martedì 25 giugno 2013

XXV.VI.MMXIII/2 — L'Unione sarda: Basta prendere in esame alcune tabelle (fonte ex Isvap): la frequenza degli incidenti è maggiore in Lombardia con il 17,1% del totale e un importo medio pagato per sinistro di 3.903 euro, nel Lazio con il 12,8% (4.175 euro) e in Piemonte con l'8,3% (3.817 euro), mentre in Sardegna il dato si attesta sul 2,8% (3.966 euro per sinistro). Nonostante tutti questi fattori, si scopre che un assicurato adulto in Lombardia paga un premio annuo medio di 525 euro, nel Lazio di 674 euro, in Piemonte 498 euro e in Sardegna di 600 euro.===Antonio Corrado, Policoro: Ad oggi sono ben 11 le istanze di ricerca di idrocarburi, da parte di molte società petrolifere interessate alle estrazioni nel mar Jonio, anche nell'area lucana. Qualora se ne trovasse, c'è la certezza si tratti di fossile di scarsa qualità, seppur piuttosto conveniente, perchè in italia le Compagnie possono pagare royalties e compensazioni ambientali particolarmente basse, rispetto a quelle pagate nel resto del mondo.

Petrolio, ora anche l'Eni punta sullo Jonio
L'UNIONE SARDA - Economia: Rc auto, tariffe sempre più care
Realizzazione di infrastrutture per la banda ultralarga nella Regione Campania
Istat. Commercio al dettaglio
Trentino-Südtirol, oltrepadania nord. Scoperti 121 evasori totali in cinque mesi
Padua, padania est. Finanza: in cinque mesi accertati 25 mln di evasione Iva

Petrolio, ora anche l'Eni punta sullo Jonio
Arriva una nuova richiesta di trivellazione nello specchio di mare del Golfo di Taranto. Pronto all'apposizione il Comitato "No Triv"
di ANTONIO CORRADO
POLICORO – Non si ferma l'assalto delle compagnie petrolifere allo specchio di mare del golfo di Taranto.
Ad oggi sono ben 11 le istanze di ricerca di idrocarburi, da parte di molte società petrolifere interessate alle estrazioni nel mar Jonio, anche nell'area lucana. Qualora se ne trovasse, c'è la certezza si tratti di fossile di scarsa qualità, seppur piuttosto conveniente, perchè in italia le Compagnie possono pagare royalties e compensazioni ambientali particolarmente basse, rispetto a quelle pagate nel resto del mondo.
E' notizia recente che, dopo l'Appenine Energy Srl e la Shell, anche l'Eni ha presentato, con l'istanza d 67, richiesta di cercare idrocarburi nello Jonio; ma in questo caso, rispetto a tutte le altre società petrolifere, l'Eni ha ricevuto anche l'esclusione Via (Valutazione d'Impatto Ambientale) per la fase iniziale.
«L'esclusione della Via -fanno sapere dal comitato civico “No Triv” tramite la portavoce Giovanna Bellizzi- preclude ai comitati di cittadini di partecipare attivamente a una fase amministrativa importantissima, escludendo, di fatto, la possibilità di presentare osservazioni ed esprime parere negativo alla ricerca di idrocarburi in mare, a causa del grave pericolo di danno ambientale che tale attività industriale comporta».
E' per questo motivio che il Comitato mediterraneo No Triv, ha deciso di inviare al Ministero dell'Ambiente, richiesta di motivazione della esclusione Via per l'istanza dell'Eni.
«In effetti -spiegano ancora da No Triv- per la prima volta un comitato di cittadini si avvale di una direttiva della Corte di giustizia Comunità europea, che nel 2009 ha indicato l'obbligo delle autorità amministrative competenti di comunicare ai cittadini che ne hanno fatto richiesta, dei motivi per i quali la decisione di esclusione della valutazione degli impatti ambientali è stata assunta. Inoltre, il Comitato mediterraneo No Triv chiede che il Ministero dell'Ambiente non si limiti a considerare ogni singola istanza delle società petrolifere separatamente ma di valutarle complessivamente. Se una sola richiesta di ricerca e poi di estrazione di petrolio in mare può avere conseguenze anche gravi sull'ambiente e la salute dei cittadini, appare quantomeno necessario considerare tali effetti moltiplicati per ogni singola autorizzazione richiesta dalle società petrolifere. La Comunità europea -ricorda ancora No Triv- ha assunto un indirizzo di tutela ambientale molto forte, con la decisione del Consiglio del 17 dicembre 2012 e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea il 9 gennaio 2013. L'Ue ha così aderito al protocollo relativo alla protezione del mare Mediterraneo dall'inquinamento derivante dall'esplorazione e dallo sfruttamento della piattaforma continentale, del fondo del mare e del sottosuolo. La Comunità europea -concludono da No Triv- si impegna, quindi, a proteggere il mare Mediterraneo dalla attività petrolifere offshore, mentre l'Italia disattende nei fatti tali principi, autorizzando un numero esoribitante di ricerca petrolifera in mare».
E' per questi motivi che il Comitato mediterraneo No Triv ha anche deciso di sottoporre la questione alla Comunità europea con una formale denuncia, illustrando la necessità di agire con tempestività per fermare una politica di sfruttamento intensivo in un golfo come quello di Taranto a forte vocazione turistica.

