mercoledì 5 settembre 2012

(2) V.IX.MMXII/ Zecchino d’oro. In 150anni: massacri, “dittatura del re”, rapine colossali e 4 ondate di espulsioni epocali, il tutto nel Mezzogiorno. Ora come ieri, i giovani devono andar via, per lasciar posto ai nuovi italiani, che ringraziano. Schiavi per tutta la vita, con i dovuti sacrifici manderanno i figli a scuola: la formazione del consenso e’ arte e scienza sopraffina. Dopo averli spremuti e riempiti di chiacchiere televisive, ricominceranno: il tritacarne mandera’ via i “nuovi” italiani per far posto ai nuovi. Resteranno - monolitici - i sempiterni pubblici impiegati “fedeli alla nazionale”, ed i soliti cognomi del vapore padano; costoro avranno, com’e’ sempre stato, la maggioranza in Parlamento, dove contano i numeri che votano i Decreti Legge. L’Italia padana e’ un tritacarne, perche’ cosi’ concepita.===«È un’occasione importante, quella che celebriamo oggi qui insieme, a nome della Provincia Autonoma di Bolzano, della Repubblica Italiana e della Repubblica d’Austria«. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Merano alla cerimonia di consegna del Grand’Ordine di Merito della Provincia Autonoma di Bolzano.


Zecchino d'Oro, dieci piccoli siciliani alle selezioni nazionali
Ilva, Passera: ''Ancora elementi di criticità molto forti per la situazione ambientale''
Bari. Negozi in crisi, in sei mesi 445 chiusure
Crisi: Inps, vola cig, in 8 mesi +9,6%
Crisi: Monti, siamo ripartiti. La ripresa arrivera' presto
Spagna: aumento disoccupazione azzera entrate incremento Iva
La visita del presidente Napolitano a Merano

Zecchino d'Oro, dieci piccoli siciliani alle selezioni nazionali
Carla Gibilisco - 8 anni di Ragusa
Anche la Sicilia allo Zecchino d'Oro: ecco sette volti dei dieci bambini che parteciperanno alle selezioni nazionali di Bologna. Accedono alla semifinale anche Serena Guarrata, 5 anni di Palermo, Salvatore Emanuele Celesia, 10 anni di Palermo e Noemi Gulisano, 8 anni di Acicatena (Catania). Tutti sul palco dunque nella speranza di un posto alle selezioni nazionali della 55esima edizione della gara canora più popolare d’Italia.

