mercoledì 23 marzo 2011

Mezzogiorno-Mattino. 23 marzo 2011.

Campania. La «maledizione» di Casal di Principe: niente assicurazioni, curriculum cestinati

Molise. Fanelli: "io di destra? Falso, ho sconfitto lista pdl"

Basilicata. Basentana  demolito il pilone ferito

Sicilia. Lombardo: "Non mi ricandido"

Potenza. Bucaletto, 100 case in arrivo (ma servono due anni)

Lampedusa, assaltato camion con cibo e ferito un volontario

Roma. I profughi libici saranno “distribuiti”

Sicilia. Vicenda Pasquasia, Caputo: “Grave irresponsabilità politica”

Puglia. Latiano, salva storica fontana: la Regione boccia progetto Comune.

Basilicata. Latronico. Dal 1716 il miracolo della manna di Sant’Egidio

Turismo, Brambilla: A Lampedusa stagione non compromessa

Il formaggio ‘ragusano’ diventa un francobollo

Lampedusa, Unhcr: “Necessario decongestionare l’Isola”

La Sardegna tende la mano ai profughi

Il prezzo delle materie prime frena l'alimentare

Sgarbi vs Saviano: «Dice cose banali, non lo voglio nel mio programma»

"Lampedusa a rischio guerra civile"

Libia, Lombardo “Possiamo accogliere 5 mila profughi”

Basilicata. Ventidue treni sostituiti da autobus e due cancellati

Palermo. Miracolo all’Ars: ricominciano a lavorare


Campania. La «maledizione» di Casal di Principe: niente assicurazioni, curriculum cestinati
Nasce un Comitato dei cittadini casalesi. Un poliziotto:
«Ho messo la residenza qui e mi hanno tolto la polizza»
CASERTA - Le gocce che hanno fatto scattare la protesta sono state l’aumento della Rca, le disdette delle compagnie assicurative e le discriminazioni nelle assunzioni per i giovani (anche se in possesso di curriculum e titoli di studio al di sopra della media) nati a Casapesenna, San Cipriano e Casal di Principe. Domenica i componenti del Comitato cittadino si sono ritrovato in piazza a Casapesenna davanti a una folla notevole per ribadire a tutti la richiesta di legalità nella zona, ma anche di un maggior intervento da parte dello Stato che non può presentarsi solo con la faccia della repressione. Poliziotto, con dieci anni di servizio, nella squadra volanti di Napoli, e poi 25 anni di servizio in varie città del nord d’Italia, tornato a casa a Casal di Principe dopo essere andato in pensione, s’è visto arrivare la disdetta della sua assicurazione. «Non capisco, non ho fatto mai un incidente, sono stato in polizia 35 anni, e mi disdettano solo perché ho cambiato residenza e sono tornato ad abitare nel mio paese natale?».

È il leit motiv della protesta: premi altissimi quando ti assicurano e disdette senza alcuna ragione, un fenomeno generalizzato che fa indispettire gli abitanti per bene di questi centri che vivono la situazione come una «maledizione». La rabbia aumenta quando poi sono i giovani ad essere colpiti da questa discriminazione, master, lauree, conoscenza delle lingue e il massimo dei voti non garantiscono l’assunzione anche se sono stati fatti i corsi universitari giusti, anche se si è migliori di quelli che poi vengono assunti, magari perché sono nati lontano dal triangolo costituito da questi centri. Se prima i casi erano sporadici, ora stanno diventando una moltitudine e anche chi era emigrato ed aveva trovato lavoro al Nord. Cristiano, operaio specializzato, è stato il primo a essere messo alla porta dalla sua azienda, assieme a due extracomunitari. Gli altri sono rimasti al loro posto. La sua rabbia è tanta: si era fatto una nuova vita e non aveva intenzione di tornare (la fidanzata è di Bologna), invece ai primi venti di crisi è stato sbattuto fuori.
Come lui tanti altri, dal Veneto, dall’Emilia, dall’Umbria hanno dovuto far ritorno a casa. Uno di loro che fa il marmista, ha la sfortuna di chiamarsi Schiavone e per giunta Francesco. «Ogni volta che mi fermano per un controllo passo ore a cercare di spiegare che non sono neanche lontanamente parente di quel "Francesco", con "Sandokan"». Hanno scritto in tanti, per ora inutilmente, anche al Capo dello Stato. Poi hanno deciso di mettersi insieme e hanno fondato questo comitato: «È un movimento apartitico - spiega Nicola Alfiero, più che un amico per don Peppe Diana - che vuole solo riscattare questo territorio, far vincere la legalità, combattere tutte le forme di discriminazione, tutelare l’ambiete e combattere chi avvelena la nostra zona». «Noi - aggiungono i componenti del comitato - stiamo facendo la nostra parte. Ora tocca allo Stato fare la sua, non solo attraverso alla repressione, necessaria, certamente, ma che da sola non basta a far diventare questa terra "normale"».
Vito Faenza

Molise. Fanelli: "io di destra? Falso, ho sconfitto lista pdl"
Elezioni Provinciali. La candidata alla presidenza della provincia di Campobasso Micaela Fanelli ha respinto ancora una volta le accuse di chi sostiene che la sua elezione a sindaco di Riccia sia avvenuta grazie al sostegno della destra. «Ancora una volta, torno sulla questione destra/sinistra della mia amministrazione. Ho vinto contro la lista del PDL, con su scritto ’Berlusconi per Coromano’. Sono stati a fare la campagna in sostegno del mio avversario Iorio, Vitagliano etc e invito quanti siano curiosi o non ci credano a scovare le immagini in internet per togliersi ogni dubbio. E’ quella la posizione ufficiale e indiscutibile.
Altra cosa è che nella mia lista civica oltre alla componente di centrosinistra ci siano degli esponenti di centrodestra. Succede in moltissimi paesi e sono certa anche in paesi dove militanti di sinistra vicini a Manocchio hanno votato e si sono candidati nello stesso modo. Se si è persone oneste che si accordano su programmi chiari si può stare bene a lavorare insieme». La Fanelli ha inoltre elencato una serie di iniziative intraprese a Riccia in questi due anni, dal no al nucleare all’acqua pubblica, dalla mensa etnica alla casa di riposo per gli anziani.
La candidata del centrosinistra ha poi messo in risalto il sostegno arrivatole dal popolo del web affermando di aver trovato sulla propria bacheca Facebook frasi come «“Sei il meglio che poteva essere individuato per rappresentarci”. “Finalmente un volto nuovo, nella politica molisana, in cui ognuno di noi può sentirsi degnamente rappresentato... auguri”».

