domenica 26 dicembre 2010

Puglia, agricoltura e turismo di qualita’

Agricoltura: produzione in calo ma salgono i prezzi
Festività, turismo in crescita: più 3%


MARCO MANGANO
BARI Un'annata caratterizzata da attacchi a raffica da parte degli agropirati. Il popolo dei campi pugliese fa il bilancio di un 2010 in cui la crisi internazionale si è abbattuta con grande violenza sul settore. Sì, è vero, qualche giorno fa gli agricoltori regionali hanno portato a casa un risultato storico: la stabilizzazione dei contributi previdenziali che spazza via la necessità di ottenere, anno per anno, la proroga delle agevolazioni.
La battaglia capeggiata dalle organizzazioni, con l'appoggio del senatore molfettese Antonio Azzollini, è stata vinta, ma i problemi che hanno afflitto gli agricoltori pugliesi nel corso dell'anno che si avvia alla conclusione sono stati molti. Troppi.
E veniamo alla conferenza stampa della Coldiretti di Puglia, tenuta a Bari. Per dodici mesi il settore agroalimentare pugliese è stato passato al setaccio dagli organismi di controllo per tutelare il "made in Puglia" dagli attacchi di agropirati e sofisticatori. I Carabinieri del Nas - ma è solo un esempio - hanno effettuato 306 controlli, sequestrato 13mila chilogrammi di prodotti agroalimentari e arrestate 43 persone. L'annata agraria - ricordano i vertici della confederazione - è stata dedicata alla costruzione delle filiere nuove e di un sistema agricolo più forte e competitivo.

«L'annata agraria 2010 - dice il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - ha registrato una Plv (produzione lorda vendibile, ndr) di 2.439.603.000 euro, in calo dell'8% rispetto al 2009. Alla base una diminuzione dei quantitativi prodotti e non l'andamento generale delle contrattazioni e dei prezzi che, invece, sono risultati tendenzialmente in crescita rispetto all'anno scorso. Ciò soprattutto per i timidi segnali di ripresa dei consumi alimentari in Puglia nel 2010, dopo il crollo del 20% nei consumi familiari di frutta e verdura negli ultimi 5 anni». La famiglia pugliese (2-3 componenti) spende in media ogni mese 430 euro per i consumi alimentari, il 5,5% in più rispetto alla media nazionale. Il capitolo di spesa più consistente riguarda carne (96 euro), ortaggi e frutta (74 euro), pane e farinacei (66 euro), latte, formaggi e uova (63 euro), oli e grassi (13,7 euro).

A puntare l'indice contro il governo è l'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefàno: «Si chiude un anno di grandi difficoltà e fatiche acuite anche dalla prospettiva di violenti tagli di risorse destinate al settore da parte del governo centrale, che peraltro, ci prospetta ulteriori, drammatici, tagli per quelle risorse destinate all'assolvimento di funzioni delegate dalla Costituzione al Sistema delle Regioni. Ma è stato - sottolinea - anche un anno di grande impegno, nel quale in Puglia abbiamo avviato una strategia ambiziosa di rilancio dell'agricoltura, per riportarla al centro del sistema economico e produttivo regionale».

A esaltare la funzione dei progetti integrati di filiera (Pif), nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale (Psr) è il direttore della Coldiretti di Puglia, Antonio De Concilio. «E' stata - afferma - la scommessa più importante del Sistema Puglia e la Coldiretti ha contribuito in misura determinante a quella che sarà l'agricoltura del futuro, presentando 17 Pif per un valore complessivo di circa 171 milioni, di cui 123 già finanziati per progetti che andranno a migliorare le strutture produttive e di trasformazione. I Pif, inoltre, sosterranno la formazione, la consulenza aziendale, la valorizzazione dei prodotti e la ricerca in funzione del miglioramento dei sistemi di processo e di prodotto. Nel contempo - conclude De Concilio - Creditagri Puglia nel 2010 ha fornito consulenza finanziaria a oltre 400 imprese agricole, contribuendo ad erogare prestiti per oltre 12,5 milioni da parte del sistema bancario».
26 Dicembre 2010
Turismo, il Salento cresce del 3 per cento in occasione delle feste di Natale, Capodanno e «ponte» dell’Epifania. Il dato previsionale arriva dal progetto Monitor, messo a punto dall’Azienda di promozione turistica di Lecce, che ha rilevato la domanda dei flussi turistici tendenziali nelle diverse tipologie di strutture ricettive del Salento.
I titolari delle 67 strutture dosate dal panel campione, localizzate in quattro aree del Salento (Lecce e hinterland; Porto Cesareo-Gallipoli-Ugento-Nardò; Salve-Leuca-Tricase-Santa Cesarea Terme; Otranto-Melendugno-Maglie-Grecia Salentina) evidenziano un aumento, in particolare a Capodanno, e nell’area di Otranto, per l’evento culturale «L’alba dei popoli».
Le 12 agenzie viaggi e tour operator salentini e brindisini registrano invece una contrazione delle prenotazioni imputabile in parte alla crisi in generale e, soprattutto, all’assenza di un vero «ponte» a Natale e Capodanno. Tutte le prenotazioni sono in direzione delle strutture ricettive con annessa Spa (Salus per aquam) o con il più tradizionale centro benessere.
Le prenotazioni sono in prevalenza di turisti italiani (singoli e gruppi) provenienti dalle altre province pugliesi e dalle regioni vicine, Lazio e Campania in particolare, ma anche dal nord (Lombardia e Veneto). Gli stranieri sono, soprattutto, tedeschi e inglesi, interessati ad arte, tradizioni e cultura.
Nell’analisi dell’andamento per aree, le più vivaci sono quelle di Lecce ed Otranto, a conferma del rafforzamento dell’immagine del capoluogo, città d’arte e di tradizioni, e della città più orientale d’Italia, ricca di eventi e manifestazioni che celebrano l’inizio del nuovo anno.
In particolare nell’otrantino, dove le strutture ricettive aperte a Natale e Capodanno sono più consistenti rispetto alle altre zone del Salento, l’incremento soprattutto di italiani e gruppi organizzati è intorno al 5 per cento. Nelle aree di Gallipoli-Ugento e Santa Cesarea-Leuca si registra una tenuta rispetto all’anno scorso, con possibilità di miglioramento della performance, soprattutto a Capodanno e per il ponte dell’Epifania, legata alle prenotazioni last minute.
Il dato osservato da Monitor è in linea con quello degli analisti di Federalberghi-Confturismo, che raccontano di una “poveertà turistica” legata alla crisi economica e alla propensione degli italiani a spendere meno soldi, complice la disoccupazione e la cassa integrazione, con la Puglia che insieme alla Sicilia è l’unica regione meridionale che cresce come numero di turisti attesi per le festività rispetto allo scorso anno.
«Continua l’impegno istituzionale e degli operatori turistici della provincia di Lecce - sottolinea Stefania Mandurino, commissaria dell’Apt di Lecce - a rafforzare l’appeal turistico del Salento anche nelle prossime festività. Le iniziattive promosse dall’assessorato al Mediterraneo, Cultura e turismo della Regione Puglia come l’”Alba dei popoli” e “Città aperte”, insieme alla rete presepiale messa a punto dall’associazione Città dei presepi, con i suoi percorsi tra riti e tradizioni salentine, rendono sempre più ricca l’offerta di turismo, integrando gli attrattori del territorio».
26 Dicembre 2010
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=392002&IDCategoria=11
 

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