Niente giovani manager, Italia solo 2,3%
Vacanze, codacons "spesa italiani -7.2%
rispetto al 2012"
Famiglie, calo dei consumi del 7,3% in 2 anni: spesi
52 miliardi in meno
Merkel, no altri haircut per la Grecia
Germania: Merkel, in Europa serve mercato
interno del lavoro
Taranto. Turismo, agosto fa… boom
L’estate è agli sgoccioli ed è tempo di
bilanci.
«Specialmente nel mese di maggio e giugno si
registra una massiccia presenza di stranieri rispetto ai turisti italiani nella
nostra provincia. Siamo in attesa dei dati ufficiali ma dalle prime proiezioni
sicuramente si registra una tendenza al segno positivo».
Lo
rileva Pino Moro dall’Apt, l’azienda di promozione turistica, che in questi
giorni sta elaborando i dati relativi alle presenze di visitatori sul nostro
territorio.
«Il
dato positivo è senz’altro incoraggiante ed acclarato, sul quale ha inciso
parecchio l’afflusso di turisti provenienti dall’Austria che hanno soggiornato
a Castellaneta Marina».
È
stato un anno tortuoso e difficile per la nostra città, conosciuta a livello
internazionale, per il disastro ambientale ed occupazionale perpetrato dal più
grande stabilimento siderurgico industriale.
Ma
«nonostante la brutta pubblicità del caso Ilva,- commenta Moro- nel mese di
giugno, a Taranto, gli operatori ci confermano che la città è riuscita a
reggere, senza subire netti cali rispetto al 2012».
Solo
per il mese di luglio, rende noto l’azienda di promozione turistica, si
contavano infatti circa 40 mila presenze in tutta la Puglia.
«In
questo contesto, è stato fondamentale l’impegno di Puglia Promozione che in
collaborazione con l’assessorato al turismo della regione Puglia, ha svolto una
funzione pubblicitaria non indifferente a supporto della provincia di Taranto.
– commenta Pino Moro- In qualche maniera hanno contribuito a promuovere e
tutelare la nostra città e non far emergere solo il brutto di Taranto».
A
tal proposito, sono state riproposte, su tutto il territorio regionale, le
giornate di Puglia Open Days, «grazie alle quali ci sono stati a Taranto
contenitori culturali interessanti. Penso al museo MarTa, rimasto aperto alle
visite dei turisti e dei non residenti in città, anche il sabato dalle 20 alle
23. Penso alle gravine, ai musei civici e, in collaborazione col comune di
Taranto, la riapertura anche delle tombe a camera. Rispetto all’anno scorso
sono aumentati i siti del nostro patrimonio archeologico. Un esempio su tutti,
l’ipogeo Delli Ponti, consegnato alle visite solo quest’anno».
Si è
riscontrato un enorme interesse anche per le masserie della Puglia, per le
riserve naturali e i parchi naturalistici. L’Apt fa sapere inoltre, che in
vista dell’estate sono state riattivate anche le attività di pescaturismo. Ed è
stato un successo tant’è che si attesta per il mese di luglio (si aspetta di
conoscere i dati relativi ad agosto), il tutto esaurito.
«Sugli Open Days, i risultati sono
confortanti. Le attività proposte da Puglia Promozione, si sono dimostrate un
vero successo. – commenta ancora Pino Moro- Se i dati ci fanno ben sperare in
una ripresa per la nostra città, lo dobbiamo al forte e concreto connubio che
si è instaurato tra enti locali ed operatori turistici».
Il
boom di visitatori stranieri che si è registrato a maggio, come ci spiegano da
Apt «ci fa ben sperare che possa esser riproposto il progetto di Puglia
Promozione, “Discovering”. Nata come un’idea sperimentale tra la fine del 2012
e portato avanti fino alla primavera del 2013, l’iniziativa evidenzia in alcuni
periodi dell’anno, soprattutto in quelle giornate legate specialmente alle
festività natalizie e pasquali, una buona presenza di turisti interessati ai
laboratori didattici e alle visite guidate nella nostra provincia. Alla luce
dei risultati conseguiti non è dunque escluso che l’esperienza possa esser
bissata», conclude fiducioso.
