mercoledì 3 ottobre 2012

(3) III.X.MMXII/ Passera non e’ diverso da Tremonti, che non e’ diverso da tutto il resto dell’abominevole razza padana. In concreto: nientre appalti per il ponte di Messina, niente appalti per l’autostrada Salerno-Reggio, e niente sara’ per la linea ferroviaria calabrese. E per la 105? Niente, potete giurarci.


Alta Velocità, Passera: «Per ora non ci sono soldi per la linea da Salerno a Palermo»
Passera chiude all'alta velocità in Calabria ma promette
Crisi: Fmi, potrebbe durare un decennio
Crisi: Mas, il salvataggio della Spagna e' inevitabile
Crisi:Spagna; a bad bank attivi tossici secondo valore reale

Alta Velocità, Passera: «Per ora non ci sono soldi per la linea da Salerno a Palermo»
Il ministro delle infrastrutture ammette: «Quadro di esigenze finanziarie onerose, allo stato non c'è copertura»
SALERNO - L'Alta Velocità tra Salerno e Palermo non si realizzerà, almeno per ora. Il problema è che mancano i finanziamenti a copertura del progetto, come dice chiaramente il ministro dello sviluppo e delle infrastrutture Corrado Passera.
«Si evidenzia un quadro di esigenze finanziarie molto oneroso», dichiara Passera «allo stato purtroppo non dotato di copertura». Tuttavia, precisa, «Rfi (Rete ferroviaria italiana spa, controllata interamente da Fs) ha predisposto un piano di interventi supportato da un finanziamento di 230 milioni di euro previsti nel Piano del Sud con importanti opere di ammodernamento tecnologico che consentiranno nel breve periodo il raggiungimento di un risultato apprezzabile: il collegamento Reggio Calabria-Roma in quattro ore e mezza contro le 5 e 15 attuali».

Passera chiude all'alta velocità in Calabria ma promette
«Presto Roma-Reggio in treno in 4 ore e mezza»
Durante il question time alla camera il ministro dello sviluppo e delle infrastrutture comunica che non esiste copertura finanziaria per la nuova linea ferroviaria, anche se si sta lavorando per potenziare l'attuale. E sul Ponte sullo Stretto conferma la volontà di archiviare l'iter: i soldi per rescindere i contratti arriveranno con la legge di stabilità
ROMA – Chiusura della vicenda Ponte sullo Stretto con la prossima legge di stabilità, nessuna speranza per l'alta velocità ferroviaria, ma qualche intervento per permettere di abbattere il muro delle 5 ore tra Roma e Reggio Calabria. Il question time alla Camera è stato denso di annunci per le opere che interessano alla Calabria.

TRENI PIU' RAPIDI - Se finora, utilizzando il Frecciargento, è possibile impiegare 5 ore e 15 minuti per coprire sui binari la distanza tra Roma e la punta della Penisola, in un futuro non troppo remoto si potrebbero rosicchiare ancora 45 minuti:  «Rfi ha predisposto un piano di interventi supportato da un finanziamento di 230 milioni di euro previsti nel Piano del Sud con importanti opere di ammodernamento tecnologico che consentiranno nel breve periodo il raggiungimento di un risultato apprezzabile» ha affermato il ministro  dello sviluppo e infrastrutture Corrado Passera. Netta, invece, la chiusura all'ipotesi di realizzare l’alta velocità tra Salerno e Palermo perché, ha spiegato, «si evidenzia un quadro di esigenze finanziarie molto oneroso, allo stato purtroppo non dotato di copertura».

I SOLDI PER CHIUDERE COL PONTE - Di soldi, invece, ne serviranno per archiviare definitivamente la pratica del Ponte sullo Stretto, che in più occasioni il governo ha catalogato come estranea alle priorità nazionali. L'ultima volta, proprio domenica scorsa, con il portavoce del ministro Clini che ha rivelato l'intenzione di prendere i provvedimenti necessari a interrompere l'iter burocratico avviato dai governi precedenti. «Sento di confermare che il Governo, considerata la necessità di fornire una risposta definitiva al complesso e delicato problema - ha detto Passera - sta valutando la possibilità, in occasione della prossima legge di stabilità, di definire ogni profilo ancora aperto». Il ministro ha anche ricordato che la Commissione Ue non l’ha più considerato tra le priorità e il Cipe che non l’ha incluso tra le opere da finanziare nei prossimi anni.

