Agricoltura, Confeuro: sprofonda sotto i colpi
dell’immobilismo e delle menzogne
Radiomarelli interessata a Termini Imerese
Cassa Integrazione Guadagni: +4,6% le ore
autorizzate nel 1° semestre 2013
Trst, oltrepadania est. Duino, Trieste Libera si
“inventa” il posto di blocco
Crisi, Coldiretti: taglio 45% a credito aziende
sud in 2013. Segnali più incoraggianti per chi opera al centro e al nord
di com/red - 27
luglio 2013 11:44
fonte ilVelino/AGV
NEWS
Si è quasi dimezzato
(-45 per cento) il credito erogato alle aziende agricole del sud ma un forte
calo del 30 per cento si registra anche nelle isole. E’ l'allarme che emerge da una analisi della Coldiretti sulla
base dei dati Ismea relativi al primo trimestre del 2013 che conferma anche nel
settore agricolo l’allarme lanciato da Confartigianato sull’aumento della
stretta creditizia per le imprese. Non vanno tuttavia trascurati i segnali più
incoraggianti che si rilevano – sottolinea la Coldiretti - per il credito
erogato alle aziende agricole nelle regioni del centro (+15 per cento) del nord
est (+ 6 per cento) e del nord ovest (+3 per cento) ma il bilancio a livello
nazionale registra in Italia un’ulteriore contrazione del credito
all’agricoltura del 4 per cento nel primo trimestre dell’anno, determinata
soprattutto dalla dinamica negativa del Mezzogiorno.
Per quanto riguarda
le finalità dei finanziamenti, calano i prestiti per la gestione corrente e per
la ristrutturazione, mentre aumentano quelli destinati agli investimenti la cui
quota supera l’80 per cento. Si tratta di un segnale incoraggiante – sottolinea
la Coldiretti -, che dimostra la presenza di un nucleo di aziende virtuose
capaci di guardare al futuro con ottimismo, nonostante le difficoltà legate
alla restrizione del credito dell’ultimo quinquennio e alla situazione di
incertezza che il Paese sta vivendo. Tra
i motivi che scoraggiano le imprese a rivolgersi agli Istituti bancari emerge –
conclude la Coldiretti - la richiesta di garanzie sempre più gravose,
l’innalzamento dei tassi di interesse e l’allungamento dei tempi di istruttoria
e procedurali.
Agricoltura, Confeuro: sprofonda sotto i colpi
dell’immobilismo e delle menzogne
di com/mpi - 26
luglio 2013 13:50
fonte ilVelino/AGV
NEWS
“Anche se è vero che
il settore agricolo ha reagito meglio di altri alla fase recessiva e che la sua
crisi più acuta sia iniziata dal 2012 e non dal 2008 come per altri comparti
questo non significa affatto che oggi si possa celebrare, e invece ce ne
sarebbero le potenzialità, l'Italia come un Paese a vocazione agricola”. Lo
afferma Rocco Tiso, presidente di Confagricoltura. “I problemi del primario
sono tanti e diversi, ma forse quelli che fanno più male alla storia del Bel
Paese sono quelli relativi all'occupazione agricola e all'inserimento delle
nuove generazioni nel settore - aggiunge -. È allarmante vedere come l'esigenza
del ricambio generazionale nel nostro paese non attecchisca (sono solo il 5 per
cento le aziende condotte da under 35, mentre sono rispettivamente del 9 per
cento e del 10 per cento in Francia e in Polonia); ed è allo stesso modo
sconcertante notare - spiega ancora il presidente di Confagricoltura - nel
‘rapporto sullo stato dell'agricoltura 2013’ di Inea come gli operatori
agricoli siano passati, nel totale silenzio assenso della politica, dai 13
milioni degli anni 60 agli 870 mila del 2012. Questi dati - prosegue Tiso -
assumono poi la forma di una vera e propria beffa se si considera che le
tradizionali sigle della rappresentanza agroalimentare dichiarano di avere
oltre 4 milioni di iscritti al loro interno. E' ormai chiaro a tutti il bisogno
di una profonda riflessione sul futuro del primario e l'esigenza di maggiore
democrazia e trasparenza. Ed è per queste ragioni - conclude Tiso - che
auspichiamo il ministro De Girolamo voglia dar presto vita a degli nuovi stati
generali dell'agricoltura italiana”.
Radiomarelli interessata a Termini Imerese
27/07/2013
Alcuni investitori
che fanno capo a Radiomarelli, società svizzera con sede a Lugano, sarebbero
disponibili a rilanciare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese e l'area
industriale.
