Bankitalia: brusca frenata mutui alla famiglie,
crollo al nord
Bce: Praet, inflazione Eurozona merita grande
attenzione
Ambasciatore Serbia a imprese italiane,
investite da noi
Presidente Slovenia, serve una nuova
Costituzione europea
Nikolic a Zagabria il 30 giugno per ingresso
Croazia in Ue
Bankitalia. n. 8 - L'economia della Liguria
Rapporto annuale,
giugno 2013
Sommario
A seguito del
progressivo deterioramento del contesto economico e finanziario che ha preso
avvio dall'estate del 2011, il settore produttivo regionale ha attraversato una
prolungata fase sfavorevole, che nello scorso anno è risultata particolarmente
incisiva, interessando larga parte dei comparti economici.
I giudizi delle
imprese industriali su produzione e ordini hanno raggiunto livelli molto bassi
nel confronto storico. A fronte di una domanda interna in diminuzione, gli
ordinativi dall'estero hanno concorso al sostegno dei livelli produttivi,
specie per le aziende maggiori, determinando una lieve crescita dell'export.
Per le piccole imprese al calo della domanda si sono associati problemi di
liquidità derivanti dalle crescenti difficoltà di riscossione dei crediti
commerciali, oltre alla presenza di tensioni nelle condizioni di finanziamento
bancario. Queste ultime, unitamente alle incerte prospettive di domanda, hanno
frenato la spesa per investimenti.
Gli investimenti
nell'edilizia residenziale hanno continuato a diminuire, anche a seguito della
sensibile contrazione del mercato immobiliare, in termini sia di compravendite,
sia di quotazioni. Per i principali lavori pubblici, anche a causa di
difficoltà di finanziamento, gli avanzamenti realizzativi sono stati limitati
ad alcuni interventi sulla rete ferroviaria e nelle aree portuali.
La progressiva
diminuzione del reddito disponibile ha condizionato le decisioni di consumo
delle famiglie; ne è conseguita una forte contrazione degli acquisti di beni durevoli,
che ha penalizzato gli esercizi commerciali. Anche i flussi turistici presso le
strutture ricettive sono diminuiti, in particolare nella componente di
provenienza nazionale.
Riflettendo la crisi
economica, il movimento di merci presso i porti liguri si è ridotto. È però
cresciuto il traffico di container, a fronte delle lievi diminuzioni registrate
dai porti spagnoli e francesi del Mediterraneo e da quelli del Nord Europa. Il
livello dei noli ha continuato a calare, a seguito del perdurante eccesso di
offerta che contraddistingue il settore del trasporto marittimo.
Il mercato del
lavoro ligure, che tra il 2009 e il 2011 aveva accusato meno di altre realtà
territoriali le ripercussioni della crisi, nello scorso anno ne è stato
investito in misura più marcata, con una riduzione degli occupati superiore a
quelle registrate in media in Italia e nell'area nordoccidentale del paese. La
flessione, concentrata nei lavoratori autonomi e nei dipendenti con contratto a
tempo determinato, ha interessato la componente giovanile dell'occupazione; ha
invece continuato a crescere il numero degli occupati di età superiore ai 55
anni, in parte a causa del progressivo innalzamento dell'età pensionabile. Sono
aumentati in misura consistente le persone in cerca di occupazione e il tasso
di disoccupazione, specie fra i giovani. Anche le ore di Cassa integrazione
guadagni (CIG) autorizzate in Liguria sono ulteriormente aumentate, nella
componente ordinaria e in particolare in quella in deroga.
Nel corso del 2012
il credito al settore privato non finanziario in Liguria ha iniziato a ridursi.
A fronte di una sostanziale invarianza dei prestiti alle famiglie consumatrici,
la contrazione è stata determinata dai finanziamenti alle imprese, con un calo
più accentuato per quelle di piccole dimensioni. In presenza di una scarsa
spesa per investimenti fissi, la domanda di credito delle imprese è stata
maggiormente diretta al finanziamento del capitale circolante, appesantito dai
tempi di riscossione del porta-foglio commerciale.
Dal lato
dell'offerta di credito, gli intermediari hanno mantenuto un approccio cauto
nel determinare le condizioni di accesso delle imprese ai finanziamenti,
proseguendo a discriminare la clientela per profilo di rischio. I tassi di
interesse bancari sono aumentati, in misura più marcata per le operazioni a
medio e a lungo termine e per le imprese, specie per quelle di minori
dimensioni.
