sabato 22 gennaio 2011

Notizie Federali del Mattino: 22 gennaio 2011

Sezione economia padana:
1. Padania. Quote latte.
2. Milano. Nasce il consiglio delle autonomie locali.
3. Cavassico Superiore. Belluno. I rifiuti problema ancora da risolvere.
4. Longarone. Belluno. Le associazioni messe a «dieta stretta».
5. Venezia. Mazzetta di 200 euro per ogni pratica.
6. Venezia. Case pubbliche, nuovo bando per giovani coppie.
7. Padova. Bo, arrivano 287 milioni.
8. Padova. Porzioni troppo scarse.
9. Parma. Legacoop Parma verso il congresso.
10. Emilia Romagna. Regione, 3,5 milioni per progetti di innovazione.
11. Modena. Discarica abusiva: un carrozzaio nei guai.


1. Padania. Quote latte, Galan: irregolari hanno iniziato a pagare. venerdì 21 gennaio 2011 17:15. Roma (Reuters) - Il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, ha detto oggi che i produttori non in regola con i pagamenti delle quote latte hanno ricevuto un'ingiunzione dal governo, e che i pagamenti sono iniziati. "La questione è risolta: tutti coloro che non erano in regola con i pagamenti delle quote hanno ricevuto un'ingiunzione, i pagamenti hanno avuto inizio", ha detto Galan durante una conferenza stampa a Cremona, secondo quanto riporta una nota del ministero. "Abbiamo risolto un problema che durava ormai da decenni, tra false promesse e rinvii che hanno riguardato tutti, governi di centrosinistra e governi di centrodestra" "Ce l'abbiamo fatta, è vero, ma non senza dispiacere, perché certo non è bello sapere che molti uomini e donne sono stati messi in difficoltà, uomini e donne che per anni sono stati ingannati", ha detto ancora il ministro, senza però fornire dati precisi.
La questione delle quote latte è stata nei mesi scorsi al centro di una polemica nello stesso governo, con Galan che, contrario a una proroga nel pagamento delle multe a chi aveva prodotto latte in eccesso, era arrivato a minacciare le dimissioni. Alla fine l'esecutivo, su pressione della Lega Nord, aveva deciso di concedere, con la manovra economica di luglio, la moratoria al 31 dicembre 2010 delle rate scadute il 30 giugno dello scorso anno.
La misura era stata criticata dalla Commissione europea. Secondo dati forniti nei mesi scorsi dal ministero, erano 563 su circa 40.000 i produttori "fuori legge". Gli esuberi di produzione del latte, secondo ministero, sono costati all'Italia circa 4,4 miliardi di euro di multe trattenute dalla Ue. Di questa cifra, solo 400 milioni risultavano pagati dai produttori, mentre 2,1 miliardi dovevano ancora essere recuperati dallo Stato nei confronti delle aziende. Pena, aveva avvertito il ministero, una procedura da parte della Ue per aiuti di stato non autorizzati. (Massimiliano Di Giorgio)
2. Milano. Nasce il consiglio delle autonomie locali. L'assemblea coinvolge enti locali, scuola, università, sistema imprenditoriale e sindacale, terzo settore. MILANO - Nasce in Lombardia il Consiglio delle autonomie locali (Cal), l'organo di consultazione permanente tra la Regione e il sistema delle autonomie locali, previsto dallo Statuto d'autonomia della Regione. La seduta di insediamento si è svolta venerdì al Pirellone. L'assemblea del Cal è composta da 45 membri e coinvolge enti locali, mondo della scuola, dell'università, della ricerca, del sistema imprenditoriale e sindacale, rappresentanti del Terzo Settore. «Il Consiglio delle autonomie locali - ha spiegato il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni - ha la grande responsabilità di rappresentare il nostro sistema delle autonomie. Il governo regionale, proseguendo sulla via lombarda alla sussidiarietà, dialoga costantemente con i rappresentanti dei cittadini, dei territori, dell'economia, del lavoro della ricerca e dell'istruzione».
