martedì 1 marzo 2011

Mezzogiorno del Mattino, politica economica e finanza pubblica. 1 marzo 2011

Il 53% italiani sceglie spesa 'local'.

In arrivo 50 milioni di euro per “Diffusione ricerca imprese”

Napoli. Finanziaria, Caldoro pone la fiducia.

Anatocismo, salve le somme già versate.

Confesercenti-Ispo: Per italiani la crisi c’è. Si spera nel 2011.

La mozzarella di bufala Campana a Tokyo.

De Filippo incontra il console tedesco a Napoli.

Ospedale Reggio: denunciati e sospesi tre dirigenti assenteisti  

Shock dopo il far-west in campo: presidente nei guai, ha sparato un colpo in aria.

La città della Reggia tra luci e ombre: non si investe nell’arte e nella cultura.

Credito, Abi conferma solidità delle famiglie italiane

Formula Sud, incontro a Reggio Calabria su Federalismo e Mezzogiorno.

Palermo. Matteoli:”L’alta velocità deve arrivare fino a Palermo”

Agrigento. Richio crollo per la cattedrale di Agrigento, chiusa la navata.

Palermo. Sanità, la regione assegna ai manager gli obiettivi 2011

Ragusa. Emergenza immigrati, il sindaco di Santa Croce chiede aiuto

Agricoltura. La settimana in Parlamento 28 febbraio – 4 marzo 

Dieta Mediterranea: un volano per le economie locali

60.000 lavoratori stagionali extracomunitari per il 2011.

Caro carburanti, Federconsumatori e Adusbef: "Applicare accisa mobile

Lampedusa, il testo integrale dell’ordinanza anti-accattonaggio

Maroni: "In fuga 100.000 africani". I sindaci: no alla riserva indiana

Caldoro: Classe dirigente Sud cambi passo e batterà il Nord

Salvatore Giuliano, giallo ancora irrisolto

Napoli. «Amianto scaricato per anni a Pianura».



Il 53% italiani sceglie spesa 'local'. Indagine della Coldiretti realizzata con Swg. 28 febbraio, 15:00. (ANSA) - ROMA, 28 FEB - Piu' di un italiano su due (53%) preferisce acquistare 'prodotti alimentari locali e artigianali del territorio che si ritiene determinante per sostenere la ripresa economica di fronte alla crisi'. Lo afferma la Coldiretti sulla base di un'indagine, realizzata con Swg, che studia il contributo del Made in Italy alla ripresa economica. Per il 71% degli italiani il contributo maggiore alla ripresa del Paese viene infatti dall'imprenditoria locale che batte nettamente i grandi gruppi (45%).

In arrivo 50 milioni di euro per “Diffusione ricerca imprese”
di BlogSicilia. 28 febbraio 2011 - Circa 50 milioni di euro in arrivo per la ”Diffusione della ricerca, dell’innovazione e della società dell’informazione”. Di questi oltre 20 milioni di euro sono subito pronti per finanziare lo sviluppo tecnologico delle medie, piccole e piccolissime imprese siciliane. Ed entro l’anno altri 30 milioni di euro verranno destinati alla rete tecnologica e agli
istituti di ricerca.
È quanto emerso oggi a Palermo nel corso del convegno ”L’innovazione come strumento di sviluppo del sistema Sicilia: La Rete Resint e le misure del PO FESR 4.1.1.2 e 4.1.2.3”, organizzato nel l’ambito del progetto RESINT, la Rete Siciliana per l’Innovazione tecnologica, promossa dalla Regione Siciliana (dipartimento Attività Produttive) e realizzata da Censis e Unioncamere Sicilia.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i nuovi bandi Ue destinati all’innovazione. Si tratta della misura 4.1.1.2, asse 4, del PO FESR 2007-2013, la cui pubblicazione è prevista in GURS nei primi 15 giorni di marzo. Le imprese avranno 60 giorni di tempo per presentare i progetti. L’istruttoria, di cui si occuperà Banca Nuova, durerà 90 giorni. Le imprese dovranno realizzare i progetti nell’arco dei successivi 18 mesi. ”La dotazione finanziaria di questa misura” - ha detto Grazia Terranova, dirigente del servizio III dell’assessorato regionale alle attività produttive, ”ammonta a circa 15,5 milioni di euro, ma verrà rimpolpata dalle risorse di altre misure fino ad arrivare circa 20 milioni di euro.

Napoli. Finanziaria, Caldoro pone la fiducia. È la prima volta. Il governatore: «Il governo è in piena sintonia con la maggioranza». Proteste dell'opposizione. NAPOLI - Conto alla rovescia per l'approvazione della Finanziaria Regionale 2011: il presidente Stefano Caldoro ha posto la questione di fiducia sul provvedimento e sul maxiemendamento al testo. La decisione del Governatore è stata comunicata domenica sera all’aula: «La questione di fiducia – ha spiegato Caldoro - che ho posto per la prima volta, dà la possibilità di presentare in aula il testo e di porre la fiducia contestualmente, come da prassi parlamentare; il governo è in piena sintonia con la maggioranza che sostiene pienamente il testo condiviso». Non sono mancate le proteste dell’opposizione, che a termini di regolamento ha chiesto di votare 24 ore dopo la comunicazione ufficiale del Governatore sulla fiducia: il voto finale slitta quindi alle 23 di questa sera. «La vicenda di questa gestione anomala e disordinata del bilancio scrive una pagina scura di questo Consiglio regionale - attacca per il Pd il consigliere Raffaele Topo - destinata a incidere sui rapporti tra maggioranza e opposizione. La questione di fiducia si pone rispetto al testo originario della Giunta e vanno garantiti i termini regolamentari per la corretta conoscenza dei testi da parte dei consiglieri; inoltre i contenuti del testo proposto dal presidente Caldoro - conclude Topo - contrastano con lo Statuto della Regione perché contiene norme diverse da quelle di contenuto finanziario”. Replica il capogruppo del PdL Fulvio Martusciello per il quale «il bilancio è una manovra di rigore, che si pone nel solco del risanamento dei conti regionali, e che pone le basi per lo sviluppo della Regione. La scelta della fiducia – aggiunge Martusciello – presuppone un dibattito e un confronto responsabile tra le parti politiche».
Carlo Tarallo

Anatocismo, salve le somme già versate. 25/02/2011 - 17:57. Tra gli ordini del giorno esaminati dalla Camera per il via libera al disegno di legge di conversione del Milleproroghe, ce n'è uno sull'anatocismo che ha stabilito che le banche non potranno chiedere la restituzione delle somme con cui hanno risarcito i clienti, in seguito a sentenza del tribunale.
I consumatori sono salvi a metà. Dopo il voto di fiducia con cui la Camera ha approvato il maxiemendamento al Decreto Milleproroghe, l'Assemblea ha esaminato gli ordini del giorno per il via libera al disegno di legge di conversione n. 4086 che passa ora al vaglio del Senato. Un ordine del giorno sull'anatocismo ha stabilito che le banche non potranno chiedere la restituzione della somme con cui hanno risarcito i clienti, in seguito a sentenza del tribunale.
"E' stato fatto il minimo sull'anatocismo, apprezziamo lo sforzo profuso nell'evitare un contenzioso sulle cause già avviate, ma è necessario un colpo di reni del Parlamento che tenga conto dei consumatori e non delle banche che hanno sbagliato facendo pagare interessi su interessi non dovuti e ora non vogliono restituire il maltolto - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - non si intacca solo il diritto al risarcimento sull'anatocismo, la legge speciale pro banche regala agli istituti almeno 3 miliardi che verranno direttamente dalle tasche dei consumatori che usano i bancomat, grazie all'imposizione di una tassa di 3 euro per i prelievi allo sportello inferiori a 2000 euro. Imporre una tassa del genere è una vergogna per la quale dovranno rispondere al Paese i parlamentari che l'hanno votata". Pileri annuncia che l'Adoc, ad ogni modo, ricorrerà all'Antitrust italiano ed europeo contro quest'imposizione.
2011 - redattore: GA

