martedì 1 marzo 2011

Federali del Mattino. Ne ho piene le scatole e sogno a occhi aperti di tornare a fare il cittadino privato. Assistant de Hameau, un nuovo servizio di sostegno per anziani e disabili. E' il momento delle madri costituenti. 1 marzo 2011.

Sezione Forza Oltre padania:
Aosta. Presto al via “Assistant de Hameau”: un nuovo servizio di sostegno per anziani e disabili.
Trento. A Trento 116.298 persone. Gli stranieri sono 13.039.
Mantova. E' il momento delle "madri costituenti".

Sezione i padani mungono miliardi:
Roma. Quote latte, da Ue richiesta chiarimenti. Verso procedura infrazione.
Parma. Credito al consumo: a Parma erogati 295 milioni in 10 mesi.

Sezione cretinismo brianzolo:
Roma. Berlusconi: "Staff del Colle troppo puntiglioso".
La missione di Berlusconi: «Batteremo il Sud».

Sezione lo scemo sesto al mondo:
Tremonti: Mezzogiorno e' problema Paese. Italia e' duale, Nord e Centro sesta potenza del mondo.
Aosta. Presto al via “Assistant de Hameau”: un nuovo servizio di sostegno per anziani e disabili. Aosta - Si affiancherà ai servizi sociali esistenti per offrire sostegno, compagnia e un aiuto ai nuclei familiari che risiedono nelle frazioni più isolate di 12 comuni valdostani. Lanièce: "Vogliamo aiutare le persone a vivere bene al loro domicilio". Dal mese di aprile due operatori sociali potrebbero bussare alla porta di nuclei familiari, di anziani soli o di disabili, anche autosufficienti, residenti nei comuni Villeneuve, Introd, Nus, Verrayes, Saint-Denis, Emarèse, Montjovet, Verrès, Donnas, Fontainemore, Lillianese Perloz. Niente pericolo, non si tratta di una truffa, ma di un nuovo servizio attivato, in via sperimentale per due anni, dall'Assessorato regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali.
“Assistant de Hameau”, questo è il nome, si affiancherà ai servizi sociali per offrire sostegno, compagnia e un aiuto a quei nuclei familiari che risiedono nelle frazioni più isolate o poco popolate e che vivono condizioni di solitudine, senza ricorrere, di norma, per pudore o per disinformazione, ai servizi sociali attivati. "Il nostro obiettivo è quello di aiutare le persone a vivere bene a domicilio:  troppo spesso qualche anziano viene ricoverato in microcomunità anche se autosufficiente solo perché vive isolato e non ha il sostegno della famiglia" è il commento dell'Assessore Albert Lanièce.
Gli otto operatori coinvolti dal servizio lavoreranno in coppia per 24 ore alla settimana. Il loro compito sarà quello di offrire una mano ai soggetti segnalati dall'Amministrazione comunale. “Saranno lì per aiutare le persone nelle piccole commissioni come, ad esempio, andare a prendere le medicine, o per sbrigare pratiche burocratiche o ancora nelle piccole necessità quotidiane – spiega Gianni Nuti, direttore delle politiche sociali – o semplicemente per far loro compagnia costruendo anche relazioni di rete e di auto aiuto con le realtà associative o informali attive sul territorio”. Per facilitare la costruzione di una relazione di fiducia gli operatori sociali, con esperienza e formati appositamente, sapranno parlare in patois. Il servizio si propone anche di costruire una mappatura dei bisogni presenti sul territorio con l'aiuto delle amministrazioni comunali e delle associazioni attive. "Non tutti i cittadini  arrivano ai servizi di cui avrebbero bisogno - ha sottolineato Elso Gerandin, presidente del Cpel - il mio auspicio è che attraverso l'instaurazione di un rapporto di fiducia fra l'operatore e la persone in difficoltà, si riesca a far emergere quel bisogno che oggi è ancora sommerso".