PODESTA' ELETTO PRESIDENTE - Il presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, ha sottolineato l'importanza di questo organismo, luogo «di confronto vero con le realtà del territorio, grazie al quale sarà possibile formulare leggi e linee d'indirizzo fondamentali per raccogliere le istanze che arrivano dalla Lombardia e dare loro risposta». «È un luogo di raccordo - ha aggiunto il presidente di Anci lombardia, Attilio Fontana - fra enti locali e regione. È importante per scongiurare il rischio di neo centralismo regionale una volta che sarà approvato il federalismo». Il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, eletto all'unanimità alla guida del Cal, ha ribadito nel suo discorso di insediamento che «il Paese ha bisogno di cambiamento e le sue istituzioni di essere più vicine al cittadino. Mi auguro che con la costituzione di questo organismo si consolidi un dialogo forte tra istituzioni e territorio». (Ansa) 21 gennaio 2011
3. Cavassico Superiore. Belluno. I rifiuti problema ancora da risolvere. TRICHIANA. Funziona la formula adottata dall'Amministrazione di Trichiana negli incontri con i cittadini: meno elenchi di interventi effettuati e da effettuare e più dialogo. E' cominciato con le osservazioni, le richieste, le segnalazioni dei residenti nella zona l'incontro di mercoledì a Cavassico Superiore, in cui è emersa l'esigenza di comunicare con gli amministratori e di essere costantemente informati sulla vita della comunità, dalle comunicazioni di servizio ai regolamenti in vigore.  Tra i problemi più sentiti c'è quello dei rifiuti. Nonostante la differenziazione abbia raggiunto il 75%, non mancano le difficoltà, legate soprattutto al comportamento del singolo e alla mancanza di senso civico. I cittadini hanno segnalato la sporcizia di alcune piazzole ecologiche e la «presenza di ogni tipo di rifiuti nei cassonetti e al loro esterno». Accanto a lamentele e richieste, non sono mancati i suggerimenti, come la richiesta di organizzare riunioni pubbliche e interventi nelle scuole per sensibilizzare ed educare la popolazione a una corretta differenziazione, e l'adozione di un'unica modalità di raccolta a livello provinciale. Ma i cittadini trichianesi chiedono soprattutto maggiore controllo e sorveglianza e l'applicazione della sanzioni previste, soprattutto alla luce di quello che il sindaco Giorgio Cavallet ha definito «fenomeno dell'emigrazione del rifiuto», e che ha già interessato il Comune in passato: cittadini di altri Comuni portano i propri rifiuti a Trichiana, con un aumento che nei mesi estivi raggiunge picchi del 10%.  «I problemi sono legati a casi specifici e nelle piazzole più giovani», ha precisato l'assessore all'ambiente Samuele Bonetta, «provvederemo a spostare i cassonetti situati nelle zone di passaggio per scoraggiare i residenti in altri comuni». Se i cittadini chiedono di intensificare la sorveglianza, gli amministratori invitano la popolazione a segnalare le situazioni anomale, non solo in tema di rifiuti. Dall'incontro è emersa la grande attenzione dei trichianesi verso le proprie frazioni e la consapevolezza dell'utilità di unirsi in gruppi frazionali e individuare il capofrazione, punto di riferimento per i cittadini e per l'Amministrazione stessa.  «I cittadini sono sentinelle della frazione», ha commentato Bonetta, ammettendo le difficoltà per gli amministratori di essere sempre presenti su tutto il territorio e invitando i cittadini a organizzarsi, sull'esempio di Frontin, Pialdier, Sant'Antonio Tortal e San Felice.  E' stato inoltre richiesto un intervento di manutenzione delle strade, problema già emerso la settimana scorsa a Nate. Il ciclo di incontri dell'Amministrazione con i cittadini, a cui partecipano anche le responsabili dell'ufficio tecnico e dell'ufficio segreteria servizi sociali, si chiuderà questa sera (alle 20.30) nella sala parrocchiale di Trichiana capoluogo.
