venerdì 22 luglio 2011

Federali.Sera_22.7.11. ll governo garantirà le risorse necessarie per il Mose, con erogazioni sistematiche che nel prossimo triennio assommano a 1 miliardo e 550 milioni di euro. Il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianni Letta ha voluto che il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli — che in assenza del premier Silvio Berlusconi e del ministro Altero Matteoli — mettesse a verbale l’impegno del governo a concludere i lavori del Mose entro il 2014.----Le località più colpite dai roghi sono state quelle dell'hinterland partenopeo ma risultano numerosi anche gli incendi in città, che hanno interessato, in particolare, i quartieri del centro storico e dell'area flegrea.

Caserta. Rifiuti, la Procura vuole vederci chiaro
Napoli. Rifiuti, ventiquattro incendi nella notte
Venezia, padania. Il governo «finisce» il Mose


Caserta. Rifiuti, la Procura vuole vederci chiaro
Del Gaudio ascoltato dai finanzieri
Il sindaco: «Ho spiegato quanto accaduto, sono sereno»
Ferraro: «Siamo persone perbene, una squadra seria»
CASERTA - Per due ore ieri mattina il sindaco Pio Del Gaudio è stato ascoltato dalla Guardia di finanza, su iniziativa della Procura sammaritana, circa crisi dei rifiuti che ha colpito città negli ultimi giorni (la raccolta è ripresa, peraltro, nella notte). È stato lo stesso primo cittadino a darne notizia, durante una conferenza stampa convocata per replicare alle polemiche feroci che si sono consumate nell’estenuante consiglio comunale del giorno precedente, protrattosi fino alle cinque del mattino di ieri. «Ho spiegato i motivi di quanto accaduto, perché la città era sporca. Ho anche riferito che a breve andremo a gara, e sarà una gara importante; con me sono stati sentiti anche i dirigenti Corbo e Petrella», ha rivelato Del Gaudio aggiungendo che un sindaco «non può che essere sereno sapendo che non è solo» . Del Gaudio è stato chiamato alle 9.30 del mattino, mentre, a poche ore dal Consiglio, era già di nuovo in Comune per discutere con amministratori e dirigenti di quanto accaduto in assise.

«Abbiamo sentito forte la necessità di rammentare a tutti ruolo e la centralità del Consiglio comunale» , ha detto Del Gaudio alla stampa, affiancato dal vice Enzo Ferraro, dal presidente Gianfausto Iarrobino, dall'assessore Nello Spirito, e dai consiglieri Massimiliano Marzo, Eduardo Oliva, Biagio Esposito, Lucrezia Cicia. E ha annunciato: «Abbiamo sentito parlare di parentele, di società partecipate, siamo i primi interessati a sapere di tutte queste notizie, ma riteniamo che non possa fare terrorismo politico in consiglio comunale. Né posso consentire che si offendano quattro consiglieri. Quindi saremo noi ad inviare gli atti alla Procura della Repubblica, saremo noi a studiare i contratti di concessione; e lo faremo in nome della trasparenza e in difesa della dignità del ruolo istituzionale. Molti hanno parlato in libertà in piena notte, anche se dopo un’ora hanno chiesto scusa». Gli ha fatto eco Ferraro: «Siamo persone perbene, siamo una squadra forte e seria e chi cerca di dividerci attaccandoci personalmente e dicendo cose non vere, sappia che non ci riuscirà. In tanti anni di esperienza amministrativa non ho mai visto nulla del genere: non c’era nulla di politico» .

Anche il presidente Iarrobino si dice «amareggiato» mentre l’assessore Nello Spirito («il nostro Tremonti», dice Del Gaudio) ricorda gli sforzi per approvare il bilancio e rilancia: «Non c’è nulla di illegittimo in questo bilancio, al massimo si può forse parlare di irregolarità procedurale ma che non influisce sul merito del documento finanziario. Tant’è che, tranne per qualche spunto giunto da Carlo Marino, l’opposizione ha dovuto scendere in attacchi personali, non avendo nulla da contestare al bilancio. Devo anche ringraziarli per gli attestati di stima che mi hanno rivolto». Lo scontro sul bilancio, in particolare dopo un intervento del socialista Pasquale Corvino ritenuto dalla maggioranza eccessivamente duro, si è concluso pochi minuti prima delle cinque. In un clima di facce stanche e tese, l’atto è stato approvato con i soli voti della maggioranza; Corvino astenuto; Pd, Fli e Speranza hanno lasciato l’aula. Una manovra di circa 200 milioni di euro che non scongiura il dissesto: «Abbiamo dato mandato all'ufficio patrimonio di verificare quanto riusciamo a vendere e a recuperare. Se anche questa strada dovesse fallire -fa una pausa esauriente Spirito -fate voi, noi le abbiamo provate tutte» .
Antonella Palermo

Napoli. Rifiuti, ventiquattro incendi nella notte
Sale di giorno in giorno il numero di roghi pericolosi per la salute. Fiamme ai sacchetti in città e nell'hinterland
NAPOLI - Un'altra notte di «super lavoro» per i vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli: dalle ore 20 di ieri alle 8 di stamattina, sono stati 24 gli incendi appiccati da ignoti ai cumuli di rifiuti in strada, sia a Napoli che in provincia. Le località più colpite dai roghi sono state quelle dell'hinterland partenopeo ma risultano numerosi anche gli incendi in città, che hanno interessato, in particolare, i quartieri del centro storico e dell'area flegrea. Al momento sono al lavoro sette squadre dei pompieri, in particolare a Napoli (in via San Giacomo e sull'Asse mediano in direzione di Scampia). Per quanto riguarda invece la provincia i vigili del fuoco sono attualmente impegnati a spegnere incendi in via Cuma, a Licola, e a Cardito.