Il costo del servizio per i due anni di sperimentazione è di 421mila euro finanziati da fondi nazionali. Il servizio sarà gestito dal Consorzio delle cooperative sociali Trait d’union - che ha a sua volta incaricato la coperativa Esprit à l'Envers e l'Indaco - che si è aggiudicato l’appalto. di Nathalie Grange 28/02/2011
Trento. A Trento 116.298 persone. Gli stranieri sono 13.039. 28/02/2011 13:24. TRENTO - Presentato stamane a Trento l'annuario statistico. La popolazione residente nel capoluogo, al 31 dicembre 2009, è di 116.298 persone: gli uomini sono 55.707 (48%), le donne 60.951 (52%). L'incremento è pari a 787 persone: 100 per saldo naturale (differenza tra morti e nati) e 687 per immigrazione. Il tasso di fecondità è pari all'1,36% (in Italia è l'1,19%, mentre per gli stranieri è del 2%). L'età media è di 42,9 anni. Le famiglie sono 51.657, di cui 19.506 mononucleali. Gli stranieri sono 13.039, pari all'11,2%: la loro età media è di 31,3 anni, mentre il numero medio dei componenti famigliari è di 3,4. Per quanto rigurarda la nazionalità, i rumeni sono 1.575, gli albanesi 1.484, i moldavi 1.133. I nomi più diffusi sono Andrea (1.530), Marco (1.475) e Paolo (1.310) tra gli uomini, Maria (1.397), Anna (1.117) e Francesca (909) tra le donne. Per quanto riguarda i nati nel 2010 "vincono" Davide e Federico per quanto riguarda i maschi, Elisa e Alice per le femmine. Il cognome "in testa" è Tomasi (ce ne sono 963), seguito da Degasperi (603).
Mantova. E' il momento delle "madri costituenti". Una carta di "padri fondatori": nell'Assemblea le donne erano solo il 3,7%. di Giovanni Rossi. Ero tra i mille che hanno ascoltato le lezioni di Luigi Ciotti e Romano Prodi. Immagino che quelle mille teste pensanti, stimolate dalle parole e dalle emozioni condivise, abbiano continuato, da sole o con gli amici, la riflessione sulla Costituzione. Per quanto mi riguarda ha cominciato a girarmi in testa questa frase di don Ciotti : “la Costituzione deve farsi carne”. Ecco, pensavo, la “sana e robusta Costituzione” che ho visto certificata sui cartelli in recenti manifestazioni. Mi occupo, come medico, della sana e robusta costituzione delle persone. Si tratta per lo più di giovani e adulti che necessitano del certificato per svolgere un’attività sportiva. La sana e robusta costituzione è solo il punto di partenza. Senza gli allenamenti e le competizioni l’atleta non verrà mai fuori. Per la Costituzione italiana, dice Luigi Ciotti, è la stessa cosa. Certo è importante che la Costituzione sia sana e robusta, perchè è la Costituzione che fa da base e limite all’esercizio della sovranità. Come recita l’articolo 1 : “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. E di questo dobbiamo essere grati ai padri costituenti. Avessimo una brutta costituzione, saremmo giustificati nel non esercizio, ma il fatto che sia sana e robusta dovrebbe farci sentire maggiormente in dovere di esercitarla. Tuttavia perchè divenga “carne”, corpo vivo, allo stesso modo di come per fare un atleta occorre l’allenamento, così occorre da parte di ciascuno l’esercizio quotidiano della cittadinanza responsabile. Ma chi è questo ciascuno? Ogni cittadino, dice la Costituzione, senza alcuna distinzione di sesso, razza, religione. Nel 2008 gli italiani erano 28.485.387, le italiane 29.659.934. Non è una ovvietà indicare tanto il numero degli uomini che quello delle donne. Fino al 1946 non era così. Fu solo in quell’anno, proprio con il voto per il referendum e per l’assemblea costituente che il suffragio divenne universale e le donne votarono. Solo che le donne nell’assemblea costituente furono 21, pari al 3,7% dei costituenti. Nella commissione dei 75 che stese materialmente la Costituzione erano presenti due democristiane : Maria Federici, Angela Gotelli; due comuniste :Nilde Iotti, Teresa Noce; una socialista : Angelina Merlin. Forse è proprio lì che sta il potenziale ancora da sviluppare perchè la Costituzione, oggi nel 2011, sia “carne”, corpo vivo come chiede don Luigi Ciotti. E’ venuto il momento della madri costituenti? Mi chiedo come sarebbe una Costituzione scritta e fatta vivere da donne e da un 3,7% di uomini. Oggi viene presentato un libro dedicato a Ivana Ceresa. Ha un titolo chiarissimo, circa il modo di essere costituenti delle madri : “l’utopia e la conserva”. Quotidiano e lungimiranza. La parola di oggi è costituzione. Fatevi sentire.