Confesercenti-Ispo: Per italiani la crisi c’è. Si spera nel 2011. L’Italia si sente ancora in crisi. Anzi convive con la crisi: secondo l’Osservatorio Confesercenti-Ispo la preoccupazione generale resta ancora oggi molto alta all’83% (circa 40 milioni di persone), anche se c’è un 15% meno pessimista, in rialzo di 4 punti rispetto all’anno scorso.
Disagio che ovviamente tocca la punta massima fra i disoccupati (94%). La preoccupazione attraversa anche gli orientamenti politici: più accentuata a sinistra (90%) resta su livelli alti nel centrosinistra (85%) e nel centro (83%) per poi scendere ma non di molto nel centrodestra (78%) e nella destra (76%).
E gli “apolitici”? Anche il loro barometro segna tempo brutto con un 88% appena inferiore al pessimismo dei sostenitori della sinistra. Lo stato di incertezza generale si riflette anche sulla percezione del contributo delle istituzioni in questo periodo di crisi che continua ad essere non molto avvertito nell’opinione pubblica.
Le meglio considerate sono le Associazioni delle Pmi - probabilmente per il segnale di forte novità costituito dall’intesa fra le Associazioni delle Pmi che va sotto il nome ormai noto di “Patto Capranica” - con un 29% di valutazioni positive (+13 punti rispetto ad ottobre 2009).
Al secondo posto gli italiani collocano l’operato del Governo (28% in lieve calo sul 31% di ottobre) e di regioni ed enti locali (27% rispetto al 26%). In netta risalita i sindacati (dal 15% di ottobre al 24% odierno) e le opposizioni parlamentari ( 21% rispetto al precedente 12%).
Fanalino di coda restano le banche (14%, era il 9% l’anno scorso). Il livello di preoccupazione si conferma alto anche quando l’attenzione si sposta sulla situazione economica dell’Italia: il 91% del campione si dice molto o abbastanza preoccupato.
Guidano l’allerta-crisi il Sud e le isole (dove il 60% si dice molto preoccupato), tallonati a breve distanza dal nord-est (55%). Si scende solo di sette punti (84%, invariato rispetto ad ottobre scorso) quando si parla dello stato economico della propria regione di appartenenza. Ed in questa altalena di preoccupazioni si risale al 92% quando in campo entra la situazione del mercato del lavoro.
I più allarmati sono dirigenti e disoccupati: i primi con il timore di perdere il lavoro, i secondi con quello di non ritrovarlo. Molto elevata anche la considerazione delle difficoltà delle pmi che secondo l’81% degli italiani sono state penalizzate più della grandi aziende. A sostenerlo sono soprattutto gli imprenditori, gli studenti ed anche i disoccupati. Lo scenario si rasserena un poco quando si guarda avanti: complessivamente il 51% degli italiani, vale a dire circa 25 milioni, intravede una ripresa tra un anno.
Sono queste in particolare le attese di buona parte degli ultra 55enni e degli elettori di destra o centrodestra (un 60% per entrambi) con il 59% seguono i giovani (18-24 anni), imprenditori, professionisti e lavoratori autonomi. Più ottimisti gli abitanti del nord-ovest, molto meno quelli del sud e delle isole. Ad ottobre scorso una buona parte degli intervistati dichiarava che nessuno in famiglia aveva perso il posto di lavoro. Lo stesso risultato si rileva oggi. Eppure la crisi nei mesi scorsi ha continuato ad erodere, sia pure in maniera non troppo marcata, la stabilità del lavoro. Lo dimostra il fatto che risultano aumentate del 4% (dal 15% al 19%) le famiglie nella quali almeno un componente ha perso il lavoro ovvero 4,6 milioni di nuclei familiari.
Salgono poi del 6% (dall’11% al 17%, ovvero 4,1 milioni di famiglie) quelle che hanno conosciuto ( o temono di farlo) la cassa integrazione.
Quanto alla situazione economica della propria famiglia preoccupa ancora 2 intervistati su 3. Anche in questo caso però sale l’ottimismo verso il futuro: tra un anno il 66% ritiene che la situazione della propria famiglia sarà comunque positiva. Sempre a livello di attenzione la questione dell’accesso al credito: coloro che lamentano difficoltà nell’ottenere prestiti e finanziamenti passano dal 55% di ottobre scorso al 51% di questo periodo. Giovani e imprenditori restano comunque i soggetti che segnalano i maggiori problemi. E resta quindi insidioso il rischio usura, specialmente per le Pmi nel sud.

La mozzarella di bufala Campana a Tokyo. 28.02.11. Il prodotto sarà presente al Foodex, la principale fiera dell’agroalimentare in Asia che si terrà a Tokyo dall’1 al 4 marzo con oltre 2000 aziende presenti, 3400 stand espositivi e una media di 80.000 visitatori.
La mozzarella di bufala campana Dop, prodotto simbolo del made in Italy, sarà protagonista al Foodex di Tokyo 2011. Oltre 500 mila kg, pari a più di 4 milioni di mozzarelle e un valore di quasi 15 milioni di euro i dati relativi all’export in Giappone nell’ultimo anno, secondo le stime del Consorzio per la tutela della Mozzarella di bufala campana Dop. Tra i Paesi extra Ue solo gli Stati Uniti fanno meglio, con una quota del 19,7%, pari a 1 milione 182 mila kg e un valore di quasi 30 milioni di euro.
I dati, rilevati dal Consorzio per la tutela della Mozzarella di bufala campana Dop sono resi noti in occasione della prima partecipazione della Mozzarella di bufala campana Dop al Foodex, la principale fiera dell’agroalimentare in Asia che si terrà a Tokyo dall’1 al 4 marzo con oltre 2000 aziende presenti, 3400 stand espositivi e una media di 80.000 visitatori.
“Nell’ultimo anno abbiamo ottenuto risultati eccellenti in Italia e all’estero. La Mozzarella di bufala campana Dop si conferma così uno dei prodotti italiani più amati. Il legame con il territorio certificato dal riconoscimento Dop dell’Unione europea e la qualità garantita dai numerosi controlli, rendono il nostro prodotto unico e per questo ricercatissimo in tutto il mondo. Il nostro obiettivo è quello di continuare a tutelare e promuovere questo inimitabile simbolo del Made in Italy di straordinaria bontà, dichiara Luigi Chianese, presidente del Consorzio.
Il Consorzio per la tutela della Mozzarella di bufala campana Dop parteciperà all’interno della collettiva italiana, la più importante per numero di espositori (c.a. 180) e superficie occupata (oltre 3.000 mq) tra quelle estere.
Il primo marzo, all’interno dello spazio dell’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice), la Mozzarella di bufala campana Dop sarà il primo prodotto italiano al centro del workshop tecnico rivolto alla stampa specializzata. Mentre il 4 marzo presso il ristorante XEX di Nihonbashi dello chef italo-giapponese Salvatore Cuomo, sarà presentato, con la collaborazione di Rosanna Marziale (prima donna chef d'Italia secondo il sito a tavola.net), un inedito menù di cucina fusion a base di Mozzarella di bufala Dop che combinerà elementi della tradizione italiana e quella giapponese. All'evento parteciperanno l'ambasciatore italiano in Giappone Vincenzo Petrone, il presidente Ice Umberto Vattani e il presidente della Commissione agricoltura della Camera Paolo Russo.
“I numeri e le potenzialità dei mercati esteri collocano ormai la Mozzarella di bufala Dop in una dimensione internazionale. Per questo, l’attività di promozione del Consorzio diventa ancora più cruciale. L’obiettivo è quello di esplorare nuovi mercati e rafforzare la nostra presenza in quelli già serviti. Non ci poniamo limiti, se non quelli di garantire sempre, sia in Italia che all’estero, un prodotto dagli altissimi standard di qualità, afferma Antonio Lucisano, direttore generale del Consorzio per la tutela della Mozzarella di bufala campana.
Secondo i dati ICE, le esportazioni agroalimentari italiane verso il Giappone si attestano sulla media di 500 milioni di euro e lo classificano al secondo posto tra i mercati di sbocco extraeuropei, con un trend in forte crescita. Nel dettaglio, i prodotti lattiero-caseari hanno fatto registrare un incremento del +12% nell’ultimo biennio.

De Filippo incontra il console tedesco a Napoli. Diversi i temi affrontati. Dalla crisi libica al petrolio fino alla Basilicata turistica
28/02/2011 Crisi libica e petrolio. Sono stati questi i principali temi affrontati questa mattina in un incontro tra il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e il console generale della Repubblica federale di Germania a Napoli, Christian Much (in foto).
Alla domanda del console, su quale fosse la posizione del governo lucano sulla crisi del Nord Africa, De Filippo ha risposto ribadendo la disponibilità della Basilicata a farsi carico del problema dei profughi, nel caso dovesse presentarsene la necessità, nei limiti delle possibilità e delle strutture regionali.
Quanto al petrolio, il governatore ha parlato dell’apporto della Basilicata alla bolletta energetica del Paese. Nel rimarcare come in Val d’Agri ci sia il più grande giacimento in terra ferma di greggio dell’Europa e un altro non ancora attivo nell’Alto Sauro, De Filippo ha spiegato che, a regime, la Basilicata potrà contribuire per il 12-13 per cento al fabbisogno energetico italiano con una produzione di circa 170 mila di barili al giorno. Dal petrolio, ha continuato il governatore lucano, la Basilicata, però, vuole di più. A questo scopo puntano le tre giornate del Copam, la prima conferenza internazionale del petrolio e dell’ambiente in programma nei primi giorni di marzo. Per giocarsi con il governo e le compagnie petrolifere la partita dello sviluppo sostenibile, delle infrastrutture e dell’occupazione.
Oltre che del petrolio, si è discusso anche del turismo e delle relazioni che legano la Basilicata alla Germania. Much ha rimarcato la sua antica conoscenza della regione visitata come turista nel 1977. La Basilicata archeologica, ma anche gli itinerari dell’imperatore Federico II e Matera sono tra le mete preferite dai turisti tedeschi, i secondi, dopo gli inglesi, per numero di presenze sul territorio lucano.
Un rapporto consolidato anche dalla presenza dei lucani in Germania, emigrati per lavoro e molti ritornati nei paesi di origine.
La visita di Much in Basilicata durerà due giorni, oggi a Potenza e domani a Matera, dove incontrerà le autorità e gli imprenditori che più hanno contatti con il mercato tedesco.