L'UNIONE SARDA - Economia: Rc auto, tariffe sempre più care
25.06.2013
Un'indagine di Cittadinanzattiva evidenzia gli aumenti. Costi alle stelle per i neopatentati Tra Sardegna e Lombardia anche 200 euro di differenza Le assicurazioni continuano a pesare sui bilanci delle famiglie sarde. Un assicurato sardo di 40 anni che possiede un'auto 1.300 di cilindrata, in prima classe di merito, paga in media 600 euro, poco sotto la media nazionale di 661 euro ma quasi cento euro in più di regioni come la Lombardia o il Piemonte. A pagare di più sono però i neopatentati (classe 14ª), che corrispondono premi che variano tra i 2.828 euro (media nazionale, per un'auto di 1.300 cc) e i 2.724 euro (media sarda). È il quadro che viene fuori dall'indagine condotta a livello nazionale dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, basata sui dati del 2012 dell'ex Isvap (attuale Ivass, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni). Il progetto “Rc auto. Quanto mi costi?” è stato realizzato in collaborazione con Adiconsum, Asso-consum e Centro tutela consumatori e utenti dell'Alto Adige.
POCA CONCORRENZA Dall'analisi emerge un dato emblematico: il costo delle polizze auto sembra essere condizionato soprattutto dalla scarsa concorrenza sul territorio tra le compagnie assicurative. La frequenza dei sinistri, secondo i rappresentanti delle associazioni dei consumatori, non sarebbe la causa principale dell'aumento delle tariffe Rca. Basta prendere in esame alcune tabelle (fonte ex Isvap): la frequenza degli incidenti è maggiore in Lombardia con il 17,1% del totale e un importo medio pagato per sinistro di 3.903 euro, nel Lazio con il 12,8% (4.175 euro) e in Piemonte con l'8,3% (3.817 euro), mentre in Sardegna il dato si attesta sul 2,8% (3.966 euro per sinistro). Nonostante tutti questi fattori, si scopre che un assicurato adulto in Lombardia paga un premio annuo medio di 525 euro, nel Lazio di 674 euro, in Piemonte 498 euro e in Sardegna di 600 euro.
LE CITTÀ SARDE Se si controllano i dati locali, risulta che in provincia di Cagliari un assicurato adulto (applicando gli stessi parametri dell'indagine nazionale) paga un premio che varia da un minimo di 562 euro a un massimo di 811 euro. In provincia di Sassari le tariffe oscillano tra i 562 e i 935 euro, in quella di Nuoro dai 426 agli 844 euro e in provincia di Oristano variano dai 407 ai 619 euro. Un neopatentato paga un premio annuo che va dai 2.142 ai 3.953 euro in provincia di Cagliari, dai 1.790 ai 4.049 euro nel Sassarese, dai 1.636 ai 3.850 euro a Nuoro e dai 1.505 ai 3.850 euro in provincia di Oristano.
DONNE E MOTO Intanto, a fine dicembre 2012 sono entrate in vigore le norme europee sulla tariffazione “unisex”, che vietano alle compagnie di assicurazioni di applicare tariffe differenti in base al sesso dell'assicurato. Un discorso a parte meritano i premi delle compagnie per le “due ruote”. Secondo quanto riportato nelle tabelle dell'indagine sui prezzi Rca dell'Ivass, rese note alcuni giorni fa a Roma (aggiornate al primo aprile scorso), i diciottenni di sesso maschile con ciclomotori con cilindrata 50, in 14ª classe di merito nel 2012 a Cagliari pagavano in media 716 euro, a fronte dei 740 euro di quest'anno (+3,40%). Le ragazze, al contrario, nel 2012 avevano un premio di 638 euro che quest'anno si è livellato sui 740 euro (+16%). Un assicurato 40enne, di sesso maschile, con moto 200 di cilindrata e in classe 4ª, ad aprile 2012 nel capoluogo sardo, pagava 303 euro, contro i 330 euro dell'aprile scorso (+8,96%). Un incremento della tariffa (6,67%) l'hanno avuto anche le quarantenni: lo scorso anno il premio era di 309 euro, mentre quest'anno si è attestato a 330 euro.