Niente giovani manager, Italia solo 2,3%
Unioncamere, in calo da 2009. Solo 1% cerca
lavoro migliore
25 agosto, 16:23
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Sono 'mosche
bianche' i manager under 30 nelle 'stanze dei bottoni' delle aziende italiane: nel
2012 i dirigenti con meno di 30 anni d'età sono appena il 2,3% (poco più di
35mila) del totale dei quadri. Peraltro sono in calo, seppur lieve, rispetto al
2,5% del 2009. Lo segnala uno studio di Unioncamere su dati Istat, evidenziando
quanto i giovani italiani siano demotivati: tra gli occupati under 30 solo l'1%
è alla ricerca di un lavoro migliore.
Vacanze, codacons "spesa italiani -7.2%
rispetto al 2012"
25 agosto 2013
ROMA (ITALPRESS) –
Mentre su strade, autostrade ed aeroporti si registrano i rientri dalle ferie,
il Codacons rende noti i dati ufficiali sulle spese delle famiglie durante la
villeggiatura. Ed emerge subito che le vacanze estive 2013 degli italiani sono
state all’insegna del risparmio, tra rinunce, tagli di spesa e riduzione dei
giorni di villeggiatura.
“Rispetto agli anni passati, è aumentato di 6
milioni il numero di cittadini costretti a rinunciare alle vacanze – spiega il
presidente Carlo Rienzi – 33 milioni di italiani sono rimasti quest’anno a
casa, e non hanno potuto trascorrere nemmeno un giorno di vacanza in Italia o
all’estero”.
La metà delle famiglie che hanno potuto
permettersi una vacanza – sottolinea il Codacons – ha trascorso fuori casa un periodo
compreso tra i 7 e i 10 giorni, mentre il 35% ha optato per una vacanza di
14/15 giorni. Solo il 15% di chi è partito ha trascorso più di 15 giorni fuori
casa. Tuttavia – fa notare l’associazione di categoria – risultano evidenti i
tagli al budget di spesa che le famiglie hanno dedicato alle vacanze estive
2013: chi è partito ha speso quest’anno mediamente 97 euro al giorno, contro i
104 euro del 2012, con una riduzione di spesa procapite pari al 7,2%. Tale
cifra comprende i costi di trasporto (auto, treno o aereo), i soggiorni presso
le strutture turistiche, le spese per l’alimentazione, per i servizi balneari
(stabilimenti o altro), per svago e intrattenimento, ecc.
“Le vacanze sembrano oramai diventate un lusso
per ricchi – afferma Rienzi – e chi parte spende sempre meno o riduce i giorni
di villeggiatura. Ciò è particolarmente grave, perché le vacanze rappresentano
il meritato riposo di chi ha lavorato tutto l’anno, e a causa della crisi
economica deve rinunciare anche al proprio diritto allo svago e al relax”.
(ITALPRESS).
Famiglie, calo dei consumi del 7,3% in 2 anni: spesi
52 miliardi in meno
ROMA - È una crisi
«profonda e prolungata» quella dei consumi delle famiglie italiane. Fra il 2012
e il 2013, per Adusbef e Federconsumatori, il calo è stato del 7,3%, con una
contrazione della spesa complessiva delle famiglie di 52 miliardi. Per evitare
un ulteriore calo, «disastroso» per l'economia, le associazioni ritengono
quindi indispensabile eliminare definitivamente sia l'Imu sulla prima casa
(tranne che per le dimore di lusso) che l'aumento dell'Iva.
Adusbef e
Federconsumatori, nonostante il calo delle bollette di luce e gas, calcolano
per quest'anno una «stangata» da 1.492 euro a famiglia determinata soprattutto
dalle ricadute dell'Imu.