Ospedale Reggio: denunciati e sospesi tre dirigenti assenteisti  
Lunedì 28 Febbraio 2011 12:58
Di seguito la nota diffusa dalle Fiamme Gialle
I militari dei Baschi Verdi del Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno denunciato  tre dirigenti di I° LivelloI finanzieri, al termine di una capillare attività investigativa finalizzata alla repressione di illeciti in materia di assenteismo sul lavoro e truffa ai danni di Enti Pubblici, hanno proceduto all’individuazione di alcuni infedeli funzionari direttivi della struttura ospedaliera cittadina.
I successivi riscontri effettuati dopo l’accesso, attraverso continui appostamenti, consentivano ai militari del Gruppo reggino di accertare il diffuso fenomeno dell’assenteismo.
Il servizio si è articolato attraverso un lavoro meticoloso di pedinamento finalizzato a verificare i luoghi presso i quali si recavano i dipendenti che, nelle ore di ufficio, si assentavano dalla struttura, pur risultando cartolarmente presenti sul posto di lavoro.
Le condotte maggiormente evidenti sono state contestate a tre dipendenti, C.A., di anni 62, M.R., di anni 56, e C.C. di anni 58, tutti dirigenti di I° Livello, i quali, dopo aver registrato la propria presenza con il badge (sistema di rilevamento elettronico delle timbrature), si recavano presso la propria abitazione o in altri luoghi, quali attività commerciali, al fine di fare acquisti ovvero assolvere altri impegni privati, senza un formale permesso che giustificasse tali assenze.
Per tutti è scattata la denuncia a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria, nella persona del Sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, D.ssa Carmela Squicciarini, per il reato di truffa aggravata nei confronti dell’Ente e per due di loro il GIP D.ssa Silvana Grasso ha disposto l’applicazione della misura interdittiva della sospensione cautelare dall’esercizio del pubblico ufficio rivestito.

Shock dopo il far-west in campo: presidente nei guai, ha sparato un colpo in aria. Pasquale Tieri, dirigente del Montenero calcio, denunciato per aver esploso un proiettile con l’arma da fuoco che aveva portato alla partita contro il Real Isernia. Opinione pubblica sconvolta per la rissa e l’aggressione a un carabiniere seguiti al big macht. Il calcio nostrano conferma una deriva pericolosa e innesca amare riflessioni sull’uso della violenza tra gli spalti.
Il giorno dopo ci s’interroga sull’episodio di violenza seguito alla partita tra Montenero e Real Isernia, Campionato di Eccellenza, che si è svolta ieri – domenica 27 marzo – sul campo della cittadina bassomolisana, e che è finita nel modo peggiore: rissa, calci e pugni, un carabiniere ferito alla testa da un tifoso particolarmente accanito. Ma a destare sconcerto è soprattutto la notizia, confermata dall’Arma, di un proiettile esploso in aria. E’ quello partito dalla pistola del presidente del Montenero, Pasquale Tieri, denunciato per esplosione pericolosa in luogo pubblico.
Il dirigente sportivo, pur avendo un regolare porto d’armi, ha incredibilmente seguito la partita con l’arma in tasca, e durante i momenti clou della rissa, vedendosi accerchiato all’interno della sua auto dalla provocatoria tifoseria isernina, è sceso, evidentemente in preda al panico, e ha pensato di esplodere un colpo per intimidire il gruppo che gli si parava contro. Tutto è accaduto in pochi e concitati secondi, durante i quali un carabiniere in servizio presso la caserma di Montenero è stato colpito alla testa e ferito. Ora il militare sta bene ed è stato dimesso dopo le cure e la saturazione della ferita nel Pronto Soccorso di Termoli, con una prognosi di qualche giorno. Due calciatori del Real Isernia sono stati visitati nell’ospedale isernino, ma le loro condizioni per fortuna non destano nessuna preoccupazione.
Una denuncia è invece scattata per il presidente del Montenero. Tieri è finito nei guai per aver esploso un colpo di pistola in un luogo pubblico. L’uomo possiede un porto d’armi, dunque la possibilità di disporre di una pistola, ma ha violato le disposizioni previste dal codice che vietano di portare armi nei luoghi affollati.
L’episodio, in ogni caso, ha destato sconcerto e preoccupazione, confermando una deriva pericolosa per il calcio nostrano, dove i tafferugli, gli insulti, la violenza sugli spalti e le minacce reciproche tra le tifoserie e perfino tra giocatori e dirigenti sono praticamente all’ordine del giorno. I commenti, il giorno dopo, riferiscono di uno stato d’animo disorientato. Su tutti prevale una riflessione, condivisa da genitori e amanti del calcio: «Dov’è finito il valore dello sport? Ci lamentiamo tanto di quello che accade nella serie A, ma qua è peggio».
(Pubblicato il 28/02/2011)

La città della Reggia tra luci e ombre: non si investe nell’arte e nella cultura. Dallo studio Cidac si nota una contrazione delle risorse destinate alla cultura: calo del 73 per cento

CASERTA— Cultura e turismo a Caserta fra luci (poche) e ombre (molte). Il Rapporto 2011 sulle città d’arte del Mezzogiorno, promosso dall’Associazione delle città d’arte e realizzato in collaborazione con l’Associazione Mecenate 90, definisce la situazione del turismo e della cultura nel capoluogo di Terra di Lavoro mettendone in evidenza criticità, limiti, ritardi, ma anche potenzialità e risorse.

GLI ASPETTI POSITIVI - Subito le positività. Prima di tutto, la stessa partecipazione alla seconda edizione del Rapporto che ha l’obiettivo di fornire informazioni relative allo sviluppo del mercato turistico-culturale nelle città d’arte del Sud. Sulle 40 città selezionate (la selezione è avvenuta su 185 comuni, considerandone il grado di attrattività turistico-culturale), Caserta è, infatti, una delle 28 che hanno risposto, in modo corretto e nei termini, al questionario somministrato dagli analisti alle amministrazioni comunali. Caserta è, inoltre, fra le 11 città d’arte (sulle 28 esaminate) che hanno segnalato «l’adesione a sistemi reti culturali, strumenti per valorizzazione e la promozione integrata dei luoghi di cultura, facenti capo a diversi soggetti giuridici» . Bene anche il settore «spettacoli dal vivo». Rispetto al dato medio di eventi pro-capite, Caserta fa registrare un’offerta superiore alla media delle città d’arte considerate. Un elemento positivo subito vanificato dal drastico calo della domanda 29,6 per cento, (pari a circa un milione di spettatori) che è verificata al Meridione rispetto al 2007.

LE RISORSE FINANZIARIE - Per quanto riguarda, poi, la dotazione di risorse finanziarie destinate alla cultura, Caserta appare fra città «che evidenziano, in termini assoluti, la più elevata disponibilità di risorse»: con 800 mila euro, si piazza, infatti, al quinto posto (fra le 28 in esame) dopo Palermo, Bari, Crotone e Cosenza. Anche se, come avverte la stessa ricerca: «in rapporto alla popolazione tali disponibilità di bilancio non appaiono particolarmente significative». E come se non bastasse, rispetto al 2007, «si nota una sostanziale contrazione delle risorse destinate alla cultura per l’amministrazione comunale di Caserta» con un calo del 73 per cento. E le negatività non finiscono qui. C’è l’allarmante calo di presenze turistiche, in sintonia con quanto si è verificato nell’intera Campania, dove, fra il 2006 e 2009, si sono persi oltre un milione di visitatori.