4. Longarone. Belluno. Le associazioni messe a «dieta stretta». L'assessore D'Incà: «I contributi 2011 passano da 30 a 10mila euro». LONGARONE. Erano una cinquantina i rappresentanti delle associazioni che operano sul territorio longaronese presenti mercoledì sera all'incontro voluto dall'Amministrazione. È stata soprattutto l'occasione per verificare le attività svolte nell'ultimo anno e la bontà delle proposte offerte, come il calendario delle manifestazioni e la festa dell'associazionismo e del volontariato.  Ma è stato anche il momento per fare i conti con il futuro: le casse del Comune piangono, e i fondi per le associazioni saranno tagliati.  Le brutte notizie le ha date l'assessore al Bilancio, D'Incà, che ha annunciato i tagli. «Siamo costretti a tagliare i contributi per le associazioni, che passano da 30.000 a 10.000 euro, da dividere tra spese correnti e finanziamenti. Il fatto è che finora il Comune ha sempre sostenuto le associazioni che occupano i suoi locali in comodato d'uso gratuito in modo indiretto, coprendo cioè le spese di luce e riscaldamento e fornendo un supporto tecnico e logistico. Ora questo non è più possibile, a causa delle ristrettezze del bilancio, e quindi chiediamo alle associazioni di contribuire alle spese. Voglio però assicurare che l'Amministrazione farà di tutto per venire incontro alle esigenze delle associazioni, e che è ancora in grado di dare qualcosa; ma dovremo elargire i contributi con maggiore attenzione, basandoci su un principio di meritocrazia. In sostanza le associazioni che saranno disponibili a collaborare col Comune, svolgendo ad esempio servizi di pubblica utilità, acquisiranno merito; lo terremo in considerazione quando decideremo come spartire le poche risorse».  La prospettiva non ha suscitato grossa sorpresa tra i rappresentanti presenti in sala, che sembrano aver capito le esigenze di bilancio dell'Amministrazione; qualche chiarimento in più lo ha richiesto il nuovo regolamento per l'assegnazione dei locali del Comune, che si colloca sempre nell'ottica di una maggiore trasparenza di attività e spesa. «Ogni associazione», spiega D'Incà, «che occupa i locali di proprietà del Comune deve sottoscrivere questo accordo, e fornire una descrizione delle proprie attività. L'accordo certifica la destinazione d'uso che l'associazione farà dell'immobile, e stabilisce il canone per l'utilizzo e gli obblighi dei destinatari».  «Vogliamo però anche registrare i successi delle iniziative sostenute l'anno scorso che hanno visto protagoniste tutte le associazioni del territorio», sottolinea il sindaco Padrin, «sono il segno che il dialogo e la collaborazione tra associazioni ed ente pubblico sono la strada giusta che deve essere perseguita per il vantaggio della comunità. Ad esempio il calendario delle manifestazioni ha permesso di avere allo stesso tempo un panorama di tutte le attività promosse sul territorio e un coordinamento tra esse, in modo da evitare sovrapposizioni di date».  L'iniziativa sarà riproposta quest'anno: il nuovo calendario sarà distribuito a inizio marzo. Tra le date già fissate, quella del 25 settembre: in quel fine settimana si terrà infatti la "festa dell'associazionismo". «Partiamo dal grande risultato dell'anno scorso», spiega Padrin, «legare la festa ad un evento in grado di attirare molte persone, come è stato con i Percorsi della Memoria, si è rivelata una formula vincente che vorremmo affinare nella prossima edizione. C'è la possibilità infatti di inserire la festa all'interno della Fiera delle Dolomiti patrimonio dell'Umanità che "Longarone Fiere" sta preparando per quel fine settimana».