Roma. Quote latte, da Ue richiesta chiarimenti. Verso procedura infrazione. Si rischia che a pagare le multe degli splafonatori siano i contribuenti. Roma, 28 feb (Il Velino) - Passato l’emendamento della Lega nel Milleproroghe che sposta a giugno il pagamento della prima rata relativa alle multe sulle quote latte, da Bruxelles arriva l’avvertimento di un’imminente richiesta di chiarimento da parte del commissario Ue all’Agricoltura Dacian Ciolos. E se i provvedimenti, ha avvertito il portavoce Roger Waite, risultassero essere contrari alla legislazione europea, saranno prese le misure necessarie. Vale a dire l’avvio di una vera e propria procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Nonostante la legge 33/2009 di Luca Zaia stabilisse che l’operazione di rateizzazione si sarebbe dovuta concludere entro la fine del 2009, il pagamento della prima rata annuale è slittato al mese di luglio 2010, poi a dicembre 2010, e infine al 30 giugno 2011. La copertura di quest’ultima proroga sarà assicurata da cinque milioni di euro che saranno “tagliati” dallo sviluppo dei territori, alla ricerca e alla sanità. Il debito esigibile ammonta oggi a 781 milioni di euro ma il prelievo supplementare totale imputato all’Italia dal 1984 al 2010 – da quando l’allora ministro dell’Agricoltura Filippo Maria Pandolfi barattò il latte con l’acciaio – ammonta a 4,4 miliardi di euro. Di questi il prelievo imputato nella prima fase e pagato interamente dalle casse dello Stato con l'accordo ECOFIN del 1994 ammonta a 1,9 miliardi di euro. Chiudendo così – con il ministro Giulio Tremonti come negoziatore - la fase relativa alle campagne comprese tra il 1984-85 e il 1992-93. Quindi in sostanza pagato dai contribuenti italiani sotto forma di maggiore pressione fiscale. Oggi si discute la rimanente parte, vale a dire i 2,5 miliardi di euro relativi alle campagne comprese tra 1995-96 e 2009-2010. Di questi i produttori cosiddetti “splafonatori” hanno pagato circa 400 milioni di euro - anche attraverso la vecchia rateizzazione del 2003 condotta dall’allora ministro Gianni Alemanno – mentre il prelievo a loro imputato e non ancora versato corrisponde a 2,1 miliardi di euro. Soldi che sono già stati sottratti da Bruxelles all’Italia sottoforma di trattenute sui trasferimenti della Pac. I produttori che si trovano oggi a dover pagare le multe – relative alle campagne 1995-96 e 2009-2010 – si dividono in due categorie: i produttori con debito non esigibile per effetto di ricorsi – al Tar - ancora in atto, il cui debito ammonta a 1,3 miliardi di euro; e i produttori con debito esigibile (senza ricorsi o con ricorsi chiusi a sfavore per i produttori) il cui debito ammonta a circa 780 milioni di euro. Di questi ultimi – stando ai dati che si evincono dalla circolare Agea del 17 dicembre 2010 – sono stati “coperti”, attraverso la rateizzazione di Zaia, circa 43 milioni di euro. Il debito esigibile rimanente – 740 milioni circa – se non dovessero essere saldati dai produttori multati, ricadrebbero inevitabilmente sui contribuenti italiani sottoforma di pressione fiscale. Stando ai dati Istat 2010, nel secondo trimestre, il numero di occupati (in termini destagionalizzati) risulta pari a 22.915.000 unità. Vale a dire il 57,5 per cento della popolazione attiva compresa tra i 15 e i 64 anni. In base ai dati delle dichiarazioni Irpef 2009 (anno d’imposta 2008) – fanno sapere al VELINO dal dipartimento delle Finanze - sono 41.802.902 i soggetti che hanno assolto l’obbligo dichiarativo in via diretta, attraverso i diversi modelli dichiarativi (Unico, 730) o indiretta come soggetti sottoposti a ritenute da