Risparmio: Visco, in Italia sceso sotto quota
17%, inferiore a media Ue
Prezzi produzione: Istat, a settembre in
crescita al 2,6%
Infrastrutture, cdm approva consultazione
pubblica per grandi opere
Grecia: nel 2013 debito pubblico salira' al
189,1%
Bruxelles boccia tagli presidenza a bilancio
2014-2020
Foggia. La provocazione di Confagricoltura:
prezzi bassi, stop di un anno ai pomodori
Lo ha annunciato a
Foggia il presidente nazionale Guidi
La Capitanata pesa
per il 32% sulla produzione nazionale
FOGGIA — «Se per un
anno, a partire dalla prossima primavera, non si semina il pomodoro non succede
nulla». Da Foggia, dove Confagricoltura ha organizzato un convegno sulla crisi
del pomodoro, il presidente nazionale Mario Guidi ha lanciato la provocazione
di un anno di stop alla produzione, in assenza di un prezzo equo concordato per
tempo con le aziende di trasformazione. Il pomodoro è in crisi anche nella provincia
di Foggia, che da sola totalizza, con 17 milioni di quintali all’anno, il 32%
della produzione nazionale. Numeri che dopo l’ultima raccolta, a causa della
siccità, sono andati al di sotto dei minimi storici, con un calo produttivo che
si aggira tra il 25-30%. Il problema è sempre lo stesso, vale a dire il prezzo
di mercato, che andrebbe concordato con le industrie prima della semina
primaverile, per evitare il rischio che gli stessi industriali prendano tempo e
tentino, come quasi sempre accade, di imporre i propri prezzi al ribasso a
raccolta cominciata.
«Gli agricoltori —
ha spiegato Guidi — sono scettici e stanchi di aspettare qualcosa che non
arriva mai. È necessario che il prezzo sia ragionevole e stabilito in base ai
reali costi di produzione ed alla capacità produttiva del territorio». Oggi un
quintale di pomodoro tondo costa 8 euro, 9 quello lungo. Secondo
Confagricoltura il prezzo giusto si avrebbe aumentando di due euro quelli
attuali. «Se non si creeranno subito le condizioni affinché gli agricoltori
possano programmare adeguatamente la prossima campagna — ha chiarito Guidi — si
rischia il collasso del settore, che può determinare un crollo dell’intera
filiera produttiva». Di qui la necessità di trovare un interlocutore, un
soggetto terzo, magari il ministero dell’Agricoltura o la Regione, che possa
fare da intermediario tra produttori e industriali, creando un accordo
interprofessionale sul modello di quello adottato al Nord che ha finito con il
condizionare anche i mercati del Sud. «Il meridione è andato quest’anno sul
mercato senza questo accordo — ha aggiunto Onofrio Giuliano, presidente
Confagricoltura Foggia — e pertanto si è basato sulle regole del Nord che
prevedono i prezzi attuali che noi vorremmo fossero più onesti. Le industrie
stanno giocando d’azzardo, riconoscere un prezzo più equo non sarebbe un grande
sforzo»
Marzia Campagna
Risparmio: Visco, in Italia sceso sotto quota
17%, inferiore a media Ue
31 Ottobre 2012 -
12:11
(ASCA) - Roma, 31 ott - L'Italia risparmia
solo meno del 17% del reddito nazionale, una quota ''inferiore alla media
europea, circa 4 punti percentuali in meno rispetto alla prima meta' dello
scorso decennio, contro il 22% di Germania e il 18% di Francia''. La flessione
''riflette soprattutto il calo del risparmio delle famiglie'', che - da un lato
''possono fare affidamento piu' che in passato sui finanziamenti bancari;
dall'altro, a comprimere il risparmio contribuisce soprattutto la caduta del
reddito delle famiglie pari al 9% in termini reali nell'ultimo quinquennio,
dopo una crescita modesta nel decennio precedente la crisi finanziaria''.
Cosi' il governatore della Banca d'Italia
Ignazio Visco intervenendo alla Giornata Mondiale del Risparmio organizzata
dall'Acri, che si celebra a Palazzo della Cancelleria a Roma.