Il perdurare della
fase congiunturale sfavorevole si è riflesso sulla qualità del credito: sono
sensibilmente cresciuti sia il flusso di nuove sofferenze, specie nei confronti
del sistema produttivo, sia la quota di prestiti alle aziende che presentano
difficoltà di rimborso più lievi, quali partite incagliate, scadute o
ristrutturate.
La raccolta bancaria
ha proseguito la sua crescita. Nella componente riferita alle fa-miglie
consumatrici sono aumentati in particolare i depositi vincolati, sospinti anche
dalle politiche commerciali attuate dagli intermediari, e in minore misura le
obbligazioni bancarie. I titoli delle famiglie consumatrici liguri in custodia
presso il sistema bancario, valutati a prezzi correnti, sono lievemente
aumentati, grazie ai fondi comuni di investimento e ai titoli di Stato.
Bankitalia: brusca frenata mutui alla famiglie,
crollo al nord
16:06 11 GIU 2013
(AGI) - Roma, 11
giu. - L'insorgere della crisi finanziaria ha "bruscamente interrotto una
lunga fase di espansione dei mutui alle famiglie". Lo rileva uno studio
pubblicato tra le "Questioni economico-finanziarie" della Banca
d'Italia, da cui emerge che la flessione delle nuove erogazioni dopo il picco
del 2006-07 e' stata piu' marcata nelle regioni settentrionali: l'importo dei
nuovi mutui nel 2011 e' stato inferiore del 23,6 per cento a quello del 2007
nel Nord Ovest, del 25,2 nel Nord Est, del 17,3 nel Centro e del 18,5 nel
Mezzogiorno. Alla riduzione delle erogazioni, spiega ancora la ricercam, si e'
affiancata anche una ricomposizione in termini di caratteristiche
socio-demografiche dei mutuatari: e' diminuita la quota dei mutui erogati ai
giovani e agli stranieri mentre e' aumentata quella dei mutui di importo
elevato. Le differenze riflettono sia gli effetti della crisi piu' marcati per
alcuni segmenti della popolazione, sia un atteggiamento piu' selettivo nei
confronti della clientela piu' rischiosa da parte del sistema bancario. La
rischiosita' del credito alle famiglie e' aumentata nel 2008 e nel 2009, e si
e' poi sostanzialmente stabilizzata negli anni successivi, beneficiando della
ricomposizione dei nuovi mutuatari a favore di segmenti di clientela
caratterizzati da una migliore qualita' creditizia. Il Mezzogiorno continua ad
avere una qualita' del credito alle famiglie piu' bassa rispetto al resto del
paese. (AGI).
Bce: Praet, inflazione Eurozona merita grande
attenzione
19:58 11 GIU 2013
(AGI) - Francoforte,
11 giu. - La Bce guarda con grande attenzione all'inflazione nell'Eurozona. Lo
ha dichiarato Peter Praet, componente del board dell'Eurotower, il quale ha
parlato alla Frankfurt School of Finance. Secondo Praet l'inflazione e' oggetto
di "attenzione, di grande attenzione".
Ambasciatore Serbia a imprese italiane,
investite da noi
Relazioni bilaterali
ottime, lavoriamo su vertice autunno
(di Cristiana
Missori)
(ANSA) - ROMA - Una manodopera a costi
ridotti e in alcuni settori altamente specializzata, un programma di sviluppo
che a medio e lungo termine prevede la realizzazione di nuove infrastrutture,
una serie di zone industriali franche tra cui spicca la Vojvodina. La Serbia
torna a presentarsi al mondo dell'imprenditoria italiano, con l'obiettivo di
potenziare l'export e gli investimenti nel Paese che rappresenta un ''hub
logistico strategico verso i mercati terzi''.
Italia e Serbia godono di ottime relazioni
politiche ed e' su questo solco che le relazioni economiche possono ancora
crescere, come ha ricordato aprendo l'incontro 'One day in Serbia', organizzato
stamani a Roma da Network Globale, Ispi e Unicredit, l'ambasciatore di Serbia
in Italia, Ana Hrustanovic.
Negli ultimi dieci anni, ha ribadito, ''il
trend dell'interscambio tra i due Paesi ha registrato un aumento costante. Ma
l'Italia puo' fare di piu'. Sul piatto, afferma, ''ci sono 800 milioni di
potenziali consumatori'', un programma di governo che sul medio e lungo termine
punta a sviluppare infrastrutture, zone industriali e grandi opere finanziate
da Bers, Bei, Banca Mondiale e Ue e gestiti dall'Agenzia europea per la
Ricostruzione.