Ilva, Passera: ''Ancora elementi di criticità molto forti per la situazione ambientale''
Roma, 5 set. (Adnkronos) - Nonostante gli investimenti realizzati "la situazione ambientale presenta ancora elementi di criticità molto forti che non ci consentono, ad oggi, di esprimere ancora un giudizio conclusivo sulla loro efficacia rispetto ai limiti imposti dalle normative italiane ed europee succedutesi nel tempo". E' quanto afferma il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera in un'informativa al Senato sull'Ilva di Taranto.
L'impegno dell'azienda sul fronte degli investimenti, spiega, "è stato in questi anni importante a testimonianza di un interesse concreto dell'azionista a rimanere nel settore e nell'area". Il ministro sottolinea che "negli ultimi anni, gli investimenti dedicati all'ammodernamento degli impianti hanno riguardato tutte le aree dello Stabilimento di Taranto, mentre gli investimenti dedicati al miglioramento dell'impatto ambientale hanno riguardato, con maggiore evidenza, le aree più critiche, a partire dalle cokerie, nelle quali l'investimento complessivo è stato di oltre 480 milioni di euro, pari al 44% degli investimenti dedicati alla tutela ambientali".
Il costo di una eventuale chiusura dell'impianto "avrebbe conseguenze negative sia dirette che indirette - avverte - che pensiamo debbano essere prese in considerazione nelle decisioni che riguardano il futuro dell'impianto stesso. Complessivamente si determinerebbe un impatto negativo che è stato valutato attorno ad oltre 8 miliardi di euro annui".
Si tratta di 8 miliardi, "imputabile per circa 6 miliardi alla crescita delle importazioni, per 1,2 miliardi al sostegno al reddito ed ai minori introiti per l'amministrazione pubblica e per circa 500 milioni in termini di minore capacità di spesa per il territorio direttamente interessato". In una fase di calo globale del mercato, per il ministro, "è evidente che l'eventuale uscita di uno stabilimento come quello di Taranto sarebbe guardata con estrema soddisfazione dai maggiori competitor europei e mondiali".
"Nel corso degli scorsi anni ci sono stati sicuramente danni all'ambiente e alla salute - continua -, ed è giusto che venga fatta piena luce sull'accaduto. Non appare ad esempio ancora del tutto chiaro se le norme nazionali ed europee via via vigenti siano state rispettate o aggirate. Sull'Aai del 2011 ci troviamo addirittura nella situazione per cui il Tar la reputa troppo restrittiva, mentre la Procura la ritiene troppo poco restrittiva".
L'impianto di Taranto, dopo gli interventi portati avanti in questi anni, aggiunge il ministro, "è tutt'ora sorgente di rischio superiore ai parametri nazionali ed europei? Oppure il rischio è stato eliminato, o è in corso di miglioramento?"
A queste domande, afferma il ministro, "bisogna dare al più presto una risposta definitiva, in quanto la situazione dello stabilimento di Taranto deve essere affrontata con grande senso di responsabilità e nella piena consapevolezza di quello che l'azienda rappresenta per l'economia del territorio e per l'intera industria nazionale senza dimenticare nemmeno per un momento le gravi tematiche ambientali che sono state sollevate".

Bari. Negozi in crisi, in sei mesi 445 chiusure
La città e il commercio: rapporto allarmante
della Confesercenti. Campobasso: situazione grave
BARI - Il commercio barese in profonda crisi. Nel primo semestre del 2012 hanno chiuso 445 attività nel capoluogo regionale, 1825 in provincia, contro le 317 nuove aperture a Bari e le 1313 in provincia. Un saldo negativo che sta allarmando le associazioni di categoria. «Si registra - spiega Benny Campobasso, presidente della Confesercenti di Bari - un saldo negativo di 128 attività nella città di Bari e di 512 in provincia. Il settore sta affrontando una profonda crisi, basta camminare per strada per rendersi conto della situazione drammatica». In pieno centro stanno abbassando le saracinesche anche marchi importanti e storici. In via Manzoni, nel quartiere Libertà, il numero di negozi che ha chiuso è maggiore rispetto alle nuove aperture, che si contano sulle dita di una mano. Sui dati comunicati ieri dalla Confesercenti, risulta un trend negativo soprattutto per i negozi a dettaglio: a Bari 249 hanno abbassato definitivamente le saracinesche, 1099 in tutta la provincia.
Confrontando i dati con lo stesso periodo dell’anno scorso, le cifre non si discostano di molto. Si passa ad esempio per la provincia di Bari ad un saldo negativo di 566 contro i 512 del 2012. «Sicuramente questa lieve differenza - spiega ancora Campobasso - ci fa sperare in un leggero rilancio del settore. Speriamo che la tendenza continui anche fino alla fine dell’anno. La realtà è che comunque il commercio barese sta affrontando un periodo di profonda crisi ed è necessario intervenire per aiutare gli imprenditori, sia i piccoli sia i grandi». Le stesse associazioni di strada non nascondono la loro preoccupazione. In pieno centro i negozi hanno deciso di unirsi per cercare di rilanciare il settore. «Abbiamo avviato una serie di iniziative per riportare i clienti nel Murattiano - commenta Christian Bergamasco, presidente dell’associazione Negozi del Borgo murattiano - penso ad esempio agli spettacoli e alle promozioni del periodo dei saldi, alle biciclette messe a disposizione dei clienti. Ce la stiamo mettendo tutta».
Samantha Dell'Edera

Crisi: Inps, vola cig, in 8 mesi +9,6%
Ad agosto 67 milioni ore, +18,7% tendenziale
05 settembre, 14:03
(ANSA) - ROMA, 5 SET - Nei primi 8 mesi del 2012 le ore di cassa integrazione autorizzate alle aziende sono state 706,5 milioni con un aumento del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2011. Lo fa sapere l'Inps diffondendo i dati sulla cassa in agosto secondo i quali nel mese sono stati autorizzati 67 milioni di ore con un aumento del 18,7% su agosto 2011.