Presenti, tra gli
altri, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, il presidente dell'Acri
Giuseppe Guzzetti, il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari.
Visco ha sottolineato che le famiglie hanno
limitato le ripercussioni della crisi ''attingendo al risparmio accumulato e
riducendo quello corrente''. Tuttavia il governatore ha rimarcato che al
contrario ''in Francia e in Germania il reddito disponibile e i consumi delle
famiglie sono cresciuti, sebbene a ritmi contenuti, nel corso dell'intero
periodo''.
Il governatore ha inoltre messo in luce che
alla fine del 2011 il credito al consumo per le famiglie era pari all'11% del
reddito disponibile, i mutui ipotecari al 32%, circa 3 volte i rispettivi
valori della fine degli anni '90. In Italia il risparmio e' in calo - ha
sottolineato Visco - da oltre un ventennio e la flessione si e' accentuata
dall'avvio della crisi. ''Aumenta la difficolta' delle famiglie ad accantonare
le risorse: rispetto alla prima meta' dello scorso decennio la quota di coloro
che dichiarano di voler risparmiare e' aumentata di 15 punti percentuali, al
90%.
Quella di coloro che
affermano di poterlo fare e' diminuito di 10 punti, al 26%. Il divario tra le
due quote - secondo Visco - e' piu' ampio per gli anziani e per i giovani: tra
questi ultimi, soprattutto per quelli con elevata istruzione, con un contratto
di lavoro a tempo determinato, che vivono da soli in case in affitto''.
ram/mau
Prezzi produzione: Istat, a settembre in
crescita al 2,6%
31 Ottobre 2012 -
12:04
(ASCA) - Roma, 31 ott - Nel mese di settembre
2012, l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali registra una
diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente ed un aumento del 2,6%
rispetto a settembre 2011.
I prezzi dei prodotti venduti sul mercato
interno - spiega l'Istat in una nota - diminuiscono dello 0,1% rispetto ad
agosto ed aumentano del 2,8% su base tendenziale. Al netto del comparto
energetico si registra un aumento congiunturale dello 0,2% ed uno tendenziale
dello 0,9%.
I prezzi dei beni venduti sul mercato estero
diminuiscono dello 0,1% sul mese precedente, con una diminuzione dello 0,1% per
l'area euro ed una variazione nulla per l'area non euro. In termini tendenziali
si registra un incremento dell'1,0% (+0,8% per l'area euro e +1,4% per quella
non euro).
Il contributo maggiore alla crescita
tendenziale dell'indice dei prezzi dei beni venduti sul mercato interno
proviene dai prodotti energetici (1,6 punti percentuali). Per il mercato estero
i contributi piu' significativi derivano, per l'area euro, dall'energia (0,3
punti percentuali), per quella non euro dai beni intermedi e dall'energia (per
entrambi 0,4 punti percentuali).
Il settore di attivita' economica per il quale
si rileva la crescita tendenziale dei prezzi piu' marcata e' quello della
fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con un incremento
dell'11,7% sul mercato interno e del 14,9% su quello estero.
