Sintesi
La crescita mondiale resta moderata - La crescita
dell'economia mondiale è ancora moderata e connotata da andamenti eterogenei
tra le varie aree. Sulle economie emergenti pesano condizioni finanziarie meno
favorevoli rispetto al passato e, in qualche caso, squilibri macroeconomici
accumulati nella fase di rapida crescita. In alcuni grandi paesi avanzati
permangono incertezze sul futuro corso delle politiche di bilancio.
In Europa i rischi per la stabilità finanziaria si
attenuano ma rimangono significativi - Nell'area dell'euro, dove si profila la
ripresa ciclica, il rischio principale resta il riavviarsi di una spirale
negativa tra fragilità dell'economia, crisi dei debiti sovrani e vulnerabilità
delle banche. I mercati finanziari sono ancora segmentati; migliora, ma rimane
discontinuo, l'accesso ai mercati della raccolta all'ingrosso da parte degli
intermediari. La qualità del credito peggiora, non solo nei paesi più colpiti
dalla crisi.
In Italia ci sono segnali qualitativi di
miglioramento del quadro macroeconomico - In Italia i sondaggi tra le imprese
indicano un arresto del calo dell'attività produttiva, ma la dispersione delle
opinioni è ampia e le prospettive restano incerte. Prosegue il miglioramento
dei conti con l'estero, anche grazie alla tenuta delle esportazioni. Nel
settore immobiliare il numero di compravendite si è stabilizzato, ma la discesa
dei prezzi delle abitazioni prosegue, pur attenuandosi. Sul mercato dei titoli
di Stato le condizioni di liquidità sono migliorate e i rendimenti sono scesi.
I non residenti hanno continuato a effettuare acquisti netti. Va proseguito il
consolidamento dei conti pubblici, per contenere i premi per il rischio sui
titoli di Stato e assicurare condizioni creditizie favorevoli alla ripresa.
Resta solida la condizione finanziaria delle
famiglie - Malgrado la flessione del reddito disponibile, la condizione
finanziaria delle famiglie indebitate rimane nel complesso solida. I bassi
tassi di interesse e i provvedimenti a sostegno dei mutuatari contribuiscono a contenere
l'onere del servizio del debito; la quota di nuclei familiari finanziariamente
vulnerabili non è cresciuta; resterebbe stabile anche nel prossimo anno.
Prosegue il calo della redditività delle imprese -
La redditività delle imprese è in diminuzione per il protrarsi della
recessione. L'incidenza delle aziende finanziariamente fragili (con un peso
elevato degli oneri finanziari sul MOL) è aumentata. L'elevata incertezza circa
i tempi e l'intensità della ripresa economica, e le difficili condizioni di
accesso al credito (in particolare per le piccole e medie imprese) rimangono
fonti di rischio.
Il credito continua a flettere - Prosegue la
contrazione del credito. Vi contribuiscono sia la debolezza della domanda sia
l'intonazione restrittiva dell'offerta di finanziamenti da parte delle banche,
a sua volta connessa soprattutto con la crescente rischiosità delle imprese.
Con il miglioramento della congiuntura la flessione del credito si attenuerebbe
nel corso del 2014. È aumentato il ricorso al mercato obbligazionario da parte
delle grandi aziende.
È in via di realizzazione il primo stadio
dell'Unione bancaria europea - Sta iniziando l'esercizio di valutazione
complessiva (comprehensive assessment) della situazione delle maggiori banche
dell'area del-l'euro, nell'ambito del meccanismo unico di vigilanza bancaria a
livello europeo. L'esercizio, a cui parteciperanno 15 grandi e medi istituti
italiani, può portare benefici significativi al nostro sistema bancario: esso
renderà i bilanci bancari più trasparenti e confrontabili tra paesi,
contribuendo a ridurre la frammentazione dei mercati finanziari e a migliorare
le condizioni di raccolta.
La qualità del credito risente della recessione...
Il principale problema delle banche italiane è rappresentato dall'aumento dei
prestiti deteriorati dovuto alla prolungata recessione, concentrato nei crediti
alle imprese. Dati preliminari indicano che nel terzo trimestre di quest'anno
l'incidenza del flusso di nuove sofferenze sul complesso dei prestiti avrebbe
cessato di crescere; scenderebbe gradualmente nel 2014, pur rimanendo elevata.
In prospettiva, occorrerà ridurre la consistenza dei crediti deteriorati. Il
comprehensive assessment, dissipando l'incertezza sulla qualità dei bilanci
bancari, dovrebbe favorire la ripresa del mercato delle cartolarizzazioni.
...e incide sulla redditività delle banche; i tassi
di copertura sono stabili - La redditività operativa delle banche è in larga
parte assorbita dalle perdite su crediti. Per il sistema nel suo complesso, il
risultato di gestione sarebbe in grado di far fronte alle perdite su crediti
sia quest'anno sia nel 2014. I tassi di copertura (misurati dal rapporto tra le
rettifiche di valore su crediti e le partite deteriorate) si mantengono
stabili; prosegue l'azione di controllo sull'adeguatezza delle rettifiche da
parte della Vigilanza.
L'esposizione delle banche in titoli pubblici si è
ridotta nel terzo trimestre - Gli acquisti di titoli pubblici italiani da parte
delle nostre banche si sono intensificati dalla fine del 2011. Vi ha
contribuito l'ampliarsi del differenziale tra i rendimenti unitari (al netto
del rischio) degli investimenti in titoli e quelli dei prestiti. Nel terzo
trimestre del 2013 si sono registrate vendite nette di titoli, in concomitanza
con i segnali di ripresa dell'economia e con l'attenuarsi delle tensioni sui
mercati della raccolta all'ingrosso.
La raccolta bancaria flette; il funding gap è sceso
a valori contenuti - La provvista delle banche è in contrazione dalla primavera
scorsa, riflettendo il graduale rimborso dei finanziamenti dell'Eurosistema e,
più di recente, il lieve calo della raccolta al dettaglio, dovuto in parte alle
politiche commerciali delle banche. Anche la raccolta netta sui mercati
all'ingrosso rimane negativa, ma si registra una ripresa dei collocamenti,
agevolata dal calo del premio per il rischio sui titoli di Stato italiani. Il
funding gap è sceso a valori contenuti nel confronto storico.
La posizione patrimoniale delle banche continua a
rafforzarsi - Il rafforzamento della posizione patrimoniale delle banche è
proseguito senza il ricorso a fondi pubblici; dall'avvio della crisi il
sostegno statale alle banche italiane - effettuato unicamente sotto forma di
prestiti - è stato assai contenuto sia in valore assoluto sia nel confronto
internazionale. Gli esercizi condotti dalla Banca d'Italia e dal Fondo
monetario internazionale confermano che il sistema bancario italiano non
presenta nel suo complesso forti necessità di ricapitalizzazione, anche in
condizioni di stress. La leva finanziaria è contenuta nel confronto con le
altre banche europee.
La situazione delle assicurazioni è solida - La
posizione patrimoniale delle imprese assicurative rimane solida. Proseguono
l'aumento della raccolta premi e la riduzione del rischio di liquidità. La
redditività è soddisfacente. Dato l'elevato ammontare di titoli di Stato in
portafoglio, le compagnie rimangono sensibili a un eventuale riacutizzarsi
delle tensioni sul fronte del debito sovrano.
Sui mercati monetari le tensioni dei mesi estivi
sono rientrate - Le condizioni di liquidità dei mercati finanziari italiani si
sono riallineate a quelle prevalenti prima della crisi. Le tensioni sui tassi a
brevissimo termine osservate in giugno e luglio sono rientrate all'inizio di
agosto.
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