Crisi: Monti, siamo ripartiti. La ripresa arrivera' presto
05 Settembre 2012 - 11:35
Il premier si dice ottimista ma per il presidente di Confindustria Squinzi ''l'autunno e' gia' bollente''.
(ASCA) - Roma, 5 set - ''Siamo ripartiti, io sono molto lieto di questa occasione di intervento a Bari alla Fiera del Levante. Pensiamo a un anno fa, all'inaugurazione della precedente Fiera del Levante. Bari guarda alla Grecia, paese che tutti amiamo e dal quale abbiamo tutti preso tanto culturalmente e storicamente. Un anno fa non eravamo ancora ben consapevoli ma rischiavamo di essere travolti da una crisi finanziaria come era avvenuto al di la' del mare. Quest'anno questa prospettiva e' decisamente allontanata. Siamo tra i paesi che decidono insieme in Europa come risolvere il problema greco. Siamo reinseriti in un circuito di decisioni. Siamo rispettati''. Lo ha dichiarato il presidente el Consiglio Mario Monti in una intervista a Tg Norba 24 (sara' trasmessa integralmente alle 15, alle 20,15 e alle 23) in occasione dell'inaugurazione venerdi prossimo della tradizionale Fiera del Levante a Bari. ''Questo non e' piovuto dal cielo. Questo e' stato - ha proseguito il premier - il risultato di una presa di coscienza da parte della classe politica, da parte del governo, da parte dei cittadini della necessita' di mettere su una base piu' sicura l'economia italiana. Di togliere alcune deviazioni rispetto alla saldezza di lungo periodo''. Monti ha poi interloquito con il giornalista che lo intervistava rispetto ai sintomi di ripresa dalla crisi economica: ''Questo naturalmente ha comportato ed era inevitabile dei sacrifici. Quindi lei ha ragione a dire che ripresa non la si vede nei numeri ma io la invito a consatatare che la ripresa, se riflettiamo un attimo, e' dentro di noi ed e' una cosa che adesso e' alla portata del nostro paese e credo anche che arrivera' presto''. L'ottimismo di Monti non e' pero' condiviso dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che, in un'intervista a 'La Telefonata' di Maurizio Belpietro, ha affermato di prevedere un autunno che ''e' gia' caldo, anzi bollente'' e per questo il governo dovrebbe varare quei ''provvedimenti concreti'' che ''ancora non abbiamo visto''. In vista dell'incontro odierno con il premier Monti, Squinzi ha ricordato che sullo sviluppo ''non abbiamo ancora visto provvedimenti concreti in questa direzione e oggi mi auguro che venga messo qualcosa sul tavolo del governo''. ''Abbiamo bisogno di semplificazione normativa - ha aggiunto - e di un paese normale perche' le nostre imprese possono essere speciali quanto vogliamo ma se non abbiamo un paese normale alle spalle non andiamo molto lontano''. Misure urgenti perche' secondo Squinzi ''l'autunno e' gia' caldo, anzi bollente. Sui giornali vanno solo quelli piu' importanti ma di casi di crisi aziendali ce ne sono migliaia, e questa e' la cosa che ci preoccupa di piu'''. Per il Presidente di Confindustria ''sicuramente bisogna lavorare in modo particolare su una detassazione dei salari'' che ''sarebbe il modo piu' diretto e immediato'' per rilanciare i consumi e la domanda interna. Squinzi ribadisce poi il giudizio critico sulla riforma del lavoro: ''Noi non la giudichiamo in maniera positiva, in quanto ha tolto molta flessibilita' in entrata senza dare una svolta alla flessibilita' in uscita. La giudichiamo un'occasione persa, anche se pensiamo ci sia possibilita' di apportare miglioramenti''. int/

