domenica 1 maggio 2011

Federali Sera-Primo maggio 2011. Gli Schützen vogliono regolare i conti. Trepidiamo nell'attesa----Carpi. Enorme il buco scoperto dalla Finanza: 12 milioni.----Vicenza: Come ben sanno ad Arzignano, capitale del settore conciario balzata un annetto fa agli onori della cronaca per un'inchiesta della Guardia di Finanza che ha scoperto una serie di frodi Iva per 250 milioni, con una decina d'arresti e 35 indagati.

Trepidiamo, per paura degli Schützen:
Bozen. Gli Schützen chiedono la grazia per gli ex terroristi

Veri padani:
Modena. Carpi. Ha sottratto al fisco 12 milioni
Vicenza. Un evasore vince un milione al Gratta e Vinci, la Gdf sequestra il premio

Monnezza terronica:
Taranto. «Ancora rifiuti campani nella discarica Italcave»


Bozen. Gli Schützen chiedono la grazia per gli ex terroristi
Un provvedimento di clemenza per gli ex terroristi sudtirolesi degli anni Sessanta, il malumore per la questione non ancora risolta dei monumenti fascisti, il richiamo al tema dell'autodeterminazione: sono questi i temi affrontati dagli Schuetzen altoatesini
BOLZANO. Un provvedimento di clemenza per gli ex terroristi sudtirolesi degli anni Sessanta, il malumore per la questione non ancora risolta dei monumenti fascisti, il richiamo al tema dell'autodeterminazione: sono questi i temi affrontati dagli Schuetzen altoatesini, chiamati a convalidare il passaggio del testimone alla guida dei tiratori scelti dall'uscente Paul Bacher (73 anni) al nuovo comandante Elmar Thaler (35).
In una mozione discussa nell'assemblea del movimento, un tempo contiguo alla Svp ed oggi più vicino alla destra separatista, si chiede un provvedimento di clemenza per gli ex attentatori, presentato come "atto di umanità ". Il tema dei monumenti fascisti, dopo l'accordo stipulato di recente tra l'ex ministro Sandro Bondi e il governatore Luis durnwalder, che prevedeva il depotenziamento dei manufatti dell'epoca fascista che sorgono in Alto Adige, è stato al centro degli interventi, con le accuse di Bacher e Thaler a Durnwalder di non avere mantenuto le promesse.
Critiche Thaler le ha espresse anche nei confronti del ministro Roberto Maroni, al quale ha contestato di non avere portato avanti il'tavolo della convivenza' promosso alcuni anni fa. Tra i punti affrontati anche il rilancio del
tema del plebiscito e la richiesta del doppio passaporto (Italia-Austria) per i sudtirolesi. 30 aprile 2011

Modena. Carpi. Ha sottratto al fisco 12 milioni
Denunciata una commercialista. Controlli su 150 clienti
Ancora un successo per le Fiamme Gialle di Carpi. Dopo i 30 milioni di euro recuperati nei giorni scorsi a tassazione nell'ambito di una inchiesta nei settori dei traslochi e dei trasporti, questa volta nel mirino è finita una commercialista e i suoi clienti. Enorme il buco scoperto dalla Finanza: 12 milioni.  Continua la lotta all'evasione fiscale da parte delle Fiamme Gialle di Carpi. I Finanzieri, infatti, hanno individuato un commercialista (di sesso femminile), evasore totale e che avrebbe consentito a numerosi clienti di evadere il fisco. L'ingente cifra recuperata a tassazione - 12 milioni - è derivata da compensi percepiti e non dichiarati, Iva non versata, maggiore imposta ai fini Irap e contributi Inps non versati. L'investigazione è scaturita da verifiche eseguite nei confronti di alcuni clienti dello studio professionale, 128 dei quali risultati poi evasori totali. Si tratta di piccole aziende, rappresentanti di commercio, artigiani.  Da cosa è scattata l'inchiesta? Dal fatto che il professionista non aveva presentato la denuncia dei redditi e Iva dal 2006 al 2008, e così come lui pure uno stuolo di suoi clienti.  Sono scattati altri accertamenti, con perquisizione dello studio professionale al fine di reperire documentazione utile alla ricostruzione della reale situazione. I compensi del commercialista sono stati accertati anche in base alle dichiarazioni rilasciate dai clienti individuati, cui ha fatto seguito una ricostruzione analitica della documentazione rinvenuta. È risultato che il professionista non aveva neanche provveduto a versare le imposte dovute ai fini dell'Iva, delle Imposte dirette e dell'Irap. Il commercialista, per più anni, aveva omesso di presentare le dichiarazioni fiscali e di versare le relative imposte di 150 dei suoi clienti, in alcuni casi consenzienti, in altri casi disattenti o inconsapevoli. I 128 clienti risultati evasori totali, titolari di aziende con sede nelle province di Modena, Bologna, Reggio Emilia, Mantova, Lucca, Latina e Napoli, sono stati segnalati ai Reparti del Corpo territorialmente competenti per l'esecuzione dei dovuti controlli, altri sono già stati sottoposti a verifiche fiscali da parte dei finanzieri carpigiani. Al termine delle attività il commercialista è stato denunciato. E se i denunciati non pagheranno saranno guai per loro: potrebbero scattare i pignoramenti sui loro beni. Ammesso che ne abbiano. (ri.fi.) 30 aprile 2011

