mercoledì 22 giugno 2011

Federali.Sera_22.6.11. De Magistris deve aver intuito però che il Pdl, che controlla sia la Regione che la Provincia, non ha nessuna intenzione di rendergli la vita facile e allora ha annunciato: Stiamo già lavorando a un piano alternativo fondato sull’autonomia della città che, senza se e senza ma, deve essere pulita dai rifiuti. Ma a chi vuole sapere cosa prevede questo piano alternativo risponde il vicesindaco Sodano: Se solo anticipiamo qualcosa, non si sa che cosa succede.----Il premier: Dovrò pensarci io ancora una volta visto che il sindaco de Magistris in 5 giorni non c'è riuscito.----Bari. Pulizia fantasma, strade come discariche.

Perché Napoli è di nuovo sommersa dai rifiuti
Berlusconi: «Rifiuti, tocca di nuovo a me»
Bari. Pulizia fantasma, strade come discariche
San Marino. Renato Clarizia (BCSM) a Il Journal: I passi avanti di San Marino

Perché Napoli è di nuovo sommersa dai rifiuti
Di Agostino Loffredi • 22 giu, 2011 • Categoria: Primo piano
Tra gli accordi istituzionali e la loro reale applicazione la strada è lunga, e soprattutto piena di “munnezza”. Se ne sta rendendo conto il neo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che nonostante l’intesa raggiunta ieri tra Regione Campania, Comune e rappresentanti delle Province, si ritrova ancora con 2400 tonnellate di rifiuti sparse per le strade della città (ieri erano 2360) senza la possibilità di farle raccoglierle, o meglio senza sapere dove portarle perché a raccoglierle si sono offerti gli stessi cittadini.
L’accordo prevede che la spazzatura venga portata nelle discariche presenti nelle altre province campane, le stesse utilizzate fino ad ora ma che ciclicamente vengono bloccate dagli amministratori locali, come sta accadendo in questi giorni. Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro (Pdl), è riuscito infatti ad evitare di essere costretto a intervenire d’autorità sulle Province per costringerle a far scaricare i rifiuti nei loro impianti, come invece è previsto dalla legge di conversione dell’ultimo decreto in materia, fatto approvare da Berlusconi al suo Governo nel gennaio scorso, quando prometteva di liberare Napoli dai rifiuti. Dopo l’elezione di De Mgistris evidentemente la cosa non è più valida e Caldoro strappa un’intesa basata sulla “buona volontà” delle province ad accogliere i rifiuti.
Succede allora che il sindaco di Acerra, Tommaso Esposito, è libero di bloccare con un’ordinanza lo sversamento dei rifiuti in una delle aree individuate dalla Provincia di Napoli in località Pantano: «Stamattina ho notificato l’ordinanza sul posto – ha spiegato il sindaco – impedendo, di fatto, che i camion sversassero ulteriori rifiuti nell’area. L’ordinanza è stata emessa in coerenza con quanto diciamo da tempo, e cioè che su quel sito non possono essere sversati rifiuti, in quanto ci sono sentenze del Tar che ci danno ragione, oltre al Consiglio di Stato. Ho, inoltre, intimato la rimozione delle ecoballe già presenti, in quanto il sito non può essere più considerato un’area temporanea di stoccaggio, ma una vera e propria discarica abusiva in quanto carente delle dovute autorizzazioni».
Stessa cosa è accaduta con l’area individuata a Caivano, ma il Tar della Campania ha accolto la richiesta di sospendere l’ordinanza del sindaco Antonio Falco permettendo che si riprendesse lo sversamento dei rifiuti provenienti da Napoli e provincia.
Ma le modalità di boicottaggio della raccolta dei rifiuti a Napoli non finisce qui, spiega il vicesindaco Tommaso Sodano:” minacce agli autisti, spazzatura rovesciata per impedire il passaggio dei mezzi, lo sciopero bianco degli addetti della Lavajet. Ieri ci si sono messi anche i lavoratori del Consorzio del casertano, che hanno bloccato per una loro vertenza il sito di Santa Maria Capua Vetere, dove anche Napoli doveva sversare 250 tonnellate”
Il decreto del Governo, di cui parlavamo prima, se attuato per intero dovrebbe consentire il trasporto dei rifiuti anche fuori della regione, sempre per far fronte all’emergenza e lasciare il tempo a De Magistris di predisporre un piano definitivo. Per questo a Roma è iniziato un pressing su Berlusconi perché applichi per intero il decreto: il presidente del Consiglio comunale Raimondo Pasquino, e i capigruppo di maggioranza e opposizione, hanno firmato un invito a Napolitano perché convinca il premier a firmare. I parlamentari del Pd hanno preparato una bozza del testo da offrire a Palazzo Chigi, per risparmiargli la fatica. Luigi Cesaro, scrive Repubblica, ha sussurrato al premier e a Angelino Alfano che la cosa è assolutamente necessaria.
Conoscere questi fatti è fondamentale per comprendere la dichiarazione fatta dal sindaco De Magistris questa mattina:” «Se il governo, la Regione e la Provincia abbandoneranno Napoli a se stessa, i cittadini e l’amministrazione agiranno di conseguenza» Si tratta, sostiene il sindaco, di «un sabotaggio messo in atto in queste ore da “certi ambienti” refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando nella città. E quando parlo di “certi ambienti” non escludo ovviamente il crimine organizzato perché non può sfuggire il dato che in alcune zone la raccolta dei rifiuti è stata possibile, mentre in altre no».
De Magistris deve aver intuito però che il Pdl, che controlla sia la Regione che la Provincia, non ha nessuna intenzione di rendergli la vita facile e allora ha annunciato: “Stiamo già lavorando a un piano alternativo fondato sull’autonomia della città che, senza se e senza ma, deve essere pulita dai rifiuti”. Ma a chi vuole sapere cosa prevede questo piano alternativo risponde il vicesindaco Sodano: «Se solo anticipiamo qualcosa, non si sa che cosa succede».