Spagna: aumento disoccupazione azzera entrate incremento Iva
05 settembre, 13:23
(ANSAmed) - MADRID, 5 SET - L'incremento della disoccupazione in Spagna sta minando i conti pubblici e rischia di azzerare le maggiori entrate previste dall'erario con l'incremento dell'Iva dal 18 al 21%, in vigore dal 1 settembre. Il costo dei sussidi di disoccupazione cresce a un ritmo mensile di 2,6 miliardi di euro, rispetto ai 2,3 miliardi previsti nel bilancio di previsione dello Stato. Fino a luglio, le prestazioni per la disoccupazione sono costate 1 miliardo di euro in piu' che nel luglio scorso, raggiungendo in sette mesi i 18,456 miliardi, quasi due terzi dei 28,503 miliardi previsti dall'esecutivo per l'intero esercizio, con uno sforamento di 2 miliardi, pari all'aumento dell'entrate dato dall'incremento dell'Iva nel 2012, secondo i dati pubblicato oggi dal quotidiano El Mundo. Fino a luglio, si sono registrate 200.000 richieste di sussidi per la disoccupazione, con 174.000 prestazioni erogate. E, secondo i dati pubblicati ieri dall'Istituto nazionale di statistica, ad agosto sono stati distrutti ulteriori 137.000 impieghi, con un aumento di 38.179 disoccupati, fino a un totale di 4.625.634 senza lavoro.
Negli ultimi dodici mesi sono stati distrutti 604.541 posti di lavoro, rispetto ai 215.947 distrutti l'anno precedente, e il numero degli iscritti alla Previdenza sociale e' diminuito fino alle 16.895.977 persone.
Pesanti, dunque, i contraccolpi della riduzione dei versamenti contributivi alla Previdenza sociale. A luglio, il governo ha dovuto ricorrere al fondo delle casse mutue, creato con i superavit dei contributi aziendali per gli incidenti lavorativi, per far fronte al pagamento di 15 miliardi per le pensioni, davanti alla crisi di tesoreria prodotta dalla riduzione dei versamenti contributivi. E l'esecutivo non ha escluso il ricorso al Fondo di Riserva, il così detto salvadanaio delle pensioni, dotato di 68 miliardi di euro, per far fronte ai pagamenti futuri delle pensioni, in particolare di tredicesime e compensazione dell'aumento dell'inflazione.
(ANSAmed) YK8

La visita del presidente Napolitano a Merano
L'autonomia altoatesina resta modello d'integrazione, anche a livello europeo: lo hanno ribadito i presidenti Napolitano e Fischer, ricevendo un'onorificenza della Provincia di Bolzano. Durnwalder: pronta a concorrere al risanamento del Paese, ma lo Statuto va rispettato. Napolitano gli dà ragione
BOLZANO. Oggi l’incontro fra il presidente Napolitano, l’omologo austriaco Fischer . Napolitano e Fischer riceveranno l’onorificenza del Grand’ordine di Merito della Provincia autonoma di Bolzano, in occasione del quarantennale del secondo statuto di autonoma e del ventennale della chiusura della vertenza fra Italia e Austria. La cerimonia si tiene al Kursaal di Merano e coincide con la data - 66 anni fa - della firma dell’accordo di Parigi fra De Gasperi e Gruber.

 «È un’occasione importante, quella che celebriamo oggi qui insieme, a nome della Provincia Autonoma di Bolzano, della Repubblica Italiana e della Repubblica d’Austria«. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Merano alla cerimonia di consegna del Grand’Ordine di Merito della Provincia Autonoma di Bolzano.