IL MERCATO TURISTICO - Dal punto di vista dell’analisi del mercato turistico, poi, Caserta non è fra le città che presentano indicatori interessanti sotto il profilo delle presenze turistiche e della ricettività. La città della Reggia vanvitelliana ha, inoltre, una scarsa visibilità sulla stampa internazionale e sui siti web. Mentre alcuni dei gioielli della sua provincia (fra gli altri Sessa Aurunca, Santa Maria Capua Vetere con il suo Anfiteatro, Carinola) non sono neppure citati nelle più diffuse guide turistiche internazionali, quelle che muovono migliaia di visitatori ogni anno. Per di più, Caserta non figura fra le città dove è accessibile regolarmente la totalità del patrimonio civico. Cifre e rilievi, che testimoniano l’evidente ritardo, in termini di progettualità e capacità di management culturale, di Caserta città d’arte e della sua provincia, ma dai quali si può partire per innescare strategie innovative ed efficaci per lo sviluppo.
Lidia Luberto

Credito, Abi conferma solidità delle famiglie italiane
28/02/2011 - 12:57. Le famiglie italiane, nonostante la debolezza del ciclo economico, confermano una positiva capacità di tenuta sul fronte finanziario, anche grazie al supporto delle Banche italiane . Ecco in sintesi la fotografia contenuta nel quarto numero del "Report trimestrale - indicatori di indebitamento, vulnerabilità e patologia finanziaria delle famiglie italiane", realizzato da Abi in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Il Report, che consente di tenere sotto stretta osservazione l'indebitamento delle famiglie, evidenzia come i finanziamenti per la casa continuino a crescere in quanto favoriti, da un lato, dall'effetto di calmieramento dei prezzi degli immobili dovuto alla crisi e, dall'altro, dal basso livello dei tassi d'interesse. A settembre 2010 i prestiti per l'acquisto di abitazioni sono cresciuti del 5,5% (+6,6% un anno prima). I dati più recenti relativi a novembre 2010 segnalano una crescita del 7,7%.
Nel complesso va segnalato un incremento del rapporto tra rata media sui mutui per l'acquisto di abitazioni e reddito disponibile, che in ogni caso si mantiene su un livello ben inferiore rispetto ai massimi registrati due anni prima. Infatti, a settembre 2010, secondo i dati disponibili più recenti, il complesso delle rate assorbivano il 5,1% del reddito, incidenza di mezzo punto più alta rispetto a un anno prima ma inferiore di 1,6 punti percentuali rispetto al mese di settembre 2008.
Le sofferenze, seppure su livelli ancora molto bassi, registrano un leggero incremento, coerente con la situazione di crisi che stiamo attraversando: l'incidenza delle sofferenze del "debitore famiglia" si attesta, infatti, complessivamente all'1,6% del totale erogato.
Tra gli indicatori di vulnerabilità è stato preso in considerazione l'indice di accessibilità all'abitazione. Tale indice costruito dall'Ufficio Analisi Economiche dell'ABI sulla base di prassi metodologiche internazionali e stime su dati dell'Agenzia del Territorio, dell'Istat e della Banca d'Italia, permette di misurare la possibilità di acquisto della casa da parte della famiglia media, dato l'apporto del credito bancario nonché dei livelli di reddito e dell'andamento del mercato immobiliare. L'indice di accessibilità è da circa due anni è in tendenziale miglioramento, a testimonianza di una maggiore possibilità di acquistare una casa: l'indice di affordability infatti mostra che a novembre la rata che la famiglia media deve pagare per comprare la propria casa è pari a poco meno del 24% del proprio reddito disponibile, quindi il bene casa rimane accessibile per la famiglia media grazie soprattutto al basso livello dei tassi.
In generale, il livello di indebitamento delle famiglie, seppure in crescita, rimane contenuto, anche rispetto al confronto internazionale, e la dinamica dei tassi di interesse associata all'andamento del mercato immobiliare compensa la dinamica dei redditi consentendo una maggiore accessibilità all'acquisto di un'abitazione.
2011 - redattore: VC

Formula Sud, incontro a Reggio Calabria su Federalismo e Mezzogiorno. Calabria, 28 feb (Il Velino) - Sulle tracce del futuro Amedeo Canale e i suoi relatori hanno sfondato l’indifferenza di centinaia di persone. Per trasformare il federalismo in una vera opportunità per il Sud, è fondamentale invertire la rotta e scrollarsi di dosso l’abitudine di piangersi addosso anche se, prima di avventurarsi su terreni comunque insidiosi, sarebbe utile capire bene e a fondo gli argomenti all’ordine del giorno. È questa la sintesi dalla quale ripartire se si fa tesoro delle considerazioni emerse sabato nell’incontro organizzato a Reggio Calabria dall’assessore regionale calabrese Amedeo Canale con la sua fondazione Formula Sud, ospite dell’imponente auditorium intitolato a Nicola Calipari. L’intrigante titolo “Tracce di futuro, idee a confronto” ha attirato centinaia di studenti delle università, allievi delle ultime classi delle scuole superiori della città, autorità locali, insegnanti, presidi, curiosi, presidenti di club service e politici e via via la sala si è riempita fino all’inverosimile per un incontro che, arbitri i giornalisti locali più rappresentativi, si è trasformato da subito in un serrato botta e risposta fra chi scrive i libri sul sud e i giornali del nord e chi li legge o dovrebbe. L’attesa per un incontro così promettente, cresciuta mentre telecamere, fotoreporter e giornalisti impazienti si aggiravano in sala fra colpi di flash e battute strappate agli ospiti, pare tuttavia sia stata ripagata dalla qualità dei relatori e dal livello dei loro interventi.
Nell’introduzione Amedeo Canale ha subito sottolineato che il senso della così imponente presenza dei giovani – la sala ha raccolto circa ottocento persone - sta nella consapevolezza ormai diffusa della necessità di approfondire presto e bene i temi che interessano il Sud ma anche tutto il Paese che ha ormai imboccato la strada del rinnovamento. Temi cui un editore accorto come Rubbettino ha dedicato evidentemente attenzione e investimenti, visto che al tavolo della presidenza c’erano ben quattro autori appartenenti alla sua scuderia: Michele Guerriero, Romano Bracalini, Piercamillo Falasca e Massimo Lo Cicero. Di questi ha tracciato un esauriente profilo e così facendo, anche se sotto traccia, recuperando l’incipit di Canale, ha contribuito a tracciare la linea dell’incontro. Un incontro “utile per mettere a fuoco le ragioni del disastro che interessa il sud, maturo ormai abbastanza per non insistere nella ricerca di tutti i suoi mali oltre regione”. Amedeo Canale ha organizzato gli interventi in modo che ciascun relatore potesse dire il suo punto di vista sull’inossidabile questione del rapporto nord-sud per poi ascoltare le domande dei giornalisti sistemati in prima fila e ripartire con il secondo giro conclusivo. Senza censure e senza condizionamenti.
La prima provocazione è venuta da Massimo Lo Cicero che ha sottolineato come “ il federalismo unisca ovunque, mentre qui divide, perché stiamo costruendo il federalismo sul convincimento che lo stato centrale ha fallito”. A proposito dei costi ha poi segnalato che nonostante il Sud sia il posto dove vive un terzo di italiani, producendo però nemmeno un quarto del Pil del Paese, i conti non tornano già oggi, figurarsi in seguito. Il giovane Piercamillo Falasca ha lanciato la sua prossima opera, seppur ancora in fase di elaborazione, “terrone 2.0”, ispirata all’emigrato meridionale che diversamente dai suoi antenati “potrebbe fare lobby in favore del suo Paese, con positive pressioni sulle classi dirigenti locali”. Romano Bracalini ha rilevato che viviamo un “150.mo imbarazzato e polemico, perché i nodi stanno venendo al pettine, primo fra tutti la scelta politica istituzionale calata dall’alto e non scaturita dall’anima del popolo che peraltro era in grado di votare solo per il 2 per cento, considerato l’analfabetismo dell’epoca”.
Salvatore Carrubba ha tagliato corto sulla domanda/polemica che aleggiava anche quel giorno in sala “Unità si o no”: “Era l’unica soluzione possibile a quel tempo – ha detto – ed ha sollecitato i giornalisti a far meglio. Se si vuole si può promuovere una nuova classe dirigente che restituisca fiducia al sud, ma soprattutto ha gli strumenti per far riflettere”. Ha poi ammesso che “sì è vero, l’immagine del sud arriva deformata al centro nord, ma per cambiarla serve una nuova classe politica che sappia fare lavorare bene e fare marketing del suo territorio”. In sostanza secondo Carrubba per fare del federalismo una nuova opportunità, serve maggiore responsabilità altrimenti sarà l’ennesima occasione perduta, così come lo sono state le regioni. Michele Guerriero ha invece enfatizzato le eccellenze del Sud, snocciolandole con perizia una ad una. Fra queste ha inserito anche il porto di Gioia Tauro, stimolando immediatamente la replica dell’ottimo caposervizio di Gazzetta del Sud a Cosenza Arcangelo Badolati che ha corretto il tiro parlando di un classico esempio di colonialismo. L’editore Lamberti Castronuovo ha ricordato, strappando l’applauso, come le fortune del nord siano state costruite dagli emigrati del sud, e non lo si ricorda perché il sud non sa parlare all’Italia. Non meno complessi e attrattivi i temi lanciati sul tappeto da Giusva Branca di Strill.it che si è guadagnato da subito gli applausi della sala, dal bravo Massimo Tigani Sava di Calabria Economia e da Giuse Barrile di Tele Reggio. Alla fine, un’intera platea soddisfatta e interessata ha lasciato la sala con molto su cui riflettere. Formula Sud e Amedeo Canale: obiettivo raggiunto!
(red/cal) 28 feb 2011 09:58