Crisi: Fmi, potrebbe durare un decennio
03 Ottobre 2012 - 19:05
 (ASCA-AFP) - Roma, 3 ott - La crisi economica mondiale potrebbe durare dieci anni. Lo ha detto il capo economista dell'Fmi, Olivier Blanchard, intervistato dal giornale online ungherese Portofolio.hu.
 ''L'attuale - ha detto Blanchard - non e' ancora un decennio perduto, ma sicuramente passera' almeno un decennio dall'inizio della crisi prima di tornare ad una fase decente''.
 Per quanto riguarda l'Europa, Blanchard ha esortato i leader europei a proseguire verso una maggiore integrazione economica e finanziaria. ''Quando un paese sta facendo male - ha spiegato il capo economista dell'Fmi - gli altri devono essere disposti ad aiutarlo in vari modi, non solo per solidarieta', ma per il fatto che i problemi in un paese possono estendersi anche al loro''.
sen/

Crisi: Mas, il salvataggio della Spagna e' inevitabile
Leader catalano, sleale ripartizione debito tra Stato e regioni
03 ottobre, 15:08
(ANSAmed) - MADRID, 3 OTT - La ripartizione del deficit pubblico fra Stato spagnolo e regioni ''E' ingiusta e sleale''. E' quanto ha assicurato oggi in una conferenza stampa a Barcellona il presidente catalano Artur Mas, all'indomani della Conferenza dei presidenti delle 17 comunita' autonome, chiusa con un accordo di minima sull'impegno a centrare l'obiettivo di deficit, fissato per le regioni al 4,5% del Pil nel 2013. Mas ha sostenuto che ''per lo Stato spagnolo il salvataggio sara' inevitabile''.
''Anche se - ha aggiunto - dobbiamo essere onesti. Non dipende da cio' che dira' la Spagna, dipende di quanto diranno il resto dei paesi europei. Se la Spagna lo chiede e' perche' sia accettato''. Quanto alla domande sul perche' non abbia fatto parola delle rivendicazioni indipendentiste durante la Conferenza di ieri, il presidente di CiU ha replicato: ''Nessuno ha fatto riferimento ai processi in corso in Catalogna'', e ha confermato di essersi attenuto all'ordine del giorno della riunione, perche' ''si voleva dare un'immagine di responsabilita' e serieta' davanti alla Ue, all'eurozona e ai mercati''. In vista delle elezioni anticipate in Catalogna, il 25 novembre prossimo, Mas ha ribadito che la sua proposta, per la prossima legislatura, e' quella di un referendum popolare sull'autodeterminazione, perche' la Catalogna abbia ''un proprio Stato nella Ue e nell'euro, come ponti con il resto dell'Europa''. (ANSAmed).

Crisi:Spagna; a bad bank attivi tossici secondo valore reale
De Guindos, già pronti 30 mld per salvataggio banche
03 ottobre, 16:52
(ANSAmed) - MADRID, 3 OTT - Sara' costituita da investitori privati la quota di maggioranza nella Bad Bank creata dalla Spagna per farvi confluire gli asset tossici delle banche spagnole. Lo ha detto il ministro dell'Economia Luis de Guindos in Parlamento a Madrid, aggiungendo che i dettagli sul piano di ricapitalizzazione delle banche saranno illustrati nei prossimi giorni e che il via libera da parte della Commissione europea e' previsto per l'inizio di novembre.
 I primi 30 miliardi per il salvataggio delle banche spagnole sono gia' disponibili, secondo quanto ha annunciato oggi in commissione al Parlamento il ministro dell'Economia, Luis de Guindos. E le banche nazionalizzate potranno riceverli non appena presenteranno i propri piani di risanamento.
 De Guindos ha spiegato anche che le banche nazionalizzate, che riceveranno aiuti pubblici, trasferiranno i propri attivi tossici alla 'bad bank' a un prezzo ''collegato al valore reale''. ''Il prezzo del trasferimento sara' legato al prezzo reale degli attivi, mediante una minuziosa revisione della qualita''', ha spiegato il ministro, nel presentare l'ultima riforma finanziaria e i risultati dei test di stress effettuati da Oliver Wyman sulle banche spagnole, che hanno rilevato una necessita' di capitale di circa 60 miliardi di euro.
 La societa' di gestione indipendente di attivi tossici consentira' di ripulire i bilanci bancari dai crediti inesigibili legati al settore immobiliare e ''altri tipi di attivi'', una volta superato un determinato livello di deterioramento. Secondo quanto ha spiegato de Guindos, la 'bad bank' potra' a sua volta isolarli e costituire fondi specializzati per attrarre investitori, con la garanzia di una gestione efficiente.
 Il ministro ha chiarito che ''sara' fissata una soglia minima sotto la quale non saranno trasferiti gli attivi, per evitare che la 'bad bank' sia impraticabile''. L'obiettivo e' quello di assicurare la redditivita' della societa' di gestione degli attivi tossici, per l'incorporazione di investitori privati con una partecipazione maggioritaria del 55%.
 La 'bad bank' entrera' in funzione a dicembre, mentre nei prossimi giorni il governo pubblichera' informazioni sulla costituzione, il perimetro, il prezzo degli attivi e il piano di business. A partire dal primo dicembre le banche nazionalizzate potranno trasferire gli attivi tossici alla societa' di gestione indipendente, mentre successivamente lo faranno gli altri enti finanziari che riceveranno gli aiuti europei. (ANSA).


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