venerdì 6 luglio 2012

(3)_6.VII.12/ No comment===Bozen, oltrepadania. Solo i lombardi ci superano, dunque, facendo segnare una spesa media mensile di 3.033 euro, gli unici sopra i tremila. Per il resto, unica regione confrontabile con la provincia di Bolzano è il Veneto, con una spesa media mensile di 2.903 euro. Non lontani, ma pur sempre con una spesa inferiore di quasi 200 euro, sono i cugini trentini; secondo l’Istituto nazionale di statistica, le famiglie della provincia di Trento spendono 2.776 euro al mese, sempre ovviamente in media.

Unioncamere: oltre trentamila nuove imprese tra aprile e giugno 2012
Crisi: Finlandia preferisce uscire da euro che pagare debiti di altri
Germania: a maggio produzione industriale +1,6%, sopra attese
Ungheria, approvati emendamenti a legge Banca centrale
Bozen, oltrepadania. Il rapporto dell’istat: spesa delle famiglie, siamo i secondi in Italia

Unioncamere: oltre trentamila nuove imprese tra aprile e giugno 2012
ID doc: 75988 Data: 06.07.2012 (aggiornato il: 06.lug.2012)
Pur in una situazione di difficolta' del paese, tra aprile e giugno hanno aperto i battenti 103.785 imprese, meno di quanto registrato nello stesso trimestre dei 2 anni scorsi, ma meglio di quanto si e' verificato nel 2009. Sono state, invece, 72.220 le attivita' che hanno cessato di esistere nello stesso periodo, 4.570 in piu' dello stesso trimestre del 2011. E' la fotografia scattata dall'analisi della nati-mortalita' del sistema produttivo nazionale nel II trimestre dell'anno svolta da Movimeprese e resa nota in occasione della 135ma Assemblea di Unioncamere. Il bilancio dei dati del Registro delle imprese, elaborati da Infocamere, resta quindi positivo: 31.565 le imprese in piu' nel Registro delle Camere di commercio, con un incremento dello stock pari al +0,52% in tre mesi. "Le 31mila imprese in piu', - afferma il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - pur in un periodo cosi' difficile, dimostrano quante energie e intelligenze abbia il nostro paese. In molti si chiedono se la crisi in atto non investa anche il nostro modello di sviluppo, fondato su una imprenditorialita' diffusa. La nostra risposta e' no. Il modello e' ancora valido - continua Dardanello - e puo' assicurare un futuro al paese. E' pero' altrettanto vero che c'e' bisogno di una''manutenzione straordinaria'' della nostra struttura produttiva, promuovendo la modernizzazione delle imprese nei settori tradizionali, ancora oggi protagonisti del nostro export". Il presidente di Unioncamere tiene a sottolineare che "le Camere di commercio, oggi come 150 anni fa, intendono contribuire a disegnare politiche di sviluppo a misura di impresa e a metterle in atto. E' questo il traguardo ambizioso del programma di iniziative per il prossimo triennio, focalizzate su sei obiettivi: internazionalizzare ancora di piu' le imprese; migliorarne l'accesso al credito; rendere il contesto sempre piu' favorevole agli operatori economici; sostenere l'occupazione e l'innovazione; tutelare la qualita' e la tracciabilita' dei prodotti; valorizzare le eccellenze del territorio" conclude Dardanello. Prendendo in considerazione il tasso di crescita dal rapporto si evince che a tenere e' soprattutto la voglia d'impresa delle regioni del Centro che, con un aumento dello 0,68%, vedono aumentare la platea imprenditoriale di 8.793 unita'. A trainare l'area e' il Lazio, che accresce in tre mesi le sue imprese dello 0,76% (+4.649 il saldo tra iscrizioni e cessazioni), conquistando il primato dellavitalita' imprenditoriale a livello regionale. Si avvicina alla media nazionale il Nord-Ovest (+0,50% e 7.958 imprese in piu', con la Valle d'Aosta che mette a segno un +0.63%), mentre l'aumento delle imprese e' percentualmente meno consistente nel Nord-Est (+0,47%, pari a 5.570 imprese aggiuntive rispetto al I trimestre dell'anno, con il Trentino Alto Adige che realizza una crescita del +0,57% superiore alla media nazionale). Si allinea a questa dinamica il Mezzogiorno (+0,46% per 9.244 unita' in piu' in tre mesi), per effetto, pero' del diverso andamento delle regioni: brillante quello di Puglia, Calabria e Molise (con tassi di crescita compresi tra il +0,66% e il +0,72%), in sensibile rallentamento quello della Campania, che nel trimestre segna un aumento del suo stock di imprese pari a solo il +0,19% e si posiziona in coda alla classifica nazionale. L'indagine ha rilevato che il sistema produttivo mantiene l'inclinazione verso le forme giuridiche piu' strutturate. Le societa' di capitali crescono infatti dello 0,79% (ammonta a +10.964 unita' il saldo di aprile-giugno). Sostenuta la crescita percentuale anche delle altre forme giuridiche (+0,91%, pari a 1.893 imprese in piu'), in aumento rispetto al 2011. Continua a rallentare, invece, la crescita delle societa' di persone (+0,35% nel trimestre) e quella delle ditte individuali (+0,44%) che pero', in valore assoluto spiegano quasi la meta' del saldo trimestrale ( +14.675 imprese)