 «Un’occasione importante - ha sottolineato il capo dello Stato - per porre, ancora una volta e più che mai, in piena evidenza il significato e il valore europeo della soluzione data alla questione altoatesina e dell’esperienza pluridecennale compiuta su quella base. E sono particolarmente lieto della partecipazione a questa cerimonia del Presidente austriaco Heinz Fischer, a cui mi legano un’antica stima e personale amicizia e una sostanziale, significativa comunanza di visione europea«.

 «Il 5 settembre - ha ricordato il presidente Napolitano - è rimasto un giorno scolpito nella nostra memoria storica condivisa da quando, sessantasei anni fa, segnò la data della firma, a Parigi, dell’accordo De Gasperi-Gruber. In quell’accordo vennero affermati con chiarezza e coraggio principi altamente innovativi per consentire una pacifica e prospera convivenza tra popolazioni diverse per etnia, lingua e cultura, con speciali riconoscimenti per la più vasta comunità, quella dei cittadini di lingua tedesca.

 "La concreta attuazione di quei principi e dell’intesa generale sottoscritta dai governi italiano ed austriaco, non è stata una passeggiata. Sia perchè si è rivelata complessa, richiedendo molteplici specificazioni e adempimenti. Sia perchè inizialmente non mancarono incomprensioni e ostilità anche virulente. Ma tutto questo - difficoltà e contrasti di qualsiasi natura - è stato via via superato ; fino alla solenne dichiarazione, nel 1992, in sede di Nazioni Unite, della conclusiva, piena composizione della controversia altoatesina.

 "Ed è questo ventesimo anniversario, in particolare, che ha spinto il Presidente Durnwalder, a invitare - e gliene sono grato - qui a Merano me e il collega Fischer, e anche a rimettere a entrambi - con gesto che ho altamente apprezzato - l’onorificenza conferitaci dalla Provincia Autonoma di Bolzano - ha proseguito il capo dello Stato -. Un cammino percorso che ha richiesto forte e convergente volontà politica, spirito di pace, misura e moderazione, pazienza e slancio innovativo.

 ’Lo Statuto Speciale di Autonomia del Trentino Alto Adige-Süd Tirol’ costituisce ’un riuscito modello di tutela delle minoranze e di serena coabitazionè. Queste parole della dichiarazione comune sottoscritta dieci anni fa dai nostri predecessori Ciampi e Klestil, conservano intatta la loro validità : nulla riuscirà a riaprire dispute anacronistiche tra i nostri due paesi e tra le comunità, in modo particolare quella italiana e quella tedesca, che convivono operosamente in questa regione«.

 Napolitano ha quindi ricordato che «il riconoscimento e la valorizzazione delle autonomie regionali e locali, così come la tutela delle minoranze etniche e linguistiche sono principi fondamentali sanciti nella Costituzione italiana insieme con quello dell’unità e indivisibilità della Repubblica. E sono egualmente recepiti in Costituzione i caratteri peculiari dell’autonomia e dello statuto speciale di cui gode la vostra regione, associando in un intreccio unitario le due province di Bolzano e di Trento, giunte insieme di recente a postulare, con il Land Tirol, la nascita di una Euroregione«.

 «Sono certo che anche momenti e motivi di incomprensione e tensione che possono sorgere - come quelli cui ha fatto cenno il Presidente Durnwalder - sono destinati a risolversi al tavolo dell’intesa prevista dalle norme - e da conseguire sollecitamente - in materia di ridefinizione dei rapporti finanziari. Siamo chiamati a condividere in questa fase, al livello nazionale e al livello regionale, difficoltà e responsabilità per il risanamento della finanza pubblica. In nome dell’autonomia - ha aggiunto il presidente Napolitano - crediamo profondamente in valori come quelli del bilinguismo e del biculturalismo, che qui si praticano con spirito europeo«.

