domenica 3 luglio 2011

Federali.Sera_3.07.11. Foggia, Anna Langone: I Fratelli della Stazione ogni sera, su piazzale Vittorio Veneto, portano bevande e una parola di conforto a chi vive per strada: E’ vero, in questo periodo - dice Leo Ricciuti - c’è più gente che dorme per strada, ma perchè fa caldo ed hanno abbandonato i vagoni ferroviari, i luoghi più riparati dove si rifugiano d’inverno.----Bartolini accarezza uno dei sogni che da anni rientrano negli orizzonti di chi chiede più attenzione verso la Romagna: una regione autonoma. O la Regione cambia atteggiamento verso la Romagna oppure diventa necessario fare il referendum. Così si moltiplicheranno i costi della politica? No, le strutture amministrative ci sono già, serve solo un'istituzione più vicina ai cittadini romagnoli.

L'altra» Foggia. La strada come letto nella notte dei clochard
La Romagna sbatte la porta: "Così la Regione ci penalizza"


L'altra» Foggia. La strada come letto nella notte dei clochard
di ANNA LANGONE
Un muro, un pezzo di pavimento, un po' di marciapiede, un angolo sotto un’insegna pubblicitaria, ma anche la conchetta di un albero e persino un bancomat. Quelli elencati non sono gli oggetti di cui portano il nome, ma letti, giacigli che sorgono ogni notte per poveri, barboni, extracomunitari, il popolo della notte che con la movida non c’entra nulla, ma cerca soltanto di sopravvivere. Mai così tanti gli uomini (e le donne) che dormono per strada.

Basta entrare nell’atrio della stazione ferroviaria già dopo le 21 per trovarsi circondati da cartoni e stracci “animati ” da decine di corpi immersi nel sonno. Stessa immagine all’esterno, in piazzale Vittorio Veneto, ma anche in altre strade della città, dove clochard con le loro buste e i carrelli improvvisati si adattano su panchine, o anche in luoghi insoliti, come le aiuole alla base degli alberi. Avviene ogni sera in piazza Puglia, davanti a un frequentatissimo bancomat: inutile chiamare ambulanza e forze dell’ordine nel tentativo di aiutare l’uomo che è lì nella conchetta, la sera successiva la scena è la stessa. Quell’albero è il suo approdo dopo una giornata passata a girare per la città con il carrello dei suoi averi protetto alla meglio da una busta nera per la spazzatura.

Buste e disperazione anche in un altro bancomat, in via Bari, trasformato del tutto in giaciglio notturno: qui è una donna senza fissadimora che riesce ad introdursi per trascorrervi la notte... in vetrina, con i passanti che si domandano come faccia, ogni sera, ad entrare senza la tessera. Per le donne-clochard trovare un posto letto in città è più difficile: l’unica struttura che può ospitarle per la notte è al San Salvatore, dove i posti disponibili però sono 7-8 e vengono utilizzati a rotazione. Così per sfuggire al caldo (e ai pericoli) anche l’interno di bancomat può servire.

I Fratelli della Stazione ogni sera, su piazzale Vittorio Veneto, portano bevande e una parola di conforto a chi vive per strada: «E’ vero, in questo periodo - dice Leo Ricciuti - c’è più gente che dorme per strada, ma perchè fa caldo ed hanno abbandonato i vagoni ferroviari, i luoghi più riparati dove si rifugiano d’inverno».

La Romagna sbatte la porta: "Così la Regione ci penalizza"
L'affondo del consigliere regionale del Pdl, Luca Bartolini: «Fondi economici, infrastrutture e assessori: la giunta di viale Aldo Moro è in mano all'Emilia»
Bologna, 3 luglio 2011 - ROMAGNA penalizzata? La diatriba che da secoli oppone popolazioni e politici di una regione dal doppio nome e dalla doppia anima (quest'ultima di certo non separata solamente da un trattino) riesplode proprio nei giorni in cui centinaia di migliaia di emiliani si riversano sulle coste della Riviera. Casus belli, i fondi per un bando europeo da assegnare alle imprese, per la precisione, il 'Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013'. Secondo quanto denuncia il consigliere regionale del Pdl, Luca Bartolini, «per il sostegno a progetti di ricerca collaborativa della piccola e media impresa la Regione ha predisposto 27,3 milioni di euro di fondi europei, ma di questi solo l'11,6% è destinato ad aziende della Romagna». La ripartizione, dice il consigliere berlusconiano, farebbe sì che in Emilia finiscano 23,5 milioni contro i soli 3,1 delle tre province romagnole. Sul caso Bartolini presenterà un'interrogazione scritta alla giunta.

«MI SI POTRÀ rispondere che in Romagna ci sono aziende che tendono a investire meno in ricerca e che quindi le domande al bando sono state inferiori per questo - dice Bartolini - , ma stento a crederci: basti pensare a nomi come Technogym o Orogel, solo per citarne due, che rappresentano al meglio la Romagna delle imprese innovative e internazionali».

Quello dei fondi europei, però, non è il solo campo dove, secondo Bartolini, il peso della Romagna è sotto dimensionato: «Da anni c'è disparità nella distribuzione dei fondi economici, che interessa anche ortofrutta e agricoltura - insiste il consigliere - . Ma i problemi sono molti altri. C'è quello delle infrastrutture, tanto che una città come Forlì sta ancora aspettando il completamento di una tangenziale; quello degli aeroporti; quello delle Fiere, dove per la Regione esiste solo quella di Bologna».

INFINE, c'è quello forse più grave agli occhi di Bartolini, ovvero il deficit di rappresentanza all'interno della giunta regionale: «La giunta è in mano all'Emilia. Certo, la Romagna esprime il presidente Errani, e non è poco, ma su dodici assessori ce n'è solo uno romagnolo (Maurizio Melucci al Tursimo, ndr) e nessuno che arriva dalla provincia di Forlì-Cesena». I rimedi? Bartolini accarezza uno dei sogni che da anni rientrano negli orizzonti di chi chiede più attenzione verso la Romagna: una regione autonoma. «O la Regione cambia atteggiamento verso la Romagna oppure diventa necessario fare il referendum. Così si moltiplicheranno i costi della politica? No, le strutture amministrative ci sono già, serve solo un'istituzione più vicina ai cittadini romagnoli».
di ANDREA ZANCHI

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