Basilicata. Basentana  demolito il pilone ferito
di ANTONELLA INCISO
È il simbolo di una Basilicata spaccata in due, di un territorio diviso che ha riportato i lucani indietro di decenni facendo ritornare l’incubo dell’isolamento. È il viadotto Calciano 2, il ponte crollato lungo quel tratto della Basentana che collega il Potentino con il Materano. Il suo crollo ha sollecitato i dubbi più angoscianti, ha sollevato interrogativi e problemi. A cominciare dai tempi necessari per la riapertura della strada al traffico. Se, invece, erano in molti ad aspettarsi tempi biblici, questa volta le cose non andranno così.

Ieri, il Dipartimento lucano dell’Anas ha, infatti, dato il via ai lavori di sistemazione dell’opera. E lo ha fatto facendo implodere le campate 12 e 13. le due compromesse dalle alluvioni del primo marzo scorso. Due esplosioni (avvenute la prima alle 8 e l’altra alle 10 di questa mattina) che hanno demolito i piloni, in modo da evitare che lo stesso potesse crollare danneggiando ulteriormente la struttura. Una volta ultimati questi passaggi, i tecnici dell’Anas lavoreranno per mettere in sicurezza i piloni vicini e le altre impalcature. Poi, sarà la volta della segnaletica e delle prove di carico sulla carreggiata in direzione nord e se queste daranno esito positivo entro la fine della settimana la strada potrà essere riaperta, seppur su una carreggiata a doppio senso di circolazione.

Insomma, una buona notizia per gli automobilisti lucani che per oltre venti giorni sono tornati agli anni Cinquanta. Intanto, se ora l’obiettivo è riaperire la strada almeno su una carreggiata, il prossimo tassello sarà quello di mettere in sicurezza il tratto, in direzione sud, tratto che al momento è stato fatto saltare in aria. I tecnici dell’Azienda stradale stanno lavorando al progetto e non è escluso che i lavori possano iniziare prima dell’e s t at e. Continua, invece, l’inchiesta della Magistratura materana - per disastro colposo contro ignoti. Ed in tempi ragionevolmente brevi potranno essere consegnate le consulenze.

Ci vorrà, invece, più tempo per capire perché gli allarmi che erano stati lanciati dall’Autorità di Bacino sullo stato di «degrado naturale» del pilone non siano stati raccolti. Il «piede scalzato» del pilone è stato segnalato più volte, proprio nel corso del 2010. Dopo che i controlli che ciclicamente vengono fatti lungo tutti i corsi dei fiumi dalla polizia idraulica hanno evidenziato la difficoltà della situazione. Nonostante le lettere, le sollecitazioni e le note di controllo, però, poco o nulla è stato fatto. Ma non solo. Non è stato fatto nel 2010 e non è stato fatto anche negli anni precedenti se si considera che lettere di interventi risalgono almeno al passato. A cominciare dal 2007, ossia quattro anni fa.

Sicilia. Lombardo: "Non mi ricandido"
La spina della miniera Pasquasia
Il governatore ribadisce: "Alla scadenza del mandato lascerò la presidenza della Regione siciliana e girerò per tribunali a pagare parcelle. Piena disponibilità alla Procura di Enna nell'inchiesta sui rifiuti tossici" 22/03/2011

Potenza. Bucaletto, 100 case in arrivo (ma servono due anni)
Progetto Ater, Comune e Regione: appaltati i lavori per la realizzazione di nuovi alloggi popolari. Quali criteri per l'assegnazione?
22/03/2011 di SARA LORUSSO
POTENZA - Questa volta, spiegano, non ci saranno deroghe. E se proprio di riserve ci fosse bisogno, si tratterà di quote di case popolari destinate comunque a residenti di Bucaletto, ma con reddito basso, “di accesso” e non “di mantenimento” (ovvero la soglia di reddito adatta all’accesso alla graduatoria delle case popolari e non quella che consente di restarvi anche se la posizione economica è migliorata). In generale, i nuovi 100 alloggi che saranno realizzati a Bucaletto, all’ingresso della Cittadella, in un’area di proprietà comunale su cui non sorgono prefabbricati, saranno assegnati attraverso un nuovo bando, che dovrebbe partire a giorni, da cui scaturirà la nuova graduatoria generale degli aventi diritto a una casa popolare.
Per completare i lavori, ci vorranno almeno due anni (i lavori sono stati già appaltati e potrebbero partire a giorni): nel frattempo, la vecchia graduatoria resterà in vigore per altre possibilità (come via Mar Egeo o alloggi che dovessero liberarsi). Ma è con il nuovo bando che si potrà aspirare a ottenere uno di questi 100 alloggi che - ha spiegato il direttore generale dell’Ater, Michele Bilancia - recuperano un po’ anche la dimensione di quartiere, di vicinato. Nove palazzi, di quattro piani e un porticato, con garage, che corre lungo tutto il fabbricato e realizza anche un piccolo cortile interno. E se a Bucaletto è racchiuso gran parte del disagio economico e sociale della città, è prevedibile che proprio a residenti di Bucaletto spetterà l’ingresso in quelle case. Ma la residenza della Cittadella non sarà criterio di prelazione senza il requisito del reddito minimo. Proprio sui criteri di assegnazione di questi alloggi è al lavoro la quarta commissione consiliare che vuole dare un’indirizzo «trasparente e univoco» che non ri-produca situazioni già verificatesi in passato, per cui la scelta di assegnare le case popolari secondo criteri di localizzazione dei prefabbricati (si trattava in quel caso di un intervento specifico legato proprio all’abbattimento dei prefabbricati) ha sollevato diverse polemiche. Da un lato chi, con un reddito troppo elevato, si è trovato senza casa, dall’altro chi, con reddito minimo ma con prefabbricato in un’altra zona del rione, rivendicava pure una casa.
Non sarà soluzione definitiva, ma qualcosa, spiegano, si muove. «Lo sappiamo che finchè resterà in vita Bucaletto la nostra coscienza di amministratori non sarà a posto». Lo sa il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, che nel quartiere nato per offrire un ricovero agli sfollati del sisma dell’80, oggi, di terremotati, non ce ne sono più. Invece ci sono il disagio «duro, durissimo, ma anche grande dignità», come fa notare il vescovo Agostino Superbo (presente alla presentazione). Si procede, un po’ per volta. Questo progetto vive sulla collaborazione di Ater, Comune e Regione. E non è un caso se prevede anche un locale di 250 metri quadrati da destinare (se ne farà carico l’associazione Dopo di noi) a residenti disabili, per cui proprio l’esistenza in una casa, spesso - fa notare il presidente Ater, Vincenzo Dragonetti - può diventare sofferenza. Questo alloggio, invece, sarà “domotizzato”. E’ vero che in quel quartiere ci sono stati anche percorsi giudiziari complessi, contenziosi e appalti da controllare, ci sono stati abusi, occupazioni. Per annullare Bucaletto serviranno almeno altri 8 anni e diversi milioni di euro. Questo passo da 100 alloggi ne è costato circa 12, di cui 7 fondi regionali e 5 ministeriali. Finanziamenti che il governo Berlusconi ha congelato (li aveva stanziati l’ex ministro alle Infrastrutture Di Pietro) e poi redistribuito. «Se, in tempi di tagli, siamo riusciti a confermare questa quota per destinarla tutta a Potenza - ha spiegato il governatore De Filippo - è perchè ci siamo fatti trovare pronti con progetti e legiferazione».

