Stranieri, la Puglia piace ma costa: più arrivi
e meno pernottamenti
Crolla potere acquisto delle famiglie
Non solo liquidità, sempre più italiani
chiedono prestiti per comprare l'auto usata
Ocse:ad agosto disoccupazione stabile a 7,9%.
Disoccupati 47,8 mln
Stranieri, la Puglia piace ma costa: più arrivi
e meno pernottamenti
Incrementi solo
nella Bat. Dalla Banca d’Italia i primi dati ufficiali della stagione
(gennaio-giugno 2012)
BARI - Più stranieri
in Puglia, ma meno giornate trascorse nelle strutture ricettive regionali (e
quindi calo della spesa). È quanto emerge da una rilevazione effettuata sul
territorio nazionale dalla Banca d’Italia sui flussi internazionali di viaggiatori
nei primi sei mesi del 2012 (confrontati con lo stesso periodo dell’anno
precedente). I tecnici di Palazzo Koch indicano una crescita di stranieri (sia
per lavoro, sia per vacanze) in Puglia del 2,5% (per complessive 441 mila
unità, a fronte delle 430 mila del primo semestre 2011), mentre le notti
trascorse in regione dagli stessi stranieri sono crollate del 18,8% (da 4,7 a
3,8 milioni): in pratica si è passati da una media di 10,9 a 8,6 giorni.
Dal punto di vista
territoriale la percentuale maggiore di crescita degli arrivi è stata
registrata dalle strutture della provincia Bat con il 46,6 (da 15 a 22 mila
unità), seguita da Lecce con 34,2 (da 73 a 98 mila) e Taranto con 17,8 (da 28 a
33 mila). Per le altre province il dato è negativo: Brindisi meno 10,2% (da 39
a 35 mila); Foggia con meno 23,8% (da 63 a 48 mila), Bari meno 3,7% (da 213 a
205 mila). Sul fronte dei pernottamenti, invece, si salva la sola provincia Bat
che quasi raddoppia il valore storico: più 91,7%, da 207 a 397 mila notti). Il
resto del territorio accusa un calo sensibile dell’attività. La maglia nera è
di Taranto (meno 43%) che ha evidenziato 258 mila pernottamenti a fronte dei
453 mila dei primi sei mesi del 2011. Sensibile anche l’arretramento di Bari:
meno 24,1% (da 2 a 1,5 milioni di notti). Seguono Brindisi (meno 36,9%, da 368
a 232 mila), Foggia (meno 18,8%, 700 a 568 mila) e Lecce (meno 12,6% da 942 a
823 mila). Il calo del giro d’affari, quindi, si verifica anche nelle
rilevazioni, sempre effettuate dalla Banca d’Italia, sulla spesa prodotta: la
riduzione è di 7 milioni in sei mesi (da 220 a 213 milioni). Calano Bari (da 96
a 88 milioni), Foggia (da 33 a 24) e Taranto (da 24 a 17), aumentano Bat (da 8
a 14), Foggia (da 33 a 24) e Lecce (da 39 a 48). Sul dato forse pesa anche la
politica dei prezzi: in tempo di crisi e in mancanza di un taglio delle
tariffe, si diminuiscono i giorni di soggiorno.
In tema di viaggi,
inoltre, sono stati comunicati i dati del traffico aereo generato dagli scali
pugliesi. Dopo un calo di viaggiatori accusato ad agosto (rispetto allo stesso
mese del 2011) torna il segno positivo. A settembre, infatti, i passeggeri in
transito dall’aeroporto Karol Wojtyla di Bari sono stati 361 mila, l’1,8% in
più rispetto ai 354 mila dell’agosto 2011. Il dato progressivo dall’inizio
dell’anno è di 2,9 milioni di unità (più 4,3%, 2,8 milioni nei primi nove mesi
del 2011). L’aeroporto del Salento, invece, ha fatto registrare un incremento
dell’1%. I viaggiatori che hanno utilizzato lo scalo brindisino sono stati a
settembre 206 mila (204 mila a settembre 2011). Il cumulativo porta un più
5,1%: da 1,5 a 1,6 milioni di passeggeri (il conteggio è dall’inizio
dell’anno). Infine, la compagnia Volotea ha acomunicato che dal 20 dicembre
verrà inaugurata la tratta Bari-Verona. «Si rafforza la presenza di Volotea
nello scalo pugliese — ha spiegato Valeria Rebasti, commercial country manager
della compagnia — dove operiamo già un altro collegamento verso Venezia. Questo
nuovo volo permetterà di visitare Verona, il Lago di Garda e gli splendidi
paesaggi del Trentino». E magari anche la Puglia.
Vito Fatiguso
Crolla potere acquisto delle famiglie
Secondo l'Istat,
cendono potere d'acquisto e propensione al risparmio.
09 ottobre, 13:13
Nel secondo
trimestre 2012 il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici, tenuto conto
dell'inflazione, si è ridotto dell'1,6% rispetto al trimestre precedente e del
4,1% rispetto al secondo trimestre 2011. Lo comunica l'Istat precisando che il
calo tendenziale è il più marcato dal 2000.
L'Istat ha rivisto al rialzo la variazione del
Pil acquisita al secondo trimestre del 2012 per l'intero anno (quella che si
avrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri
dell'anno): dal -2,1% a -2%.