Tra le regioni piu' interessanti, quella di
Novi Sad, con il porto e la sua zona franca. La terza citta' della Serbia,
''rappresenta una porta verso i mercati del Sud Est Europa, ma anche verso la
Federazione russa, l'Ucraina, Kazakhstan e Bielorussia. Paesi che hanno siglato
accordi di libero scambio con la Serbia'', ha ricordato Olivera Kovacevic,
della Vojvodina Investment Promotion. La Vojvodina, dice, ''concentra il 40%
degli investimenti diretti stranieri, con 203 imprese presenti e 230 progetti
in atto. L'Italia e' presente con 40 aziende, per un investimento complessivo
che ammonta a 600 milioni di euro''. Si tratta di una regione in cui si
intersecano diverse reti transeuropee con corridoi multimodali europei (il VII
e il X) e l'XI (corridoio quest'ultimo, che dovrebbe collegare Timisoara, in
Romania, con Bari e Var, in Montenegro, riconosciuto da Italia e Serbia ma che
non trova ancora riscontro in Ue).
A attrarre le
imprese italiane in Serbia, sono soprattutto i bassi costi di manodopera e di
produzione. In particolare nei settori automobilistico e meccanico che
consentiranno alla Serbia secondo gli osservatori, di ositare non soltanto
grandi aziende, Fiat in testa, ma anche una serie di cluster e una miriade di
piccole e medie imprese attratte proprio dal gigante dell'automobile.
Presidente Slovenia, serve una nuova
Costituzione europea
Pahor
all'Europarlamento, creare Stati Uniti d'Europa
11 giugno, 17:38
(ANSA) - STRASBURGO
- Per uscire dalla crisi economica e mantenere un ruolo globale l'Unione
europea deve ''rafforzare le sue istituzioni'' tramite una ''nuova
Costituzione'', che vada nella direzione ''degli Stati Uniti d'Europa''. Questo
l'appello del presidente della Slovenia, Borut Pahor, all'Europarlamento,
riunito in seduta solenne a Strasburgo.
Secondo Pahor nell'Unione europea c'e' bisogno
di ''colmare un deficit democratico''. Per il presidente sloveno parlare di
Stati Uniti d'Europa non significa parlare per forza di modello Usa, ma per
rimanere competitivi a livello internazionale ''abbiamo bisogno di un
Parlamento e di un Governo europeo al pari di parlamenti e governi nazionali, e
di una Banca centrale europea con pieni poteri''.
''Noi miriamo a essere nel 2020 l'economia
piu' competitiva del mondo: siamo lontanissimi dall'obiettivo, stiamo
brancolando nel buio. Servono strumenti in termini di politica economica e
fiscale'', ha spiegato Pahor. ''Se non raccogliamo oggi la sfida, la nostra
incapacita' ci costera' cara'' ha sottolineato il presidente della Slovenia,
che vuole lanciare adesso la creazione di una nuova ''convenzione sul futuro
dell'Europa'', da sottoporre poi a referendum nei Paesi Ue. Gli euroscettici
''si stanno rafforzando per la prima volta anche in Slovenia, ma nessuno da
solo puo' uscire dalla crisi, bisogna fare quadrato e unire le forze'' ha
concluso Pahor. (ANSA).
Nikolic a Zagabria il 30 giugno per ingresso
Croazia in Ue
Josipovic, graduale
miglioramento rapporti con Serbia
11 giugno, 10:36
(ANSA) - ZAGABRIA -
Il presidente serbo, Tomislav Nikolic, sara' a Zagabria il 30 giugno per le
celebrazioni legate all'ingresso della Croazia nella Ue il primo luglio
prossimo. Lo ha confermato il presidente Ivo Josipovic, come riferito dai media
locali.
Josipovic ha constatato un miglioramento nei
rapporti tra Croazia e Serbia, in particolare per cio' che concerne la
cooperazione sul problema delle persone disperse nella guerra degli anni
novanta. Cosa questa, ha notato, che rende piu' probabile una prossima visita ufficiale
di Nikolic a Zagabria.
Incontri informali
fra i due presidenti vi erano stati in occasione delle Olimpiadi di Londra la
scorsa estate e in Vaticano per l'insediamento di Papa Francesco.
I rapporti tra i due Paesi ex jugoslavi si
sono notevolmente raffreddati negli ultimi tempi a causa di dichiarazioni
controverse fatte dal conservatore Nikolic su Croazia e Bosnia, che avevano
suscitato reazioni molto negative a Zagabria e Sarajevo. (ANSA).
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