Vicenza. Un evasore vince un milione al Gratta e Vinci, la Gdf sequestra il premio
di M. Bellinazzo e S. Biolchini
Le vie del Fisco sono infinite. E qualche volta ad agevolare gli esattori arriva anche la Dea Bendata. Come ben sanno ad Arzignano, capitale del settore conciario balzata un annetto fa agli onori della cronaca per un'inchiesta della Guardia di Finanza che ha scoperto una serie di frodi Iva per 250 milioni, con una decina d'arresti e 35 indagati. Qualche settimana fa, infatti, nel paese del vicentino, la buona sorte ha baciato l'acquirente di un biglietto della serie "Mega milionario" che dopo aver scartavetrato la parte dorata del magico bigliettino s'è ritrovato in tasca un milione di euro.
La felicità, si sa, è difficile da occultare, a dirrefenza dei soldi, e una chiacchiera via l'altra, la "voce di popolo" sulla vincita milionaria è giunta anche a qualche finanziere a cui non è passata inosservata l'identità del neo-milionario. Incappato, coincidenza vuole, in clamorose indagini per frode, evasione fiscale e corruzione e già destinatario di un provvedimento di sequestro cautelare emesso dal gip del tribunale per un importo di 1,8 milioni di euro.
A nulla è valsa la furbata di versare i soldi su un conto corrente intestato alla madre. I finanzieri hanno accertato che il denaro era nella sua disponibilità avendo già prelevato e speso 16 mila euro. Le vie del Fisco sono davvero infinite.
 29 aprile 2011

Taranto. «Ancora rifiuti campani nella discarica Italcave»
 Sabato 30 Aprile 2011 13:34
STATTE - Un segnale c’era già stato. Qualche giorno fa la ripresa del cattivo odore aveva riacceso i riflettori sulla discarica Italcave. Oggi è Legambiente a denunciare la ripresa dei conferimenti nell’impianto dei rifiuti provenienti dalla Campania. “L’aspetto più inquietante - dichiara Leo Corvace del direttivo del circolo di Taranto - è che queste operazioni averrebbero senza il rispetto del protocollo d’intesa siglato tra le regioni Puglia e Campania il 3 dicembre 2010. Quindi senza quelle misure straordinarie in grado di garantire il puntuale controllo su trasporto e caratteristiche dei rifiuti in arrivo. Tra queste, i controlli sui loro livelli di radioattività”. Le attività di conferimento sembravano essersi fermate dopo che a gennaio il consorzio di trasporti Cite dichiarò che avrebbe preso altri indirizzi. Nel frattempo anche la Regione era stata allarmata sulla presunta irregolarità dei controlli ed era partita la diffida all’Italcave per la sospensione delle attività. Ma la società inoltrò ricorso al Tar che annullò la diffida. Delle 45mila tonnellate di rifiuti indicate nel protocollo ne sarebbero arrivate poco più di mille. “Nel frattempo - osservano da Legambiente - sono scaduti i termini dell’atto di intesa, la cui efficiacia era limitata a tre mesi dal primo conferimento (dicembre). L’intesa è stata invece interpretata diversamente dalla società, ossia limitata ai rifiuti oggetto del bando di gara della presidenza del Consiglio dei Ministri. Da qui il conferimento, prima e dopo la diffida, di rifiuti fuori dalle modalità prevista dall’atto di intesa”. “E’ ormai evidente - aggiunge Lunetta Franco presidente del circolo tarantino di Legambiente - come il contesto che aveva spinto la Regione ad offire la disponibilità sia venuto meno e come quell’accordo, da cui era scaturito l’atto di intesa del 3 dicembre, si è rivelato fragile e penalizzante per la Puglia”.

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