martedì 2 novembre 2010

Manifestanti bloccano camion dell’immondizia pieni


Articolo di Politica interna, pubblicato lunedì 1 novembre 2010 in Svezia.
[Dagens Nyheter]
Torre Annunziata. Aurelio Picarella è dobbiamente arrabbiato quando di mattina esce dalla sua casa in affitto con le buste dell’immondizia. La montagna di rifiuti domestici sul marciapiede si avvicina ai due metri. “È incomprensibile. Inoltre pago quasi 500 euro all’anno per la tassa sui rifiuti perché la raccolta dell’immondizia funzioni”.
Ma la raccolta non funziona e ha raramente funzionato qui in Campania, una regione con 5,8 milioni di abitanti. L’attuale crisi dipende in gran parte dal fatto che la discarica della vicina Terzigno è stata chiusa. Berlusconi promise giovedì scorso che i rifiuti sarebbero stati raccolti dalle strade al più tardi oggi, lunedì.
Sarà difficile. Le proteste dilagano nella regione attorno alle discariche che dovranno sostituire Terzigno. A Giugliano i manifestanti si stendono per terra per fermare i camion pieni di rifiuti da Napoli, che nuovamente scaricano le immondizie qui. La polizia interviene con la forza e porta via i manifestanti.
“La discarica” Taverna del Re è stata di nuovo aperta per un mese e accoglierà provvisoriamente 10 000 tonnellate di rifiuti. Tutto ciò nonostante la precedente promessa dalle autorità di non utilizzare più la discarica.
In realtà non si tratta di una discarica, ma soltanto di una stazione temporanea di scarico dei rifiuti in attesa di essere bruciati, la cui superficie corrisponde a 366 campi da calcio. Un’attesa che a quanto pare durerà decenni.
La camorra ha guadagnato molti soldi grazie alle crisi dei rifiuti che si sono succedute negli ultimi vent’anni. Politici locali corrotti hanno ricevuto la propria fetta di torta. Giuseppe, 26 anni, che vende pesce a Torre Annunziata, non si fa illusioni.
– Dove c’è l’immondizia ci sono soldi da fare. Purtroppo quando la Camorra dominava la gente aveva un lavoro. Allora non avevamo rifiuti per le strade, dice.
Lungo la strada principale, via Vittorio Veneto, avanza una processione religiosa. I credenti sono diretti al santuario della Madonna di Pompei per chiederle aiuto a risolvere la crisi dei rifiuti.
Sulla strada di fronte un gruppo di turisti si fa strada verso il mare per vedere la villa dell’imperatrice Poppea Sabina. Un monumento di 2000 anni fa, quando Torre Annunziata si chiamava Oplontis e non era famosa per i rifiuti, ma per la sua posizione presso uno dei golfi più belli al mondo.
[Articolo originale "Demonstranter stoppar fulla sopbilar" di Peter Loewe]
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