parte del soggetto che eroga loro i redditi (Mod. 770). Tra questi soggetti sono 31.087.681 i contribuenti per i quali risulta un’imposta netta, per un totale complessivo di 146,16 miliardi di euro, con un’imposta netta media di 4.700 euro. Se si analizza nel dettaglio le principali categorie di contribuenti, risulta che 17.657.443 contribuenti con imposta netta risultano avere un reddito da lavoro dipendente (a prescindere dalla titolarità o meno di altri redditi); 10.780.811 contribuenti con imposta netta risultano avere un reddito da pensione (a prescindere dalla titolarità o meno di altri redditi); e 2.593.583 contribuenti con imposta netta risultano essere titolari di partita IVA (a prescindere dalla titolarità o meno di altri redditi).
A questi soggetti vanno aggiunti 412.859 contribuenti che pagano l’imposta sostitutiva collegata al regime dei contribuenti minimi. Se si divide il debito esigibile accumulato dalle multe non pagate (781mln) per i soggetti che secondo il Dipartimento delle Finanze hanno assolto lì’obbligo dichiarativo, emerge che ogni lavoratore si troverebbe a dover pagare di tasca propria circa 20 euro nel nome degli splafonatori. Se poi si divide il debito esigibile per il numero di “occupati” stilati dall’Istat per quanto riguarda il secondo trimestre 2010, gli italiani dovrebbero pagare addirittura 32 euro circa, se le multe non dovessero essere pagate perché rimandate ancora. Se infine gli splafonatori non dovessero saldare il conto e si volessero tirare le somme confrontando il totale del prelievo imputato da Bruxelles nel corso degli anni – vale a dire 4,4 miliardi di euro da cui devono essere sottratti i 440 saldati - e il numero di coloro che secondo il Dipartimento delle Finanze hanno “assolto l’obbligo dichiarativo”, emerge che ogni italiano che paga le tasse si ritroverà ad aver “contribuito” alla causa degli splafonatori, volente o nolente, circa 95 euro. Se poi si divide il debito totale per il numero di occupati risultati dai dati Istat, emerge che ogni lavoratore si troverà alla fine dei conti a dover pagare un conto da oltre 170 euro a testa per via della cattiva applicazione del regime delle quote latte in Italia.
Se quello del vino è il settore di punta per l’export made in Italy agroalimentare e l’olio d’oliva è l’oro verde che rappresenta la dieta mediterranea nel mondo, è il comparto lattiero caseario il primo settore alimentare d’Italia. Secondo quando emerge dai dati di Assolatte, l’associazione Italiana dell’industria Lattiero Casearia alla quale aderiscono circa 300 imprese che rappresentano, in termini di fatturato, oltre il 90 per cento dell'intero comparto nazionale, il settore rappresenta più del 12 per cento del fatturato complessivo del food nazionale. E le cifre parlano chiaro: Le industrie lattiero casearie generano un fatturato alla produzione che raggiunge i 14,2 miliardi di euro e danno lavoro a circa 25mila addetti, per un indotto che coinvolge più di 100mila famiglie. Basti pensare al Parmigiano Reggiano e al Grana Padano, che nel 2010 hanno segnato aumenti record per quanto riguarda le esportazioni. Ogni anno le imprese italiane producono un milione di tonnellate di formaggi (di cui 460mila tonnellate di formaggi Dop), 3 milioni di tonnellate di latte alimentare, 1,8 miliardi di vasetti di yogurt e 160mila tonnellate di burro. (Edoardo Spera) 28 feb 2011 18:17
Parma. Credito al consumo: a Parma erogati 295 milioni in 10 mesi. L'Emilia-Romagna è l’ottava regione italiana per credito credito al consumo: con circa 2,8 miliardi di euro erogati, rappresenta circa il 7% del valore di erogato su base nazionale.
