martedì 1 marzo 2011

Mezzogiorno della Sera, politica economica e finanza pubblica. 1 marzo 2011

Le imprese aprono al territorio Torna la kermesse di Assovasto.

Governatore de Filippo, “in basilicata piu’ competitivita’ per creare lavoro”.

Camera di commercio di Potenza impegnata a promuovere rilancio parchi del pollino e della val d’agri.

Ricostruzione: i soldi ci sono ora bisogna attivare i progetti».

L'ex cantina Santangelo rinasce all'insegna del «Made in Abruzzo»

COLDIRETTI Successo per il Molise ad «Agrosud»

Messina - Lotta a vecchie e nuove povertà con un welfare ‘sperimentale’

Per migliaia di imprese c’è l’incubo del «caro-gasolio»

Integralisti? Ma se sono più consumisti di noi!

Cagliari diventerà un porto di partenza per le navi da crociera Costa.

Amministrative: il 15 maggio al voto quasi 400 mila sardi.

Maroni: 100mila persone in fuga Si tratta su Mineo

La frontiera italiana.

Richiesta di chiarimenti della UE. «Quote latte, allineare l’Italia alle normative comunitarie»

Vibo Valentia. L’assessore Mancini presenta i progetti integrati di sviluppo

Cosenza. Bilancio comunale 2011, primo confronto con tutti i sindacati
Reggio Calabria. Nuova occupazione e imprese avviato un dialogo costruttivo

Banche, “Corsera”: “tassa” fino a 3 euro per prelevare i contanti

Estesi al finanziamento agevolato aiuti MiSE a RS&I

Semplificati strumenti attuazione investimenti e sviluppo imprese

Vendola: «Emiliano sostenne Tedesco. Fitto? È diventato ministro da
indagato»

Lavoro, Istat: Italia ancora ferma ma la disoccupazione non aumenta. Cresce la disoccupazione giovanile a quota 29,4%.

Mafia: Armao, si acceleri trasferimento a Regione dei beni confiscati

Aiazzone, un fantasma a Melilli.




Le imprese aprono al territorio Torna la kermesse di Assovasto. VASTO. Il taglio del nastro è in programma alle 10 a Punta Penna nel capannone della Gpk: un centinaio gli operatori che prenderanno parte il 9 e 10 aprile alla terza edizione de "Noi per conoscere noi", promossa da Confindustria e Assovasto.  La finalità dell'iniziativa è di promuovere la conoscenza delle attività economiche del Vastese e favorire la collaborazione e lo scambio di ordinativi. «Conoscersi meglio per interagire, raccordare le sinergie e allargare l'elenco dei fornitori, investendo sulla formazione», dice il presidente di Assovasto, Gabriele Tumini. «La manifestazione darà l'opportunità di confrontarsi con le istituzioni invocando nuovi investimenti e cura dei servizi», aggiunge l'imprenditore.  Tumini, che la scorsa settimana ha preso parte a Chieti alla convention alla presenza di Emma Marcegaglia, presidente nazionale degli industriali, ha organizzato per il 9 aprile anche convegni e tavole rotonde sulla situazione economica, gli scenari futuri e i processi di sviluppo. Alla convention interverranno scuole e associazioni. Fra i relatori il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, e quello di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci. (p.c.)
Governatore de Filippo, “in basilicata piu’ competitivita’ per creare lavoro”. 1, Marzo 2011. “La Regione Basilicata è fortemente impegnata nella promozione della cultura della collaborazione tra imprese, nella consapevolezza che l’associazionismo e le reti di collaborazione possono sicuramente costituire l’arma vincente per rafforzare gli assetti competitivi regionali”.
E’ quanto ha dichiarato questa mattina a Potenza, presso la sede di Confindustria Basilicata, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nel corso della presentazione del Focus, sulla Basilicata del Rapporto strutturale Impresa e Competitività 2010, realizzato dall’Osservatorio Regionale Banche - Imprese di Economia e Finanza e dell’Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno.
“Basilicata Innovazione sta facendo opera di disseminazione di cultura di impresa sul territorio - ha aggiunto De Filippo - e tramite un’idea che abbiamo inserito nel redigendo pacchetto lavoro- impresa puntiamo all’incentivazione delle reti d’impresa, prevedendo misure per fronteggiare l’inconsistente incentivo governativo, che si traduce alla fine in una mera dilazione di imposte. Rispetto alla criticità sul credito registrata nel rapporto banche-imprese, acuita nell’anno 2009, da un razionamento del credito bancario - ha aggiunto De Filippo - il Fondo di Garanzia regionale ha previsto una dotazione di 10 Meuro per far fronte ai problemi di liquidità di breve periodo. Riguardo ai problemi relativi alla carenza di infrastrutture, al rapporto con la pubblica amministrazione - ha detto ancora De Filippo - la Regione ha operato per snellire gli adempimenti burocratici con servizi on line, posta certificata e firma elettronica. In questa direzione - ha concluso De Filippo - nel pacchetto lavoro- impresa contiamo di inserire importanti strumenti per favorire la competitività come la centrale unica per gli appalti e la commissione regionale ‘taglia-leggi’”.
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Camera di commercio di Potenza impegnata a promuovere rilancio parchi del pollino e della val d’agri. Posted By Redazione On 28 Febbraio 2011 @ 23:50 In Economia | No Comments. La Camera di Commercio di Potenza ha aderito a due progetti a valere sul Bando della Fondazione Telecom Italia “I Parchi e le Aree Marine Protette: un patrimonio unico in Italia”. Il primo, che vede la partecipazione dell’Ente Parco Nazionale del Pollino e di Symbola, Fondazione per le qualità italiane, si intitola “Banca delle qualità del Pollino” e ha lo scopo di far diventare la qualità movimento culturale e nuova chiave di lettura dei processi sociali ed imprenditoriali che animeranno l’economia del territorio nel futuro. Il secondo, dell’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’agri Lagonegrese - in collaborazione con l’Ente Parco della Sila e Legambiente Basilicata - dal titolo “In vacanza nei Parchi” - si sviluppa sul fronte turistico. “Abbiamo apprezzato l’innovatività delle proposte - spiega il presidente della Camera di Commercio potentina, Pasquale Lamorte -. La nostra adesione si concretizzerà nella collaborazione su un censimento e una selezione dei casi di eccellenza imprenditoriale del Parco del Pollino e nella successiva diffusione dei risultati; sul secondo progetto, nella creazione ed implementazione di un network turistico locale e nell’interazione con gli operatori turistici dell’area della Val d’Agri Lagonegrese”.
L’Ente camerale potentino vanta una consolidata esperienza sul territorio dei due parchi: sul Pollino, attraverso progetti rivolti alla filiera agroalimentare che hanno portato all’istituzione di una Segreteria commerciale e un catalogo dal titolo “I prodotti del Pollino”; sulla Val d’Agri è in corso il progetto “Adozione di Sistemi di Gestione Ambientale per rafforzare la competitività delle imprese” quale intervento funzionale al rafforzamento competitivo dell’imprenditorialità locale e del territorio, con interventi mirati che possano favorire l’accesso all’informazione ambientale e avviare l’impresa verso un Sistema di Gestione Ambientale.
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Ricostruzione: i soldi ci sono ora bisogna attivare i progetti». «Con la buona volontà di tutti L'Aquila verrà ricostruita, mi è stato assicurato dal presidente Chiodi che le somme ci sono. Occorre ora attivare i progetti di ricostruzione parziale all'interno del centro storico». A dichiararlo, ieri mattina, è stato il presidente del Senato, Renato Schifani, giunto nel comune dell'Aquila per inaugurare la nuova scuola dell'infanzia realizzata nel comune di Barete e intitolata alle vittime della Casa dello studente. La struttura, ricostruita grazie alle donazioni provenienti da una raccolta di denaro avviata tra i parlamentari e i dipendenti di palazzo Madama, ha una superficie di 500 metri quadrati ed è costata circa 900 mila euro. «La nostra presenza qui - ha aggiunto Schifani - vuole essere non soltanto un gesto di solidarietà per i ragazzi, ma anche il segno tangibile della nostra presenza sul territorio come istituzioni». Alla cerimonia erano presenti numerosi rappresentanti delle Istituzioni, tra cui l'ex presidente del senato, l'onorevole Pd Franco Marini, il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, l'arcivescovo Molinari, oltre al sindaco di Barete, Leonardo Gattuso, e il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo. Un altro tassello importante per ricostruire il nostro passato, la nostra cultura, il nostro vivere quotidiano. Ogni giorno aggiungiamo un nuovo tassello e così sarà per molti anni ancora. «Il presidente Schifani, - ha dichiarato Chiodi - oltre ad esprimere il proprio cordoglio ai familiari delle vittime del terremoto presenti, ha manifestato la necessità e l'impegno di garantire per il futuro scuole più sicure, collaudate, attraverso interventi che consentano ai nostri bambini di vivere la loro esperienza educativa in ambienti idonei, a differenza di quanto è avvenuto in passato». Un comitato dei familiari delle vittime, a margine della cerimonia, ha incontrato il presidente Schifani e il commissario Chiodi. G.Ales.
L'ex cantina Santangelo rinasce all'insegna del «Made in Abruzzo»
Si chiama «Ekk, l'Abruzzo in sintesi» ed è già scattato il conto alla rovescia che si concluderà il 10 marzo. Un complesso da 25mila metri nato sulle linee dell'ex Cantina Santangelo, ai piedi di Città Sant'Angelo (uno dei borghi più belli d'Italia) e che si propone come un punto di riferimento per amanti del giardinaggio, gourmet, uomini d'affari e quanti non si sottraggono ai piaceri della vita e alle cose buone della tradizione. Duecentocinquanta posti auto, servizi ricettivi (Ekk Hotel, in gran parte ricavato dalle antiche botti di cemento nella torre), ricreativi (Ekk Cafè) ed enogastronomici (Ristorante “Cantina Santangelo”) e grande attenzione a quello che sarà «Ekk Tipico d'Abruzzo», un mercato permanente delle produzioni tipiche abruzzesi con la divisione per territori provinciali: un'operazione che contribuirà al rafforzamento delle identità agroalimentari della regione. «Ekk Abruzzo in sintesi» proporrà a due passi dallo svincolo autostradale un autentico viaggio nei sapori da coniugare al relax e al tempo libero. Febo Garden, nuova sede di un'azienda con sessanta anni di esperienza e di risultati nel settore florovivaistico, ha pensato persino a corsi per impostare un giardino pensile, curare un orto da balcone o apprendere i segreti della coltivazione dei fiori. »Ekk Hotel» apparterrà invece alla catena Ecoworldhotel e sarà unico, non solo per il rispetto dell'ambiente, ma anche per una scelta molto originale e impegnativa: le camere sono ricavate da quelle che prima erano le cisterne di cemento della Cantina Santangelo e ogni stanza sarà frutto del recupero dei luoghi dove, un tempo, nasceva il vino. «Ekk Tipico d'Abruzzo» ospiterà poi il mercato permanente del prodotto tipico che, grazie alla consulenza di Tino Fortunato Di Sipio, farà scoprire al pubblico prodotti dell'eccellenza abruzzese mettendo in rilievo la connessione tra il singolo territorio e la sua produzione. Per meglio orientare l'acquirente, il personale sarà “formato” direttamente anche dai produttori e diventerà un vero e proprio consulente dei prodotti e dei loro abbinamenti. Il ristorante “Cantina Santangelo” ospiterà invece corsi di cucina, serate a tema e veri e propri spettacoli culinari, come le famose “Cene con delitto” e la Panarda.
COLDIRETTI Successo per il Molise ad «Agrosud» Si è chiusa ieri a Napoli la terza edizione di «Agrosud», la mostra delle tecnologie e delle innovazioni applicate al settore agricolo.
La Coldiretti del Molise ha preso parte all'importante kermesse con un grande padiglione della fondazione «Campagna Amica» di Coldiretti, allestito dalle aziende che fanno vendita diretta aderenti alla fondazione.
È stato Indiscusso il successo riscosso dalle imprese presenti che hanno avuto la possibilità di farsi conoscere da una vastissima platea di addetti ai lavori ma anche da semplici visitatori che hanno avuto la possibilità di degustare ed acquistare alcuni fra i più rinomati e pregiati prodotti del Molise. Lo stand è stato visitato anche dai vertici regionali della Coldiretti, a cominciare dal presidente e dal vicepresidente regionale, Amodio De Angelis e Giovanni Monaco, al direttore regionale Angelo Milo. L'auspicio è che in futuro si possano attuare nuove politiche che consentano al delicato settore dell'agricoltura di poter progredire.
Messina - Lotta a vecchie e nuove povertà con un welfare ‘sperimentale’ di Carmelo Lazzaro Danzuso. Garantire azioni dirette a soddisfare necessità reali, con la valorizzazione della singola persona. Presentato nei giorni scorsi nei locali del Comune il progetto Staff famiglia. MESSINA - Presentato nei giorni scorsi il progetto Staff famiglia, promosso dal Consorzio Solco Catania–Rete di Imprese sociali siciliane e finanziato dalla Regione Sicilia, nell´ambito dell’avviso pubblico per la sperimentazione di azioni urgenti di contrasto alle vecchie e nuove povertà.

Il sindaco Giuseppe Buzzanca ha evidenziato il valore dell’iniziativa che va incontro a situazioni di disagio della popolazione e ha anticipato lo studio che l’amministrazione comunale sta portando avanti per una Family card. Assicurata poi l’incentivazione delle procedure di appalto, per il servizio di gestione di tre asili nido comunali; di assistenza e trasporto per i portatori di handicap nelle istituzioni scolastiche; di gestione dei centri di aggregazione giovanile; di Casa Serena; di assistenza domiciliare anziani; di assistenza domiciliare alle famiglie dei portatori di handicap; di trasporto per portatori di handicap ai centri occupazionali-riabilitativi.

L’assessore alle Politiche per la famiglia, Dario Caroniti ha illustrato il progetto che garantirà azioni incentrate su reali necessità, attraverso la valorizzazione della singola persona e del suo complesso sistema di valori. Lo scopo è quello di attuare un programma complesso di interventi sociali, realizzato dalle strutture d’offerta convenzionate della Rete Solco, coordinate da uno staff di esperti, attraverso la costante collaborazione con i Servizi sociali del Comune. L’obiettivo principale è di aiutare la popolazione disagiata, individui o gruppi-famiglia in condizioni di povertà, nell’ottica del superamento della marginalità sociale, della prevenzione e della riduzione del disagio attraverso la promozione di interventi formativi e di accompagnamento al lavoro, di soddisfazione dei bisogni alimentari e socio-sanitari, nonché di sostegno per superare l’emergenza abitativa.

Attraverso l’attuazione di Staff famiglia, la cui fase sperimentale terminerà nel mese di dicembre 2011, il Comune potrà assegnare a famiglie numerose, con oltre sei unità, in difficoltà economica, 369 voucher, da ridistribuire tra quelli alimentari (150), sanitari (136), socio-psico-pedagogici (75), abitativi (2) e formativi (6). Gli utenti potranno chiedere l’assegnazione del voucher specifico, in base alle proprie reali esigenze, presso lo sportello famiglia, attivato dall’assessorato alle Politiche per la famiglia del Comune.

Si vuole insomma realizzare un sistema di welfare sperimentale che, attraverso specifici piani d’intervento, consentirà ad alcune fasce della popolazione di uscire dalla soglia di povertà estrema.
Per migliaia di imprese c’è l’incubo del «caro-gasolio»
La Cia denuncia una situazione allarmante, soprattutto per le serre. Senza le agevolazioni sul carburante si prospetta uno scenario drammatico. Fonte: © CIA.it - Pubblicata il 28/02/2011. ROMA - Per le imprese agricole è sempre più allarme costi. Tra mezzi di produzione (concimi, mangimi, sementi, antiparassitari e specialmente carburante), oneri contributivi e burocratici, siamo in presenza di un peso insostenibile. In soli due mesi (gennaio e febbraio) il «caro-gasolio» (con il petrolio che ormai sfiora i 120 dollari a barile) è costato all’agricoltura, ma soprattutto alle serre, un conto molto salato: oltre 5 milioni di euro. La denuncia viene dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori che rinnova la sua vibrante richiesta affinché vengano prese misure realmente incisive, a cominciare dall’«accisa zero» per il carburante agricolo. Un’agevolazione indispensabile che governo e maggioranza hanno completamente ignorato con il decreto «Milleproroghe».
Ed è proprio la voce «energia» quella che in queste ultime settimane - avverte la Cia - sta incidendo in maniera drammatica sui bilanci delle aziende. Serre in testa. E la situazione rischia di aggravarsi ulteriormente con le prossime operazioni primaverili in campagna, ma soprattutto con l’irrigazione e le grandi raccolte dei prodotti durante le quali aumenta considerevolmente il consumo dei prodotti petroliferi.

Si preannuncia, quindi, uno scenario molto difficile per le imprese agricole che - rileva la Cia - vivono una stagione complessa, caratterizzata da una profonda crisi che ormai si protrae da più di tre anni. E sicuramente il quadro che si sta delineando a livello internazionale, con nuove forti tensioni sui prezzi del petrolio e delle materie prime, alimentate da quanto sta avvenendo nei paesi del Nord Africa, a cominciare dalla Libia, farà sentire ulteriormente effetti nefasti.
Ma il fronte dei costi sta minando da tempo le basi della nostra agricoltura. Basti pensare che in cinque anni, dal 2005 ad oggi, si è assistito a rincari considerevoli. Per alcuni prodotti i prezzi pagati dall’agricoltore sono addirittura triplicati. Tra questi, soprattutto il carburante ha inciso in modo grave sulla gestione aziendale. Una situazione preoccupante che, sommata ai prezzi non remunerativi sui campi, diventa esplosiva e rischia di trascinare nel baratro migliaia di aziende che non riescono più a stare sul mercato.

Nello scorso mese di dicembre -come conferma anche l’Ismea - il fattore costi produttivi ha segnato una nuova crescita: più 4,3 per cento nei confronti dello stesso periodo del 2009. Un aumento -rileva la Cia- sul quale ha influito pesantemente in particolare il rincaro dei prezzi dei prodotti energetici (più 4,6 per cento), dei mangimi (più 14 per cento) e dei concimi (più 4,1 per cento).
Un trend negativo che ha avuto i suoi riflessi sui redditi che nel 2009 sono stati «tagliati» di oltre un quarto e che nello scorso anno hanno registrato un calo vicino al 6 per cento.
Attualmente i costi produttivi -avverte la Cia- incidono nella gestione aziendale agricola, in media, tra il 60 e l’85 per cento per cento. Nel 2009 l’incremento di questi oneri, secondo le ultime stime, è stato del 9 per cento rispetto al 2008; mentre per il 2010 l’incremento dovrebbe oscillare tra il 5 e il 7 per cento.
Non solo. A questi incrementi -rimarca a Cia- si devono aggiungere, nonostante la fiscalizzazione per le zone svantaggiate e di montagna, anche gli oneri previdenziali (in poco meno di due anni sono cresciuti del 26 per cento) e quelli di carattere burocratico. Costi onerosi che frenano drammaticamente le imprese, compromettendone la tenuta sul mercato e con un’incidenza negativa notevole sull’occupazione e la competitività.
Integralisti? Ma se sono più consumisti di noi! di Edoardo Narduzzi. Da quando piazza Tahrir ha mandato in esilio forzato sul Mar Rosso il tiranno Hosni Mubarak, in Occidente ci si interroga sul pericolo islamismo. Sui rischi di una possibile radicalizzazione della situazione nei paesi arabi a vantaggio delle forze politiche meno tollerati e più estreme. L'iranizzazione dell'universo islamico moderato e in qualche modo laico è il peggiore dei fantasmi delle cancellerie. Ma i volti dei giovani, istruiti e tecnologici, che hanno piegato con rapide rivolte regimi pluridecennali, tutto sembrano volere tranne la nascita di nuovi governi repressivi e autoritari. Negli anni 80 furono le televisioni satellitari a minare il consenso sovietico nei paesi del Patto di Varsavia. Tramite le parabole clandestine nelle case degli ungheresi e dei cechi entravano le immagini di vita dell'Occidente. I consumi possibili e la connessa qualità della vita. Lo stesso messaggio che, un ventennio dopo, internet e il web hanno diffuso tra i giovani egiziani. La protesta è stata animata da una voglia di vivere «all'occidentale e come l'Occidente» non certo da un desiderio di rinchiudersi in una dimensione teocratica. La demografia, schiacciata verso i vent'anni di età media della popolazione, ha fatto e fa la differenza. Giovani mediamente istruiti e informati che hanno tanta voglia di iniziare a consumare, di poter decidere e gestire una vita non più caratterizzata da stenti e privazioni. È il desiderio di farsi occidentali la vera molla, quella più significativa e meno contenibile dai regimi, che ha fatto scendere in piazza per tanti giorni centinaia di migliaia di giovani. La voglia, irrefrenabile, di essere parte della partita globale del progresso. Perché possono prenderne parte i giovani brasiliani, quelli indiani o cinesi e noi, gli arabi, no? Perché siamo gli unici esclusi? Fino a quando gli interessi petroliferi, uniti al timore di una effettiva iranizzazione del mondo islamico, hanno tenuto banco, i regimi corrotti a Tunisi o al Cairo hanno retto e sono stati sorretti. Poi, quando anche in Iran la protesta dei giovani ha iniziato a farsi piazza antigovernativa e i primi martiri sono caduti sotto il colpi delle guardie della rivoluzione, allora anche in Egitto i ventenni hanno capito che potevano girare il corso della storia in loro favore. Volevano e vogliono guadagnare e consumare di più. Sanno che più ricchezza può essere prodotta e ridistribuita anche nei paesi arabi e che il loro capitale umano può essere meglio valorizzato. Per questo sono scesi in piazza e hanno fatto saltare i potenti. Per poter consumare di più, non per farsi esplodere con una bomba alla cintola in un supermercato europeo o in un aeroporto nordamericano.
L'UNIONE SARDA.it Martedì 01 marzo 2011 07.25 Cagliari diventerà un porto di partenza per le navi da crociera Costa. Nave da crociera in porto. Dal 4 aprile i croceristi si potranno imbarcare anche da Cagliari, che diventerà “un home-port”. La novità è di un certo peso: il capoluogo diventerà per la prima volta un porto di partenza per le vacanze nel Mediterraneo. LEGGI L'ARTICOLO SU L'UNIONE SARDA
Fadda non si sbilancia, “anche perché gli armatori fanno presto a cambiare destinazioni e programmi degli scali”, ma aggiunge: “È sicuramente un ottimo punto di partenza, soprattutto se riusciremo a inaugurare il terminal del molo Ichnusa in tempi brevi”. Diventare home-port significa, oltre alla possibilità per i cagliaritani di partire in crociera dalla propria città, aumentare le prospettive di turismo e l'indotto creato da turismo via mare: “Lavoreranno di più gli alberghi, i ristoranti e tutte le attività di contorno”.
Amministrative: il 15 maggio al voto quasi 400 mila sardi. Poco meno di 400 mila sardi voteranno il 15 maggio per rinnovare 97 consigli comunali. Con una legge, la Regione accorperà il voto delle amministrative al referendum sull’energia nucleare. LEGGI L'ARTICOLO SU L'UNIONE SARDA

C'è la data - 15 maggio, come previsto - un election day nel quale si voterà anche per il referendum contro le centrali nucleari in Sardegna. I numeri sono importanti: circa 400 mila elettori potranno votare per rinnovare 97 consigli comunali, per una popolazione di oltre 530 mila persone. Un esercito di candidati sfiderà la strisciante indifferenza dei sardi, manifestata da un colossale assenteismo già alle provinciali del 2010.

LE ELEZIONI Quello delle amministrative è stato uno dei passaggi della riunione dei partiti del centrodestra, convocata ieri dal presidente della Regione Ugo Cappellacci. Tutti d'accordo, via libera per votare il 15 maggio, quando i sardi saranno chiamati a esprimersi anche contro il passaggio all'energia nucleare. Si voterà in 97 Comuni, quasi 400 mila elettori avranno diritto a scegliere i loro amministratori locali. Le liste dei candidati dovranno essere presentate dalle 8 alle 20 di di venerdì 15 aprile e dalle 8 alle 12 del giorno dopo, sabato 16. Resta quindi un mese e mezzo di tempo, al centrodestra ma anche all'opposizione, per definire scelte e programmi.
Maroni: 100mila persone in fuga Si tratta su Mineo
Marco Ludovico. ROMA. Strada in salita per il «villaggio della solidarietà», un progetto a Mineo (Catania) del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per accogliere tutti gli immigrati in Italia che hanno presentato domanda di asilo. L'obiettivo è di liberare posti negli altri centri dove gli «asilanti», come sono definiti in gergo, sono ora ospitati. E posti liberi ora ne servono come il pane perché le strutture in tutta Italia sono ormai al limite e si attende da un momento all'altro il grande esodo dalle coste nordafricane.
Nei giorni scorsi Maroni ha portato persino il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a far visita al villaggio. Ma ieri, recatosi in Sicilia, il ministro dell'Interno si è ritrovato quasi una porta chiusa in faccia: con i dubbi, le resistenze e i freni degli enti locali siciliani. Una tattica, forse, ma intanto l'ok per ora non c'è. Non è servito a molto neanche sventolare la minaccia del flusso immane di immigrati. Certo, non sono stati più citati i 300mila migranti – cifra considerata da molti inverosimile – ipotizzati una settimana fa dalla Lega araba, dopo il precipitare della crisi in Libia.
Ma «se è vero, come ha detto l'Unhcr (l'agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati, ndr) che ai confini della Libia con l'Egitto e con la Tunisia ci sono oltre 100mila persona in fuga, tutti noi – ha dichiarato Maroni – capiamo la dimensione enorme e la novità assoluta di questo fenomeno». Siamo, insomma, al braccio di ferro tra istituzioni: se non ci sarà «da parte delle comunità interessate la condivisione di questo progetto, riferirò al presidente del consiglio l'esito di questa consultazione e poi valuteremo le decisioni necessarie». Oggi, intanto al Viminale sono convocati tutti i prefetti impegnati sul fronte immigrazione. L'Interno sta facendo una ricognizione quotidiana, in Sicilia soprattutto, di posti per ospitare i profughi: in alberghi, ostelli e ogni altra struttura possibile di accoglienza. In caso di emergenza improvvisa, straordinaria e di grandi dimensioni, qualcuno parla anche di «requisire» gli immobili necessari: misura estrema, ultimo mezzo a cui ricorrere, ma a disposizione, comunque, dei prefetti. La tensione è alta perché, al di là delle resistenze di comuni e regione Sicilia – all'incontro c'era anche il presidente, Raffaele Lombardo – il timore del Viminale è che la situazione da un momento all'altro precipiti. A farsi portavoce delle perplessità dei primi cittadini della zona è stato il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania: «Riteniamo che il nostro territorio non possa dare i riscontri che questo progetto richiede». A Castania ha fatto eco il sindaco di Caltagirone, Francesco Pignataro, secondo il quale «la migliore soluzione è ospitare 300-400 immigrati all'interno delle comunità. Diciamo no, invece, all'idea di portarne 2mila, forse più, perché ciò creerebbe una riserva indiana con seri problemi di ordine pubblico all'interno e nel territorio circostante, compresi i centri vicini». Di avviso diverso il presidente della provincia, Giuseppe Castiglione. «Questo patto integrativo per la sicurezza – ha detto – risponde alle tante preoccupazioni dei sindaci circa i reati che si possono perpetrare. La preoccupazione non esiste perché sarà garantita la massima sicurezza». E si aspettano anche le risposte da Bruxelles e l'impegno di Frontex, l'agenzia europea per le frontiere, di cui però – a parte qualche uscita mediatica – si è visto ancora ben poco. Intanto, con il lavoro al Viminale della direzione centrale della polizia delle frontiere, si abbattono i numeri degli immigrati presenti a Lampedusa: sono ormai poco più di 400 circa, erano arrivati oltre 2mila disperati.
I NUMERI
50mila
Possibili arrivi a breve
Il Viminale, secondo stime apparse negli ultimi giorni, punterebbe a individuare strutture in tutta Italia per ospitare fino a 50mila migranti che potrebbero sbarcare nel giro di un mese. Si tratta di uno scenario estremo, che ha indotto però a monitorare con attenzione la disponibilità provincia per provincia (edifici pubblici, ex caserme, ecc.). Secondo l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, finora sono state in tutto «quasi 100mila» le persone fuggite dalla Libia nei paesi vicini nell'ultima settimana
6.300
Migranti sbarcati
Le strutture del Viminale (centri di accoglienza, centri per richiedenti asilo, centri di identificazione ed espulsione), che hanno una capienza complessiva di circa 8mila posti, risulterebbero ormai esaurite, dopo i circa 6.300 migranti (6.200 tunisini) arrivati in questo inizio d'anno. Ieri, nel corso del vertice alla prefettura di Catania, si è discusso della riconversione del Residence degli Aranci di Mineo in Villaggio della solidarietà per i richiedenti asilo
La frontiera italiana. In poche settimane l'Italia ha cambiato la sua collocazione geopolitica, ma non sembra ancora rendersene conto. Le rivoluzioni in corso nel Maghreb hanno rimesso il Mediterraneo al centro della storia del mondo e l'Italia, che lo voglia o no, è al centro del Mediterraneo. La posizione geografica in politica conta. Non a caso uno dei periodi di maggior stabilità e prosperità della nostra storia è coinciso con il lungo dopoguerra, quando il ruolo di confine orientale dell'Occidente ha reso l'Italia un Paese importante sullo scacchiere internazionale: l'avamposto della Nato a Est.

La caduta del Muro di Berlino ci ha dissolto come frontiera orientale della democrazia e della libertà, ma ora la Storia torna a battere alle nostre porte. Lampedusa non è soltanto la disgraziata isola dove si illuminano ogni sera i nostri incubi di invasioni barbariche. È anche il luogo simbolo della nuova frontiera dell'Occidente che siamo chiamati a rappresentare: la frontiera meridionale. Siamo l'unica media potenza europea letteralmente a un tiro di schioppo dall'Algeria, dalla Tunisia, dalla Libia (non a caso Italo Balbo la chiamava la «quarta sponda») e anche dall'Egitto. Ciò che faremo, ciò che diremo sarà rilevante per gli sviluppi futuri di queste rivoluzioni, delle quali niente del poco che sappiamo è in grado di dirci oggi che piega prenderanno.

Il rivolgimento in corso è così straordinario che perfino la questione palestinese sembra marginalizzata e comunque è stata clamorosamente assente in questa originalissima arab street che ha fatto fuori i tiranni. Siamo diventati così importanti che Obama ha perfino sentito il bisogno di telefonare a Berlusconi.

Non sembra che il nostro dibattito pubblico sia però consapevole di questa nuova grande occasione. Sul piano politico, il governo è tutto preso a far dimenticare il più presto possibile l'eccesso di baciamaneria al dittatore libico e l'opposizione è tutta presa a non farlo dimenticare mai. Entrambi combattono una battaglia di retroguardia, regolano conti del passato.

Ci sarebbe invece da prendere alcune decisioni. Intanto come apparire amici di chi farà fuori Gheddafi, dopo essere stati così tanto amici di Gheddafi. Qualche ostilità dobbiamo metterla infatti in conto, ma non è affatto impossibile - come ha scritto Angelo Panebianco su questo giornale il 27 febbraio - far coincidere finalmente il giusto e l'utile. Ma una politica che persegua l'interesse nazionale richiede un respiro anche più vasto. Per esempio uno sguardo alla Tunisia, dove l'influenza francese esce notevolmente acciaccata dalla caduta di Ben Ali. Per esempio una riconsiderazione della nostra rete diplomatica, non particolarmente acuta nell'avvertire il rombo dello tsunami in arrivo, e della nostra rete consolare, strangolata dalle ristrettezze di bilancio. Per esempio il lancio di un canale tv in lingua italiana dedicato a questi Paesi, che forse conta più di dieci anni di politica estera per conquistare i cuori e le menti di un popolo vicino.

Ma ancor di più si tratta di rispondere alla domanda chiave che questo rivolgimento storico ci pone: sarà un bene, o è solo l'ennesimo mostro uscito dal videogame della globalizzazione? E, soprattutto, come indirizzarlo verso la democrazia? Conviene che l'Europa l'abbracci, come propone chi già vede il Maghreb nell'Unione Europea, o conviene metterlo prima alla prova? Va aiutato con soldi, armi e tecnologia, come abbiamo fatto con le dittature precedenti, o va legato con immigrazione, commerci e cultura?

L'Italia ha la possibilità di guidare questo dibattito in Europa. Se però è in grado di farlo prima di tutto a casa sua. Queste settimane sono state sconfortanti: un balbettio imbarazzato del governo, analisi abborracciate e sostanzialmente al buio, scarse informazioni: ci sono volute un paio di uscite del capo dello Stato per dare all'Europa l'idea che eravamo anche noi della partita. L'unica cosa che sembra interessarci della caduta del Muro del Maghreb è il numero esatto di immigrati che arriveranno sulle nostre coste, e si sente in giro un insopportabile tanfo di nostalgia per i vecchi regimi, brutti sì, ma così utili a evitarci rogne.

Sarebbe invece il caso, una volta tanto, di resuscitare il Parlamento per la funzione cui è destinato: una sessione straordinaria, con relazione del governo, per discutere che fare dell'Italia in questo nuovo scenario internazionale e per costruire uno straccio di politica estera comune sulla sponda sud del Mediterraneo. Non ci sarebbe modo migliore che parlare del nostro futuro anche per ricordare degnamente il nostro passato: il 150° dell'Unità d'Italia, ma anche il centenario dell'invasione coloniale di Tripolitania e Cirenaica.
Antonio Polito
Richiesta di chiarimenti della UE. «Quote latte, allineare l’Italia alle normative comunitarie»
Fedagri: «Dopo l’ultima proroga al versamento delle multe, l’Italia rischia una procedura d’infrazione la cui sanzione sarà pagata ancora una volta dai cittadini»
Fonte: © CONFCOOPERATIVE.it - Pubblicata il 28/02/2011
ROMA – «I chiarimenti relativi alle multe sulle quote latte avanzati dalla Ue rischiano di essere il primo passo di una procedura di infrazione in capo al nostro Paese. È quanto sostiene Fedagri - Confcooperative a commento della notizia sulla imminente richiesta di chiarimenti all’Italia sulle quote latte, anticipata dal portavoce del Commissario agricolo Dacian Ciolos.
«La presa di posizione dell’UE - aggiunge Fedagri - potrebbe contribuire ad allineare finalmente l’Italia alle normative europee, finora baipassate con le continue decisioni favorevoli ai pochi irriducibili produttori inadempienti. Ultima è la proroga del versamento delle multe al 30 giugno, appena approvata con il decreto milleproroghe, che sottrae i 5 milioni di euro previsti a copertura della misura, alle spese destinate allo sviluppo dei territori, alla ricerca e alla sanità».

Fedagri confida infine che l’iter avviato in questi giorni da AGEA per l’ingiunzione ai produttori interessati dal pagamento delle multe segua il suo corso, senza ostacoli o nuovi intoppi, considerata l’urgenza di recuperare non solo gli importi da tempo anticipati dallo Stato, ma anche per riacquistare una credibilità del nostro Paese nell’ambito della riforma della PAC, dal cui esito dipenderà il destino non di una sparuta minoranza di allevatori ma della nostra intera agricoltura.
Vibo Valentia. L’assessore Mancini presenta i progetti integrati di sviluppo
Martedì 01 Marzo 2011 07:42 Redazione desk- VIBO VALENTIA - Proseguono gli incontri dell’assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini per presentare i Progetti integrati di sviluppo locale (Pisl) ai sindaci e agli amministratori locali. Dopo gli appuntamenti di giovedì scorso a Cosenza e di venerdì a Catanzaro nella mattinata e a Crotone nel pomeriggio, ieri è stata la volta di Vibo Valentia presso il complesso "Valentianum". I Pisl (Progetti integrati di sviluppo locale) - informa una nota dell’Ufficio Stampa della Giunta - sono strumenti finanziari del Por Fesr 2007-2013 per lo sviluppo dei territori, intesi non come singoli comuni ma come specifici ambiti territoriali. Si tratta di insiemi di progetti reciprocamente interdipendenti, che hanno un obiettivo comune di sviluppo di un territorio. Sono disponibili circa 400 milioni di euro per sostenere il sistema economico, ripartiti per provincia e per tipologia di Pisl: mobilità intercomunale, miglioramento della qualità della vita, valorizzazione dei borghi, sviluppo del sistema turistico, supporto ai sistemi produttivi, contrasto allo spopolamento e tutela delle minoranze linguistiche.La ripartizione finanziaria è stata effettuata attribuendo una quota fissa di 17.341 milioni euro per ciascuna provincia e ripartendo la parte restante, quasi 347 milioni di euro pari all’80%, in base alla popolazione residente, al netto di quella residente nelle aree urbane. In base a tali criteri, alla provincia di Vibo Valentia sono stati assegnati più di 52 milioni di euro. Presenti, tra gli altri, il senatore Franco Bevilacqua, il presidente della Commissione regionale Sanità Nazzareno Salerno, il sindaco del Comune di Vibo Valentia Nicola D’Agostino, l’assessore comunale Pasquale La Gamba, l’assessore provinciale Paolo Barbieri e numerosi amministratori locali dei comuni del vibonese. «Siamo orgogliosi di passare finalmente dalle parole del passato i fatti. La nostra ambizione non è quella di presentare ai calabresi tante chiacchiere, ma zero opere. In questo si sono già distinti coloro che ci hanno preceduto. Al contrario vogliamo realizzare opere e offrire servizi ai nostri concittadini. La nostra bussola - ha proseguito Mancini - è quella di lavorare attraverso una concertazione tra la Regione e gli amministratori locali, secondo la filosofia del Presidente Scopelliti che punta sempre sulle scelte condivise. Per questo sorridiamo quando ci piovono critiche e scetticismi da parte di chi è stato sonoramente bocciato dagli elettori e, oggi, si preoccupa che venga realizzato ciò che non è stato in grado di fare quando governava la regione. In tal senso possiamo tranquillizzare i cittadini in quanto, allo stato attuale - ha continuato Mancini - la Regione ha snellito i processi».
Cosenza. Bilancio comunale 2011, primo confronto con tutti i sindacati Martedì 01 Marzo 2011 07:37 Redazione desk . COSENZA - Ieri mattina, a Palazzo dei Bruzi, il Sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini, insieme all’Assessore alle Politiche Economiche, Maria Lucente, ha incontrato le Ooss per un primo confronto sul bilancio di previsione 2011 che l’Amministrazione Comunale sta predisponendo. Per la Cgil erano presenti il Segretario generale Giovanni Donato con i componenti della Segreteria provinciale Franco Bozzo e Brunella Solbaro, per la Cisl il Segretario generale Antonio Russo, per l’Uil il Segretario regionale Bonaventura Ferri, per l’Ugl il Segretario provinciale della Federazione Autonomie Santino Acri. Alla riunione hanno partecipato anche il Dirigente comunale del Settore Economia - Programmazione e Risorse Finanziarie - Bilancio, Ugo Dattis, e il Dirigente dello Staff Tributi, Franco Arnone. Aprendo la discussione, il Sindaco Perugini ha ringraziato i sindacalisti per la disponibilità al dialogo su un aspetto fondamentale della vita amministrativa come quello del bilancio, che sta alla base di ogni attività del Comune. Il Primo cittadino ha evidenziato come la situazione non offra margini di manovra. Per il 2011 la manovra finanziaria del Governo prevede, infatti, minori trasferimenti per circa quattro milioni e mezzo di euro che si aggiungono ai cinque milioni già tagliati negli ultimi tre anni. «Si opera - ha spiegato Perugini - in una condizione di grande difficoltà, poiché il bilancio è sostanzialmente cristallizzato a causa delle somme impegnate per fare fronte alle spese derivanti da obblighi contrattuali (personale, utenze e così via). Bisogna considerare, inoltre, che i Comuni subiranno i tagli doppiamente, perché a quelli previsti per le loro casse se ne aggiungeranno altri determinati dai minori trasferimenti provenienti dalle Regioni, anch’esse colpite dalla manovra finanziaria. Dunque, i bisogni crescono a causa della crisi economica che si avverte in tutto il Paese e le risorse diminuiscono, senza che si riesca realmente ad attenuare gli effetti negativi dei tagli. Ciò nella prospettiva di un federalismo fiscale in relazione al quale non si comprende ancora come funzioneranno i meccanismi perequativi tra i diversi territori del Paese.Tra l’altro il Comune attende dal Governo il saldo del rimborso del mancato gettito Ici relativo al 2008, l’ultima tranche dei trasferimenti dovuti per il 2010 e la prima tranche di quelli del 2011 (in passato il primo versamento avveniva già a febbraio). Si sta lavorando, quindi, sia per far fronte alle priorità, sia per varare il bilancio entro marzo, anche se proprio a causa delle difficoltà che toccano tutti i Comuni la scadenza per l’approvazione sarà molto probabilmente prorogata a giugno: l’Amministrazione, infatti, vuole evitare che si continui ad operare solo sulla base dei dodicesimi della spesa relativa al 2010. Per quanto riguarda le entrate - ha proseguito il Sindaco Perugini - si sta attuando una serrata politica di lotta all’evasione. Tra l’altro, non si può ignorare che le difficoltà economiche delle famiglie provocano spesso un rinvio nel pagamento dei tributi e ciò è causa di minori entrate che saranno recuperate successivamente. Obiettivo dell’Amministrazione - ha spiegato il Sindaco - è in ogni caso confermare i servizi attualmente erogati, gli interventi per l’emergenza abitativa e per le famiglie in difficoltà. Si continuerà ad operare in modo da non perdere neanche un posto di lavoro dell’indotto comunale e, riguardo all’occupazione, bisogna anche considerare i circa settanta milioni di euro di lavori per opere pubbliche che, nonostante le difficoltà, l’Amministrazione ha appaltato, con una positiva ricaduta sul territorio». Su questo e su molto altro il Sindaco si è soffermato colloquiando con i sindacalisti, i quali hanno pienamente concordato sia sull’analisi della situazione dei Comuni e delle prospettive del federalismo. Punto d’arrivo è stato il reciproco impegno a rivedersi a breve per sottoscrivere un protocollo d’intesa in cui siano evidenziati, in relazione a punti definiti, gli impegni che l’Amministrazione assume in accordo con le Ooss.
Reggio Calabria. Nuova occupazione e imprese avviato un dialogo costruttivo Lunedì 28 Febbraio 2011 07:40 Redazione desk REGGIO CALABRIA - Il sindaco Giuseppe Raffa nei giorni scorsi ha ricevuto a Palazzo San Giorgio Silvano Moffa, deputato del gruppo parlamentare di "Iniziativa Responsabile" e presidente della Commissione Lavoro e Privato della Camera e Nino Foti, capogruppo Pdl nel medesimo organismo parlamentare. I deputati, in riva allo Stretto per relazionare all’incontro "Nuova occupazione, interventi a sostegno dell’imprenditoria e dell’occupazione giovanile e femminile", si sono confrontati con il Primo Cittadino proprio sulla tematica inerente il convegno. «C’è un proposta di legge - ha spiegato Moffa - sostenuta da 152 deputati che al momento è in esame alla Commissione Lavoro della Camera e che prevede la possibilità di creare nuova imprenditoria giovanile. C’è l’intento di dare una prima risposta organica al tema della disoccupazione che in Italia si attesta intorno all’8,7% e che colpisce in particolare i giovani, fascia percentualmente più esposta al fenomeno. Proprio partendo da queste considerazioni si è cercato di individuare quali condizioni creare per promuovere l’imprenditoria giovanile e femminile: una serie di agevolazioni capaci di incrementare la microimpresa a favore del tessuto produttivo». «Il tema della nuova occupazione - ha poi dichiarato Nino Foti - è un argomento particolarmente importante, soprattutto se affrontato a Reggio Calabria. Discuterne significa dare ai giovani diverse prospettive d’inserimento nel mondo del lavoro, e ci consente, nel contempo, di rivolgerci anche a coloro che hanno perso la propria occupazione, affinché, a fronte di iniziative mirate, possano incanalare le loro professionalità in attività che questo sistema legislativo consente di attivare utilizzando minime risorse». «L’attenzione alle tematiche lavorative - ha dunque aggiunto il Sindaco - deve essere costante alla luce delle necessità del nostro territorio la cui crescita e sviluppo sono strettamente connesse ad un incremento delle aziende e all’innalzamento degli standard lavorativi, perciò ben vengano determinate proposte indirizzate proprio a garantire un input significativo al settore imprenditoriale». Un incontro proficuo, dunque, e orientato a discutere problematiche molto cocrete.
Banche, “Corsera”: “tassa” fino a 3 euro per prelevare i contanti
Roma, 1 mar (Il Velino) - Prelevare denaro allo sportello anziché al Bancomat può essere un “salasso”. Secondo il “Corriere della Sera” “sta dilagando la ‘tassa sul contante’. Per ritirare i propri soldi dal conto, molto spesso, ora si paga. Ai correntisti della Bnl le lettere sono appena arrivate (…). Il caso è l’ultimo in ordine di tempo e non è isolato. Ciò che fino a ieri era un’eccezione, sta diventando la regola”. Un balzello, per via Solferino, che “colpisce particolarmente gli anziani, non avvezzi all’uso del Bancomat. Ma rischia di allontanare anche gli altri clienti, poco disposti a pagare per disporre di ciò che è loro”. “Il Corriere” cita anche l’esempio del Monte dei Paschi che “chiede 3 euro per ogni prelievo in filiale con il suo ultimo Conto Zip, lanciato in ottobre”. Così per Ubi che “fino a gennaio non applicava alcuna commissione ai clienti che volessero ritirare i propri denari in agenzia e ora incassa un euro per tutti i prelievi fino a 500 euro” e per Unicredit che “prevede da tempo 3 euro per i prelievi allo sportello fino a 1.500 euro”. Quanto alla Bpm di Massimo Ponzellini, “ha esteso la commissione di 1,5 euro anche ai nuovi correntisti del conto Un-Due-Tre, lanciato in gennaio”. In controtendenza invece Intesa Sanpaolo che “ha appena abolito questa spesa con il nuovo conto modulare Facile, distribuito dal 21 febbraio”.
(red/mpi) 1 mar 2011 09:44
Estesi al finanziamento agevolato aiuti MiSE a RS&I
Con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico è stato modificato il regolamento del D.M. 28.3.2008 n. 87 (ai sensi della legge finanziaria 2007 – L. 296/2006- c. 845), che istituiva Un regime di aiuti a favore di RS&I, per poter contemplare anche la forma del finanziamento agevolai.
(D. MiSE n. 234 del 11.11.2010 su G.U. n. 4 del 7.1.2011)
Semplificati strumenti attuazione investimenti e sviluppo imprese
In attuazione del D.L. 25.6.2008 n. 111 convertito in L. 6.8.2008 n. 133 il Ministro dello Sviluppo Economico, in concerto con i Ministri Economia e Finanze, Politiche Agricole Alimentari e Forestali, della Semplificazione normativa e del Turismo, ha emanato il D. del 24.9.2010 (su supplemento n. 285 alla G.U. n. 300 del 24.12.2010), che, tra l’altro, nell’ambito di grandi contratti di sviluppo (non inferiori a 30-12 Meuro a seconda delle tipologie), dei regolamenti dell’UE e su istruttoria tecnica dell’Agenzia nazionale per l’attuazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, prevede (Titolo IV) anche agevolazioni e progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale proposti da imprese (salvo quelle indicate dall’art. 4, comma 4) e organismi di ricerca.
Vendola: «Emiliano sostenne Tedesco. Fitto? È diventato ministro da indagato» L'attacco del governatore dopo la bufera sulla sanità «Il sindaco di Bari? Disse: è crisi se tocchi l'assessore» BARI - Fendenti a destra e a manca. Contro il ministro Raffaele Fitto e contro il presidente del Pd Michele Emiliano. Il governatore Nichi Vendola torna a parlare delle inchieste relative alla sanità e della questione morale: replica a muso duro al ministro che nei giorni scorsi aveva lamentato il «doppiopesismo» degli uffici giudiziari baresi (inflessibili con Fitto e teneri con Vendola); e poi respinge il fuoco amico del sindaco di Bari sulla ricostruzione degli anni in cui il senatore Alberto Tedesco (raggiunto da una richiesta di arresto) ha retto l’assessorato alla sanità. Michele Emiliano Al sindaco risponde in maniera articolata. «È vero - dice il governatore - che nel 2005 sono stato io a nominare tutti gli assessori, compreso Tedesco». Che era segretario dei Socialisti autonomisti e dunque ancora estraneo alle componenti che poi avrebbero dato vita al Pd (come proclama Emiliano).

«Tuttavia - continua il presidente della giunta - Tedesco era considerato allora un cavallo di razza della politica pugliese, un socialista uscito indenne da Tangentopoli. L’ho nominato e non scarico su nessuno le scelte, sono in grado di assumere le mie responsabilità». Detto ciò, è diversa la ricostruzione degli anni successivi. Soprattutto del 2008, quando si interrompe il rapporto di fiducia tra il governatore e l’ex assessore. «Finora - dice Vendola - ho consentito che Emiliano ricostruisse a modo proprio la vicenda, senza che io replicassi. Ebbene, non è vero che egli, da segretario del Pd, mi abbia chiesto di sostituire Tedesco ed io mi sia rifiutato. Le intercettazioni apparse in questi giorni sui giornali dicono cose diverse. E cioè che Emiliano minacciava la crisi di governo nel caso avessi toccato Tedesco». L’intercettazione «Io a questo punto - dice nelle intercettazioni il sindaco rivolgendosi al senatore sotto accusa - gli ho detto (a Vendola, ndr) scusa ma tu pazzo sei. Cioè tu vuoi sottrarre un assessorato chiave alla scheda di influenza di D’Alema».

«Non mi piace lo scaricabarile - chiosa Vendola - ma tutti devono assumere le proprie responsabilità». Invece, quello che si vede è proprio il tentativo reciproco, tra il Pd e il governatore, di lasciare ciascuno la patata bollente nelle mani dell’altro. Il senatore Tedesco guarda spaesato e commenta: «Devo dire che provo grande delusione nei confronti di entrambi, di Emiliano e di Vendola: per le cose che dicono e per i comportamenti che assumono. E ciò indipendentemente dalla vicenda giudiziaria, che mi devo gestire da solo, e per la quale non ho bisogno di aiuto». Raffaele Fitto Vendola, intanto, un giudizio sull’inchiesta l’ha già formulato e ieri l’ha ribadito: «Doveva essere un’indagine per mafia, invece è caduta anche la contestazione di associazione a delinquere. Non voglio minimizzare, ma non è infondato dire che l’inchiesta si sia sgonfiata». Ad ogni modo, le reazioni della politica alle indagini della magistratura sono diverse. «Al primo avviso di garanzia - dice Vendola - ho sostituito l’assessore alla Salute. C’è invece chi dopo una richiesta di arresto è diventato ministro, altro che doppiopesismo».