Nel secondo trimestre del 2012 il pil é
diminuito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto allo
stesso periodo del 2011. Lo comunica l'Istat confermando i risultati diffusi il
10 settembre.
L'Istat ha rivisto anche il tasso di
variazione congiunturale relativo agli investimenti fissi lordi (rivisti al
-2,1% nel secondo trimestre, con una correzione di +0,2 punti percentuali),
alle importazioni (-0,5%, con una revisione di -0,1 punti percentuali) e alle
esportazioni (+0,1%, con una revisione di -0,1 punti percentuali). Per quanto
riguarda i comparti di attività economica, c'é stata una revisione per
l'agricoltura (-2,1%, con una correzione di -0,2 punti percentuali) e per
l'industira in senso stretto (-1,4% con una revisione di +0,3 punti
percentuali).
Nel secondo trimestre 2012 la propensione al
risparmio delle famiglie consumatrici, misurata al netto della stagionalità, è
stata pari all'8,1%, con una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al
trimestre precedente e di 0,5 punti rispetto allo stesso periodo 2011. Lo
l'Istat, precisando che il dato è più basso dal 1999.
Il reddito disponibile delle famiglie
consumatrici in valori correnti è diminuito dell'1,5% rispetto allo stesso trimestre
del 2011 e dell'1% rispetto al trimestre precedente. Mentre il tasso
d'investimento delle famiglie, sempre nel secondo trimestre, è stato pari al
6,8%, invariato rispetto al trimestre precedente e in calo di 0,2 punti
percentuali rispetto al secondo trimestre 2011.
Nel secondo trimestre 2012 l'indebitamento
netto delle amministrazioni pubbliche è stato pari al 2,8%, inferiore di 0,4
punti percentuali rispetto a quello del corrispondente periodo del 2011.
La quota di profitto delle societa' non finanziarie
nel secondo trimestre 2012 è scesa al 38,5%, con una riduzione di 0,4 punti
percentuali rispetto al trimestre precedente e di 2,1 punti rispetto al secondo
trimestre 2011. Lo comunica l'Istat, precisando che il dato è ai minimi dal
1999, cioé dall'inizio delle serie storiche. Il tasso d'investimento delle
imprese, pari al 21%, è inferiore di 0,4 punti percentuali rispetto al
trimestre precedente e di 1,3 punti rispetto al secondo trimestre 2011.
Non solo liquidità, sempre più italiani
chiedono prestiti per comprare l'auto usata
ultimo
aggiornamento: 09 ottobre, ore 13:29
Roma, 9 ott. (Ign) -
Il bisogno di liquidità è in cima alle motivazioni che spingono gli italiani a
chiedere un prestito, ma salgono le richieste per comprare l'auto usata. E'
quanto emerge da un'indagine di Prestiti.it.
L’indagine, compiuta
analizzando un campione di oltre 30mila domande di prestito raccolte dal sito
negli ultimi sei mesi, traccia l’identikit della domanda tipo: arriva da un
uomo di 41 anni, con uno stipendio medio di 1.500 euro, che vuole ottenere in
media 12.500 euro. Inoltre, chi chiede un prestito intende restituirlo in tempi
lunghi, più di cinque anni (64 mesi).
Per quanto riguarda
le motivazioni che spingono a richiedere un prestito personale, resta costante
(rispetto alle rilevazioni di sei mesi fa) il bisogno di liquidità, che si
conferma la motivazione più ricorrente (32% delle domande).
A seguire le richieste
per l’acquisto di un’auto usata, con un aumento notevole in termini percentuali
(27%, ben dieci punti in più rispetto a marzo 2012), e per la ristrutturazione
di casa (10%, contro il 12% di marzo 2012).
Inoltre, il 72%
delle domande è a firma maschile, contro un 28% di richieste provenienti da
donne.
Il gentil sesso, nel
dettaglio, sembra maggiormente interessato al finanziamento dei trattamenti
estetici (arrivando a rappresentare il 47% del totale delle richieste), degli
studi (39%) e all’acquisto di arredamento (36%).
Da un punto di vista
geografico le Regioni che chiedono cifre più alte sono la Calabria e la Sicilia
(entrambe con 14.000 euro), seguite dalla Sardegna. I più giovani al momento
del preventivo sono i cittadini di Veneto ed Emilia Romagna, gli unici con
un’età media che scende sotto i 40 anni.
Ocse:ad agosto disoccupazione stabile a 7,9%.
Disoccupati 47,8 mln
09 Ottobre 2012 -
13:07
(ASCA) - Roma, 9 ott - Ad agosto
disoccupazione stabile al 7,9% nell'area Ocse, i senza lavoro sono 47,8
milioni, in calo di 100 mila rispetto a luglio. Ma in confronto a luglio del
2008, inizio della crisi finanziaria ed economica, i disoccupati sono aumentati
di 13,8 milioni. Il tasso di disoccupazione giovanile e' invece salito di 0,3
punti al 16,3%. Nell'Eurozona, i dati erano gia' noti, il tasso di disoccupazione
e' pari all'11,4%, in Italia al 10,7% con una disoccupazione giovanile in frazionale
calo dal 35% al 34,5%.
Red
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