sabato 22 gennaio 2011

Terminal di Gioia Tauro, e’ crisi di produttivita’

A Gioia Tauro perdite per 10,5 milioni di euro l’anno
CATANZARO - «Assurdo per assurdo dico che sarei pronta ad accordarmi anche con la ’ndrangheta per fare crescere la produttività a Gioia Tauro».


A qualche giorno dalla presa di posizione di Gianluigi Aponte, presidente di Msc, è Cecilia Battistello, presidente di Contship Italia, cui fa capo la Medcenter che controlla lo scalo, intervistata dalla Stampa, a rincarare la dose nel denunciare i rischi che pesano sul futuro del terminal calabrese. Di un presunto "patto con le cosche" da parte di Angelo Ravano, l’artefice dell’iniziativa imprenditoriale, per rendere possibile la realizzazione del terminal calabrese in una terra dominata dalla ’ndrangheta, del resto si è sempre parlato. «Ravano - aggiunge Battistello - è morto due anni prima che partisse il terminal. L’unica che avrebbe potuto fare un accordo con la mafia sono io, e non l’ho fatto. La Commissione antimafia ha le prove del contrario? No. E allora basta. Basta con le voci, i telefoni intercettati...».
Battistello, soprannominata "lady shipping", ha le idee molto chiare. «Io ho creduto in questo terminal e ci credo ancora. Ma non posso continuare a perdere 10,5 milioni di euro l’anno come è stato nel 2009 e nel 2010: è più di quanto guadagniamo complessivamente con tutti gli altri terminal. Ho degli azionisti a cui rispondere».
A pesare sulle sorti di Gioia Tauro è la perdita di competitività nei confronti dei nuovi scali concorrenti, in particolare Port Said, in Egitto.
«Ha ragione Marchionne - dice Battistello - se non sei competitivo non vai da nessuna parte. Gioia movimenta 21-23 container l’ora, contro i 30 di Port Said. Saliamo a 30, dico ai sindacati, un livello di produttività realistico e io sono disposta a dare incentivi al personale». Sull’assenteismo, lamenta, «è al 14% di media con punte estive del 17% quando gli operai vanno al mare». Aumentare la produttività e abbattere l’assenteismo: «L’alternativa non c’è - conclude - salvo quella di chiudere e mandare tutti a casa». La Regione, intanto, si è già mossa per sostenere il rilancio dello scalo proponendo un tavolo nazionale con il Governo per abbattere le tasse di ancoraggio, sollecitare interventi di defiscalizzazione, dare al porto un ruolo nel Piano nazionale della logistica. E ieri la presidente di Contship Italia ha scritto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ai ministri dell’Economia, delle Infrastrutture e dei trasporti e del Lavoro fornendo dettagli in merito al contenuto di un’interpellanza della parlamentare di Fli, Angela Napoli sulle vicende che hanno riguardato lo stop di 30 ore delle attività nello scalo calabrese e i rapporti tra Mct e Msc.
«Gli interrogativi - precisa Battistello nella lettera che accompagna il documento - riguardano la gestione, le presunte facilitazioni delle quali godrebbe o avrebbe goduto, la funzionalità operativa e quindi la capacità competitiva di Mct. Siamo disponibili a dettagliare ulteriormente per fare conoscere la realtà della più grande industria presente in Calabria e la nostra correttezza». «L’arresto totale dei volumi del porto - è scritto nel documento inviato a Palazzo Chigi - è dipeso dalla mancanza di navi all’ormeggio. Una situazione prevista nei secoli e che in tempi più recenti è stata prevista dalla contrattazione collettiva. Msc è attualmente il miglior cliente del terminal. Contship ha sempre ritenuto un mix di successo sia quello tra detentori di traffico (armatori) e aziende con grande professionalità terminalistica e cercherà di mantenere questo mix. La legge 84/94 non prevede che i concessionari comunichino all’Autorità Portuale trattative societarie». Sulla riduzione delle tasse d’ancoraggio «il provvedimento - è spiegato nel documento - porta benefici economici esclusivamente agli armatori e non al terminalista» mentre per quanto riguarda la cassa integrazione è precisato «che la cigo nel 2010 per sei mesi è costata allo Stato 438 mila euro». E ancora: «Gli impegni dall’accordo di programma del luglio 1994 tra Contship, Governo e Regione Calabria per la parte privata, rileva la società, riguardavano investimenti per 144 mln di euro entro il 2001 e già nel 1999 Mct ne aveva realizzato per 150 milioni, ad oggi 350 e l’assunzione di 450 persone entro il 2001 quando gli assunti erano 800, ad oggi 1070».
 

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