Lampedusa, assaltato camion con cibo e ferito un volontario
di Markez 22 marzo 2011 -
“Ieri uno dei direttori della cooperativa “Lampedusa accoglienza”, che gestisce il centro di accoglienza si è sentito male, perchè è stato scaraventato a terra dagli immigrati, che avevano assaltato il camion con i viveri. I volontari, che stavano distribuendo il cibo, hanno avuto paura e sono scappati”. A raccontarlo è il sindaco di Lampedusa, Dino De Rubeis, che aggiunge: “E’ un episodio grave, che non si era mai verificato sull’isola e che testimonia come l’immigrato che si sente braccato diventa pericoloso”.

“C’è esasperazione anche tra i migranti – assicura il primo cittadino – molti dei quali non sono ancora stati identificati e le forze dell’ordine, nonostante stiano dando il massimo, non sono sufficienti. E’ necessario che il centro di accoglienza e l’isola stessa siano svuotati entro 72 ore”.

“Bisogna trasferire immediatamente gli extracomunitari - altrimenti – conclude De Rubeis – potrebbe accadere il peggio”.

Roma. I profughi libici saranno “distribuiti”
22 marzo 2011. Roma - Nei prossimi giorni, il ministero dell’Interno italiano formulerà un piano per la “distribuzione” in tutte le regioni di 50.000 profughi dalla Libia: la notizia è stata confermata oggi dal ministro Roberto Maroni.
Secondo quanto spiegato dall’esponente della Lega Nord, il Viminale ha discusso oggi con i rappresentanti delle Regioni, in una riunione durata un paio d’ore, un «piano di emergenza per accogliere sino a 50.000 profughi dalla regione nordafricana».
Maroni ha detto che la distribuzione seguirà il «principio di solidarietà» tra le regioni, ma con «criteri correttivi». Fra le regioni per cui varranno questi criteri, Maroni ha citato Sicilia, Puglia e Calabria, che ospitano già numerosi migranti, e l’Abruzzo, a causa del terremoto; altre “eccezioni” riguardano regioni che ospitano Centri di Identificazione e di Accoglienza per immigrati, ha detto il ministro, che presenterà nei prossimi giorni il piano a Regioni, Comuni e Province per l’approvazione definitiva.

Sicilia. Vicenda Pasquasia, Caputo: “Grave irresponsabilità politica”
di BlogSicilia 22 marzo 2011 -
Palermo – “Pasquasia è una bomba ecologica. C’è stata una grave irresponsabilità politica: la Regione si è totalmente disinteressata”.
Parole inequivocabili pronunciate dal presidente della Commissione Attività Produttive all’Ars Salvino Caputo in merito all’inchiesta sulla miniera di Pasquasia, posta sotto sequestro perché ridotta ad una discarica di rifiuti speciali pericolosi, per la quale la Procura di Enna ha emesso ieri degli avvisi di garanzia nei confronti del presidente della Regione Raffaele Lombardo e degli assessori regionali alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, e all’Energia Giosuè Marino. Il deputato del Pdl ha reso noto che l’audizione convocata d’urgenza dalla III Commissione per stamani è stata, invece, rinviata al 25 marzo alle 12. Sarà ascoltato anche l’assessore Marino.
“Abbiamo concordato un rinvio – ha proseguito Caputo – perché la Commissione vuol capire quale sia la portata del sequestro e quindi dell’indagine. Abbiamo appreso informazioni dai giornali. Ho chiesto stamattina notizie al corpo forestale che ha proceduto al sequestro perché non sappiamo se è stata sequestrata l’intera area e solo quella dove si stava realizzando uno scavo da utilizzare come discarica”.
I reati ipotizzati sono omissione d’atti d’ufficio e gestione dei rifiuti non autorizzata. “Per noi è una conferma. Quello che abbiamo sempre detto e denunciato con l’attività della Commissione ha trovato riscontro con quanto ipotizzato dalla magistratura. Ho fatto tre ispezioni sul posto ed è una situazione veramente allarmante, nata almeno 10 anni fa. Ogni dirigente che si è succeduto nel servizio competente ha evidenziato con note lo stato di pericolosità di Pasquasia. In ultimo lo sversamento dell’olio, è passato un mese e non sono ancora intervenuti”.

