sabato 27 luglio 2013

XXVII.VII.MMXIII – Qui Radiomarelli di Medjugorje (Lugano). Ascoltate fratelli e fedeli, uno dei motivi validi perche’ si faccia la secessione dai padani ed oltrepadani e’ che: (ilVelino/AGV NEWS): Si è quasi dimezzato (-45 per cento) il credito erogato alle aziende agricole del sud ma un forte calo del 30 per cento si registra anche nelle isole.---(datagiovani.it): “Oltre il 60% della CIG della prima parte del 2013 è stata autorizzata per aziende del Nord Italia, con un incremento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, al contrario di Centro e Sud in cui invece il segno è negativo; i dati relativi in termini di crescita percentuale mostrano come le difficoltà maggiori si stiano registrando nel Nordest, in particolare in Trentino Alto Adige (+51%), Veneto (+40%) ed Emilia Romagna (+24%).

Crisi, Coldiretti: taglio 45% a credito aziende sud in 2013. Segnali più incoraggianti per chi opera al centro e al nord 
Agricoltura, Confeuro: sprofonda sotto i colpi dell’immobilismo e delle menzogne
Radiomarelli interessata a Termini Imerese
Cassa Integrazione Guadagni: +4,6% le ore autorizzate nel 1° semestre 2013
Trst, oltrepadania est. Duino, Trieste Libera si “inventa” il posto di blocco




Crisi, Coldiretti: taglio 45% a credito aziende sud in 2013. Segnali più incoraggianti per chi opera al centro e al nord
di com/red - 27 luglio 2013 11:44
fonte ilVelino/AGV NEWS
Si è quasi dimezzato (-45 per cento) il credito erogato alle aziende agricole del sud ma un forte calo del 30 per cento si registra anche nelle isole. E’ l'allarme che  emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea relativi al primo trimestre del 2013 che conferma anche nel settore agricolo l’allarme lanciato da Confartigianato sull’aumento della stretta creditizia per le imprese. Non vanno tuttavia trascurati i segnali più incoraggianti che si rilevano – sottolinea la Coldiretti - per il credito erogato alle aziende agricole nelle regioni del centro (+15 per cento) del nord est (+ 6 per cento) e del nord ovest (+3 per cento) ma il bilancio a livello nazionale registra in Italia un’ulteriore contrazione del credito all’agricoltura del 4 per cento nel primo trimestre dell’anno, determinata soprattutto dalla dinamica negativa del Mezzogiorno.
Per quanto riguarda le finalità dei finanziamenti, calano i prestiti per la gestione corrente e per la ristrutturazione, mentre aumentano quelli destinati agli investimenti la cui quota supera l’80 per cento. Si tratta di un segnale incoraggiante – sottolinea la Coldiretti -, che dimostra la presenza di un nucleo di aziende virtuose capaci di guardare al futuro con ottimismo, nonostante le difficoltà legate alla restrizione del credito dell’ultimo quinquennio e alla situazione di incertezza che il Paese sta vivendo.  Tra i motivi che scoraggiano le imprese a rivolgersi agli Istituti bancari emerge – conclude la Coldiretti - la richiesta di garanzie sempre più gravose, l’innalzamento dei tassi di interesse e l’allungamento dei tempi di istruttoria e procedurali.

Agricoltura, Confeuro: sprofonda sotto i colpi dell’immobilismo e delle menzogne
di com/mpi - 26 luglio 2013 13:50
fonte ilVelino/AGV NEWS
“Anche se è vero che il settore agricolo ha reagito meglio di altri alla fase recessiva e che la sua crisi più acuta sia iniziata dal 2012 e non dal 2008 come per altri comparti questo non significa affatto che oggi si possa celebrare, e invece ce ne sarebbero le potenzialità, l'Italia come un Paese a vocazione agricola”. Lo afferma Rocco Tiso, presidente di Confagricoltura. “I problemi del primario sono tanti e diversi, ma forse quelli che fanno più male alla storia del Bel Paese sono quelli relativi all'occupazione agricola e all'inserimento delle nuove generazioni nel settore - aggiunge -. È allarmante vedere come l'esigenza del ricambio generazionale nel nostro paese non attecchisca (sono solo il 5 per cento le aziende condotte da under 35, mentre sono rispettivamente del 9 per cento e del 10 per cento in Francia e in Polonia); ed è allo stesso modo sconcertante notare - spiega ancora il presidente di Confagricoltura - nel ‘rapporto sullo stato dell'agricoltura 2013’ di Inea come gli operatori agricoli siano passati, nel totale silenzio assenso della politica, dai 13 milioni degli anni 60 agli 870 mila del 2012. Questi dati - prosegue Tiso - assumono poi la forma di una vera e propria beffa se si considera che le tradizionali sigle della rappresentanza agroalimentare dichiarano di avere oltre 4 milioni di iscritti al loro interno. E' ormai chiaro a tutti il bisogno di una profonda riflessione sul futuro del primario e l'esigenza di maggiore democrazia e trasparenza. Ed è per queste ragioni - conclude Tiso - che auspichiamo il ministro De Girolamo voglia dar presto vita a degli nuovi stati generali dell'agricoltura italiana”.