Palermo. Matteoli:”L’alta velocità deve arrivare fino a Palermo”
di BlogSicilia 28 febbraio 2011 - ”Io non ci sto a vedere conclusa l’alta velocità a Salerno, deve arrivare fino a Palermo perchè non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B in Italia. Venerdì pomeriggio in un incontro con l’ad delle Ferrovie Moretti abbiamo fatto una lunga riunione su questo, mi ha fatto vedere la progettazione di massima su cui stanno già lavorando i tecnici, e continueremo perchè questa opera si realizzi”. È quanto ha dichiarato il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, questa mattina a Montegiordano dove ha partecipato alla cerimonia di apertura della variante sulla Ss 106 jonica.
Parlando dei lavori sull’A3 Salerno-Reggio Calabria, Matteoli ha ribadito che i lavori per 380 km su 440 km saranno completati entro il 2013. In parte, ha ricordato il ministro, sono realizzati (200 km), in parte appaltati oppure cantierizzati (174 km). ”Mancano 60 km -ha poi ammesso- per i quali con grande franchezza, non mi sento di prendere impegni perche’ non sono in grado oggi di poter riferire sulla loro realizzazione”.

Agrigento. Richio crollo per la cattedrale di Agrigento, chiusa la navata. di BlogSicilia 28 febbraio 2011 - Rischia di crollare la Cattedrale di Agrigento. Alcune fessure si sono allargante sul lato che dà a nord. Così, dopo una riunione operativa e un sopralluogo all’interno della struttura e sul costone limitrofo, funzionari e tecnici del dipartimento regionale della Protezione civile di Agrigento, quelli dell’Ufficio provinciale del Genio civile e della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali, hanno deciso di chiudere la navata sinistra della cattedrale che è dedicata a San Gerlando.
Il sopralluogo ha rivelato una “evoluzione del quadro fessurativo presente sulla navata nord, lato sinistro” tanto da rendere necessaria l’interdizione dell’area. L’ordinanza è stata firmata dal sindaco di Agrigento Marco Zambuto che ha imposto al responsabile dei beni culturali ecclesiastici della Curia arcivescovile di collocare le transenne per evitare l’accesso.
Lo scorso anno ad Agrigento si era recato per un sopralluogo anche l’allora capo della protezione civile Guido Bertolaso che aveva annunciato una serie di interventi. A oggi,
però, nulla è stato realizzato e la struttura, costruita nel dodicesimo secolo dai Normanni, rischia di scivolare giù a valle con l’intero costone.

Palermo. Sanità, la regione assegna ai manager gli obiettivi 2011
di BlogSicilia 28 febbraio 2011 -
L’assessore regionale per la Salute della Sicilia, Massimo Russo, ha assegnato ai manager delle aziende sanitarie siciliane i nuovi obiettivi da raggiungere per l’anno 2011 che saranno pubblicati sul sito internet dell’assessorato.
“Punteremo sulla qualità dell’assistenza sanitaria, in coerenza con quanto previsto dal Piano sanitario e dal Piano operativo“, ha nuovamente ribadito l’assessore Russo.
Difatti, tra i principali obiettivi, spiccano quelli connessi allo sviluppo della medicina territoriale (con la realizzazione dei Pta, lo sviluppo dell’assistenza domiciliare e delle residenze sanitarie assistite) e alla qualità delle cure soprattutto in ambito cardiologico, ortopedico e ostetrico.
L’assessore Russo ha poi nuovamente richiamato i direttori generali e sanitari a stare di più tra i pazienti, vivendo l’atmosfera dei vari reparti e valutando personalmente le eventuali criticità e ad avere anche un rapporto maggiormente propositivo con i medici e i rappresentanti sindacali.
“Il confronto costruttivo – ha detto Russo – può solo arricchire e aiutare a migliorare i livelli organizzativi. Proprio per questo abbiamo in programma una serie di incontri con le
rappresentanze sindacali aziendali (lunedì pomeriggio si partirà dall’ospedale Cervello di Palermo) per affrontare e superare tutti i problemi organizzativi ancora esistenti e concentrando la nostra attenzione sugli aspetti sanitari”.
Nella riunione si è parlato anche della imminente valutazione dei manager annunciando che le prime indicazioni, relative all’equilibrio di bilancio, sono sostanzialmente buone.
“Ci dovrebbero essere solo due o tre situazioni critiche – ha detto Russo ai manager – poi toccherà all’Agenas valutare il raggiungimento degli obiettivi assegnati a ciascuno di voi”.

Ragusa. Emergenza immigrati, il sindaco di Santa Croce chiede aiuto
di Stefania Zaccaria 28 febbraio 2011 -
“Inutile negarlo: la situazione è molto grave e non mi sembra giusto che a pagarne le conseguenze debbano essere solo i Sindaci chiamati a garantire l’ordine pubblico, il rispetto delle regole, la dovuta accoglienza nei confronti dei migranti”.
Continua in Sicilia l’emergenza immigrati e a farne le spese maggiori sono senz’altro i piccoli comuni, non abituati a gestire situazioni del genere. Un esempio è quello di Santa Croce Camerina, comune che già presenta una concentrazione di stranieri superiore alla media nazionale e che, in queste settimane, ha accolto numerosi extracomunitari sbarcati sulle coste ragusane.
“Noi facciamo del nostro meglio – ha sottolineato il sindaco di Santa Croce, Lucio Schembari – ma siamo del tutto sprovvisti di mezzi, uomini e strutture per supportare ulteriori carichi. Lo faremo presente anche nel corso della riunione prevista martedì tra i sindaci della provincia e la Prefettura.
Non siamo in condizione di garantire alcun posto ulteriore. Si tratta di una sistemazione emergenziale – ha continuato - e non è possibile trattenere per molti giorni persone in questo modo. I materassi sono a terra, mancano molte comodità. Non sappiamo quanto sia possibile resistere in questo modo. Non è giusto che a pagare i disagi debbano essere sempre gli stessi”.