Puglia. Latiano, salva storica fontana: la Regione boccia progetto Comune. LATIANO - "La storica fontana di Piazza Umberto a Latiano non può essere rimossa". Pena la revoca del finanziamento pubblico previsto di oltre 353 mila euro. A bloccare, definitivamente, il tentativo della giovane giunta, ancor prima delle dure proteste dei cittadini registrate in questi giorni sul nostro sito (2.500 lettori, 50 commenti e oltre l'82% contrari) è stata la stessa Regione Puglia, a cui nelle settimane scorse il progetto del Comune era stato presentato per l'approvazione definitiva. L'assessorato regionale all'Assetto del Territorio aveva definito la proposta avanzata dall'Ufficio tecnico comunale «inammissibile» e «contraria alla filosofia stessa dell'intervento di valorizzazione dei centri storici».

La notizia della sonora bocciatura da parte della Regione della stravagante idea della giunta era però stata fino a questo momento tenuta riservata dagli stessi amministratori oltre che dai tecnici comunali, nonostante le dure reazioni contrarie dei cittadini che considerano quella fontana di epoca fascista parte della storia del loro paese. Ecco spiegate dunque le ragioni dell'imbarazzante silenzio sulla vincenda da parte degli interessati.

Oggi abbiamo scoperto che, subito dopo le dichiarazioni dell'assessore ai Lavori Pubblici del Comune, il quale aveva annunciato i dettagli del progetto di riqualificazione della piazza che prevedeva la rimozione della fontana, quell'idea era già stata sonoramente bocciata dalla Regione Puglia, che l'aveva considerata «contraria» allo spirito del progetto «volto a promuovere le rigenerazione di sistemi urbani attraverso la valorizzazione delle risorse storico-culturali». E che quindi, proprio non poteva prevedere invece l'abbattimento dei simboli della storia».

La fontana, monumento di epoca fascista è dunque salva. Questa volta grazie all'intervento del responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di San Pancrazio Salentino, ente capofila del procedimento "Mosaico delle terre, degli Ulivi e dei Vigneti" che raggruppa altri otto comuni della provincia (oltre a Latiano, Oria, Erchie, San Pancrazio Salentino, San Donaci, Cellino San Marco, San Pietro Vernotico e Torchiarolo) e prevede un finanziamento di oltre 2 milioni e 185mila euro, 32mila dei quali, per Latiano appunto.

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Ecco il documento che la Gazzetta è riuscita a reperire in eslcusiva e che, dimostra inconfutabilmente come la giovane giunta era assolutamente convinta della propria idea: abbattere la fontana. Nella relazione di recupero e riqualificazione ambientale di Piazza Umberto I° il Comune spiegava convinto «le finalità di riqualificazione funzionale della piazza principale della città attraverso specifiche tipologie di opere, «tali da conferire allo spazio circostante, unitarietà e coerenza architettonica e maggiore fruibilità».

Interventi che prevedevano al primo punto:
- La rimozione del corpo fontana;
- Il rifacimento delle facciate, e modifiche dei prospetti, degli immobili posti su un lato del palazzo;
- La rimozione del basolato esistente;
- Il rifacimento della pavimentazione, attraverso la riutilizzazione delle basole rimosse conferendo alla stessa un disegno che conferisca maggiore identità a tutto il contesto.

Non solo: «Al fine di rendere lo scenario suggestivo - continuava la relazione tecnica - nelle ore serali e notturne, è stato previsto di illuminare la piazza con corpi illuminanti a più volute installati su due pali posti lateralmente al prospetto del palazzo».

Poi in conclusione argomentava che: «In termini di fruibilità, la rimozione del corpo fontana, unitamente alla sistemazione su un unico livello della pavimentazione, consentirà una migliore fruizione in occasione di manifestazioni che interessano la cittadinanza».

E che «in definitiva la piazza potrà ritornare ad essere il centro vitale della città in cui ogni abitante potrà riscoprire la propria identità.

Dopo la bocciatura della Regione, dal progetto, redatto dall'Ufficio comunale dei Lavori pubblici è stato stralciato proprio questo intervento di rimozione della fontana.

In seguito, così come si vede nel DOCUMENTO 2 (allegato) il Comune ha dovuto fare marcia indietro e redigere un nuovo progetto alla luce delle indicazioni imposte e che valorizza la fontana. E non la sua rimozione.

Ora l'Ufficio tecnico ha dovuto rivedere il progetto che prevede le seguenti opere:
- rifacimento delle facciate, e modifiche dei prospetti, degli immobili posti su un lato del palazzo;
- rifacimento della pavimentazione della piazza in continuità con quanto realizzato con le principali arterie circostanti;
- pedonalizzazione delle strade prospicienti mediante l’utilizzo degli stessi materiali previsti per la piazza.

Poi - così come si leggeva nella prima stesura - si legge: "Al fine di rendere lo scenario suggestivo nelle ore serali e notturne, è stato previsto di illuminare la piazza con corpi illuminanti a più volute installati su due pali posti lateralmente al prospetto del palazzo. In definitiva la piazza potrà ritornare ad essere il centro vitale della città in cui ogni abitante potrà riscoprire la propria identità".
Della rimozione della fontana, dunque, non si parla più. La storia del paese per questa volta è salva. (di f.g.)

Basilicata. Latronico. Dal 1716 il miracolo della manna di Sant’Egidio
di ANTONIETTA ZACCARA
LATRONICO - Si è ripetuto a Latronico il «miracolo della manna». Non si è fatto attendere molto Sant’Egidio abate dai suoi fedeli devoti Latronichesi. Venerdì scorso, come ormai da quasi tre secoli si è manifestato. La Basilica dedicata al santo protettore era piena di fedeli, come ognuno dei venerdì di quaresima, dalle 18,00 prima la recita del rosario, poi la via crucis e poi ancora la Messa, tutto secondo la norma o meglio il programma che prepara alla Pasqua. Ma a Latronico c’è attesa, i fedeli di Sant’Egidio, i venerdì di marzo attendono il segno della manna. «Un segno di benevolenza del santo», dice il parroco don Giovanni Costanza. Ma che cos’è? Che cosa avviene? Dal 1716, e solo in uno o più venerdì di marzo, dall’affresco raffigurante Sant'Egidio che fa penitenza in un eremo, «trasuda» un liquido incolore.