Radiomarelli interessata a Termini Imerese
27/07/2013
Alcuni investitori che fanno capo a Radiomarelli, società svizzera con sede a Lugano, sarebbero disponibili a rilanciare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese e l'area industriale.
Alcuni investitori che fanno capo a Radiomarelli, società svizzera con sede a Lugano, sarebbero disponibili a rilanciare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese e l'area industriale. Le trattative sarebbero in stato avanzato e il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che sta seguendo l'operazione, potrebbe portare il dossier sul tavolo del ministero per lo Sviluppo all'inizio della prossima settimana.
Radiomarelli e' stata tra le prime al mondo a produrre radio e televisori e nel tempo ha diversificato gli investimenti anche nel settore dell'energia rinnovabile; e' presente in Italia, Romania, Spagna e Croazia. La societa', presieduta da Saverio Ciampi, in Sicilia e' gia' impegnata in un'altra operazione, svolge il ruolo di general contractor nel progetto della cooperativa Agro Verde per la realizzazione a Gela della piu' grande centrale in Europa per la produzione di energia elettrica dal fotovoltaico.

Cassa Integrazione Guadagni: +4,6% le ore autorizzate nel 1° semestre 2013
Il primo semestre del 2013 ha visto crescere del 4,6% il numero complessivo di ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps, per un valore che ha superato i 548 milioni. Come è già stato verificato da altre statistiche e fonti, se il Mezzogiorno ha visto aggravare con la crisi la cronica disoccupazione da cui è affetto da oltre un trentennio, è il Nord Italia che sta subendo i maggiori effetti dal punto di vista del deterioramento occupazionale, e dunque della effettiva perdita di posti di lavoro.
Oltre il 60% della CIG della prima parte del 2013 è stata autorizzata per aziende del Nord Italia, con un incremento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, al contrario di Centro e Sud in cui invece il segno è negativo;  i dati relativi in termini di crescita percentuale mostrano come le difficoltà maggiori si stiano registrando nel Nordest, in particolare in Trentino Alto Adige (+51%), Veneto (+40%) ed Emilia Romagna (+24%).
Supponendo che tutti i lavoratori interessati dalla CIG abbiano lavorato la metà del tempo, si arriva a stimare in quasi 1 milione e 100 mila i lavoratori in cassa integrazione a livello nazionale, di cui poco meno di 700 mila al Nord; la regione con il rapporto più elevato l’Abruzzo, con 113 cassaintegrati ogni 1.000 dipendenti, seguita dal Piemonte (100) dal Molise (98), dalla Basilicata (89) e dal Veneto (80).
L’aumento piuttosto contenuto delle ore totali di cassa integrazione autorizzate nella prima parte del 2013 rispetto al 2012 è smorzato dalla riduzione del 25% delle ore di CIG in deroga, determinato non da una minore necessità del sistema economico ma dal ritardo nel rifinanziamento dell’istituto, che solo una decina di giorni fa ha visto lo sblocco dei pagamenti da parte dei Ministri del Lavoro e dell’Economia, ma che di fatto sarà in grado di coprire solo in parte il fabbisogno delle Regioni per il 2013. In realtà, se si guarda la distribuzione degli interventi, si rileva come la CIG ordinaria sia aumentata del 16% e quella straordinaria del 22%.
Le graduatorie provinciali rispetto alla’andamento della CIG seguono a grandi linee quelle regionali. In testa a livello assoluto per numero di ore totali autorizzate troviamo Torino (40,4 milioni di ore) che stacca di parecchio Milano (29,4 milioni). Al terzo posto a sorpresa non c’è Roma (quarta con quasi 21 milioni di ore) ma Brescia (24,2 milioni). Se si guarda però alla CIG in termini relativi, vale a dire secondo la variazione percentuale sul 2012, in testa si colloca Bolzano (+111%), seguita da Treviso (+95%) ed Ancona (+78%). Per quanto riguarda la CIG in deroga, la classifica provinciale rimescola le posizioni rispetto a quella delle ore totali. In questo caso son ben 4 le venete, con Padova e Treviso in prima e seconda posizione rispettivamente con 5,9 e 5,7 milioni di ore circa. Al terzo posto c’è Roma (5,5 milioni di ore di CIG in deroga). Padova e Treviso restano nelle prime posizioni anche se si guarda alla graduatorie delle province in cui la CIG in deroga è aumentata di più.

Trst, oltrepadania est. Duino, Trieste Libera si “inventa” il posto di blocco
In una stradina di fronte alla Cartiera alcuni gazebo simulano la dogana e il controllo documenti del TlT
Ennesima provocazione di Trieste Libera: il movimento autonomista ha istituito da questa mattina un “posto di blocco” in una stradina di fronte alla Cartiera di Duino, con tanto di gazebo a simulare la dogana e il controllo documenti come fossimo ai tempi del TlT.

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