Berlusconi: «Rifiuti, tocca di nuovo a me»
Il premier: «Dovrò pensarci io ancora una volta visto che il sindaco de Magistris in 5 giorni non c'è riuscito»
NAPOLI - «Vedo che de Magistris non ce l’ha fatta in cinque giorni. Come sempre dovrò intervenire io». Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ritiene di dover scendere di nuovo in campo per risolvere la questione spazzatura in Campania. il desiderio di occuparsene ancora una volta in prima persona sarebbe stata espressa al coordinatore del Pdl campano Nicola Cosentino, al numero uno della Provincia di Napoli Luigi Cesaro e al suo omologo avellinese, Cosimo Sibilia poco prima di entrare in Aula a Montecitorio.
SOLUZIONE MACCHIA SOPRANA? - Nel corso della breve riunione si sarebbe discusso dell’emergenza rifiuti in Campania e della necessità di attivare al più presto una discarica per sgomberare Napoli dai cumuli di spazzatura. Tra le ipotesi al vaglio si sarebbe prospettata anche la riattivazione della discarica di Macchia Soprana in provincia di Salerno, la stessa che suscitò dispute infinite nel 2008 tra l'allora ministro verde Alfonso Pecoraro Scanio e Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile.

Bari. Pulizia fantasma, strade come discariche
Dubbi sugli interventi iniziati dall'Amiu
Ferorelli:«Non riesco a capire dove abbiano lavato»
Oltre alla sporcizia anche numerosi cassonetti rotti
BARI — Il lavaggio delle strade del Murattiano con i nuovi macchinari dell’Amiu, è cominciato il 13 giugno scorso, ma alcune vie versano ancora in cattive condizioni. Per commercianti e residenti nulla è cambiato.
«Non capisco da dove sono passati con questo macchinario - denuncia il presidente della circoscrizione San Nicola - Murat, Mario Ferorelli - perché la differenza rispetto al passato non si nota proprio. Le strade sono sporchissime e in alcuni tratti è impossibile camminare: più passa il tempo peggio è. Basta percorrere via Quintino Sella o via Putignani per rendersi conto di quanto stiamo affermando. L’odore poi è insopportabile: tutti quegli escrementi di colombi accumulati da tempo. E lo stesso discorso vale per la città vecchia: dicono che il lavaggio venga fatto sistematicamente, eppure non si vedono mica i risultati». Tra le situazioni più critiche spicca quella di via Quintino Sella. Da mesi, soprattutto il tratto compreso tra via Piccinni e corso Vittorio Emanuele, è diventato impercorribile a causa della sporcizia ormai radicata sul marciapiede. Senza contare i cassonetti dell’immondizia, sporchi e "sventrati" da qualche vandalo: i rifiuti quindi restano in bella vista, in uno dei punti più centrali della città.
Anche il quartiere Libertà non versa in condizioni migliori: basta percorrere ad esempio via Abate Gimma, all’altezza dell’ex istituto nautico, per rendersi conto che l’intero marciapiede è ricoperto da immondizia e da escrementi di colombi e cani. «C’è un elenco degli interventi di lavaggio - spiega ancora Ferorelli - ma non ho ancora capito da dove sono passati questi macchinari. Proprio oggi ho fatto un giro in centro e ho potuto constatare il degrado persistente». Il problema non riguarda solo i marciapiedi e le strade sporche: con le alte temperature è scoppiata l’emergenza scarafaggi. Ed è Bari Vecchia la zona più colpita. «Una sera - aggiunge Vanni Marzulli, vicepresidente della circoscrizione - tornando a casa ho trovato centinaia di blatte che fuoriuscivano dai muri e dalla fogna, camminando indisturbate lungo la muraglia. In una delle aree quindi più frequentate non solo dai baresi ma anche dai turisti». Emergenza anche a San Girolamo. A denunciarla è l’assessore provinciale Sergio Fanelli, insieme ai consiglieri circoscrizionali Nicola Gravina e Francesco Laraspata. «E’ necessaria una derattizzazione - commenta Fanelli - ho visto con i miei occhi un topo scorrazzare libero tra i bagnanti. Il sindaco dice che manderà i vigili contro le doppie file. Perché non pensa invece a qualche soluzione per migliorare il quartiere?».
Samantha Dell'Edera