Il risultato, emerso dalle rilevazioni di Crif (specializzata nei sistemi di informazioni creditizie), è stato diffuso in occasione dell’apertura della filiale regionale di ProFamily, società per il credito alle famiglie del gruppo Bpm.
Lo studio si è basato su una rilevazione nazionale (1° gennaio-31 ottobre). Nel periodo sono stati erogati finanziamenti per circa 40 miliardi di euro. In testa alla "top ten" delle regioni che maggiormente ricorrono al credito al consumo la Lombardia, con circa 6,5 miliardi erogati, seguita da Lazio (4,2), Sicilia (3,8), Campania (3,4) e Piemonte (3,1).
Facendo una analisi distinta per città, oltre 600 milioni sono stati concessi nella sola Provincia di Bologna. La provincia di Modena con circa 470 milioni di euro occupa la seconda posizione, seguita da Reggio Emilia (331), Parma (295 milioni di euro), Ravenna (250), Forlì-Cesena (239), Ferrara (195), Piacenza (175). Fanalino di coda Rimini con 167 milioni.
Per lo studio quasi un emiliano-romagnolo su tre ha un finanziamento in essere. «L'Emilia-Romagna è una regione chiave per chi vuole essere leader nel mercato del credito al consumo in Italia - ha detto Massimiliano Becheroni, amministratore delegato di ProFamily - un territorio altamente competitivo, con margini di crescita elevati dalle peculiarità del tessuto socio economico della regione in cui introdurremo pratiche e attività uniche come sempre sintetizzabili con la nostra parola d’ordine: il credito genuino».
Roma. Berlusconi: "Staff del Colle troppo puntiglioso". ultimo aggiornamento: 28 february 2011 14:59. Silvio Berlusconi. Roma. Silvio Berlusconi all'attacco a tutto campo. Nella sua giornata milanese, il premier ha parlato di numerosi freni all'attività legislativa e di governo, sia per i lacci imposti dalla Costituzione sia per interventi esterni che non nasconde di considerare a volte indebiti.
"Quando il governo decide di fare una legge, questa prima deve passare" dal Quirinale e deve passare il vaglio "di tutto l'enorme staff che circonda" il Capo dello Stato, staff che "interviene puntigliosamente su tutto", ha spiegato il presidente del Consiglio.
E ancora. "Se al Capo dello Stato e al suo staff la legge non piace, questa torna in Parlamento. E se non piace ai giudici la impugnano e la portano alla Corte Costituzionale che la abroga".
Il premier è poi tornato a puntare il dito contro il presidente della Camera Gianfranco Fini e contro i giudici. "C'era un patto di Fini con i magistrati e l'Anm, e tutte le cose che non andavano bene ai magistrati venivano stoppate", ha detto. Ci sono "i giudici che dicono la loro e altre autorità che intervengono anche se non dovrebbero farlo".
"Il presidente del Consiglio è imbrigliato e può solo suggerire" e per questo, ha insistito il premier, "serve una riforma" costituzionale che finora "non siamo riusciti a fare perche' nemmeno all'interno della nostra maggioranza eravamo riusciti a trovare l'accordo".
Berlusconi ha indugiato a lungo sulla riforma della giustizia. Per esempio servirebbe il processo breve, o meglio "in tempi ragionevoli cosi' come chiesto anche dall'Ue". Ma "poichè ci sono 103 procedimenti avviati su di me, la sinistra dice che non si fa, perché serve a Berlusconi". Dunque "se c'è di mezzo Berlusconi non si può fare una legge giusta".
Berlusconi ha parlato anche di intercettazioni, confermando la necessità di accelerare l'iter del disegno di legge alla Camera. Poi ha rivelato di non usare più il cellulare. "Il presidente del Consiglio ha deciso di non avere un telefonino, non perche' non se lo possa consentire, ma perché è esposto a qualsiasi intercettazione".
