venerdì 20 maggio 2011

L'UNIONE SARDA - Economia: Gli artigiani sardi chiedono soluzioni a Equitalia


20.05.2011
Non bastava la crisi? Per gli artigiani sardi, vittime di uno Stato che non paga e di Equitalia, occorrono soluzioni urgenti a cui deve provvedere il legislatore nazionale per attenuare l'onerosità dell'attuale carico fiscale e contributivo. Questo quanto emerso dal confronto con l'amministratore delegato di Equitalia Sardegna Gianluigi Giuliano e i deputati Salvatore Cicu e Giulio Calvisi, nel vertice organizzato da Confartigianato, ieri a Sassari, e a cui hanno partecipato 400 operatori da tutta l'Isola. Di norma gli Enti pubblici si affidano alla Spa Equitalia per ottenere i crediti dovuti dai cittadini. «Un semplice mezzo per la riscossione dei tributi», precisa Giuliano, che spiega come i beni strumentali finiscano in fermo amministrativo, le cosiddette ganasce fiscali, al di là che si tratti di bene aziendale o privato. I meccanismi di riscossione e gli oneri eccessivi di more e sanzioni si affiancano poi ad altre criticità, quali per esempio l'alto costo di Tarsu e la negatività del documento unico di regolarità contributiva (Durc) per impossibilità finanziaria dovuta al mancato pagamento della pubblica amministrazione. «Lo Stato è un cattivo pagatore e non gli consegneremo più il Durc», la provocazione di uno degli artigiani presenti durante le due ore e mezza di “botta e risposta”. Evidenziata l'assenza del presidente della Regione Ugo Cappellacci e, in sua vece, dell'assessore dell'Artigianato Luigi Crisponi: «Ho preso atto», sottolinea Luca Murgianu, «della mancanza della Regione e dell'imbarazzo dell'onorevole Salvatore Cicu», presente all'incontro. Esiste però l'impegno dei deputati Cicu e Calvisi per costruire un iter legislativo congiunto in Parlamento, partendo dal documento dell'associazione nazionale Rete Imprese Italia (di cui fa parte Confartigianato). Già mercoledì prossimo presenteranno una risoluzione alla Commissione Bilancio della Camera. «Al di là delle emergenze, proponiamo un tavolo di approfondimento costante sul territorio isolano», conclude Murgianu.( m. va. )
http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=166927&v=2&c=1489&t=1


LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Equitalia sotto il fuoco dei tartassati si difende: «Non è colpa nostra»
20.05.2011
Sardegna
SASSARI. La serata si infiamma quasi subito. Che il clima sia pesante lo si intuisce già dalle disposizioni della Digos: niente foto né riprese all’amministratore delegato di Equitalia Gianluigi Giuliano. Lui, ieri sera - nell’affollatissima assemblea alla Promocamera di Sassari organizzata dalla Confartigianato - ci ha messo la faccia. E, prevedibilmente, un po’ di insulti se li è presi. Ma era in buona compagnia: nei confronti dei due politici presenti - i parlamentari Giulio Calvisi (Pd) e Salvatore Cicu (Pdl) - i toni degli artigiani strozzati dalle cartelle esattoriali non sono stati più morbidi. Perché la disperazione è tanta «e dobbiamo in qualche modo dare il segnale del nostro malessere». Arrivano da Sassari, Alghero, Nulvi, Porto Torres, Ittiri, Bonorva, Burgos e altri paesi della provincia. Sono falegnami, meccanici, pasticceri, imprenditori edilizi, fabbri e sono lì per sentire finalmente proposte concrete, soluzioni, niente aria fritta e niente promesse da campagna elettorale. «Perché non è con questo atteggiamento - ripetono a gran voce - che riavremo la casa, il capannone o la macchina che ci sono stati pignorati». Il bersaglio è sempre lui: «Il mostro Equitalia, incaricato della raccolta dei cadaveri», dice qualcuno. Ma ieri, forse per la prima volta, gli artigiani hanno di fronte anche la politica, quella che rappresenta la Sardegna in Parlamento. Un’occasione ghiotta per rivendicare le ingiustizie subite. Salvatore Cicu prende la parola e non si nasconde dietro un dito: «Mi imbarazza l’assenza della Regione in questo incontro e non ho problemi ad ammettere che in tutta questa brutta storia ci sia una responsabilità politica e di chi governa». Viene subito interrotto da un artigiano che sta in piedi in fondo alla sala: «Sono parole inutili - urla - Lei andrà via da qui e sarà tranquillo, a me nel frattempo stanno portando via la casa e la macchina». Perché il problema vero, alla fine, è proprio questo, oltre naturalmente alle cartelle esattoriali «triplicate»: vedersi dall’oggi al domani la casa ipotecata. A questo proposito Giuliano ha preso un impegno ben preciso: «Esamineremo caso per caso e cercheremo di intervenire sulle modalità di notifica anche attraverso la convenzione stipulata con la Confartigianato», aggiungendo poi che «le cartelle non le triplica Equitalia perché gli interessi moratori sono sì un meccanismo infernale, che è però richiesto dagli enti. Quelli che, appunto, a Equitalia fanno riferimento per la riscossione dei tributi». Parlano di «umiliazione» gli artigiani del Sassarese, lamentano di essere tacciati come evasori quando l’unica verità è che «i soldi che voi ci chiedete semplicemente non li guadagniamo» e l’accusa è dietro l’angolo: «Siete degli usurai». Le richieste dei piccoli imprenditori sono tante e avere la possibilità di far sentire la propria disperazione ai politici, a Equitalia, al presidente della Confartigianato di Sassari Nino Vanali e a quello della Sardegna Luca Murgianu, all’Agenzia delle entrate e all’Inps non capita spesso. Roberto Nieddu, titolare di una falegnameria a Burgos, si inventa una parodia che diverte e che apre gli occhi allo stesso tempo: «Sembriamo al processo di Norimberga, dove i criminali nazisti chiedevano l’assoluzione perché erano stati meri esecutori di ordini». Il riferimento è chiaramente a Equitalia che ieri ha incassato alla grande, spiegando però che l’unica possibile soluzione è «cambiare la norma perché eliminando l’ente di riscossione non si risolvono i problemi». «Cominciate a regolamentare il Durc (documento unico di regolarità contributiva per gli artigiani) - chiede un gruppo di lavoratori ai parlamentari - Ci state massacrando». Poi la soluzione indicata dai più come l’unica possibile: «Il condono». Calvisi e Cicu ascoltano, aspettano solo di rivelare ai poveri artigiani sul lastrico che qualcosa in realtà già si sta muovendo. La prima: una delibera regionale adottata due giorni fa; la seconda: un’interpellanza urgente presentata dai parlamentari sardi al ministro dell’Economia e delle Finanze. Richieste che partono dalla grave crisi economico-occupazionale dell’isola - con la conseguente morosità delle imprese sarde nei confronti di Equitalia - per arrivare alle proposte concrete. A quel punto gli animi si placano. Cicu precisa: «Non credo ai miracoli ma il nostro impegno c’è». Ed è già qualcosa.
 

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