mercoledì 16 febbraio 2011

Dall’Unione europea, 16 marzo 2011

Politica ed economia:
1. Banca Mondiale, a rischio pace in molti stati.
 2. GB: sussidi disoccupazione in rialzo.
3. Bce, “Wsj”: Draghi cerca di conquistare i tedeschi.

Finanza e debiti sovrani:
4. Ue: su debito serve coraggio.

1. Banca Mondiale, a rischio pace in molti stati. Il Presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, ha lanciato un monito ai ministri economici e finanziari del G20, che nei prossimi giorni si riuniranno a Parigi. A loro, Zoellick ha voluto dare le cifre di ciò che sembra diventare nel mondo una vera emergenza alimentare, che cresce a causa della speculazione internazionale. Secondo il numero uno della World Bank, a causa del rialzo dei prezzi del cibo, il cui indice nel 2010 è cresciuto del 29%, altri 44 milioni di persone nel pianeta vivono in uno stato di povertà, al di sotto di 1,25 dollari al giorno. Cifra che aumenta a 68 milioni, se si considerano anche i paesi produttori.
Maggiormente esposti agli aumenti dei prezzi sono mais e grano, quest’ultimo a causa delle avverse condizioni meteo, che hanno decimato i raccolti in alcune zone, come Australia, Cina, Russia.
Se non si interverrà, dice Zoellick, è a rischio la pace in alcuni stati-chiave, come Afghanistan, Pakistan e Sudan, così come già abbiamo avuto modo di vedere con Tunisia e Egitto. Un pò tutto il Medio Oriente è esposto al rischio.
L’aumento dei prezzi, infatti, pur non essendo il fattore principale, è una concausa dei malesseri sociali di intere aree del mondo.
Giocano a favore dell’aumento delle quotazioni del cibo senz’altro cattive condizioni del tempo, che in per alcuni raccolti hanno provocato danni; l’acquisto di cibo, dovuto al panico, che tiene alta la domanda e la scarsa trasparenza sul mercato. Infatti, i raccolti sono stati complessivamente molto positivi, per cui, in condizioni di trasparenza e di informazione ottimale, il prezzo dovrebbe scendere, non salire, sostiene l’istituto di Washington.
2. GB: sussidi disoccupazione in rialzo. Senza lavoro il 20,5% dei giovani, mai cosi' su dal 1992. 16 febbraio, 11:49. (ANSA) - ROMA, 16 FEB - In Gran Bretagna le richieste di sussidi di disoccupazione sono inaspettatamente aumentate a gennaio di 2.400 unita' a 1,46 milioni. Le previsioni - scrive Bloomberg - indicavano un calo di 3.000 unita'. Il tasso di disoccupazione (in base agli standard Ilo) nel quarto trimestre e' salito al 7,9% dal 7,7% del trimestre precedente. L'Ufficio nazionale di statistica ha anche evidenziato che il tasso di disoccupazione giovanile e' al 20,5%, ai massimi dal 1992 (a quota 965.000).
3. Bce, “Wsj”: Draghi cerca di conquistare i tedeschi. Roma, 16 feb (Il Velino) - In parte un’intervista di lavoro, in parte un’ode alla Germania. Questo sarebbero, secondo il “Wall Street Journal”, le dichiarazioni rilasciate ieri dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. Dalla sua prima intervista da quando il numero uno della Bundesbank, Axel Weber, si è ritirato dalla corsa alla Banca centrale europea, si evincerebbe insomma che Draghi sta “raddoppiando gli sforzi per conquistare il sostegno della Germania” additata come “modello” per il resto dell’Europa. La sua conclusione, pur non detta - aggiunge il quotidiano inglese - “è chiara”: Francoforte “sarebbe in mani sicure con una presidenza Draghi”. E se il governatore italiano è “saggio” ad “adulare i tedeschi”, pure “farebbe bene a ricordare l’adagio teutonico: amicizia e soldi non si mischiano”. (mpi) 16 feb 2011 12:40
4. Ue: su debito serve coraggio. February 16, 2011. Segnali incoraggianti dall’Ecofin riunitosi ieri a Bruxelles. Alla conferenza stampa dei vertici del Consiglio di Economia e finanza, infatti, i ministri dell’economia e delle finanze degli Stati membri si sono dichiarati fiduciosi circa gli sviluppi delle politiche che il Consiglio ha promosso durante questi mesi di crisi, specie in merito alla cooperazione internazionale che ha consentito di focalizzarsi sulla disciplina fiscale e sulla creazione di posti di lavoro. Il principio guida dei ministri europei dell’Economia resta creare l’equilibrio di bilancio per far si che l'Europa possa crescere più velocemente, anche se per la crescita, come tutti sostengono all’unanimità, è necessario un aumento della competitività.
Il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, ha lanciato un appello agli Stati membri chiedendo "più coraggio" sulla stretta dei debiti pubblici e sottolineando la necessità di prevedere nel Patto Ue di stabilità e di crescita un "benchmark numerico" che indichi di quanto dovrà scendere ogni anno il debito in eccesso. La proposta della Commissione prevede un ritmo di discesa nell'arco di tre anni di un ventesimo l'anno del debito che eccede il 60%.
"Mi appello a tutti gli Stati membri - ha detto Rehn intervenendo alla riunione dell'Ecofin - perché nelle prossime settimane si riescano a superare gli scogli che ancora esistono sul fronte della risposta complessiva da dare alla crisi". Il commissario Ue, inoltre, ha spiegato come uno delle questioni più spinose resti "il braccio correttivo del Patto europeo di stabilità e di crescita, con l'esigenza di rendere realmente operativo il criterio del debito pubblico attraverso la fissazione di un benchmark numerico". "Stiamo facendo importanti passi decisivi ma serve più audacia. E per questo mi appello a tutti gli Stati membri, che devono dare prova di un nuovo impegno" – ha aggiunto.
"Non ci sarà accordo su niente se non c'é accordo su tutto”, ha affermato, riferendosi ai debiti pubblici, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti durante la conferenza stampa al termine dell'Ecofin.
"L'Italia - ha aggiunto - è a favore di una maggiore disciplina sul fronte del debito pubblico, ma non pensa che venga presa in considerazione anche la finanza privata dei Paesi". Per il ministro italiano, però, "alla fine la posizione dell'Italia passerà".
Per quanto riguarda la predisposizione del nostro Paese ad accettare la 'regola del ventesimo’ proposta dalla Commissione Ue, Tremonti ha risposto: "Vogliamo che dal 2015 oltre ai numerelli scritti si prendano in considerazione tutti i fattori rilevanti che incidono sulla situazione di un Paese, in modo da non considerare quei numeri automatici". E sui 'fattori rilevanti' (debito privato, andamento della spesa pensionistica, esposizione del sistema bancario alla situazione del mercato immobiliare, etc.) Tremonti si è detto sicuro che ormai ci sia l'unanimità tra gli Stati membri. "I prossimi Consigli europei si chiuderanno quindi in modo molto positivo per l'Italia sul fronte del debito pubblico. Ci si può scommettere".
"Siamo convinti - ha continuato il ministro - che un equilibrio sarà trovato sulla proposta della Commissione Ue, che prevede solo dal 2015 la configurazione del nuovo Patto di stabilità e di crescita. E contiene un compromesso suggerito dall'Italia. Il debito pubblico è importante, ma contano anche altri fattori. Perché per verificare la stabilità del debito pubblico devi valutarne il livello, la dinamica ma anche l'ambiente in cui è posizionato quel debito". Marco Notari


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