzi e rendere le tariffe più lievi e competitive così come hanno fatto Croazia e Grecia». Altro tema caldo è l'abusivismo: «Assorbe il 30% del volume d'affari - dice Manunza - e questo lede le casse erariali e gli imprenditori locali». Roberta Floris

Veneto, padania. È il momento di dare un taglio ai distretti
ISI COPPOLA
17/07/2012 e-mail
«Il concetto di distretto ha fatto il suo tempo, è superato, per questo è necessaria una legge che riduca e semplifichi». Isi Coppola assessore regionale allo Sviluppo economico, ricerca e innovazione, ieri, a margine del convegno organizzato alla Loggia di Fra' Giocondo, ha illustrato la nuova legge regionale sui distretti, passata da poco al vaglio della giunta e in attesa dell'approvazione da parte del consiglio. La legge punta a una riduzione dei distretti. Cosa cambierà nel mondo produttivo veronese? Era stata la vecchia legge a produrre un eccesso di distretti industriali, col tempo sempre più alle prese con una grande burocrazia. Nel Veneto ce ne sono ben 46, troppi, perché sviliscono quelli che effettivamente rispondono ai requisiti: legame col territorio e storicità. Penso ad alcuni tipici del veronese, come quello del marmo e dell'agroalimentare, che hanno una tradizione, una collocazione definita e una reputazione internazionale riconosciuta. In base a quali criteri verranno riconosciuti ora i distretti? Gli elementi caratterizzanti saranno la concentrazione di imprese manifatturiere, la territorialità, la storicità, la competitività del sistema in termini di innovazione e internazionalizzazione. Benché superato abbiamo deciso di mantenere il concetto di distretto anche perché riconosciuto dall'Unione Europea, che riserva dei finanziamenti ad hoc. Ha criticato una burocrazia complicata che rendeva difficili i rapporti tra istituzioni e distretti. Come verranno gestiti i rapporti tra le Regioni e queste realtà? Fino ad oggi i distretti erano rappresentati da funzionari delle varie associazioni di categoria, e la loro priorità non era certo la gestione del distretto. La legge introduce invece il soggetto giuridico, che sarà l'unico interlocutore con la Regione, dovrà raccogliere le istanze delle imprese per tradurle in progetti di intervento e sottoscrivere gli accordi di programma. Una figura a pieno titolo responsabile del distretto e propositiva. Avete cercato anche di stimolare la creazione di reti e aggregazioni tra le imprese. L'articolazione proposta nel disegno di legge propone altri due livelli, oltre ai distretti: le reti innovative e le aggregazioni d'impresa. Per quanto riguarda le prime, dovranno essere “estese” sul territorio, con una imprenditorialità innovativa, in settori altrettanto innovativi. Nelle aggregazioni d'imprese, realtà diverse si metteranno insieme per realizzare un progetto, senza vincolo di carattere settoriale e in maniera molto flessibile. A quando i primi finanziamenti per queste nuove realtà? A breve uscirà un bando precursore della legge, con 5 milioni per progetti presentati da aggregazioni. Ci saranno poi bandi di finanziamento per tutte e tre le tipologie, con modalità “a sportello”, senza date di scadenza. I progetti saranno valutati dalla Regione man mano che arriveranno.


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