5. Venezia. Mazzetta di 200 euro per ogni pratica». In tribunale ieri il racconto delle vittime dell'ex vice comandante della Capitaneria. VENEZIA. «Il maresciallo per far andare avanti le pratiche di immatricolazione delle barche mi aveva chiesto 200 euro all'una, ma io gli spiegai che non poteva sopportare una cifra del genere e gli proposi 100 euro, così ci mettemmo d'accordo». Ieri, il titolare dell'agenzia marittima di Marghera «Barbara De Lena», il veneziano Bruno De Lena, ha raccontato ai giudici del Tribunale come il maresciallo della Capitaneria di Porto di Caorle Alessandro Castelluzzo gli aveva chiesto la tangente. Lo ha fatto indicandolo e guardandolo, senza alcun timore. L'imputato era in aula e deve rispondere di concussione.  I fatti contestati - visto che De Lena non è l'unico ad aver parlato e gli episodi sono numerosi - vanno dalla metà del 2003 alla fine del 2005: le indagini sono state compiute dagli uomini del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza e sono state coordinate dal pubblico ministero di Venezia Federico Bressan. E sempre nell'udienza di ieri il rappresentante dell'accusa ha chiamato a testimoniare l'ufficiale delle Fiamme gialle che aveva compiuto gli accertamenti.  Il teste ha spiegato di aver spulciato tra i conti correnti intestati a Castelluzzo e alla moglie: «In quello intestato alla donna - ha sostenuto - ci sono stati ben sette versamenti in contanti per un valore complessivo di 9700 euro nel 2005, senza alcuna giustificazione apparente, visto che la signora non lavorava. Mentre su quello intestato all'imputato sono registrati i bonifici dello stipendio». Quindi ha aggiunto che in un terzo conto corrente c'erano depositati titoli per 120 mila euro, infine ha aggiunto che il sottufficiale della Guardia costiera tra il 2002 e l'anno successivo era entrato al Casinò di Venezia per una decina di volte.  De Lena, ha affermato che se non pagava le sue pratiche rischiavano di arenarsi. Ha riferito anche di aver pagato un escursione con cena di pesce in Croazia al maresciallo e al suo comandante. Comunque, in seguito, aveva deciso di non rivolgersi più a Caorle, ma alla Capitaneria di porto di Chioggia, dove nel giro di due giorni e soprattutto senza pagare la bustarella venivano concesse le immatricolazioni. Oltre all'imprenditore veneziano, a denunciare Castelluzzo è stata anche Monica Bogatoj, titolare dell'agenzia «Centro servizi nautici» di Caorle. Anche lei avrebbe pagato la tangente per far immatricolare la barca di un cliente.  Inizialmente, visto che l'imputato era vice comandante a Caorle e si occupava anche del rilascio delle patenti nautiche, le indagini avevano anche questo settore di attività, ma alla fine sono state archiviate. L'udienza davanti al Tribunale presieduto dal giudice Stefano Manduzio è stata rinviata al 17 febbraio per sentire anche la testimonianza della Bogatoj.
6. Venezia. Case pubbliche, nuovo bando per giovani coppie. In arrivo forse già a febbraio, a disposizione un centinaio di alloggi comunali specie nelle isole. VENEZIA. Si chiamerà «Bando per il ripopolamento di Venezia» e metterà a disposizione un centinaio di alloggi comunali per le giovani coppie e non solo. Ad annunciarlo forse già a febbraio è l'assessore Bruno Filippini.  Si tratta di un bando particolare, però, perchè a fronte della necessità di dare un alloggio a molte persone in difficoltà, in questo caso è prevista la compartecipazione nelle spese di restauro da parte degli inquilini. «Si tratta di un progetto con particolare riferimento alle isole - precisa Filippini - vogliamo agevolare il ripopolamento e quindi non guardiamo solo alle giovani coppie. Se la gente se ne va è anche perchè il lavoro o non c'è oppure è lontano dal centro storico e dalle isole. Quindi anche per questo motivo stiamo intervenendo come Amministrazione per trovare soluzioni al problema dei Cantieri De Poli o delle concessioni balneari a Pellestrina, tanto per fare un esempio». Ma il bando avrà la principale caratteristica nella compartecipazione alle allespese di restauro. Molti residenti di Lido e Pellestrina si erano detti pronti a fare di tasca propria i lavori pur di avere una casa, e questo a fronte di molti alloggi chiusi perchè Comune o altri enti non potevano investire sotto questo profilo mancando i fondi necessari. «L'idea è quella di creare due fasce - osserva Filippini - una per case che necessitano di lavori tra mille e 50mila euro, ed una per cifre superiori. Tendenzialmente chi subentrerà si accollerà la spesa che verrà poi recuperata attraverso lo sconto fatto sugli affitti da pagare, che potrebbero quindi avere anche termini lunghi per consentire il rientro dalle spese». Ora a Cà Farsetti stanno affrontando i termini burocratici di questa iniziativa, che sembra tuttavia ben avviata. Ma su Pellestrina c'è un altro caso spinoso, quello di una ragazza madre che ha lasciato l'abitazione di 29 metri quadri dove abitava con altri cinque familiari. Per protesta, ha aperto il 2 novembre uno degli alloggi comunali chiusi in sestiere Zennari, mettendoci dentro alcuni borsoni con le sue cose. «Mi sono sentita promettere che il mio caso sarebbe stato risolto - segnala M.S. - ma finora nulla si è concretizzato». Pronta la replica dello stesso assessore alla Casa. «Sono stato io a consigliare la ragazza di uscire subito da quell'alloggio per evitare i problemi legati a una occupazione abusiva. Posso rassicurarla: stiamo completando l'iter burocratico, e nel giro di qualche giorno le verrà assegnata la casa».