Realizzazione di infrastrutture per la banda ultralarga nella Regione Campania
 24 giugno 2013
Il Ministero dello sviluppo economico, per il tramite della sua società in house - Infratel Italia - ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, il primo bando per la concessione di un contributo ad un Progetto di investimento finalizzato alla realizzazione di nuove infrastrutture ottiche passive abilitanti alle reti NGAN in grado di erogare servizi alle pubbliche amministrazioni, alle imprese e ai cittadini (http://www.infratelitalia.it).
Le attività di Realizzazione del Programma di Interventi per lo sviluppo della Banda UltraLarga nella regione Campania si inquadrano nel Progetto Strategico Nazionale per la Banda UltraLarga approvato dalla Commissione europea con Decisione C(2012) 9833 del 18 dicembre 2012 (Regime d’aiuto n. SA34199 -2012/N). Il contributo pubblico ammonta a 122,4 milioni di euro a valere sui fondi POR-FESR 2007-2013 Campania.
Per partecipare alla procedura di selezione, gestita mediante Piattaforma Telematica, gli operatori economici interessati dovranno preventivamente registrarsi sul portale di accesso https://www.gareinfratel.it, seguendo le istruzioni disponibili sulla pagina “Registrazione”. Si consiglia di ultimare l’abilitazione al Portale con 24 ore di anticipo rispetto al termine per la presentazione delle offerte fissata alle ore 13:00 del giorno 23 settembre 2013.
Per effetto di questo intervento, entro il 2015, il 32% del totale delle unità immobiliari campane saranno connesse ad almeno 30 Mbps, a questo dato occorre aggiungere  i piani autonomi degli Operatori privati che prevedono la copertura di un ulteriore 21%. La Campania nel 2015 potrà dunque vantare una diffusione e velocità di banda totale del 53% dei cittadini: una percentuale degna di competere con i Paesi più avanzati. Nei 60 Comuni oggetto di intervento saranno connessi ospedali e scuole permettendo così la realizzazione dei principali pilastri dell’agenda digitale.
Il beneficio occupazionale è elevato: certamente vedrà l'impiego diretto di circa 1.000 occupati per quasi tre anni nei settori impiantistico, civile, elettronico e  telecomunicazioni - ma la vera risorsa del progetto è l'indotto a lungo termine che le infrastrutture di rete sono in grado di creare, a partire dai produttori di apparati, agli operatori di TLC e a tutti i nuovi lavori che richiedono competenze ICT.