Agricoltura. La settimana in Parlamento 28 febbraio – 4 marzo
28.02.11
Il 3 marzo presso la Commissione agricoltura del Senato si terrà l’audizione del Dott. Arturo Semerari, Presidente dell’Ismea (Istituto per i servizi del mercato agricolo alimentare) relativamente all’indagine conoscitiva sulle funzioni espletate dagli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Martedì 1 e mercoledì 2 marzo presso la Commissione agricoltura della camera si terrà l’indagine conoscitiva sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo e l’indagine conoscitiva sulla situazione dei mercati delle sementi e degli agrofarmaci. Martedì 1 al termine si analizzerà: atto comunitario (com (2011) 11 def.) - comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull’analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell’Ue alla crisi.
La Commissione agricoltura del Senato, invece, il 1 ed il 2 marzo esaminerà, in sede consultiva: atto comunitario (com (2010) 799 def.) – regolamento Ocm unica; atto comunitario (com (2010) 733 def.) – regimi di qualita’ dei prodotti agricoli. A seguire, in sede referente: a.s. 1909 – disposizioni in materia di commercio interno del riso; a.s. 1839 – produzione artigianale di grappe; a.s. 1035 e abb. – nuove disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola ed agroalimentare con metodo biologico.
Il 3 marzo presso la stessa Commissione si terrà l’audizione del Dott. Arturo Semerari, Presidente dell’Ismea (Istituto per i servizi del mercato agricolo alimentare) relativamente all’indagine conoscitiva sulle funzioni espletate dagli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Dieta Mediterranea: un volano per le economie locali
28.02.11. Il riconoscimento dell’importanza del modello alimentare e anche della storia e della tradizione che la Dieta Mediterranea racchiude in sé, condurrà non solo alla protezione delle conoscenze locali riguardo la selezione, la coltivazione, il raccolto delle materie prime, la preparazione del cibo e tutte le manifestazioni culturali collegate a queste conoscenze, ma anche al riconoscimento di questo modello come componente importante del patrimonio culturale mondiale dell’umanità. Le comunità emblematiche possono diventare dei modelli pilota di sviluppo, che anche altre aree dei nostri Paesi potranno imitare, ha dichiarato il Sindaco Dimitris Kafantaris parlando all'incontro sulla Dieta mediterranea svoltosi in Cilento il 25 febbraio. Riportiamo il discorso del Sindaco.
L’inserimento della Dieta mediterranea nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità e il riconoscimento delle comunità emblematiche da parte dell’Unesco, da una parte ci ha reso custodi della Dieta mediterranea e dall’altra ci offre anche l’opportunità di valorizzare le coltivazioni locali, di promuovere i prodotti agricoli locali contribuendo, in questo modo, alla promozione e allo sviluppo dei nostri Paesi. Il riconoscimento dell’importanza del modello alimentare e anche della storia e della tradizione che racchiude in sé, condurrà non solo alla protezione delle conoscenze locali riguardo la selezione, la coltivazione, il raccolto delle materie prime, la preparazione del cibo e tutte le manifestazioni culturali collegate a queste conoscenze, ma anche al riconoscimento di questo modello come componente importante del patrimonio culturale mondiale dell’umanità. Le comunità emblematiche possono diventare dei modelli pilota di sviluppo, che anche altre aree dei nostri Paesi potranno imitare, come d'altronde è indicato anche nell'articolo 2, al punto 4, della delibera del Comitato intergovernativo dell'Unesco: La candidatura è il risultato della stretta collaborazione fra i rispettivi organi ufficiali dei quattro Paesi, è stata sostenuta dalla partecipazione attiva delle quattro comunità che hanno aderito fornendo preventivamente e liberamente il proprio assenso.
Negli ultimi anni, in Grecia, in conseguenza all’evoluzione nell’alimentazione, sono comparse sul mercato piccole aziende che si occupano della produzione di sani prodotti locali tradizionali. La qualità di questi prodotti e la loro preparazione sono gli elementi che le contraddistinguono. Tuttavia queste unità sono molto piccole, a livello d’impresa familiare o di piccola manifattura, come dimostra l'esiguità del loro giro d'affari. Ritengo che un piano d’azione, correttamente elaborato, che abbia come obiettivo:
1) la promozione e la tutela dell’ambiente naturale e culturale,
2) condizioni di vita migliori per gli abitanti, che contribuiranno a trattenere la popolazione in quelle aree e a migliorare la qualità dei prodotti,
3) la differenziazione e l’incremento del valore aggiunto dei prodotti locali,
4) lo sviluppo dell’imprenditoria e
5) interventi promossi per contribuire all’occupazione
indurrà a intervenire a livello imprenditoriale su vasta scala rendendo i prodotti più competitivi sul mercato internazionale.
Un’ulteriore motivazione per procedere in questa direzione sono le bellezze naturali di cui i nostri Paesi dispongono, oltre alla qualità unica dei prodotti locali. Insieme, questi due elementi, sostenuti anche dalla promozione della dimensione culturale della Dieta mediterranea, rappresentano un notevole vantaggio, non solo per le comunità emblematiche ma anche per i nostri Paesi e in una fase successiva, per il Mediterraneo. Sapete molto bene, perché l’avete sperimentato, che l'agriturismo, il plein air, non è una forma di turismo alternativo bensì l'unica via per lo sviluppo della regione. La produzione agricola fa parte della vita, dei consumi, dello sviluppo locale. Costituisce, quindi, il volano per lo sviluppo della società locale. Secondo l’approccio attuale su come gestire l’eredità culturale, la protezione e la promozione del patrimonio culturale si conseguono con maggior successo quando esso è incluso positivamente nella realtà sociale ed economica e contribuisce a creare ricchezza, con cui si potrà finanziare la sua conservazione.
È un’occasione unica per:
1) ripristinare la memoria collettiva dell’eredità immateriale culturale connessa alle attività di produzione dei prodotti locali e delle modalità tradizionali di preparazione dei cibi,
2) raccogliere e studiare le tecniche e gli strumenti utilizzati per la coltivazione e la preparazione di questi prodotti attraverso la storia,
3) promuovere le competenze, la conservazione e la protezione del patrimonio naturale, architettonico e mobile, sviluppatosi nell’ambito della produzione e della preparazione di questi prodotti basilari della Dieta Mediterranea,
4) promuovere la Dieta mediterranea in quanto elemento costitutivo dell’eredità immateriale della zona,
5) promuovere sul mercato attuale i procedimenti naturali di preparazione dei prodotti locali e incentivarne il consumo,
6) promuovere il dialogo interculturale fra i Paesi che insieme hanno proposto la candidatura della Dieta mediterranea all’Unesco,
7) utilizzare le nuove tecnologie come strumenti di promozione culturale e di collaborazione fra i Paesi e
8) diffondere l’intero programma non solo in tutta la Grecia ma, in collaborazione con la Spagna, l’Italia e il Marocco, in tutti i paesi del Mediterraneo.
Il presupposto fondamentale è innanzitutto di collaborare fra noi e successivamente con gli enti statali preposti, per elaborare un piano d’azione comune che, con interventi coordinati, grazie al dialogo interculturale, protegga e promuova la cultura alimentare mediterranea. Obiettivo dei nostri sforzi comuni è di garantire, interpretare e promuovere l'eredità culturale, derivante dalla coltivazione, la preparazione e il consumo dei prodotti della trilogia mediterranea (grano, olive e uva) e dei loro derivati (cioè farina, olio e vino) tramite la ricerca, la conservazione, la promozione e la collaborazione internazionale.
Propongo la costituzione di una rete di gemellaggi tra le quattro comunità emblematiche, il quale si occuperà di tracciare le azioni seguendo fedelmente la delibera dell’Unesco, nel rispetto delle strategie nazionali, e in collaborazione con i competenti Ministeri degli nostri Paesi, ma all'interno del quale, siano gli enti locali ad avere un ruolo preminente, perche credo che esprimano le comunità locali e quindi le comunità emblematiche, a causa del rapporto diretto con il cittadino, con tutto che questo implica.
La costituzione di un network, con obiettivo l’allargamento a tutto il bacino del Mediterraneo, ci darà la possibilità di intraprendere nuove comuni iniziative, come definire una comune banca dati in quattro lingue finalizzato allo scambio di idee tra le istituzioni coinvolte.
Propongo, infine, che il nostro prossimo incontro abbia luogo nella città emblematica di Koroni, nel giugno di questo 2011 e sarò felice di rivedervi tutti.
Concludendo, vorrei innanzitutto dire che la Dieta Mediterranea in quanto patrimonio dell'eredità immateriale culturale ha un valore economico. Rifiutare questa realtà rimanendo ancorati alle convinzioni passate, priva le comunità di una notevole risorsa per lo sviluppo e contemporaneamente porta alla svalutazione e alla distruzione dell'eredità culturale stessa.
In secondo luogo, il pensiero attuale sullo sviluppo economico, riconosce che l’eredità culturale funge sia da locomotiva sia da catalizzatore per lo sviluppo economico e sociale. La sfida è di includere con successo la gestione dell’eredità culturale nel contesto economico e sociale grazie a una gestione efficace del cambiamento.
In terzo luogo, l’esperienza internazionale è ricca di esempi in cui l’applicazione efficace di questo nuovo approccio del valore dell’eredità culturale ha invertito le tendenze negative e ha portato alla ricostituzione economica e sociale. A questo punto risulta particolarmente importante l’esperienza derivante dalla collaborazione di enti pubblici e privati nell’ambito di questo obbiettivo comune. Non dobbiamo dimenticare che “la cultura e la civiltà mediterranea”, che sono direttamente collegate al modello alimentare, costituiscono il vantaggio distintivo dei popoli che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, il cui risveglio attivo è indispensabile affinché diventino uno strumento creativo dello sviluppo dell'economia.

60.000 lavoratori stagionali extracomunitari per il 2011. 28 Febbraio 2011. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 febbraio 2011, ora al vaglio della Corte dei Conti, viene autorizzato, per l’anno 2011, l’ingresso di una quota massima di 60.000 lavoratori stagionali extracomunitari.

La quota riguarda i lavoratori stagionali subordinati non comunitari:
di Serbia, Montenegro, Bosnia Herzegovina, Repubblica ex Jugoslavia di Macedonia, Repubblica delle Filippine, Kosovo, Croazia, India, Pakistan, Ghana, Bangladesh, Sri Lanka, Ucraina, Gambia, Niger e Nigeria.
dei seguenti paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria: Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia ed Egitto.
Rientrano in tale quota quei lavoratori che abbiano fatto ingresso in Italia per prestare lavoro subordinato stagionale per almeno due anni consecutivi e per i quali  i datori di lavoro facciano richiesta di nulla osta pluriennale.
Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 8.00 del giorno successivo alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale e fino alle 24.00 del 31 dicembre 2011,  secondo le modalità di registrazione e di invio già utilizzate in passato e indicate sul sito del Ministero dell'Interno.
In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, il 25 febbraio 2011, il Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e il Ministero dell'Interno hanno emanato una circolare congiunta, rivolta alle rispettive strutture territoriali, con la quale vengono fornite le istruzioni sulle procedure di inoltro delle istanze (modalità di presentazione, procedimento istruttorio e procedimento relativo alla richieste di nulla osta pluriennale per lavoro stagionale).