Alcuni investitori
che fanno capo a Radiomarelli, società svizzera con sede a Lugano, sarebbero
disponibili a rilanciare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese e l'area
industriale. Le trattative sarebbero in stato avanzato e il governatore della
Sicilia, Rosario Crocetta, che sta seguendo l'operazione, potrebbe portare il
dossier sul tavolo del ministero per lo Sviluppo all'inizio della prossima
settimana.
Radiomarelli e'
stata tra le prime al mondo a produrre radio e televisori e nel tempo ha
diversificato gli investimenti anche nel settore dell'energia rinnovabile; e'
presente in Italia, Romania, Spagna e Croazia. La societa', presieduta da
Saverio Ciampi, in Sicilia e' gia' impegnata in un'altra operazione, svolge il
ruolo di general contractor nel progetto della cooperativa Agro Verde per la
realizzazione a Gela della piu' grande centrale in Europa per la produzione di
energia elettrica dal fotovoltaico.
Cassa Integrazione Guadagni: +4,6% le ore
autorizzate nel 1° semestre 2013
Il primo semestre
del 2013 ha visto crescere del 4,6% il numero complessivo di ore di cassa
integrazione autorizzate dall’Inps, per un valore che ha superato i 548
milioni. Come è già stato verificato da altre statistiche e fonti, se il
Mezzogiorno ha visto aggravare con la crisi la cronica disoccupazione da cui è
affetto da oltre un trentennio, è il Nord Italia che sta subendo i maggiori
effetti dal punto di vista del deterioramento occupazionale, e dunque della
effettiva perdita di posti di lavoro.
Oltre il 60% della
CIG della prima parte del 2013 è stata autorizzata per aziende del Nord Italia,
con un incremento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, al
contrario di Centro e Sud in cui invece il segno è negativo; i dati relativi in termini di crescita
percentuale mostrano come le difficoltà maggiori si stiano registrando nel
Nordest, in particolare in Trentino Alto Adige (+51%), Veneto (+40%) ed Emilia
Romagna (+24%).
Supponendo che tutti
i lavoratori interessati dalla CIG abbiano lavorato la metà del tempo, si
arriva a stimare in quasi 1 milione e 100 mila i lavoratori in cassa
integrazione a livello nazionale, di cui poco meno di 700 mila al Nord; la
regione con il rapporto più elevato l’Abruzzo, con 113 cassaintegrati ogni
1.000 dipendenti, seguita dal Piemonte (100) dal Molise (98), dalla Basilicata
(89) e dal Veneto (80).
L’aumento piuttosto
contenuto delle ore totali di cassa integrazione autorizzate nella prima parte
del 2013 rispetto al 2012 è smorzato dalla riduzione del 25% delle ore di CIG
in deroga, determinato non da una minore necessità del sistema economico ma dal
ritardo nel rifinanziamento dell’istituto, che solo una decina di giorni fa ha
visto lo sblocco dei pagamenti da parte dei Ministri del Lavoro e
dell’Economia, ma che di fatto sarà in grado di coprire solo in parte il
fabbisogno delle Regioni per il 2013. In realtà, se si guarda la distribuzione
degli interventi, si rileva come la CIG ordinaria sia aumentata del 16% e
quella straordinaria del 22%.
Le graduatorie
provinciali rispetto alla’andamento della CIG seguono a grandi linee quelle
regionali. In testa a livello assoluto per numero di ore totali autorizzate
troviamo Torino (40,4 milioni di ore) che stacca di parecchio Milano (29,4
milioni). Al terzo posto a sorpresa non c’è Roma (quarta con quasi 21 milioni
di ore) ma Brescia (24,2 milioni). Se si guarda però alla CIG in termini
relativi, vale a dire secondo la variazione percentuale sul 2012, in testa si
colloca Bolzano (+111%), seguita da Treviso (+95%) ed Ancona (+78%). Per quanto
riguarda la CIG in deroga, la classifica provinciale rimescola le posizioni
rispetto a quella delle ore totali. In questo caso son ben 4 le venete, con
Padova e Treviso in prima e seconda posizione rispettivamente con 5,9 e 5,7
milioni di ore circa. Al terzo posto c’è Roma (5,5 milioni di ore di CIG in
deroga). Padova e Treviso restano nelle prime posizioni anche se si guarda alla
graduatorie delle province in cui la CIG in deroga è aumentata di più.
Trst, oltrepadania est. Duino, Trieste Libera si
“inventa” il posto di blocco
In una stradina di
fronte alla Cartiera alcuni gazebo simulano la dogana e il controllo documenti
del TlT
Ennesima
provocazione di Trieste Libera: il movimento autonomista ha istituito da questa
mattina un “posto di blocco” in una stradina di fronte alla Cartiera di Duino,
con tanto di gazebo a simulare la dogana e il controllo documenti come fossimo
ai tempi del TlT.
Nessun commento:
Posta un commento