San Marino. Renato Clarizia (BCSM) a Il Journal: I passi avanti di San Marino    
 Mercoledì 22 Giugno 2011
SAN MARINO - Renato Clarizia, Presidente di Banca Centrale di San Marino, ha rilasciato una intervista al portale on line Il Journal. Ecco cosa ha raccontato.
Renato Clarizia, avvocato e professore di Diritto Privato presso l’Università di Roma Tre, è salito alla ribalta delle cronache finanziarie quando è stato nominato governatore della Banca Centrale di San Marino, un incarico che ricopre ormai da sei mesi. Il Journal lo ha intervistato soprattutto in merito a ciò che intende fare per migliorare l’immagine della Repubblica del Titano e dal punto di vista della trasparenza fiscale.

I contribuenti si sentono spesso frustrati dalle notizie che giungono da paradisi fiscali come San Marino. Che cosa devono attendersi da questa nuova gestione?
Finora San Marino ha campato di rendita, poi lo scudo fiscale ha portato via un miliardo e mezzo di euro e a questo punto sono nati i problemi. Ci sono però anche delle leggi più “trasparenti”, di adeguamento alla normativa comunitaria, contro il riciclaggio e il segreto bancario. L’impegno c’è e il modello da seguire è quello del Granducato del Lussemburgo, per avere l’Italia come interlocutore privilegiato. L’obiettivo è quello di recuperare credibilità etica, con l’offerta di attrattive e sgravi fiscali, provvedimenti che sono stati apprezzati dall’Ocse e dal Fondo Monetario Internazionale. Quello che dispiace è il fatto che, proprio quando San Marino sta diventando più collaborativo, non lo è allo stesso modo l’Italia, tanto è vero che stiamo guardando anche ad altri orizzonti.

La recente vicenda di evasione fiscale che ha visto coinvolto Cesare Pambianchi, numero uno della Confcommercio romana, mostra come alcuni patrimoni occulti siano ancora presenti a San Marino. Come mai?
 Questi fatti dimostrano che c’è ancora molto da fare e come Banca Centrale noi ci stiamo impegnando a favorire una gestione più accentrata del denaro contante e nella creazione di una centrale dei rischi. La strada da seguire è questa, lei pensi che prima del mio arrivo a San Marino, uno stato di soli 27mila abitanti, erano presenti ben cinquantuno finanziarie. Ora siamo scesi a trentasette, con varie fusioni e accorpamenti, ma servono delle novità, come ad esempio un regolamento delle società finanziarie.

Quali sono le proposte in fatto di consumo e consumatori?
La direttiva sul credito al consumo è in fase di sviluppo, non c’è ancora una legge vera e propria ma la si sta attuando. San Marino deve comprendere che il periodo che lo attende non è semplice, ormai si stanno fronteggiando anche problemi nuovi, come quello della disoccupazione, emerso persino dal recente discorso del Papa.

Il ruolo dei paradisi fiscali sta dunque cambiando?
La Repubblica vuole investire molto su formazione ed energie rinnovabili, si tratta di un’ultima spiaggia. Il Governo è comunque determinato a realizzare progetti concreti, i contribuenti devono sapere che la collaborazione sarà maggiore e soprattutto trasparente, anche se vorrei sottolineare che dai risultati dello scudo fiscale è emerso come gli evasori siano in gran parte della città di Rimini. Anche il turismo ci può aiutare, ma è rimasto troppo ancorato al concetto di stanzialità.

Lei rivendica quindi i successi ottenuti in questi primi sei mesi di incarico?
Non sono dipesi soltanto da me, c’è un gruppo di italiani molto professionali, vorrei citare in particolare Marco Arzilli, giovane segretario di Stato, molto propositivo.

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