7. Padova. Bo, arrivano 287 milioni. Studentiper: «Rivedere gli indicatori di valutazione». Un'iniezione di oltre 287 milioni euro. Il ministero dell'Università ha comunicato al Bo l'entità del fondo di finanziamento ordinario per il 2010. A 2011 già iniziato l'Università di Padova tira un sospiro di sollievo: i conti fatti erano corretti. L'ateneo stimava che da Roma sarebbero giunti 285 milioni. L'assegno firmato dal ministro Mariastella Gelmini invece ammonta a 287 milioni 741 mila euro.  IL FINANZIAMENTO. Il fondo è così composto: 234 milioni sono la quota base spettante all'Università; 540 mila euro invece derivano dalla quota mobilità del 2009; mentre ulteriori 18 milioni dipendono dall'aumento salariale. Altri 33 milioni rappresentano quindi la quota premiale: il meccanismo di redistribuzione «per merito» ha assegnato 5 milioni duecentomila euro per il parametro «qualità dell'offerta formativa», 7 milioni e 4 per «i risultati dei processi formativi», 21 milioni e 800 mila per la «qualità della ricerca scientifica».  LA CLASSIFICA. Mattia Gusella, senatore accademico in quota Studentiper, dati del fondo di finanziamento alla mano, ha messo uno in fila all'altro gli atenei utilizzando come parametri il meccanismo premiale: tanti risultati, tanti più soldi. Gusella delinea un quadro fatto di chiaroscuri: «Utilizzando la tabella ministeriale che indica il finanziamento per ogni singolo ateneo - spiega - abbiamo ricavato su nostra elaborazione la classifica delle Università relativamente alla parte di finanziamento che viene assegnata in seguito a processi di valutazione. Innanzitutto c'è da rilevare come quest'anno il ministero non abbia utilizzato indicatori come il numero di laureati che trovano un impiego a tre anni dalla laurea e la qualità della didattica valutata dagli studenti. Nei due anni in cui è stato introdotto questo meccanismo i risultati del Bo sono stati più o meno stabili in termini assoluti. Cambia invece la sua posizione in classifica: da quindicesima che era nel 2009 diventa ottava nel 2010. Nel 2009 però gli indicatori per la valutazione della didattica erano cinque, mentre sono solo due nel 2010. Mantenendosi stabile il risultato, significa che gli indicatori che sono stati utilizzati quest'anno non danno un decisivo valore aggiunto al risultato dell'ateneo».  VOTI AI PROF. «Chiediamo al Bo - continua Gusella - di prestare fin d'ora maggiore attenzione ai settori che quest'anno sono rimasti esenti da valutazione, in quanto di vitale interesse per gli studenti e funzionali ad un possibile importante ritorno economico per l'ateneo». Studentiper chiede che vengano resi pubblici i dati relativi alla valutazione dei docenti fatta dagli studenti stessi e che sia illustrato lo studio di agorà che quantifica i laureati che svolgono il mestiere per cui hanno studiato.