L’evento, di cui le cronache raccontavano già dal 1709, si verificò in modo «eclatante», nel 1716, si racconta che, il popolo era preoccupato per il verificarsi di calamità naturali e pregava Sant'Egidio affinchè le facesse cessare. La preghiere furono esaudite e quel liquido rappresentava probabilmente il segno del «miracolo» o della protezione del santo protettore. Il 22 febbraio del 1728 il vescovo promulgò il decreto secondo cui il liquido si può raccogliere ogni volta che si presenta. Da allora il misterioso evento si ripete quasi ogni anno. La gente l’attende con ansia, anche perché per caso o chissà per cosa, quando l’evento non si è ripetuto, l’anno non è andato proprio bene.

Qualche esempio nel 1918, era in corso la prima guerra mondiale o nel 1944, seconda guerra, nel 1990 ancora guerre. Ma per quest’anno questo «segno di grazia che Dio concede al popolo di Latonico per intercessione del suo Protettore, dice don Giovanni, vissuto dalla gente con fede e devozione» si è ripetuto. Le campane hanno suonato a festa, per poco meno di due ore la basilica è stata aperta e tutti i Latronichesi, credenti e increduli che si sono fatti segnare con il segno della Manna. Sono state confezionate oltre duemila bustine che saranno conservate dai devoti del santo protettore non solo di Latronico. E la domenica dopo Pasqua ringrazieranno per l’avvenuto segno.

Turismo, Brambilla: A Lampedusa stagione non compromessa
Roma, 22 mar (Il Velino) - "Noi riteniamo di poter salvare la stagione turistica di questa bellissima isola, abbiamo tutta la determinazione per farlo. Il piano messo a punto da Maroni consentirà di restituire all'isola la normalità di gestione in brevissimo tempo, così avremo la possibilità di entrare in azione con interventi mirati, che creeranno la necessaria compensazione e la visibilità necessaria per far sì che questa stagione turistica possa essere una delle migliori". Lo ha dichiarato il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, all'inizio della conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi per presentare la nuova campagna di comunicazione per l'incremento del turismo in Italia. Quanto all stato dell'indistria turistica italiana, il ministri ha ricordato che "il turismo continua a essere l'industria che registra le migliori performance del mondo. Nel 2010 ha avuto un incremento del 6 per cento.

Per il 2011 si prevede una crescita ulteriore, intorno al 4/5 per cento. Già nel 2010 le strategie messe a punto dallo Stato hanno portato un incremento di turisti nazionali determinante. Dobbiamo puntare ad attrarre il sempre maggior numero di turisti stranieri. La quota di turisti internazionali è ancora molto bassa rispeetto alle nostre potenzialità. Abbiamo istituito diversi prodotti turistici. Si tratta di prodotti che vano e destagionalizzare e a delocalizzare il turismo. In questo paese - ha proseguito il ministri - colpevolmente, per troppi e troppi anni il Turismo e i Beni culturali sono stati dimenticati. Con questo governo le cose sono cambiate. Abbiamo messo in camopo iniziative che partono immediatamente. Da domani a Vienna c'è 'Magic Italy' in tour, che si fermerà in 18 città. 'Invaderemo l'Europa' - ha ironizzato il ministro - porteremo l'Italia lì e ci porteremo a casa molti turisti. Faremo anche mostre-eventi in Brasile, Russia, India e Cina".
(baz) 22 mar 2011 12:31

Il formaggio ‘ragusano’ diventa un francobollo
di Stefania Zaccaria 22 marzo 2011 -
Un francobollo per celebrare quattro prodotti che identificano il Made in Italy più goloso: il gorgonzola, la mozzarella, il parmigiano e il ragusano diventeranno infatti delle icone di Poste Italiane in occasione dell’annuale salone internazionale del francobollo.
I formaggi simbolo della produzione italiana saranno inoltre illustrati in articoli che accompagneranno il francobollo alla Fiera di Milano (sino al 27 marzo), realizzati dai responsabili dei consorzi che tutelano questi prodotti, ovvero Renato Invernizzi, presidente del Consorzio per la tutela del Gorgonzola, Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano, Luigi Chianese, presidente del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana, Franco Antoci, presidente della Provincia di Ragusa e Carmelo Meli, presidente del Consorzio di tutela del formaggio Ragusano.
Gli annulli speciali che verranno emessi venerdì 25 marzo saranno apposti a Novara, Reggio Emilia, Ragusa, Milano e Napoli.

Lampedusa, Unhcr: “Necessario decongestionare l’Isola”
di BlogSicilia 22 marzo 2011 -
Un’azione urgente per alleviare la pressione dovuta al sovraffollamento sull’isola di Lampedusa. È quanto chiede l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) alle autorità italiane. Si sta infatti deteriorando la situazione umanitaria dei circa 5mila migranti – in maggioranza tunisini – presenti sull’isola.
La proporzione in termini di presenze ha ormai toccato la soglia di un migrante per ogni isolano e questa situazione di congestione sta alimentando crescenti tensioni con la popolazione locale e tra gli stessi migranti. I lampedusani vivono gli attuali sviluppi con comprensibile nervosismo.
L’UNHCR esorta pertanto le autorità italiane a intensificare il ritmo dei trasferimenti dei migranti da Lampedusa verso altre località sul territorio italiano, in modo da alleggerire la congestione sull’isola e consentire al centro d’accoglienza di funzionare nuovamente in condizioni di normalità.
Il centro d’accoglienza di Lampedusa ha una capienza di 850 posti, ma al momento ospita circa 2mila persone. Altri 3mila migranti sono quindi costretti a dormire all’addiaccio, sia negli spazi adiacenti al centro di accoglienza che direttamente sul molo. Nonostante l’ammirevole impegno profuso dagli operatori umanitari locali, in molti non riescono neanche a trovare un riparo dalla pioggia e dal freddo. Le condizioni igieniche sono sempre più critiche.