Cresce la cassa
integrazione di circa il 3% (l'ordinaria del 12%, la straordinaria del 39%,
diminuisce, solo formalmente, la deroga del 54%); crescono i licenziamenti
(L.223) del 44%, cresce la disoccupazione e aumentano le richieste di indennità
di disoccupazione. Emerge dai dati Inps elaborati per il mese di luglio dalla
Cgil Lombardia. «Il 2013 - dichiara Giacinto Botti della Segreteria della Cgil
Lombardia - , lo confermano i dati Inps che mensilmente il Dipartimento
Politiche Contrattuali della Cgil Lombardia rielabora, vede il consolidarsi
della crisi industriale, e di quella dell'Italia e della Lombardia, che da
troppo tempo non crescono. Le analisi e gli studi dei vari istituti, compresa
la Banca d'Italia, confermano le nostre denunce e le nostre forti
preoccupazioni: siamo un paese e una regione in piena depressione, con una
situazione economica e industriale gravissima. In cinque anni abbiamo avuto il
crollo degli investimenti del 17%, con un tasso di variazione della produzione
industriale cumulata italiana pari a -21%. Siamo a un punto di non ritorno, se
non si ferma la de-industrializzazione in atto e non si interviene subito
mettendo in campo politiche economiche e sociali, risorse pubbliche e private
alternative alle attuali e di sostegno al mercato interno e al tessuto
produttivo, il Paese rischia il tracollo e rimane incapace di prospettare il
suo futuro e quello delle giovani generazioni.
Le prospettive di crescita del PIL del nostro
Paese per il 2013 sono molto più basse della media europea, mentre i sussulti
di ripresa che si intravedono, purtroppo, oltre a essere timidi, sono per ora
più di ordine congiunturale che strutturale. Inoltre queste prospettive sono
contraddittorie perché accompagnate dai dati negativi sull'occupazione, in
particolare quella giovanile, e dalle difficoltà del nostro sistema produttivo
e industriale e degli stessi imprenditori a reggere dopo anni di crisi, senza
una prospettiva e un adeguato sostegno finanziario e creditizio. Dal 2007 il
nostro Paese e la nostra regione hanno bruciato rispettivamente 10 e 11 punti
di PIL. Il nodo della Lombardia - aggiunge Botti - resta quello di creare
lavoro e di ri-progettare una struttura produttiva innovata e di qualità, senza
la quale sarà tecnicamente impossibile creare le condizioni per la crescita e
lo sviluppo del Paese, insieme all'occupazione. È un allarme che abbiamo
lanciato da tempo, rimasto irresponsabilmente inascoltato: in questi cinque
anni di crisi, lo ribadiamo, si è perso il 25% del tessuto produttivo, si è
avuto il crollo del manifatturiero di oltre il 20%, e si sono registrati
l'aumento della disoccupazione e la riduzione del tasso di attività, oltre al
crollo dei consumi e delle attività commerciali».
Sabato 24 Agosto
2013 - 10:32
Ultimo
aggiornamento: Domenica 25 Agosto - 18:54
Merkel, no altri haircut per la Grecia
Rischio effetto domino, insicurezza e stop
investimenti eurozona
25 agosto, 16:27
(ANSA) – BERLINO, 25 AGO
– La cancelliera Angela Merkel ha ribadito il suo no a un ulteriore
‘haircut’ alla Grecia: “metto in guardia con
forza contro un taglio del debito”, ha detto al settimanale Focus:
“potrebbe innescare un effetto domino che creerebbe insicurezza”.
La conseguenza sarebbe che alla fine “la disponibilita’ a
investire degli investitori privati nell’eurozona si
azzererebbe”.
Germania: Merkel, in Europa serve mercato
interno del lavoro
11:41 25 AGO 2013
(AGI) - Berlino, 25
ago. - Per risolvere il problema della disoccupazione giovanile in Europa e'
necessario sviluppare un mercato interno del lavoro: e' l'auspicio espresso da
Angela Merkel in un'intervista al settimanale Focus in cui spiega che "i
giovani devono poter effettuare una formazione o trovare un lavoro in tutta
Europa, muovendosi da un Paese all'altro per cogliere le opportunita' di
lavoro, come fanno gia' in Germania spostandosi da un Land all'altro".
"Mi sto impegnando nell'Ue per sviluppare passo dopo passo un mercato
interno del lavoro", sottolinea il cancelliere tedesco, precisando che il
suo governo ha gia' accelerato le procedure per il riconoscimento dei titoli
esteri di formazione professionale. Un passo del genere rappresenta "un
aiuto concreto a decine di migliaia di migranti qualificati che da anni vivono
tra noi". A causa dell'invecchiamento della sua popolazione alla Germania
potrebbero mancare nel 2025 oltre 6 milioni di lavoratori.
(AGI) .
Nessun commento:
Posta un commento