sabato 11 giugno 2011

Gomorra brianzola; e lucana. (Perche’ anche i lucani ne hanno diritto)








POTENZA - I clan sono in stand by. Le organizzazioni criminali lucane vivono una fase di stallo legata anche ai colpi che sono stati inferti dalle forze dell’ordine.
È il quadro che emerge dall’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia sulle attività svolte e i risultati conseguiti consegnata al Ministero dell’Interno ed al Parlamento. Una relazione corposa con cui la Dia ha descritto l’Italia del crimine ed anche la Basilicata degli affari illeciti. Evidenziando un andamento decisamente più tranquillo rispetto al passato. Scrive, infatti, la Dia : «L’andamento dei fatti di criminalità registrati nella regione conferma una fase di stallo della criminalità organizzata lucana, indotta dalle ripetute azioni repressive elle forze dell’ordine che hanno portato all’arresto dei principali elementi apicali, accusati di gravi reati, tra cui l’usura e le numerose estorsioni poste in essere con modalità tipicamente mafiose».

A suscitare preoccupazione, invece, è lo sfruttamento di cittadini extracomunitari. «Si conferma la diffusa presenza di cittadini comunitari ed extra comunitari - sottolinea ancora il dossier - sfruttati nei lavori agricoli stagionali come manodopera fornita a basso costo. Esemplificativi a tale proposito sono gli elementi investigativi raccolti in merito alla riduzione in schiavitù di cittadini romeni agganciati nel paese d’origine da autisti compiacenti che venivano avviati allo sfruttamento».

E se questo è il quadro generale, la relazione si sofferma anche sui reati commessi. In particolare - secondo quanto precisa la Dia - in provincia di Potenza a crescere sono stati soprattutto gli incendi (più che raddoppiati rispetto all’anno precedente) e l’usura. Ad avere una flessione, invece, le rapine, le estorsioni (quasi dimezzate) e i danneggiamenti seguiti da incendio. Notevolmente diminuita, poi, anche la contraffazione di marchi e prodotti industriali. Decisamente migliore, invece, la situazione in provincia di Matera dove ad essere aumentati sono solo i danneggiamenti. In calo, invece, le rapine e le estorsioni (ridotte di oltre il 73 per cento). In calo in entrambe le province, poi, i reati associativi di tipo mafioso e non ed anche i reati associativi legati al traffico di sostanze stupefacenti.

Insomma, un quadro piuttosto tranquillo, uno spaccato che per una volta potrebbe portare alla mente sicuramente l’immagine dell’isola felice.
07 Giugno 2011

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