In considerazione del rapido susseguirsi degli eventi in Nordafrica, l’UNHCR rivolge un appello all’Unione Europea affinché sostenga l’Italia nel far fronte a questa nuova sfida. È infatti fondamentale che la situazione a Lampedusa non condizioni negativamente la capacità del paese di far fronte a possibili flussi provenienti dalla Libia, formati quindi da persone bisognose di protezione internazionale. L’Alto Commissariato è fiducioso che ogni meccanismo messo in atto per controllare le migrazioni irregolari garantirà l’accesso al territorio alle persone bisognose di protezione internazionale. (gc)

La Sardegna tende la mano ai profughi
La Spisa: pronti ad accoglierli nell'Isola. La disponibilità dell'Isola ad accogliere profughi libici è stata portata all'attenzione del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che ha partecipato al tavolo tra Stato e Regioni in rappresentanza del presidente della Regione Ugo Cappellacci.

La Sardegna, compatibilmente con le proprie possibilità materiali e in condivisione con le comunità locali, è pronta a fare la sua parte nell'accoglienza dei profughi provenienti dalla Libia. "La questione richiede un'azione su più livelli: quello nazionale e quello europeo - ha spiegato Cappellacci - occorre una grande mobilitazione umanitaria, che deve tener conto sia delle esigenze di accoglienza che di quelle della convivenza civile". "Le diversità di posizioni politiche emerse in questi giorni e in queste ore sulle vicende internazionali in cui è impegnata anche la nostra Nazione - ha spiegato La Spisa - non ci risparmiano l'obbligo umano di predisporci all'accoglienza di popolazioni profughe da un'area martoriata dalla guerra. Dobbiamo far di tutto perché il nostro popolo e la nostra terra siano all'altezza di questa sfida. Aver presente il bisogno di chi fugge ma anche la pace e la sicurezza dei nostri cittadini". "Siamo disponibili a farci carico dei profughi che verranno dislocati in Sardegna per senso di responsabilità e solidarietà - concludono Cappellacci e La Spisa - ma la scelta dei siti deve essere caratterizzata da due condizioni essenziali che sono quello della massima condivisione con le comunità locali e del rispetto delle proporzioni tra numero di abitanti e vocazioni territoriali. Escludiamo esplicitamente la scelta di siti militari o carcerari dismessi e destinati a una riconversione produttiva turistica".

Il prezzo delle materie prime frena l'alimentare
Olivier P. Müller, Equity Research Europe
22.03.2011   Il rincaro delle materie prime fa lievitare i costi di input dell'industria alimentare. Ma le aziende non sono sinora riuscite a trasferirli ai loro clienti sotto forma di aumenti dei prezzi al consumo. Pertanto nel 2011 la crescita del margine di utile dovrebbe essere sotto tono.
I costi delle materie prime hanno continuato a mettere in difficoltà l'industria alimentare per tutto il 2010. I corsi a contanti delle materie prime più utilizzate dal settore sono aumentati in media del 24,9 per cento, spinti al rialzo soprattutto da prodotti agricoli come frumento, cereali, caffè e oli commestibili. L'aumento dei costi di input ha condizionato i risultati del quarto trimestre, erodendo i margini di utile lordo per la maggior parte delle aziende del settore. La corsa al rialzo delle materie prime prosegue anche all'inizio del 2011.
L'impatto differito del caro prezzi
Secondo il Credit Suisse questa impennata dei corsi a contanti delle materie prime dovrebbe tradursi in un aumento del 10-15 per cento dei costi di input, accrescendo così la pressione sui margini di utile lordo durante il 2011. Perché? Perché fattori come effetti valutari, hedging, acquisti a termine, contratti di acquisto a lungo termine e trattamento contabile (FIFO) attutiscono in genere l'impatto degli aumenti dei corsi a contanti sul margine di utile lordo, ritardandolo di 6-9 mesi. Quindi i rincari delle materie prime del 2010 dovrebbero continuare a farsi sentire anche nel 2011. Inoltre il Credit Suisse prevede che i prezzi di prodotti agricoli quali zucchero, soia o frumento dovrebbero continuare a lievitare incombendo sul settore alimentare nei prossimi 12 mesi.

Scarsa progressione dei margini per chi non ha potere di pricing
Malgrado il notevole aumento dei costi di input, le aziende alimentari non sono ancora riuscite a trasferirlo ai consumatori. Il pricing dei prodotti è stato abbastanza debole per tutto il 2010. Il lieve recupero registrato nel quarto trimestre del 2010 non è bastato a compensare la crescita dei costi di input. Per salvaguardare i margini di utile lordo del 2011 sarebbe necessario un aumento dei prezzi al consumo del 2-5 per cento. Il potere di fissazione del prezzo, pur se lentamente, dovrebbe riaffermarsi gradualmente. Tuttavia è alquanto improbabile che nel secondo e terzo trimestre di quest'anno le aziende del settore possano esigere aumenti di queste proporzioni. Solo chi vanta una ragionevole presenza sui mercati emergenti e un potere di pricing più elevato, grazie a categorie di prodotto o a un mix dell'offerta particolari, ha qualche chance in più di imporre aumenti più cospicui.

Nel 2011 la crescita dei costi di input e i contemporanei investimenti in pubblicità e promozioni sono destinati a limitare la crescita dei margini di utile del settore a 10-20 punti base, nella più rosea delle ipotesi. Da questo miglioramento dovrebbe scaturire una progressione del margine leggermente più alta negli anni successivi, ma comunque nettamente inferiore all'imponente espansione dello 0,4-0,6 per cento registrata nel 2009. Valutazione sottostimata del settore alimentare. In seguito alla sua debolezza registrata dall'inizio del 2011, la valutazione del settore alimentare è diminuita e attualmente tratta a multipli leggermente inferiori alla media a lungo termine. Quindi l'industria non risulta affatto costosa a livello assoluto, né in rapporto al mercato in generale. Supponendo il 3,5 per cento come tasso di sviluppo del valore reale, corrispondente a una crescita organica delle vendite del settore tra il 4 e il 6 per cento, attualmente il suo prezzo è espressione di un cash flow return on investment (CFROI) in contrazione dall'11,8 per cento nel 2010 al 10,9 per cento nel 2019, con il metodo di calcolo del Credit Suisse HOLT®. SI tratta di una prospettiva troppo conservatrice, anche considerando la pressione sui margini a breve termine dovuta ai prezzi delle materie prime. Infatti non ha senso presumere che per un periodo così lungo non ci sarà alcun miglioramento dei margini operativi o dell'efficienza degli asset. Malgrado l'attuale sottovalutazione del settore, è comunque probabile che il suo rendimento sia inferiore alle aspettative a causa del suo carattere difensivo.