Il premier ha ricordato le sue vicende giudiziarie, per cui ha assicurato di avere già speso "facendo il calcolo in lire, 600 miliardi". Ora "in 11 giorni ho già 5 udienze", ha detto. Non è mancata una stoccata all'opposizione. "Abbiamo ancora i vecchi comunisti - ha detto - noi diciamo bianco e loro dicono nero. Da loro arrivano solo insulti a valanga. Bersani apre la bocca e vedete cosa esce".
Nonostante "l'odio con cui veniamo trattati dai media", per Euromedia research, il Pdl è al "30,6%", ha riferito. E per "quel 51% degli italiani" che "mi stimano resterò a far politica", ha spiegato. Eppure, "ne ho piene le scatole e sogno a occhi aperti di tornare a fare il cittadino privato".
La missione di Berlusconi: «Batteremo il Sud». 28 febbraio 2011. Milano - «Ci vediamo il Milan per battere il Sud»: così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con una battuta ha concluso, rivolgendosi al presidente della Confesercenti Carlo Sangalli, il suo intervento a un incontro all’Unione del commercio di Milano. Questa sera il presidente del consiglio sarà infatti alla partita del Milan che gioca al San Siro contro il Napoli. Poi si è rivolto al ministro della Difesa Ignazio La Russa, tifoso interista. «Io tifo Inter - ha detto Berlusconi - quando gioca con altre squadre».
A Napoli nasce il comitato “Silvio non ci manchi più”
«Il premier non perde occasione di dire una parola contro il Sud già martoriato e penalizzato dal suo Governo» dice il commissario regionale dei Verdi ed ex assessore provinciale Francesco Emilio Borrelli che annuncia di aver realizzato con altri meridionali i comitati `Silvio non ci manchi piu´. Secondo Borrelli il governo «ha sottratto ingenti risorse favorendo in tutto e per tutto il Nord». «Adesso Berlusconi ci vuole levare anche la gioia del calcio aizzando tifoserie e opposti schieramenti - aggiunge Borrelli - Per questo se stasera il Napoli vincesse sarebbe un atto eroico contro i miliardi ed il potere del premier e della Lega».
«Se il Napoli vincerà - spiega Gianni Simioli, speaker di Radio Marte Stereo - domani si festeggerà tutta la giornata. Apriremo i microfoni della Radio perché sarà festa per tutto il Mezzogiorno. Berlusconi ci delude sempre più, siamo stanchi di accettare le sue continue esternazioni e per questo abbiamo realizzato questi nuovi comitati per fargli sapere che ci siamo definitivamente stancati». «Se il Napoli vincerà - spiega Enrico Durazzo di Napolimania - produrrò una maglietta storica interamente dedicata al riscatto del Sud che sarà la nostra bandiera».
Pittella (Pd): «Attento al Napoli»
«Il Presidente del Consiglio non perde occasione per tirare fuori tutto il suo sentimento antimeridionalista e quindi purtroppo non ci sorprende, ma se fossi in lui starei bene attento che a rimanere sorpresi della reazione del Napoli e del Sud sia prima il Milan e poi il suo governo». Così Gianni Pittella, uno dei parlamentari promotori del Club Napoli al Parlamento europeo ribatte alle valutazioni di Berlusconi sulla partita di stasera.
Tremonti: Mezzogiorno e' problema Paese. Italia e' duale, Nord e Centro sesta potenza del mondo. 28 febbraio, 20:27. (ANSA) - BRESCIA, 28 FEB - "Il drammatico problema del nostro Paese e' il Mezzogiorno, e siccome non vogliamo che un Paese duale sia anche diviso, dobbiamo guardare empiricamente e moralmente agli impegni che abbiamo in quella parte d'Italia".
Lo ha detto a Brescia il ministro dell'Economia Tremonti all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Universita'.
Tremonti ha ricordato che il Nord Italia e' la regione più ricca d'Europa, e quindi del mondo, e che Nord e Centro assieme fanno la 6/a potenza economica mondiale.
 

Nessun commento: