giovedì 11 ottobre 2012

(2) XI.X.MMXII/ Federalisti, centralisti o che cacchio s’inventano: sempre padani e padroni restano. E se ne fottono di chi vive e muore nella scarpa dello stivale.===''Oggi c'e' un pre cipe - ha detto Ciaccia - in cui si dovranno esaminare diverse cose, tra cui lo stato della Orte-Mestre. Speriamo di riuscire in tempi ragionevoli a definire l'opera, che cuba circa 10 miliardi''.''Probabilmente - ha aggiunto Ciaccia - ci sara' un altro pre Cipe la prossima settimana, perche' si possa arrivare, entro fine mese, a un Cipe molto robusto''.

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Un’offerta dal Texas: «La nostra centrale può salvare l’Alcoa» 
Crisi: fatturato tessile-moda -4,4%
Infrastrutture: Ciaccia, puntiamo a Cipe 'robusto' entro fine mese
Crisi: Terzi, vince chi ha sistema Paese coeso ed efficiente
Ocse: Pil rallenta a +0,2% nel 2* trim. Frena export Italia e Germania
Grecia: a luglio disoccupazione sale al 25,1%

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Un’offerta dal Texas: «La nostra centrale può salvare l’Alcoa»
11.10.2012
La salvezza, o quantomeno un barlume di speranza, per il polo industriale di Portovesme, potrebbe arrivare ancora una volta dall’America. Ma questa volta non da Pittsburgh, sede di Alcoa, ma da Dallas, centro politico e finanziario del Texas. A farsi promotore di un complesso progetto industriale è la Triencon Service, società con sede principale nel Texas ma con sedi anche in Italia, Lussemburgo e Brasile. La Tsi da tempo ha presentato un progetto industriale al Ministero dello Sviluppo che prevederebbe quattro punti fermi: la costruzione di una centrale elettrica da 500 megawatt, la vendita della elettricità alle imprese dell’alluminio a un costo uguale a quello indicato dal governo come fattibile per l’acquisto di Alcoa (33 euro a megawatt), l’impegno ad acquistare una tonnellata di carbone estratto dalla miniera di Nuraxi Figus, da associare alle biomasse come materia prima, occupazione prevista tra diretti e indiretti per 600 persone con un picco nel cantiere di costruzione di 2000 persone. Tutto ciò con un tecnologia che partirebbe da impianti addirittura in funzione al tempo della Germania nazista, implementata con altre tecnologie di nuova generazione «in parte applicate in alcuni stati degli Stati Uniti, come Oregon, Utah, Kentucky e Colorado – ha detto Giovanni D’Urso, portavoce dell’azienda, con un passato nella Legacoop e nel sindacato – dalla nostra società. Il progetto industriale prevede la realizzazione di una serie di prodotti finiti dall’impianto come il diesel sintetico, i gas industriali come azoto e argo, l’anidride carbonica e gli inerti di fine processo. L’intero progetto – conclude D’Urso – sarà finanziato attraverso il project-financing (operazione di finanziamento di lungo termine il cui utile è dato dai flussi di cassa previsti dalla gestione dell’opera, in questo caso dalla vendita di energia, ndr) con banche d’affari statunitensi e investitori specializzati d’Oltreoceano, già presentati e conosciuti dal Ministero per lo Sviluppo». Il progetto così illustrato risulta accattivante, se non altro perchè risolverebbe in un colpo solo l’emergenza costi energetici+uso della miniera di Nuraxi Figus, ma sino a oggi non avrebbe incontrato la benevolenza dei tecnici di via Veneto. Da ambienti vicini al ministero dello Svilupo Economico emergono infatti forti perplessità sia sulla consistenza finanziaria dell’intervento, nell’ordine delle diverse centinaia di milioni di euro, sia nella tecnologia usata, che risulterebbe poco chiara. »Analoga attività è stata avviata negli Stati Uniti pochi anni fa – ribatte indirettamente D’Urso e siamo in grado dopo tre anni dalle autorizzazioni a mettere in marcia l’impianto». La lista delle società che in qualche modo hanno presentato proposte industrial-finanziarie al ministero retto da Corrado Passera, in relazione alla vicenda Alcoa è molto più lunga di quanto è emerso dalla stampa. Oltre ai piemontesi della Kitegen (con il loro progetto energetico con l’eolico ad alta quota) e ai texani della Triencon ci sarebbero infatti altre società che hanno avanzato progetti con una forte dose di apparente innovazione e qualche incertezza dal punto finanziario. Proprio questi due elementi avrebbero fatto storcere il naso a più di un tecnico ministeriale, alla ricerca di una soluzione tradizionale per un impianto così complesso come quello di Portovesme. E cioè l’acquisizione da parte di un soggetto che abbia riconosciute e verificabili capacità tecniche e finanziarie per rilevare la fabbrica e continuarne le produzioni. «Se non dovessimo trovare questo soggetto – ha detto più volte Passera – dovremmo pensare ad altro. Ma per adesso battiamo con convinzione questa strada».