Sgarbi vs Saviano: «Dice cose banali, non lo voglio nel mio programma»
Il critico d'arte non desidera lo scrittore nel suo «Farenheit»: «Fa vittimismo e parla solo di camorra»
NAPOLI - Chi l'avrebbe mai detto che Roberto Saviano, «onnipresente» in tv, non fosse gradito ospite di una trasmissione televisiva. Succede invece che in «Fahrenheit - tra il bene e il male», programma di Raiuno in onda dal prossimo 5 aprile, il suo ideatore non voglia in studio lo scrittore di «Gomorra». Di chi stiamo parlando? Del vulcanico Vittorio Sgarbi.

Proprio oggi il all'Alfonso Signorini Show su Radio Montecarlo, il critico d'arte ha parlato della penna napoletana già ospite a «Il senso della vita» di Bonolis, a breve sulla rete ammiraglia di Mediaset: «Saviano nel mio programma non lo voglio, ha già parlato abbastanza - ha detto Sgarbi -. Poi le cose che dice mi sembrano sostanzialmente banali e troppo facili. Nel senso che, una volta assunto il ruolo di vittima, fa discorsi che confermano il suo vittimismo. L'hai mai sentito di parlare di qualcosa che non riguardi la dimensione di Casal di Principe? Neanche si è spostato ad attaccare le pale eoliche ed il fotovoltaico che sono il vero affare della mafia. Io ho cercato di stimolarlo, ma non ha mai risposto - ha aggiunto -. Per cui se tu individui un luogo dove la mafia fa i suoi affari, non capisco perché non devo trovarci Saviano a combattere».

"Lampedusa a rischio guerra civile"
Il sindaco avverte: "L'isola deve essere svuotata in 48 ore". Boniver: "Situazione spaventosa". Sbarchi senza sosta: approdati altri 650 migranti. Attesa per la nave San Marco che dovrebbe evacuarne circa 700 dei 5.000 presenti sull'isola. La Caritas denuncia: "Pronti 2.500 posti sulla terra ferma, ma nessuno ci ha contattati"
LAMPEDUSA (AGRIGENTO) - È ormai senza interruzione il flusso di immigrati in arrivo a Lampedusa. Poco fa due barconi con a bordo circa 250 persone hanno attraccato al molo dell'isola scortati dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. A bordo anche una donna incinta che è stata subito soccorsa dal personale sulla banchina. Di fatto i 500 migranti partiti con il ponte aereo sono già stati rimpiazzati dagli arrivi della notte, della mattina e del pomeriggio. Il numero complessivo si sbarchi oggi ha superato quota 650.
L'isola è ormai invasa da 5.000 migranti che occupano tutte le vie del paese e stanno anche realizzando degli alloggi di fortuna un pò dove capita. Per domani è previsto l'arrivo della nave militare San Marco, che dovrebbe evacuare 600-700 migranti, partita in serata da Augusta.

RISCHIO INSURREZIONI. Lampedusa "deve essere svuotata in 48 ore altrimenti ci sono seri rischi per la sicurezza e l'ordine pubblico". dice il sindaco Dino De Rubeis augurandosi che "il governo non voglia portarci alla guerra civile".
"Serve un atto di coraggio - dice il sindaco nel corso di una conferenza stampa in cui i suoi stessi cittadini sono tornati a criticare fortemente l'assenza di soluzioni per un'emergenza a Lampedusa - se il governo e il ministro Maroni vogliono possono svuotare l'isola in 48 ore e mi auguro che entro domani sera dopo l'incontro a Tunisi con le autorità locali Maroni ci dia risposte certe e concrete". Altrimenti, ha aggiunto, "Lampedusa non sarà più disposta ad aspettare: potremmo dichiarare lo sciopero generale o qualcosa di peggio. Basta con i giochetti politici, il problema va risolto".

"SITUAZIONE SPAVENTOSA". Per il presidente del Comitato Shengen, Margherita Boniver, che ha concluso la sua visita nell'isola assediata dai migranti accompagnata da alcuni membri del Comitato "a Lampedusa c'è una situazione spaventosa: l'unica cosa da fare è accelerare, accelerare, accelerare l'evacuazione dell'isola". Boniver ha visitato prima il molo dove sono accampati in migliaia, poi il Centro di accoglienza in cui ci sono oltre 2.200 migranti a fronte di 850 posti e poi la struttura che ospita 230 minori, dove c'è un unico bagno e non ci sono letti nè materassi. "Mi auguro vivamente - ha detto - che quello che è stato deciso ieri nel Consiglio dei Ministri venga accelerato. Non possiamo aspettare una condivisione del problema da parte dell'Unione Europea perchè il problema è oggi. E non esiste che una parte del territorio italiano venga bastonato in questo modo per motivi geografici".
Il presidente del Comitato Shengen ha detto che appena rientrerà a Roma vedrà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, per chiedere una accelerazione degli interventi e ha invitato il commissario dell'Ue per gli Affari Interni Cecilia Malmstrom a venire a Lampedusa. "Spero che arrivi prima possibile per rendersi conto direttamente della situazione".

POSTI CARITAS DISPONIBILI. Intanto oggi al tg di TV2000 Oliviero Forti, responsabile del settore immigrazione di Caritas italiana, riferendosi all'emergenza in atto a Lampedusa rende noto che "ci sono migliaia di posti già pronti sulla terra ferma per ospitare migranti ma non sono stati utilizzati. Noi come Caritas abbiamo comunicato la disponibilità di circa 2.500 posti ma non abbiamo avuto nessun tipo di riscontro in tal senso".
"C'è la necessità di dare una risposta a migliaia di tunisini che di là del loro status giuridico hanno diritto a una accoglienza dignitosa - ha proseguito Forti parlando alla tv della Cei -. Si valuteranno poi le conseguenze che dovranno affrontare in quanto non in regola. Ma adesso la preoccupazione principale è come e dove accoglierli".
22/03/2011

Libia, Lombardo “Possiamo accogliere 5 mila profughi”
di BlogSicilia 22 marzo 2011 -
“Se è vero che il piano prevede l’arrivo di 50 mila profughi, la Sicilia sarà disponibile ad accoglierne 5mila”. Lo ha detto il governatore Raffaele Lombardo, al termine del tavolo al ministero dell’Interno tenuto dal ministro Maroni con Regioni, Comuni e Province per discutere dell’eventualità di un’emergenza profughi dalla Libia. A patto però – ha spiegato Lombardo – che, come promesso da Maroni, vengano fissati “opportuni correttivi per verificare la proporzione sul territorio tra profughi e abitanti”.
Per quanto riguarda il problema di Lampedusa, “ho detto di no alla realizzazione delle tendopoli perche’ non risolverebbe nulla, i centri di accoglienza ci sono gia’ e il ministero li ha censiti e presto verrà resa nota la nostra capacità di accoglienza”. (gc)

Basilicata. Ventidue treni sostituiti da autobus e due cancellati
Per i lavori sulla sede ferroviaria tra Melfi e Rocchetta Sant'Antonio cambia la circolazione sulle linee Potenza-Foggia e Potenza-Bella-Muro
22/03/2011 Le Ferrovie dello Stato annunciano che in Basilicata si verificheranno diverse modifiche alla circolazione sulle linee Potenza-Foggia e Potenza-Bella-Muro. Da oggi, infatti, iniziano gli interventi di ripristino della sede ferroviaria tra Melfi e Rocchetta Sant'Antonio, danneggiata dalle ultime piogge. Di questi cambiamenti saranno interessati ben 24 treni regionali: ventidue saranno sostituiti con autobus e due cancellati. Gli autobus fermeranno nei piazzali antistanti le stazioni. Orari di partenza e di arrivo dei bus potranno variare in relazione alle condizioni del traffico stradale. Tutte le altre informazioni sono rintracciabili nelle stazioni, nelle biglietterie, negli uffici assistenza ai clienti e su www.fsnews.it - Il quotidiano on line del Gruppo FS.

Palermo. Miracolo all’Ars: ricominciano a lavorare
di Antonella Sferrazza 22 marzo 2011 -
 Dopo mesi buttati via in guerre di fazioni, caccia al nemico e qualche partita a Monopoli, il Parlamento sicilano pare si sia deciso a fare qualcosa di buono per la Sicilia.
Sala d’Ercole, con un’insolita intesa bipartisan, ha, infatti, partorito un disegno di legge.  Cosa rara di questi tempi. Non a caso il commento del capogruppo del Pdl, Innocenzo Leoniti è stato:  “Una legge in sette minuti! Allora si può fare!”. Pare di sì.
Il ddl approvato è quello che dovrebbe riformare il funzionamento della macchina regionale, dell’apparato burocratico. Si tratta del disegno di legge sulla trasparenza e semplificazione amministrativa.
Il provvedimento, è stato presentato dall’assessore per le Autonomie Locali e la Funzione Pubblica, Caterina Chinnici, ma i lavori delle commissioni lo hanno snellito in 23 articoli.
Il voto finale e’ previsto nella seduta pomeridiana di domani. Ce la faranno i 90 ‘califfi’ di Sala d’Ercole a reggere compatti per fare qualcosa di utile?  Intanto, oggi qualcosa si è mosso e per il Parlamento siciliano (che è il più antico d’Europa ma non brilla per produttività)  è già qualcosa. Domani altro banco di prova per la tenuta dell’Aula sarà anche l’altro argomento all’ordine del giorno dell’Ars: la legge di riforma elettorale per gli enti locali.

“Finalmente, dopo un lunghissimo e difficile iter – afferma l’assessore Chinnici – il Parlamento ha varato una riforma che consentirè il rinnovamento e modernizzazione della pubblica amministrazione, accrescendo lo sviluppo e la capacita’ di attrarre investimenti. Voglio rivolgere un ringraziamento a tutti i deputati  per la collaborazione”. Contento pure il Pd : Abbiamo scritto un buon testo con il governo e tutte le altre forze politiche” ha detto il deputato Baldo Gucciardi. 

Anche il capogruppo Mpa, Francesco Musotto esprime soddisfazione:. “Abbiamo registrato un confronto serrato e a tratti aspro, ma che alla fine ha portato alla condivisione. Un’altra grande riforma, voluta dal governo Lombardo”.

“La legge sulla semplificazione burocratica va annoverata tra le norme di qualità che il parlamento regionale ha saputo varare in questa legislatura – commenta il capogruppo del Pid Rudy Maira.

I capisaldi del disegno di legge sono tre: semplificazione degli iter burocratici, trasparenza e regolamentazione degli sportelli unici. L’articolo 2 del ddl prevede, ad esempio, che le pubbliche amministrazioni concludano un procedimento amministrativo “entro il termine di trenta giorni a decorrere dall’inizio di ufficio del procedimento o dal ricevimento della domanda se il procedimento e’ ad iniziativa di parte”. Sono previste alcune deroghe (con decreto dell’assessore regionale competente), ma l’iter non puo’ comunque superare i 150 giorni.

 La mancata o ritardata emanazione del provvedimento sono valutate al fine della responsabilita’ dirigenziale, disciplinare ed amministrativa nonche’ al fine dell’attribuzione della retribuzione di risultato”. Introdotto il principio di risarcimento del danno causato dal ritardo o dall’omissione nell’adozione del provvedimento.

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