8. Padova. Porzioni troppo scarse. Braccio di ferro tra Comune e Usl 16. La porzione di lasagne è scarsa, l'arrosto di tacchino, gli gnocchi e lo spezzatino pure. E nella pizza c'è poca mozzarella. Riunione fiume, ieri mattina, tra la dirigente dell'ufficio scolastico Giuliana Truffa e le dietiste del Comune. Tabelle nutrizionali alla mano hanno stilato la bozza con le proposte di "rinforzo" dei piatti unici da presentare al Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione dell'Usl 16. Dunque se ne sono resi conto anche i dirigenti: i piatti sono effettivamente scarsi. Le linee guida imposte dalla Regione prescrivono determinate "grammature" per la somministrazione dei piatti unici. Ora, dopo il lavoro di osservazione svolto nella prima settimana di «nuovo regime alimentare», si tratta di fissare le nuove quantità di cibo da fornire ai bambini delle scuole elementari e medie. Nella tabella accanto pubblichiamo le grammature attualmente in vigore.  «Stiamo rivedendo tutti i piatti unici - rivela Giuliana Truffa, dirigente dell'ufficio scolastico di via Raggio di Sole - abbiamo ipotizzato alcuni aumenti in modo da rendere il piatto unico più soddisfacente per i bambini. Fermo restando che c'è sempre la pasta in bianco come alternativa e senza scordare che negli aumenti dobbiamo comunque rimanere entro i limiti imposti dai valori nutrizionali». Continua quindi la fase sperimentale che ha preso il via a inizio anno e che durerà fino a settembre prossimo, quanto sarà pubblicata la gara per l'aggiudicazione del nuovo appalto per il servizio mensa.  DA RINFORZARE.«La lista ufficiale la invieremo all'Usl tra pochi giorni. In linea di massima dovremo ricalibrare il piatto di lasagne al ragù, l'arrosto di tacchino e anche la pasta e fagioli. La porzione di pizza rimane invariata: proporremo solamente l'aumento della mozzarella. Tra i piatti unici da rinforzare ci sono anche i bocconcini di pollo, lo spezzatino e gli gnocchi. Abbiamo analizzato piatto per piatto. La nostra controparte è l'Usl 16. Il nostro ruolo non è facile: dobbiamo rispondere alle criticità facendo attenzione a non sprecare cibo».  CONTESTAZIONI. La dirigente dell'ufficio scolastico in questi giorni è completamente immersa nel lavoro di riorganizzazione del servizio. Tuttavia sente la necessità di rispondere ad alcune critiche mosse dai genitori, a suo parere ingiuste. «Alcuni genitori avevano contestato la merenda che viene servita al mattino, dicendo che si tratta di prodotti di pasticceria industriale. «In realtà si tratta di pasticceria fresca che arriva confezionata per motivi di igiene. Tutti i prodotti vengono fatti ad hoc per i bambini». Alcuni genitori si erano lamentati anche del pane che viene servito, dicendo che si tratta di pane precotto "da autogrill". «Smentisco categoricamente - sottolinea il dirigente - il pane è fresco. Ci tengo a precisare anche che l'olio extravergine utilizzato è prodotto con olive italiane lavorate in Italia».  POCA PIZZA. Mercoledì è stato il giorno della pizza margherita. A detta di qualcuno le porzioni erano troppo piccole: un misero triangolo. «Il gradimento generale è stato soddisfacente e chi aveva ancora fame ha potuto mangiare un po' di pasta in bianco».
9. Parma. Legacoop Parma verso il congresso. Vale il 10% del Pil. Si avvicina il ventesimo Congresso di Legacoop Parma, che si terrà il 24 febbraio. L’organizzazione delle cooperative rinnova gli organi dirigenti e presenta al pubblico la propria piattaforma, anche in preparazione del Congresso nazionale che si terrà a Roma in aprile. «Stiamo lavorando alla preparazione di questo importante appuntamento»,   spiega il presidente Giovanni Mora. «Ci interessa - aggiunge - parlare del lavoro, della sua qualità e della sua stabilità. Non ci limitiamo a rappresentare e supportare importanti realtà che sono venute crescendo e che si trovano, oggi, a fare i conti con i morsi della crisi; ci interessa anche far crescere nuove imprese cooperative, che guardino ai giovani, così spesso dimenticati».
Alla luce dei dati aggiornati al 31 dicembre 2009, i numeri più significativi della cooperazione associata a Legacoop che opera in provincia di Parma parlano di  157 presenze cooperative (con 282 unità locali) che sviluppano poco meno del 10% del Pil provinciale; la percentuale degli occupati in cooperative invece si attesta al 7% del totale degli occupati in Provincia (corrispondente a 14.479 persone), di cui circa il 24% sono extracomunitari e il 70% circa donne; altro dato che contraddistingue l’occupazione in cooperativa è che la quasi totalità (il 96,12%) è a tempo indeterminato. Il valore complessivo della produzione raggiunge circa 1 miliardo e mezzo di euro, mentre i soci assommano a oltre 110mila.