red/glr
Infrastrutture, cdm approva consultazione
pubblica per grandi opere
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Roma - Il Consiglio
dei Ministri ha approvato il ddl su infrastrutture, trasporti, edilizia e
territorio. Il provvedimento, si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi al
termine della prima parte della riunione dell'esecutivo, "introduce nel
nostro Paese l’istituto della consultazione pubblica per la realizzazione delle
opere di interesse strategico, così da consentire il coinvolgimento preventivo
delle comunità e dei territori interessati, permettendo una maggiore
condivisione delle informazioni e delle finalità dei progetti con le comunità
locali. Sempre sul fronte infrastrutturale, sono introdotte nuove misure per
agevolare ulteriormente l’utilizzo degli strumenti di partenariato
pubblico-privato per la realizzazione delle opere pubbliche, anche attraverso
una ulteriore semplificazione e accelerazione delle procedure. Attraverso la
proposta di leggi di delega, si intende inoltre ammodernare e semplificare
fortemente i quadri normativi complessivi di settori importanti quali: appalti
pubblici, edilizia e territorio, trasporto con autobus. La normativa di questi
settori, in seguito a diverse modifiche legislative intervenute nel corso degli
anni, ha perso organicità, e si è dunque deciso di consolidare le novità
legislative, così da dare maggiore stabilità e certezze agli operatori. Il
disegno di legge approvato oggi - si legge ancora nella nota - arricchisce
ulteriormente il lavoro di produzione normativa in tema di infrastrutture e
trasporti svolto dal Governo nell’ultimo anno, sfociato in oltre 120 nuove
norme già direttamente operative o la cui attuazione amministrativa è
imminente". (ilVelino/AGV)
(baz) 30 Ottobre
2012 19:28
Grecia: nel 2013 debito pubblico salira' al
189,1%
31 Ottobre 2012 -
12:16
(ASCA-AFP) - Atene, 31 ott - Il debito
pubblico greco salira' nel 2013 dal 175,6% al 189,1% del Pil rispetto al
precedente 179,3% che compariva nella bozza di finanziaria varata dal governo.
E' quanto si legge nelle previsioni di bilancio depositate stamani in
Parlamento dal ministro delle Finanze Yannis Stournaras.
rba/mar/bra
http://www.asca.it/news-Grecia__nel_2013_debito_pubblico_salira__al_189_1_PERCENTO_-1213089-ECO.html
Bruxelles boccia tagli presidenza a bilancio
2014-2020
Proposta riduzione
budget di 50 mld, Commissione Ue non ci sta
30 ottobre, 16:30
BRUXELLES - Entra
nel vivo la 'guerra del bilancio' Ue per il periodo 2014-2020. La Commissione
europea ha bocciato la proposta, presentata ieri dalla presidenza cipriota di
turno del Consiglio Ue, che prevede tagli per almeno 50 miliardi di euro
rispetto a quanto chiesto dall'esecutivo comunitario (circa 1000 miliardi di
euro, pari all'1% del pil Ue).
Quest'ultimo ha
subito fatto sapere che ''non sosterra''' la 'negotiating box' di Cipro, in
quanto il prossimo quadro finanziario pluriannuale ''deve essere uno strumento
per gli investimenti a favore di crescita e occupazione''. ''Non abbiamo
nessuna intenzione di ritirare la nostra proposta, anzi, vogliamo difenderla'',
in quanto e' ''buon punto di equilibrio'' ha avvertito il portavoce della
Commissione Olivier Bailly.
La presidenza
cipriota ''crede sia inevitabile che il livello totale di spesa proposto dalla
Commissione dovra' essere rivisto al ribasso'', in quanto e' quanto chiedono
molti degli stati membri. A partire da domani entreranno nel vivo i negoziati
tra i 27 e le istituzioni Ue, per cercare di arrivare a un accordo al vertice
del 22 e 23 novembre. ''Noi continueremo a spingere per arrivarci'', ha
assicurato Bailly.
PROPOSTO TAGLIO 12
MLD PER REGIONI - Un taglio complessivo di 12 miliardi di euro ai fondi
destinati alle regioni europee: questa la proposta avanzata dalla presidenza di
turno cipriota dell'Ue che da oggi e' sul tavolo degli altri 26 Paesi membri.
Rispetto al progetto di bilancio pluriennale 2014-2020 presentato a suo tempo
dalla Commissione europea, i fondi destinati alle regioni sono stati portati da
338 a 326 miliardi di euro. A quanto si e' appreso, 9 dei 12 miliardi di tagli
proposti riguardano i programmi per la convergenza economica e quelli per il
recupero di competitivita'. Le riduzioni piu' pesanti andrebbero a colpire le
regioni piu' ricche. La Commissione europea ha gia' bocciato nel complesso la
proposta cipriota, mentre sul fronte opposto la Svezia l'ha giudicata
''irrealistica'' perche' ''deve essere rivista al ribasso''
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