LA DIRETTA
13:20 - Il presidente ha apprezzato le dichiarazioni di Durnwalder sulla disponibilità della Provincia a partecipare al risanamento finanziario del Paese, "ciò significa anche minori entrate" ma sul metodo "è importantissimo il rispetto delle procedure". Dal canto suo, Fischer sottolinea che l'Austria non è coinvolta nei problemi finanziari tra Alto Adige e Governo italiano, ma ribadisce la necessità del metodo istituzionalmente corretto

13:12 - Napolitano sottolinea di essere molto lieto che la convocazione a Roma (lunedì prossimo) sia arrivata in concomitanza con la crimonia di oggi. D'altronde, Durnwalder in sala lo aveva esplicitamente ringraziato per l'intervento

13:11 - Grazia ai terroristi degli anni Sessanta: il presidente austriaco Fischer dice che sarebbe importante chiudere la vicenda, ma devono essere gli "ex attivisti" a presentare la domanda

13:10 - In conferenza stampa, sia Napolitano sia Fischer specificano che l'Alto Adige sarà chiamato a fare la propria parte nei tagli, ma che è essenziale garantire il rispetto delle procedure statutaie di trattativa

12:40 - Conclusa la crimonia ufficiale, i presidenti vanno in conferenza stampa

12:31 - Terminati i discorsi, un momento musicale

12:28 - Fischer ricorda la collaborazione tra Innsbruck, Bolzano e Trento in materia di cooperazione transfrontaliera, a partire dal sistema universitario. Che parla di Europa come di un processo di pace, che va sostenuto in tutti i modi. L'Alto Adige è questione di "Herzgelegenheit", tema che sta molto a cuore. Il presidente austriaco ringrazia dell'invito, a 56 anni dalla sua prima visita in Alto Adige. Applausi scroscianti

12:25 - Fischer: "La pacifica convivenza in Sudtirolo funziona" e l'autonomia "si è sviluppata a favore di tutti i gruppi", un modello per la soluzione dei conflitti delle minoranze, da "esportare". E un bene da preservare. "

12:23 - Fischer: "Con lo Statuto è stata posta una pietra miliare nella tutela delle minoranze tedesca e ladina, pietra miliare su cui si è lavorato ancora, per due decenni, per realizzare le cosiddette norme d'attuazione, così si è arrivati a chiudere la controversia nel 1992, e quello al parlamento austriaco è stato un dibattito ampio, lungo e difficile, prima di riconoscere che fossero stati raggiunti gli obiettivi dell'accordo di Parigi".

12:20 - Il deputato del Pdl Giorgio Holzmann scrive su facebook: "Buongiorno a tutti, oggi pranzo con il Presidente della Repubblica Napolitano a Merano. Debbo dirgli qualcosa da parte vostra? :-)"

12:18 - Concluso il discorso di Napolitano, tocca a Fischer

12:15 - Napolitano cita l'Euroregione. "Non ci sarà mai alcun svuotamento dell'autonomia", e qui partono gli applausi spontanei della platea che interrompono il discorso del presidente. "Sempre viva e complessa la dialettica tra Governo e autonomie, anche momenti di incomprensione etensione come quelli cui ha fatto cenno il presidente Durnwalder sono destinati a risolversi, già a partire dall'incontro di lunedì. Crediamo fortemente in valori quali il bilinguismo e il biculturalismo.

12:14 - Lo sforzo sull'autonomia - dice Napolitano - "ha richiesto pazienza e slancio innovativo". E ancora: "Nulla riuscirà a riapreire dispute anacronistiche tra i nostri Paesi e tra le comunità che convivono operosamente. La tutela delle minoranze è principio fondamentale, così come l'unità e l'indivisibilità della Repubblica".

12:11 - Piccola gaffe del presidente che cita in modo sbagliato il cognome di Alfons Gruber, cofirmatario con degasperi dell'accordo di Parigi, parlando di Grueber. Poco dopo si ripete, inserendo la "dieresi" nel cognome di Durnwalder, citato come Duernwalder.