Crisi: Finlandia preferisce uscire da euro che pagare debiti di altri
06 Luglio 2012 - 12:14
 (ASCA-Afp) - Helsinki, 6 lug - La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare i debiti degli altri partner dell'Eurozona. Lo dice, in una intervista al quotidiano finanziario finlandese Kauppalehti, il ministro delle finanze Jutta Urpilainen.
 ''La Finlandia vuole rimanere nell'euro e sappiamo quali siano i benefici per il nostro paese. Tuttavia, la Finlandia non vi restera' a qualsiasi prezzo e siamo pronti a tutti gli scenari, compreso l'abbandono della moneta unica'' ha detto il ministro.
 Il ministro respinge qualsiasi idea di mutualizzazione dei rischi e dei debiti.
 Helsinki ha criticato i risultati del vertice europeo dello scorso 28-29 luglio, in particolare le modalita' di ricapitalizzazione diretta della banche spagnole senza che venga riconosciuto lo status di creditore privilegiato al fondo salva stati europeo.
 Sui fondi dovrebbero arrivare alla Spagna dall'Efsf, il fondo temporaneo salva stati, che non e' creditore privilegiato, Helsinki ha detto che chiedera' a Madrid delle garanzie da negoziare su base bilaterale, come gia' accaduto nel caso del secondo prestito alla Grecia.
 Se invece i fondi dovessero successivamente arrivare dal fondo permanente salva stati (Esm), sia per le banche spagnole e sia come scudo anti-spread, Helsinki vuole che l'Esm mantenga lo status di creditore privilegiato.
red/men

Germania: a maggio produzione industriale +1,6%, sopra attese
06 Luglio 2012 - 12:17
 (ASCA) - Roma, 6 lug - Nel mese di maggio, la produzione industriale in Germania e' aumentata dell'1,6% rispetto ad aprile. Si tratta di un numero ampiamente superiore alle previsioni degli economisti che si attendevano una contrazione pari a -0,1%. Rivisto al rialzo il dato di aprile che passa da -2,2% a -2,1%.
com/red

Ungheria, approvati emendamenti a legge Banca centrale
Il Parlamento ungherese ha approvato gli emendamenti alla legge sulla Banca centrale, assicurando l'indipendenza dell'Istituto e spianando la strada all'inizio dei negoziati formali sull'aiuto finanziario precauzionale. L'approvazione del Parlamento segna la fine di una battaglia tra il Governo, il Fondo monetario internazionale e l'Unione europea, durata sette mesi, sulla legge. A novembre dello scorso anno, l'Ungheria ha richiesto ai creditori internazionali un aiuto precauzionale di circa 15 miliardi di euro, a sostegno dei conti pubblici. Tuttavia, per l'Ue e l'Fmi l'emendamento della legge sulla Banca centrale era una precondizione per l'inizio dei negoziati.

Bozen, oltrepadania. Il rapporto dell’istat: spesa delle famiglie, siamo i secondi in Italia
Le famiglie altoatesine spendono 450 euro al mese più della famiglia italiana media.
BOLZANO. Le famiglie altoatesine spendono 450 euro al mese più della famiglia italiana media. Lo si evince dal Rapporto sui consumi delle famiglie nel 2011 pubblicato nella giornata di ieri dall’Istat. Dopo le lombarde, quelle altoatesine sono le famiglie costrette a spendere più di tutte: in media, 2.941 euro al mese per nucleo familiare.
Solo i lombardi ci superano, dunque, facendo segnare una spesa media mensile di 3.033 euro, gli unici sopra i tremila. Per il resto, unica regione confrontabile con la provincia di Bolzano è il Veneto, con una spesa media mensile di 2.903 euro. Non lontani, ma pur sempre con una spesa inferiore di quasi 200 euro, sono i cugini trentini; secondo l’Istituto nazionale di statistica, le famiglie della provincia di Trento spendono 2.776 euro al mese, sempre ovviamente in media.
Se si considerano i dati statistici disaggregati per tipologia di spesa, ne risulta quanto segue. Le famiglie dell’Alto Adige spendono il 13,6% del loro budget mensile in alimentari e bevande, lo 0,6% in tabacchi, il 5,2% in abbigliamento e calzature, il 32,3% in abitazione, il 3,6% in combustibili ed energia, il 7,7% in arredamenti eccetera, il 3,9% in sanità, il 13,7% in trasporti, l’1,8% in comunicazioni, l’1,4% in istruzione, il 4,6% in tempo libero e cultura, l’11,5% in altri beni e servizi non ricompresi nelle precedenti categorie. Come detto, il totale fa 2.941 euro al mese, ben 453 più della media nazionale mensile, che vede la spesa delle famiglie italiane attestarsi in media a 2.488 euro, con un +1,4% rispetto al 2010.
A livello nazionale, la spesa per generi alimentari e bevande cresce, in termini nominali, del 2,2% rispetto al 2010, attestandosi a 477 euro mensili; in particolare, aumentano la spesa per carne, quella per latte, formaggi e uova e quella per zucchero, caffè e altro. La quota di spesa per alimentari e bevande rimane costante fra le famiglie del Nord e del Centro (16,6% nel Nord e 18,4% nel Centro), mentre continua ad aumentare nel Mezzogiorno, dove rappresenta il 25,6% della spesa totale. Sulla spesa media mensile continua a crescere il peso dell’abitazione, così come quello dei trasporti.(da.pa)


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