«Nonostante la congiuntura globale non positiva e taluni effetti dolorosi della stessa anche sul sistema cooperativo - aggiunge in conclusione Mora - andiamo avanti con unità e impegno, puntando soprattutto sui giovani a cui, per nostro dna, intendiamo trasmettere il valore del lavoro e i principi in esso radicati. Va infatti sottolineato come, rispetto all’analogo dato del 2008, gli occupati siano aumentati del 7,1 per cento, mentre il numero dei soci, a fronte di un numero pressoché stabile di cooperative, sia salito del 2,4 per cento».
10. Emilia Romagna. Regione, 3,5 milioni per progetti di innovazione. Ammontano a 3,5 milioni le risorse che la Regione mette a disposizione per sostenere progetti in campo agricolo e agroalimentare, che coinvolgano imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione in partnership con soggetti pubblici o privati, impegnati nel campo della ricerca e sperimentazione. Le risorse sono quelle della misura 124 del Piano regionale di sviluppo rurale, il contributo arriva al 70% dell’importo e il termine per la presentazione delle domande sono le 13 di martedì 15 marzo 2011.
«Con questo bando - spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - vogliamo offrire un’opportunità concreta di innovazione alle imprese che per questa via puntano a ridurre i costi e a conquistare nuovi spazi di mercato. Il settore agricolo soffre di una bassa redditività che può essere contrastata anche e soprattutto attraverso l’innovazione. Purtroppo le condizioni della finanza pubblica e le recenti scelte di governo limitano drammaticamente le risorse disponibili. Per questo abbiamo deciso di attivare questo bando ed eventuali altri futuri. Credo che per le imprese possa risultare interessante la possibilità di essere finanziate fino al 70% dell’importo del progetto». In particolare potranno essere finanziati progetti per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie che abbiamo ricadute commerciali, logistiche o organizzative. Potranno partecipare al bando anche interventi in campo ambientale per la riduzione di gas serra, per sviluppare colture in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici, per il risparmio idrico. In ogni caso i progetti dovranno essere compresi tra i 50 e i 400mila euro ed essere di tipo «precompetitivo» relativi cioè alle fasi di studio, progettazione e sviluppo di prototipi necessari alla successiva attività di produzione.
Le domande devono arrivare al «Servizio ricerca, innovazione e promozione del sistema agroalimentare» della Direzione regionale all’agricoltura. Per informazioni sulle modalità di compilazione: www.ermesagricoltura.it.
11. Modena. Discarica abusiva: un carrozzaio nei guai. É stato multato e costretto a smaltire. Caccia aperta a un demolitore 'fantasma'. CONCORDIA. Ritira i rottami nelle officine, spacciandosi per demolitore autorizzato e facendosi pagare, con prezzi comunque concorrenziali.  Poi getta quei rottami in campagna, creando ovunque discariche abusive. E tenendosi i soldi.  Ma la polizia municipale dell'Area Nord lo ha già identificato, e nei prossimi giorni, completate le indagini, scatteranno i provvedimenti. Intanto è stato pensantemente sanzionato il titolare di una officina con sede nel Basso Mantovano, costretto anche a ripulire le due discariche scoperte e a smaltire regolarmente una quantità considerevole di rifiuti, inclusi vecchi frigoriferi, e circa 50 paraurti di auto.  A far scattare le indagini le segnalazioni delle Guardie ecologiche volontarie della Provincia che durante due servizi in via Val di Sole, al confine con Mirandola, hanno dapprima trovato una discarica in strada, poi in una vecchia casa colonica, con 46 paraurti. La polizia municipale li ha passati al setaccio uno a uno e, incrociando i pochi dati a disposizione per individuare le targhe di tre auto, è risalita ai proprietari e questi, raccontando di avere cambiato i pezzi dopo incidenti, hanno indirizzato gli agenti alla carrozzeria. Dove il titolare ha asserito di avere regolarmente smaltito i pezzi ma poi, alla richiesta di fornire le bolle, ha ammesso di averli consegnati al misterioso rottamatore che fa regolarmente il giro delle officine.  Il carrozzaio a quel punto è stato sanzionato, e costretto a recuperare e smaltire a sue spese le due discariche.  Nel frattempo sono partite le indagini per individuare il rottamatore e il suo furgone.

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