12:10 - Prende la parola il presidente Napolitano: "E' un'occasione importante quella che celebriamo oggi qui insieme (...) per porre ancora una volta in piena evidenza il significato e il valoe europeo della soluzione data alla questione altoatesina e dell'sperienza pluridecennali compiuta su quella base (...) A Fischer mi legao antica stima e sostanziale significativa comunanza di visione europea

12:08 - Segue il conferimento della medesima onorificenza al presidente austriaco Heinz Fischer. Calorosa stretta di mano tra i due capi di Stato

12:07 - Breve cerimonia di conferimento della "massima onorificenza" della Provincia autonoma di Bolzano al presidente Napolitano, custodita dentro una teca

12:06 - Durnwalder: "Voi presidenti vi siete sempre impegnati a tutela dell'autonomia dell'Alto Adige" e ringrazia entrambi, ma anche tutte le forze democratiche dei due Paesi che negli anni hanno accompagnato la Provincia autonoma di Bolzano su questa strada". E così termina il discorso del governatore, tra gli applausi

12:05 - Durnwalder alterna italiano e tedesco: i due capi di Stato lo ascoltano con le cuffie della traduzione simultanea

12:02 - Durnwalder: "Sul depotenziamento dei relitti fascisti non si registrano novità", e cita anche la grazia per alcuni "ex attivisti sudtirolesi". "La strada del dialogo porta sempre buoni rutti, la storia dell'autonomia dell'Alto Adige - Sudtirol lo dimostra". Grazie a Napolitano, lunedì Durnwalder e Dellai saranno a Roma per discutere dei problemi.

12:01 - Durnwalder: "Siamo pronti a compartecipare al rilancio del sistema economico, ma la Provincia deve poter decidere come e dove intervenire con le misure di risparmio. Sentiamo incombere sull'autonomia un rischio di svuotamento". Le misure governative attaccano le competenze proprie dell'autonomia.

12:00 - Durnwalder: "Non è questo il luogo dove discutere dei problemi politici che qui non mancano, ma la nostra autonomia non mai conosciuto difficoltà come quelle che stiamo vivendo oggi, le nostre prerogative non sono rispettate; per uscire dalla crisi bisoga mobilitare le energie di tutti"

11:59 - Durnwalder: "I gruppi linguistici sono passati dal gegeneinander al nebeneinander", dal vivere "contro" al vivere "accanto"

11:58 - Ci sono voluti due decenni, dal 1972 al 1992, per attuare il Secondo statuto di autonomia, ricorda il governatore altoatesina: "I mattoni di una casa che ancora oggi ha fondamenta storiche"

11:56 - Durnwalder passa alla lingua tedesca e ricorda l'altra data che si celebra a Merano, i vent'anni dalla chiusura del contenzioso internazionale con il rilascio della "quietanza liberatoria"

11:55 - Durnwalder: "L'autonomia è una richiesta che ha richiesto sacrifici e pazienza di molti e noi tutti possiamo esserne orgogliosi. senza il sostegno di Vienna una simile soluzione non sarebbe mai stata raggiunta".

11.53 - Durnwalder: "Bisogna citare il 1972, anno d'entrata in vigore del secondo Statuto d'autonomia, che ha garantito alla Provincia di Bolzano spazi di manovra e competenze utilizzati a vantaggio di tutti i gruppi linguistici. La Provincia per la prima volta dispone di un'autonomia dgena di questo nome, non solo sulla carta".

11.50 - Durnwalder: "Siamo passati dal Los von Trient di mezzo secolo fa a un'intensa e proficua collaborazione con la vicina provincia di Trento"

11.48 - Excursus storico di Durnwalder in lingua tedesca sulla storia dell'autonomia altoatesina: "La storia avrebbe anche potuto prendere una piega diversa, se si fosse seguita la strada del nazionalismo". Oggi "la nostra autonomia è riconosciuta come modello a livello europea". Cita Moro Saragat Andreotti Kreisky Mock Steiner " e ovviamente Silvius Magnago"

11.48 - Durnwalder ringrazia Napolitano e Fischer e ricorda due importanti anniversari della storia dell'Alto Adige: i 40 anni del secondo Statuto d'autonomia e i vent'anni della chiusura della vertenza internazionale

11.47 - "I giovani sono il nostro futuro"; un saluto ai ladini

11:46 - "Simpatia, stima e rispetto" esprime Durnwalder a nome della popolazione altoatesina verso i due capi di Stato

11.46 - Inizia il discorso del governatore altoatesino Luis Durnalder, che nei saluti alterna la lingua italiana a quella tedesca.