Crisi: fatturato tessile-moda -4,4%
Tronconi (Smi), a rischio 16.000 posti lavoro, come 2 Ilva
11 ottobre, 13:27
(ANSA) - MILANO, 11 OTT - La crisi colpisce il settore tessile-moda, che chiudera' il 2012 con un fatturato in calo del 4,4% a 50,5 miliardi di euro. E' quanto emerge da una ricerca condotta da Sistema Moda Italia (Smi) in collaborazione con l'Universita' Liuc di Castellanza (Varese), che prevede una crescita del 25,5% del saldo commerciale, grazie al rialzo delle esportazioni (+0,7%). Previsto invece un calo di 16.000 posti di lavoro, pari, secondo al presidente di Smi Michele Tronconi, ''alla perdita di 2 Ilva''.

Infrastrutture: Ciaccia, puntiamo a Cipe 'robusto' entro fine mese
11 Ottobre 2012 - 13:12
 (ASCA) - Roma, 11 ott - Oggi ci sara' un pre Cipe e un altro la prossima settimana, per arrivare, entro la fine del mese, a un Cipe ''molto robusto''. Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia, a margine di un Rapporto Ance sull'internazionalizzazione delle imprese.
 ''Oggi c'e' un pre cipe - ha detto Ciaccia - in cui si dovranno esaminare diverse cose, tra cui lo stato della Orte-Mestre. Speriamo di riuscire in tempi ragionevoli a definire l'opera, che cuba circa 10 miliardi''.
 ''Probabilmente - ha aggiunto Ciaccia - ci sara' un altro pre Cipe la prossima settimana, perche' si possa arrivare, entro fine mese, a un Cipe molto robusto''.
 Sull'entita' del Cipe di fine mese, Ciaccia non si e' sbilanciato per ''non suscitare attese''. Limitandosi comunque a dire che ci saranno ''importi estremamente rilevanti''.
sen/rf/ss

Crisi: Terzi, vince chi ha sistema Paese coeso ed efficiente
11 Ottobre 2012 - 13:37
 (ASCA) - Roma, 11 ott - In un sistema globalizzato, vince solo chi ha alle spalle un sistema Paese coeso ed efficiente.
Lo ha detto il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, alla presentazione, alla Farnesina, del rapporto Ance sull'internazionalizzazione delle imprese di costruzioni.
 ''Nel mondo globalizzato - ha detto il ministro - vince solo chi ha alle spalle un sistema Paese coeso ed efficiente: non singole realta' piu' o meno capaci, ma l'insieme dei soggetti attivi che collaborano con coerenza e unitarieta' di visione all'elaborazione e attuazione di strategie economiche''.
 ''L'obiettivo fondamentale per il Paese - ha aggiunto il ministro - e' quello di riprendere a crescere: una sfida che il governo Monti ha raccolto e che vogliamo vincere anche con la forte azione di promozione e sostegno all'estero delle nostre eccellenze''.
sen/sam/

Ocse: Pil rallenta a +0,2% nel 2* trim. Frena export Italia e Germania
11 Ottobre 2012 - 12:11
 (ASCA) - Roma, 11 ott - Il prodotto interno lordo dell'area Ocse e' rallentato in termini reali nel secondo trimestre a +0,2% rispetto al +0,4% dei tre mesi precedenti. E' quanto segnala l'Organizzazione nel suo rapporto ''Quarterly National Accounts''.
 La causa principale della frenata, segnala l'Ocse, e' da ricercare nell'andamento dei consumi privati che ha contribuito per solo 0,1 punti al Pil rispetto agli 0,3 punti garantiti nei primo trimestre. In calo anche il contributo della spesa pubblica (da 0,1 punti a zero), stabile quello delle esportazioni nette a 0,1 punti mentre sale l'effetto delle scorte (+0,1 punti).
 L'Ocse rileva come sia in Germania che in Italia le esportazioni continuino a dare un contributo positivo alla crescita del Pil anche se questo si e' ridotto da 0,7 a 0,3 punti per Berlino e da 1,1 a 0,2 punti per Roma.
fgl/

Grecia: a luglio disoccupazione sale al 25,1%
ultimo aggiornamento: 11 ottobre, ore 12:47
Atene, 11 ott. - (Adnkronos) - La disoccupazione in Grecia sale a luglio al 25,1% dal 24,8% di giugno. Un anno fa il tasso di disoccupazione era del 17,8%. Lo rende noto El.Stat, l'istituto di statistica greco precisando che il numero di disoccupati ammonta a 1.261.604 mentre quello degli inattivi a 3.356.276.



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