Venezia, padania. Il governo «finisce» il Mose
A Venezia 40 milioni di euro
Comitatone, impegno da 1,5 miliardi per le dighe. Letta rassicura Orsoni: assegnazione diretta dei fondi. Via libera al porto off-shore
VENEZIA — «Il governo garantirà le risorse necessarie per il Mose, con erogazioni sistematiche che nel prossimo triennio assommano a 1 miliardo e 550 milioni di euro». Il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianni Letta ha voluto che il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli — che in assenza del premier Silvio Berlusconi e del ministro Altero Matteoli — mettesse a verbale l’impegno del governo a concludere i lavori del Mose entro il 2014. Il Comitatone, che si è tenuto ieri a Palazzo Chigi a Roma, ha infatti preso atto e sostenuto le richieste del Magistrato alle Acque: entro la fine di quest’anno verranno stanziati 630 milioni di euro per le dighe mobili, altri 470 nel 2012 e 450 nel 2013, grazie alla revoca di contributi per opere bloccate qua e là per la penisola. «Siamo soddisfatti per la garanzia di continuità dei flussi di finanziamento», dicono dal Consorzio Venezia Nuova. Un po’ più prudente Patrizio Cuccioletta, presidente del Magistrato e segretario del Comitatone: «Il governo ha recepito tutte le richieste e ora le sottoporrà a verifica - spiega - lo spirito con cui era stata convocata questa riunione era proprio questo, fare il punto della situazione, ma la certezza dei finanziamenti non c’è». I soldi li erogherà solo il Cipe, ma l’impegno è stato preso e—dice Cuccioletta — «nel 2013 si avranno le prime paratoie fuori dall’acqua».

Se il Consorzio ride, anche il Comune di Venezia può dirsi soddisfatto dell’esito della riunione di ieri pomeriggio, a cui erano presenti i ministri Stefania Prestigiacomo (Ambiente) e Giancarlo Galan (Cultura), quest’ultimo per anni dall’altra parte della barricata come governatore. Lo stesso Letta, dopo aver preso atto e messo a verbale tutte le richieste, si è infatti impegnato in prima persona a garantire i soldi per Venezia, «come ho promesso al sindaco Orsoni»: 50 milioni da dividere tra Venezia (40,3), Chioggia (7,5) e Cavallino- Treporti (poco più di 2). «E’ andato tutto secondo le aspettative», commenta il sindaco Giorgio Orsoni, che ha subito ricordato come la priorità sia il completamento della rete antincendio —30 milioni in tre anni — «essenziale per la tutela dei monumenti». Nei giorni scorsi il sindaco aveva ipotizzato cifre ben più alte (addirittura 400 milioni in tre anni), alla fine invece si deve accontentare della metà, mentre il Mose fa il pieno di «schei». «Su sollecitazione della presidenza abbiamo limitato il fabbisogno - continua Orsoni - Quanto al Mose, è comunque un’opera nell’interesse della città». Su sollecitazione di Ca’ Farsetti, Letta ha anche promesso che i soldi saranno assegnati direttamente, senza quel passaggio per la Regione che aveva creato dei ritardi dopo il Comitatone del dicembre 2008. Soddisfatto anche il neosindaco di Chioggia Giuseppe Casson: «Risultato straordinario, sfrutteremo questo finanziamento per lo spostamento del mercato ittico».

In riserva sono invece tutte le altre richieste, a partire da quella da 100 milioni di euro della Regione Veneto per il disinquinamento e i litorali e quella da 50 milioni di euro del Magistrato alle Acque. All’interno di quest’ultima sono stati chiesti 5 milioni di euro da parte del sindaco di Mira Michele Carpinetti — a nome anche dei colleghi di Campagna Lupia e Codevigo—in primis per il Progetto integrato Fusina. Il vicepresidente della Provincia Mario Dalla Tor ha fatto mettere a verbale che servono oltre 18 milioni di euro per la messa a norma e la manutenzione di varie scuole superiori nei due centri storici di Venezia e Chioggia, mentre la soprintendente Renata Codello si è spesa per ottenere 4 milioni di euro per le nuove aule e la biblioteca del convitto nazionale Foscarini. «Un intervento analogo a uno fatto recentemente a Roma», ha sottolineato Codello. Il Comitatone ha dato infine il via libera al porto off-shore. «Si è preso atto che la piattaforma d’altura è, insieme alla conca di navigazione di Malamocco, la struttura permanente necessaria per garantire l'accesso al porto di Venezia, anche con il Mose in funzione», ha commentato il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa.
Alberto Zorzi
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