11.45 - Inizia la cerimonia di consegna dell'onorificenza del Grand'ordine di merito

11:45 - L'inno di Mameli eseguito da un complesso di ottoni, a seguire quello austriaco

11:40 - I due presidenti fanno il loro ingresso al Kursaal, accolti dagli applausi e da un annuncio in lingua tedesca.

11:25 - Ancora in corso il colloquio tra Napolitano e Fischer. Gremita la sala del Kursaal

11.08 - Tradizionale foto ricordo davanti all'ingresso del Kursaal, alle spalle le bandiere italia, austriaca ed europea, Subito dopo, in una sala del Kursaal, il colloquio tra i due capi di Stato

11:05 - Il presidente è arrivato a Merano, accolto dal governatore Luis Durnwalder, dal presidente della Regione Lorenzo Dellai, dal sindaco di Merano Gunther Januth e dalla presidentessa del consiglio regionale Rosa Thaler. Poco dopo l'arrivo el presidente austraico Fischer, accolto da Durnwalder

11:00 - Napolitano è in viaggio, in leggero ritardo rispetto al programma ufficiale. Secondo il protocollo, alle 11 avrebbe dovuto iniziare il vertice bilateraòe italo-austriaco, alla presenza dei due capi di Stato. Il presidente italiano sarà accolto all'ingresso del Kurhaus (passeggiata Lungo Passirio), dal presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder. Pochi minuti più tardi sarà la volta di Heinz Fischer che, dopo i saluti ufficiali nella rotonda del Kurhaus, si recherà assieme al collega Napolitano all'interno della sala Ohmann per l'incontro bilaterale Italia-Austria.

10:41 - Il presidente Napolitano è atterrato all'aeroporto di Bolzano e ora si dirige verso Merano lungo la superstrada Mebo.

10:40 - In attesa dell'arrivo del presidente, due piccole manifestazioni attorno al Kursaal: una delegazione del Fli guidata dal consigliere provinciale  Alessandro Urzì è "schierata" al ponte della Posta (di lì passerà il presidente) con alcuni cartelli e striscioni: "La Regione tutela le minoranze linguistiche articolo 6" e "Lo statuto va rispettato". Poco più avanti, all'imbocco delle passeggiate del Lungopassirio, un'altra manifstazione dello Heimatbund, la lega degli ex terroristi degli anni Sessanta, in favore dell'autodeterminazione dell'Alto Adige.

10:30 - La pasionaria separatista sudtirolese Eva Klotz ha atteso all’aeroporto di Bolzano l’arrivo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assieme ad alcuni militanti del suo partito con uno striscione di protesta. «Non si comprende - ha detto Klotz - perchè la Provincia di Bolzano dia un’onorificenza al massimo rappresentante di uno Stato che ogni giorno calpesta i nostri diritti di minoranza. Napolitano non ha concesso la grazia ai nostri ex combattenti e non si è battuto per la nostra autonomia».

10:18 - Iniziano ad arrivare i sindaci altoatesini, invitati alla cerimonia

10:13 - Davanti al Kursaal di Merano, "presidiato" dai corazzieri, inizia a radunarsi una folla di curiosi. Il dispositivo di sicurezza è massiccio, ma discreto

10:00 - Il presidente è atteso all'aeroporto di San Giacomo; da qui, in auto partirà alla volta di Merano, dove si tiene la cerimonia di consegna delle onorificenze.
05 settembre 2012



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