lunedì 20 agosto 2012

Una roba affascinante dei padani e’ la loro smania ossessiva per le classifiche, come fossero mutuate dal campionato di calcio, quello che dice: io ho vinto, io son meglio di te e quindi comando io. Codeste classifiche paraculo son – ovviamente - impostate da loro: la scelta dei parametri, i loro contenuti “nuclei d’analisi”, la scelta della tecnica d’elaborazione statistica, l’editing, la scelta della prosa del commento da affidare al pennucolo fuori porta. Tutta questa roba, mutuata dai “valori sociopolitici e morali del calcio” non e’ mica facile: per cimentarsi ci vuole educazione, un istruzione ad hoc alla bocconi_fellatio, una specchiata vocazione padana antituttiglialtrichenoisiamoilmeglio, e fidelismo ascetico nei potenti mezzi del padrone, spesso in trasferta a Roma. Ho passato 10anni (circa) in alcuni dei loro piu’ importanti “istitui di ricerca”, con imbarazzo crescente, mitigato dalla necessita’ del pane quotidiano; poi li ho letteralmente mandati al diavolo, a muso duro e pronto all’evenienza. Non potevo mandarli a fare in...metafora sessuale: fanno ribrezzo, specie le “donne”. Comunque nessun problema: il giorno che Dio vorra’, mettero’ su un ambaradan che sputtanera’ puntualmente le loro ricerche, elaborazioni, analisi e commenti del cazzo. Se Dio vorra’.


In Campania vita dura per le Pmi. Andrea Biondi





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