La battuta polemica è indirizzata a Fitto, per le allusioni che il ministro aveva fatto nei giorni scorsi alla presunta disparità di trattamento tra lui e Vendola ad opera della Procura. Ma Vendola allarga anche lo sguardo. «Io ho azzerato la giunta - dice - mentre il mio collega Roberto Formigoni ha accompagnato in cella il suo assessore arrestato». Il consiglio regionale Intanto, oggi si riunisce il Consiglio regionale. Il governatore sarà accolto dalla richiesta del Pdl di relazionare in Aula sulle ultime vicende giudiziarie. Il presidente dell’assemblea Onofrio Introna è certo che Vendola parlerà. Il governatore è attendista: «Sempre pronto ad informare il Consiglio, ma vorrei capire su che cosa». Si vedrà. Intanto il Pd, nei giorni scorsi, ha avanzato la proposta di azzerare i vertici di tutte le Asl. Il governatore appare scettico. «La politica - sottolinea - non può emettere un giudizio sommario, peraltro su direttori che stanno svolgendo un buon lavoro. Quando è emersa una relazione inappropriata, come nel caso di Lecce, allora sono intervenuto. Si sta per concludere il percorso per la nomina dei nuovi manager: aspettiamo quel passaggio e poi decidiamo». Qualche settimana ancora e poi si andrà al rinnovo. Ma inutile aspettarsi un repulisti. Alberto Tedesco Oggi, intanto, la richiesta di arresto per Tedesco arriva nell’apposita giunta senatoriale. Occorreranno diversi giorni prima che l’organismo si pronunci. Il senatore democratico, nel frattempo, chiederà al Gip di essere ascoltato. E subito dopo si rivolgerà al Tribunale del riesame per la revoca del provvedimento.
Francesco Strippoli
Lavoro, Istat: Italia ancora ferma ma la disoccupazione non aumenta. Cresce la disoccupazione giovanile a quota 29,4%. Roma, 1 mar (Il Velino) - Il 2011 inizia con un calo dell’occupazione. A gennaio, segnala l’Istat, gli occupati sono arrivati a quota 22.831mila unità, -0,4 per cento (-83mila unità) rispetto a dicembre scorso. A livello tendenziale la diminuzione è invece dello 0,5 per cento (-110 mila unità). La diminuzione registrata nel mese è dovuta sia alla componente maschile sia a quella femminile. Il tasso di occupazione è dunque al 56,7 per cento, -0,2 per cento rispetto a dicembre e -0,4 per cento rispetto a gennaio 2010. A livello congiunturale cresce dello 0,1 per cento il numero dei disoccupati, pari a 2.145 mila, e addirittura del 2,8 per cento a livello tendenziale. Per il terzo mese consecutivo, rileva ancora l’istituto di statistica, il tasso di disoccupazione si attesta all’8,6 per cento (+0,2 punti per cento su base annua) e prosegue la crescita del tasso di disoccupazione giovanile, a quota 29,4 per cento. In aumento pure gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, +0,5 per cento su mese, con un tasso pari al 37,8 per cento dopo tre mesi in cui risultava stabile al 37,6 per cento.
(red/mpi) 1 mar 2011 10:2
Mafia: Armao, si acceleri trasferimento a Regione dei beni confiscati
“Definire, entro brevissimo termine, il trasferimento alla Regione e agli enti locali dei beni confiscati alla mafia. In Sicilia, infatti, e’ allocato il 45 per cento circa dei beni immobili confiscati alla mafia e analoga proporzione riguarda i beni in denaro e titoli provenienti dall’Isola. Non possiamo continuare a pagare quasi quattro milioni di affitti per immobili che ospitano assessorati e uffici a societa’ ormai di proprieta’ dello Stato”.
Lo ha affermato l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao, intervenendo al convegno ‘Colletti bianchi, zona grigia e mafie’, svoltosi a Palermo, nella sala Gialla di palazzo dei Normanni.
“Ho proposto alla Commissione europea, in sede di rimodulazione dei fondi comunitari – ha continuato Armao – di utilizzare risorse per la loro rifunzionalizzazione in favore di enti locali e associazioni di volontariato. Con il prefetto Morcone, nei prossimi giorni, definiremo tempi e modi per il trasferimento di questi e altri beni alla Regione e agli enti locali”.
L’assessore si e’ anche soffermato sul denaro confiscato ai mafiosi – in gran parte proviene dal pizzo pagato dai cittadini siciliani – chiedendo che venga destinato dal Fondo unico per la Giustizia, nel quale confluisce, ai tribunali siciliani e all’azione di repressione delle forze dell’ordine impegnate sul territorio isolano.
“Nella prevenzione del crimine – ha aggiunto Armao – la Regione ha cominciato a fare la sua parte. Ricordo in particolare l’adozione del Codice Vigna su antimafia e anticorruzione per l’amministrazione, esteso adesso anche agli amministratori delle societa’ partecipate e l’introduzione di concrete misure antiracket nelle procedure per la concessione del credito d’imposta. Ma occorre rafforzare, come precisato questa mattina dal presidente della Corte dei conti, i meccanismi di controllo interno sull’attivita’ amministrativa”.
“L’amministrazione in Sicilia e’ troppo vischiosa – ha continuato l’assessore Armao – ci sono molti funzionari corretti, ma anche molti corrotti, che utilizzano le inerzie burocratiche, di cui si lamentano giustamente gli imprenditori che vogliono investire nell’Isola, per ottenere benefici e profitti illeciti. Il rimedio e’ la semplificazione della pubblica amministrazione, l’informatizzazione e la digitalizzazione dei procedimenti. Nelle procedure informatizzate, infatti, non c’e’ bisogno di incontrare i funzionari o di conoscerli, di ottenere autorizzazioni, visti o firme da sollecitare”.
“All’Assemblea regionale siciliana, nei prossimi giorni – ha concluso l’assessore – c’e’ un appuntamento fondamentale: l’esame della legge sulla semplificazione amministrativa. Per combattere mafia e corruzione in Sicilia questa riforma e’ uno strumento indispensabile e non piu’ differibile, e i parlamentari di tutte le forze politiche possono dare, responsabilmente, una risposta tempestiva alle attese di cittadini e imprese”.
Aiazzone, un fantasma a Melilli. di Giuseppe Basile 1 marzo 2011 -
Il personale del mobilificio Aiazzone, di contrada Spalla a Melilli, è completamente lasciato allo sbando. Nessuno ha dato loro informazioni, non percepiscono stipendi dal mese di novembre ed anche il collegamento con la proprietà aziendale è pressoché impossibile.
Tutto ciò mentre il contratto di assunzione è ancora in vigore. Risale a un paio di settimane fa, la lettera dei 26 lavoratori che chiedevano un intervento delle autorità perché l’ennesimo “attentato” non passasse inosservato; ma anche l’interessamento dell’assessore provinciale, Nicky Paci, che ha tentato di mettersi in contatto con la società Panmedia che gestisce il punto vendita, si è rivelato un flop.
“Questa situazione – ha detto l’assessore Paci – ha dell’incredibile. Ci troviamo di fronte ad una società che di fatto è sparita, abbandonando a loro stessi i lavoratori, scaricandosi di ogni responsabilità. Da notizie avute in ambienti sindacali, so che la vertenza si è spostata al Ministero del Lavoro; è chiaro che l’interesse primario delle istituzioni deve essere quello di tutelare i lavoratori. Non sappiamo quale esito avrà la vertenza romana – continua l’esponente della giunta provinciale – è auspicabile che altri gruppi possano rilevare la struttura di Melilli con alla base la certezza assoluta che questi lavoratori debbano tornare alla loro attività. In ogni caso per tamponare la situazione di disagio legata al mancato emolumento degli stipendi chiederò a nome della Provincia Regionale di Siracusa che il ministro si faccia carico di garantire gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge. Sulla necessità di una normativa sul commercio che tuteli gli equilibri economici del territorio, ho già scritto – afferma Paci – all’assessore regionale all’industria Marco Venturi, il quale in pieno stile “lombardiano” non ha ritenuto opportuno rispondere.
Questa vicenda – ha concluso – non fa che avvalorare la nostra posizione sulla pericolosità che la concentrazione di grandi strutture di vendita in un piccolo territorio rappresenta per l’economia della nostra provincia. Ancora una volta abbiamo la prova che questi grandi gruppi commerciali aprono e chiudono con grande facilità scaricando le conseguenze di questi investimenti sbagliati sulle spalle dei cittadini che spesso si trovano di fronte a vere e proprie truffe e dei lavoratori che finiscono in mezzo ad una strada senza preavviso e senza alternativa”.

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