Caro carburanti, Federconsumatori e Adusbef: "Applicare accisa mobile"28/02/2011 - 15:30 È record per il prezzo della benzina nel Mezzogiorno, dove si superano 1,57 euro al litro, mentre il diesel ha raggiunto punte di 1,455 euro al litro. La chiamano "effetto Libia" ed è l'ondata di rincari sui prezzi dei carburanti che anche oggi, secondo le rilevazioni di quotidianoenergia.it, sono continuate con un rincaro di due centesimi da parte di Eni a tirare la volata. I Consumatori, naturalmente, sono preoccupati.
Affermano Federconsumatori e Adusbef: "Si fa sempre più preoccupante, di giorno in giorno, la situazione relativa ai carburanti. Il petrolio è molto vicino alla soglia dei 100 dollari al barile, e di questo passo, è facile prevedere che nei prossimi giorni supererà tale quota. Al di là della polemica sugli aumenti del tutto ingiustificati e fuori luogo, come sosteniamo da tempo, è giunto il momento di intervenire. I cittadini non ne possono più di dover sopportare i continui ed inarrestabili rincari che hanno importanti ricadute sui loro bilanci, di oltre 198 euro annui".
Le due associazioni chiedono al Governo di "dare applicazione immediata ed urgente alla cosiddetta "accisa mobile" (tra l'altro definita da una norma già esistente nel nostro ordinamento), vale a dire un'accisa variabile, capace di controbilanciare l'aumento dell'Iva e, quindi, calmierare il prezzo al consumo dei carburanti". Commentano i presidenti Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti: "Questa operazione consentirà un contenimento dei prezzi, evitando che, almeno lo Stato, possa lucrare e trarre profitto dall'aumento dei carburanti, a spese dei cittadini".
2011 - redattore: BS

Lampedusa, il testo integrale dell’ordinanza anti-accattonaggio
di BlogSicilia
28 febbraio 2011 -
ORDINANZA
N.° 2837                                                                                     
Del  25/02/2011
OGGETTO:    Divieto   di    accattonaggio   e    di    comportamenti    non    decorosi
utilizzando  i  luoghi   pubblici  come  siti  di  bivacco  e  deiezione.
I L   S I N D A C O
Premesso che:
• Nell’isola di Lampedusa di recente sono giunti in pochi giorni oltre 6.500
immigrati e che, attesa l’esiguità delle forze di polizia presenti e l’impossibilità
ad ospitarli nel Centro di Accoglienza di contrada  Imbriacola poiché rimasto
“chiuso” fino a pochi giorni fa e riaperto dal Ministro degli Interni solo dopo
espressa richiesta del Sindaco di Lampedusa, sono stati accolti oltre che in
strutture comunali  come da ordinanza sindacale  N.° 2827    del  14/02/2011  e
in luogo aperto come ( campo sportivo ) ordinanza  N°. 2828 del 15/02/2011;
• La Questura di  Agrigento, atteso l’improvviso, ma  certamente prevedibile afflusso, in relazione alla caduta di alcuni regimi nordafricani, non potendo
gestire (vista l’esiguità degli uomini in servizio) il riaperto Centro di
Accoglienza, capace di contenere (secondo il piano  di sicurezza) al massimo
1.200 immigrati, ha deciso di far circolare liberamente per Lampedusa gli
immigrati, anche per evitare quanto è accaduto nel  febbraio del 2009
allorquando gli immigrati, costretti a vivere ammassati e in condizioni
scarsamente igieniche nel Centro lo incendiarono, devastandolo; • Da alcuni giorni, il dispositivo di sicurezza e di controllo del territorio è stato
portato a circa 400 unità, che si ritengono adeguate a fronteggiare qualsiasi
attuale emergenza;
Tenuto conto che:
• Il Sindaco, nell’esercizio delle funzioni attribuitegli dal pacchetto sicurezza
Legge 24 luglio 2008, n. 125, concorre ad assicurare anche la cooperazione
della polizia locale con le Forze di polizia statali, nell’ambito delle direttive di
coordinamento impartite dal Ministro dell’interno – Autorità nazionale di
pubblica sicurezza;
• Sono previsti compiti particolari che vertono al mantenimento dell’ordine
pubblico e alla incolumità, premesso che per incolumità pubblica si deve
intendere l’integrità fisica della popolazione e per sicurezza urbana un bene
pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell’ambito delle
comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per
migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la
coesione sociale.

• Gli immigrati, continuano a bivaccare nelle piazze  e strade principali di
Lampedusa e ciò, in dispregio della ordinanza sindacale N.° 2930
del 16 febbraio 2011, assumendo atteggiamenti che di certo compromettono
l’immagine di un’isola, che dovrebbe invece essere  ben altra, volendo
Lampedusa, offrire un prodotto “turisticamente allettante”;
• Cominciano ad essere commessi furti che , seppur in questa fase di lieve entità,
allarmano la popolazione;
• Gli immigrati esaurite le esigue risorse finanziare in loro possesso, sempre più
si aggirano per le strade chiedendo l’elemosina, che viene comunque loro
elargita, attesa la proverbiale generosità isolana, ma con evidente disagio e
timore;
• Le difficili condizioni igienico-sanitarie sono ancor più aggravate da una
popolazione di immigrati che non si fa scrupolo di  compiere i propri bisogni
corporali ovunque si trovino;
• I Lampedusani, a causa della presenza degli immigrati non lasciano più sole le
loro donne e i bambini e preferiscono chiudersi in  casa come se ci fosse un
vero e proprio coprifuoco. Le donne dell’isola non si recano più da sole a fare
la spesa e non passeggiano più per la via principale di Lampedusa, ormai
invasa dagli immigrati;
• Cominciano a serpeggiare fra la popolazione locale  malumori e proteste in
quanto sempre più si temono violenze a donne e bambini, atti vandalici e risse
per uso smodato di bevande alcoliche;
Rinvenute le ragioni e i presupposti di pubblico interesse, di igiene e di sanità per
emanare un provvedimento idoneo sia a prevenire che a fronteggiare situazioni che
possano causare insidiosi e gravi pericoli per la pubblica sicurezza, la tranquillità
sociale e per l’igiene pubblica ;
Ritenuto, pertanto, necessario e particolarmente attuale ed urgente, ai fini della
tutela della sicurezza urbana e della incolumità pubblica da situazioni di pericolo
imprevedibili, vietare a tutti gli immigrati di praticare l’elemosina e di non
comportarsi se non nel rispetto delle regole imposte dalla pubblica decenza e del
decoro, in rispetto delle leggi dello Stato Italiano.
Ritenuto, pertanto, opportuno adottare misure limitative volte a garantire: la libera
fruizione del territorio comunale e dei suoi spazi da parte dei cittadini; la tutela degli
spazi comuni e comunali contro atti contrari al decoro ed alla decenza, o che
comunque possono creare problemi di carattere igienico-sanitario.
O R D I N A
ED E’ FATTO DIVIETO SU TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE DI
ACCATTONAGGIO E DI COMPORTAMENTI NON DECOROSI PER
ESIGENZE DI ORDINE PUBBLICO E IGIENICO SANITARIE
UTILIZZANDO I LUOGHI PUBBLICI COME SITI DI BIVACCO  E
DEIEZIONE.
L’inottemperanza all’ordine verrà perseguita a norma dell’art. 650 del Codice Penale
e da tutti gli articoli di legge previsti. D E M A N D A
a tutte le forze dell’ordine, presenti sul territorio, il controllo circa l’osservanza del
presente provvedimento.
Il presente atto è pubblicato sull’Albo Pretorio e  ne sarà data comunicazione al
pubblico con ogni mezzo ritenuto efficace.
Contro il presente provvedimento è ammesso ricorso  al Tribunale Amministrativo
Regionale – Sicilia, entro 60 giorni dalla pubblicazione all’Albo o in alternativa al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni.
IL SINDACO (Bernardino De Rubeis)