Istat. Commercio al dettaglio
Ad aprile 2013 l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce dello 0,1% rispetto al mese di marzo. Nella media del trimestre febbraio-aprile 2013 l'indice registra una flessione dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti.
Nel confronto con marzo 2013, diminuiscono le vendite di prodotti alimentari (-0,7%) e aumentano quelle di prodotti non alimentari (+0,2%).
Rispetto ad aprile 2012, l'indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione del 2,9%, sintesi di una diminuzione del 4,5% delle vendite di prodotti alimentari e dell'1,9% di quelle di prodotti non alimentari.
Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di aprile 2012, una diminuzione sia per la grande distribuzione (-3,9%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-2,1%).
Nei primi quattro mesi del 2013 l'indice grezzo diminuisce del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2012. Le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione del 2,1% e quelle di prodotti non alimentari del 4,2%.

Trentino-Südtirol, oltrepadania nord. Scoperti 121 evasori totali in cinque mesi
L’attività investigativa della Guardia di finanza in materia fiscale: scoperti anche 165 lavoratori completamente in nero in Trentino Alto Adige
Ecco il bilancio delle attività poste in essere dalle “Fiamme Gialle” del Trentino-Alto Adige in questa prima parte dell’anno per quel che riguarda l’evasione fiscale (dati resi noti dalla Guardia di Finanza in occasione dell’odierna festa per l’anniversario di Fondazione del Corpo).
Nei primi cinque mesi del 2013, è proseguita, senza soluzione di continuità e con un approccio “trasversale”, tipico della polizia investigativa, l’azione di contrasto ai fenomeni evasivi più gravi, complessi ed insidiosi, specie quelli a carattere internazionale.
In particolare:
- sono stati denunciati 77 responsabili di frodi e reati fiscali, per aver utilizzato o emesso fatture false (9 violazioni), per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi (7 violazioni), per averla presentata in modo fraudolento o infedele (16 casi), per aver distrutto/occultato la contabilità (8 casi);
- sul fronte dell’evasione fiscale internazionale, i ricavi non dichiarati ed i costi indeducibili scoperti ammontano ad oltre 126 milioni di euro. A finire sotto la lente del Corpo sono stati, principalmente, i trasferimenti “di comodo” delle residenze di persone e società (c.d. esterovestizione), le stabili organizzazioni non dichiarate in Italia di società estere e le operazioni di “transfer pricing”;
- sono stati scoperti 121 evasori totali e 12 evasori paratotali, che hanno occultato redditi al fisco per circa 182 milioni di euro nelle più importanti categorie economiche: costruzioni, attività finanziarie ed assicurative, commercio e riparazione auto e beni casa, alberghi e ristoranti, attività manifatturiera ed attività immobiliare;
- sono stati individuati 165 lavoratori completamente “in nero” e 76 lavoratori irregolari;
- è risultato irregolare circa il 23% dei 3.600 controlli sul rilascio di scontrini e ricevute fiscali.
Sono stati sequestrati “per equivalente”, inoltre, beni mobili, immobili, valuta e conti correnti per quasi 4 milioni di euro ai responsabili di reati tributari.

Padua, padania est. Finanza: in cinque mesi accertati 25 mln di evasione Iva
I dati sull’attività emersi stamattina in occasione della festa delle Fiamme Gialle. Cinquantadue mln di euro nascosti al fisco da grandi gruppi imprenditoriali                                                                                    
PADOVA - Si è svolta questa mattina alla caserma Polcaro di Padova la celebrazione del 239esimo anniversario dalla fondazione della Guardia di Finanza. Con l’occasione è stato fatto un bilancio dei primi cinque mesi di attività del 2013 con 255 verifiche fiscali e 1663 controlli strumentali (scontrini e ricevute fiscali) eseguiti dall’inizio dell’anno. Il tutto per l’accertamento di oltre 134 milioni di imponibile non tassato, 25 milioni di evasione Iva e 40 denunce. Nel dettaglio i reparti del Comando provinciale di Padova hanno inoltre scoperto “frodi carosello” per un’evasione Iva da 7,7 milioni di euro, 3,5 milioni di euro di redditi non dichiarati da professionisti e 52 milioni di euro nascosti al fisco da alcuni grandi gruppi imprenditoriali. Alla luce delle difficoltà dell’attuale situazione economica le fiamme gialle di Padova hanno puntato, è stato sottolineato. in questi cinque mesi soprattutto alle attività di intelligence e di contrasto dell’evasione.



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