Maroni: "In fuga 100.000 africani". I sindaci: no alla riserva indiana
Il ministro a Catania per l'emergenza immigrati: "Fenomeno senza precedenti, il villaggio di Mineo potrebbe essere un modello d'eccellenza in Europa". Perplessi i primi cittadini del Calatino: "Una bomba sociale pronta a esplodere"
CATANIA - "Se è vero, come ha detto l'Unhcr, che ai confini della Libia con la Tunisia ci sono oltre 100 mila persona in fuga, tutti noi capiamo la dimensione enorme e la novità assoluta di questo fenomeno". Come previsto, stamane il ministro dell'Interno Roberto Maroni è arrivato in prefettura a Catania per partecipare a una riunione con i sindaci dell'area etnea del Calatino sud Simeto e presentare il "Villaggio della solidarieta" di Mineo che sarà utilizzato per ospitare i migranti in fuga dal Nordafrica.
"E proprio per sostenere la richiesta che ho fatto in Europa, che l'Europa condivida, tutti i Paesi europei condividano la gestione dei rifugiati, il disagio del Villaggio della solidarietà di Mineo è un modello di eccellenza che può mostrare all'Europa come si fa a gestire questo fenomeno, garantendo sicurezza e garantendo i massimi livelli di accoglienza", ha detto Maroni.
Alla riunione hanno preso parte, tra gli altri, il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, commissario straordinario per l'emergenza immigrazione, il presidente della Regione Raffaele Lombardo e il presidente della Provincia regionale di Catania, Giuseppe Castiglione.
MODELLO EUROPEO. "Abbiamo concluso la riunione con la mia proposta di procedere alla realizzazione del villaggio per creare un modello di eccellenza in Europa nell'accoglienza dei richiedenti asilo, accompagnato da un patto per la sicurezza sottoscritto in provincia di Catania da tutti i sindaci, dal ministero dell'Interno, e quindi dal governo, per definire quali misure attuare nell'area: dal potenziamento delle strutture, dei presidi che ci sono, alla realizzazione di sistemi integrati di videosorveglianza per garantire il massimo della sicurezza".
"Pur potendo decidere da solo - ha proseguito - ho voluto il confronto perché voglio che sia una decisione condivisa nell'interesse nostro, delle autonomie locali e dai richiedenti asilo. Visti i termini legati all'emergenza umanitaria definiti nell'ordinanza firmata dal presidente del Consiglio, ho avanzato questa proposta e chiesto ai sindaci di farmi sapere entro 24 ore: cioè la disponibilità a realizzare questo progetto oppure no".
"Domani - ha concluso il ministro - sapremo se c'è da parte delle Comunità interessate la condivisione di questo progetto, altrimenti riferirò al presidente del Consiglio l'esito di questa consultazione e poi valuteremo le decisioni necessarie per gestire quella che, anche le notizie di oggi lo dicono, si prefigura come un'emergenza umanitaria senza precedenti".
SINDACI PERPLESSI. Sul Villaggio della solidarietà, i sindaci esprimono ancora il loro disagio. Su tutti il primo cittadino di Mineo, Giuseppe Castania. "Continuo ad essere perplesso per motivi di sicurezza e per l'integrazione del territorio. Non trovo positivo mettere 2 mila persone in un solo sito, e non sono il solo sindaco a pensarla così". Altri sindaci, oltre a quello di Mineo, si sono dichiarati contrari al Villaggio della solidarietà, in particolare quelli di Palagonia, Ramacca, Caltagirone, Grammichele e Scordia.
"La migliore soluzione è ospitare 300/400 immigrati nelle nostre comunità, perchè la vera accoglienza si può costruire soltanto all'interno di un tessuto di relazioni che non trasformi la lunga permanenza degli immigrati in una bomba sociale pronta ad esplodere in qualsiasi momento" spiega il sindaco di Caltagirone Francesco Pignataro.
"Diciamo no, invece all'idea di portarne duemila, forse più, nel villaggio di Mineo perchè ciò creerebbe una riserva indiana con seri problemi di ordine pubblico all'interno e nel territorio circostante, compresi i centri vicini. Non si potrebbe certo impedire agli immigrati di muoversi fuori dal villaggio con conseguenti difficoltà per loro stessi e rischi per le aziende agricole della zona e per i centri vicini, che potrebbero registrare la presenza di eventuali malintenzionati con l'impossibilità, per le forze dell'ordine già esigue nel numero, di fronteggiarli".
"Maroni - aggiunge Pignataro - giustifica il ricorso al villaggio di Mineo in nome di un'emergenza umanitaria, almeno per il momento, soltanto annunciata in quanto gli approdi sono stati sinora di poche migliaia. Il diritto costituzionale alla sicurezza dei cittadini del Calatino non può essere l'allegato, dai contenuti peraltro poco chiari, di un progetto sperimentale che, presupponendo la segregazione di oltre duemila persone, costituisce una bomba a orologeria per il nostro territorio".
28/02/2011
Caldoro: Classe dirigente Sud cambi passo e batterà il Nord
Napoli, 28 feb (Il Velino/Velino Campania) - “La classe dirigente del Sud deve cambiare passo, la sfida è questa”. Così si è espresso il governatore della Campania, Stefano Caldoro, in merito alle affermazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulle classi dirigenti del Mezzogiorno che “non sappiamo come definire”. “Se il cambio di passo avverrà - ha aggiunto a margine del dibattito del Consiglio regionale sul bilancio - il Mezzogiorno batterà il Nord nell’interesse della competitività del Paese”.
 (cp) 28 feb 2011 19:08

Salvatore Giuliano, giallo ancora irrisolto
di Markez. 28 febbraio 2011 - Il giallo di Salvatore Giuliano rimane ancora irrisolto. Infatti i medici legali, incaricati dalla Procura di Palermo di accertare se il corpo sepolto a Montelepre fosse quello del bandito, non sono riusciti a raggiungere una conclusione certa nonostante la comparazione del dna del cadavere, riesumato ad ottobre scorso, con quello del nipote Biagio Sciortino.
I magistrati, guidati dall’aggiunto Antonio Ingroia, da mesi indagano per verificare se, come denunciato in alcuni esposti, il corpo sotterrato nel cimitero del paesino del Palermitano sia di un’altra persona uccisa e messa lì per simulare la morte del bandito.
Il nulla di fatto della consulenza medico-legale ha costretto i pm a delegare alla Scientifica il prelievo di alcuni indumenti ed oggetti appartenuti con certezza a Giuliano e custoditi in parte da familiari, in parte nel museo della cittadina.
Dal nuovo materiale verrà estratto il profilo genetico del bandito; poi verrà eseguita una nuova comparazione col dna prelevato dai frammenti del cadavere.
Nella loro relazione gli esperti sostengono che il corpo sepolto e riesumato avrebbe legami di parentela con Sciortino, ma sarebbe impossibile allo stato stabilire il grado di vicinanza.
Il pool di medici legali ha effettuato anche uno studio sulla comunità di Montelepre dell’epoca, composta da pochissime persone spesso imparentate tra loro. Nulla esclude, dunque, che quello sepolto sia un parente lontano di Giuliano messo al posto del bandito fuggito, come sospettano alcuni, negli Usa.
La risposta certa sull’identità del cadavere arriverà, dunque, solo da questa nuova comparazione in quanto quello presente negli indumenti acquisiti è certamente il dna del bandito di Montelepre.

Napoli. «Amianto scaricato per anni a Pianura». Petacco: gli scarti della lavorazione di Bagnoli finivano a contrada Pisani, non ci volevano nulla osta particolari
NAPOLI - «Gli scarti di lavorazione dell’Eternit di Bagnoli, venivano portati nella discarica di Pianura, in un'epoca in cui pare non fossero necessarie autorizzazioni particolari». Così Roberto Petacco, ex direttore (in carica dal 1979 al 1984) dello stabilimento flegreo, intervenendo come testimone della difesa al processo contro i vertici della multinazionale dell’amianto. Petacco ha anche precisato che le eccedenze gettate via erano comunque poche rispetto alla quantità di materiale che veniva riutilizzato.

DIECI MILIARDI DI LIRE - Petacco ha spiegato come, poco prima del suo arrivo a Bagnoli, la filiale era stata ammodernata con investimenti per dieci miliardi di lire e, oltre ad essere «in perfetta efficienza» aveva degli impianti che sotto il profilo delle modalità produttive l’avevano resa tra le migliori fra quelle che lui aveva visitato. L’ex direttore ha aggiunto che a Bagnoli «enormi aspiratori permettevano di raccogliere le polveri in modo che potessero essere riciclate». «Negli altri stabilimenti – ha aggiunto - mi risulta che venissero disperse nell'atmosfera». Mentre a Bagnoli «parte degli scarti veniva macinato e trasformato in materia prima» e «le eccedenze, saltuariamente, - ha concluso Petacco - venivano conferite a una ditta napoletana che si occupava di portarle nella discarica».

DUEMILA LAVORATORI AMMALATI - Il maxi processo Eternit si sta celebrando a Torino a carico dei proprietari della multinazionale svizzera del cemento, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il nobile belga Jean Louis Marie Ghislain De Cartier. I due sono indagati per i casi di oltre duemila lavoratori ammalati o morti per il contatto con il minerale-killer, e dovranno rispondere di disastro colposo. La Regione Campania figura come parte civile del processo.
Fr. Par.

 

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