sabato 30 luglio 2011

Federali.Sera_30.7.11. Lino Patruno: E’ un’incessante fuga di cervelli dopo i bastimenti per terre assai lontane, dopo le terre al sole africane, dopo le valigie di cartone. Ora vanno con trolley e computer. Per i terroni non c’è mai stato posto, devono sempre partire per sopravvivere. Devono essere emigranti nati per mantenere in piedi un Nord ricco e un Sud povero.

De Magistris: «Ho invitato Berlusconi a venire a Napoli »
Napoli. Lunedì riapre il cimitero delle Fontanelle
I ladroni che fanno la lezione al Sud


De Magistris: «Ho invitato Berlusconi a venire a Napoli »
Il sindaco dal palco del Maschio Angioino: «Valenzi e Bassolino hanno lasciato il segno, ma io sarò diverso»
NAPOLI - «La sorpresa più sgradevole da sindaco? Trovare le casse vuote. A chi somiglio? Ma se a volte manco mi rendo conto di essere diventato sindaco». Stralci della lunga intervista a tutto campo concessa da Luigi de Magistris dal palco allestito al Maschio Angioino. Doveva esserci anche il suo collega milanese Giuliano Pisapia: bloccato a Milano dall'approvazione del bilancio ha fatto pervenire un messaggio il cui senso è che da Napoli e Milano può ripartire il Paese. «Non ho trovato nemmeno un euro». Questa la sorpresa più sgradevole da sindaco per l'ex pm di Catanzaro. «Ma questo non ha frenato la nostra voglia di fare - ha sottolineato de Magistris - e di rimboccarci le maniche». Lucia Annunziata, che conduce la serata, gli chiede se si ispira a un predecessore e fa il nome di Maurizio Valenzi, storico sindaco rosso degli anni '80: «Non riesco nemmeno a rendermi conto di essere sindaco di Napoli e a volte dico a mia moglie 'Ma ti rendi conto?»' «Sicuramente - ha aggiunto rispondendo alla domanda - Valenzi ha lasciato il segno, così come Bassolino nel suo primo periodo, ma la mia esperienza è unica». E su Narducci, l'ex pm oggi assessore al centro delle polemiche, una difesa a spada tratta: «Sono orgoglioso di averlo in giunta. Mi mandò un sms quando non ero ancora sicuro del ballottaggio dicendo che se avessi vinto gli avrebbe fatto piacere cambiare vita. E io risposi: Ma sei sicuro? Poi non ci siamo più sentiti». «Un magistrato con la sua anzianità - ha concluso - oggi prenderebbe circa 6000 euro di stipendio, al Comune ne prende 3000 sapendo che non potrà tornare a fare il magistrato a Napoli».

MAGISTRATI IN POLITICA - «Quello dei magistrati in politica è un tema che si pone ma non per Narducci (l'ex pm oggi assessore al Comune di Napoli) ma a livello nazionale dove da Francesco Nitto Palma a Oscar Scalfaro tutti hanno preferito l'aspettativa». «Solo io e un altro collega abbiamo scelto le dimissioni, che non sono un atto indolore - ricorda de Magistris -. Credo che chi entra in politica non possa tornare in magistratura, ma neanche deve perdere il posto di lavoro. Ecco perchè sarei favorevole a un rientro nell'amministrazione pubblica con altre mansioni». «Personalmente non posso immaginare dopo un'esperienza politica di questo livello di tornare a fare il magistrato. Perciò - ha concluso il sindaco di Napoli - farà bene il legislatore a emanare un provvedimento equilibrato in materia».

DIALOGO CON IL GOVERNO - «Credo che il governo abbia capito che a Napoli è iniziata una fase nuova e che con questa amministrazione e questo popolo deve dialogare». Lucia Annunziata provoca de Magistris sul feeling istituzionale che si è instaurato col ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e che a Roma - fa presente la giornalista - alimenta il pettegolezzo. Il sindaco non si sottrae: «Non posso farci niente se a Roma si fa del gossip. Sono cose estive, e ci si scherza un po'. Non è che posso interrompere un dialogo istituzionale per contrastare le voci. Vorrà dire che per par condicio parlerò anche con i ministri Carfagna, Gelmini, Brambilla e Bernini...».

SIPARIETTO CON BERLUSCONI - De Magistris svela anche un siparietto andato in scena con il premier Berlusconi l'altro giorno, quando si sono incontrati a Palazzo Chigi per la vicenda rifiuti: «Non lo conoscevo, lo avevo sentito al telefono solo una volta. Quando mi ha visto mi ha detto che avevo scelto il giorno sbagliato. E io "Sì, lo so, oggi ha dovuto dare 600 milioni a De Benedetti". Lui allora mi ha fatto tutti i calcoli di quanto aveva speso per gli avvocati. A quel punto gli ho detto che anche io ero lì per chiedere soldi, perchè nelle casse del Comune non c'è un euro». «Allora lui mi ha risposto: "Sì, ma qui pago tutto io, lì pagate tutti". Ad ogni modo - ha concluso de Magistris - il nostro è stato un incontro nè teso, nè particolarmente cordiale. Alla fine l'ho invitato a venire a Napoli nei prossimi mesi a constatare come sarà diventata bella la città anche con il concorso del governo». Sul tema rifiuti de Magistris ha ribadito che con lui sindaco non si faranno discariche: «E faremo di tutto, anche se non dipende da noi, perchè a Napoli non si facciano inceneritori».

Napoli. Lunedì riapre il cimitero delle Fontanelle
Era chiuso da aprile a causa di cadute di pietre dovuti a problemi statici. Custodisce 40 mila resti del Seicento
NAPOLI - Da lunedì 1 agosto, sarà nuovamente accessibile al pubblico il Cimitero delle Fontanelle. Sparirà così dal sito del Comune la scritta che dal 5 aprile informava della chiusura «per motivi di pubblica e privata incolumità». Ne dà notizia il Comune di Napoli con una nota. Dopo i lavori necessari al ripristino della volta, che si sono protratti oltre le previsioni iniziali a causa di problemi ai pluviali di raccolta delle acque, cittadini e turisti potranno rivisitare questo luogo storico, pieno di fascino e spiritualità, e a cui sono legate numerose leggende e tanti aneddoti della cultura popolare partenopea.

PROBLEMI STATICI - Il cimitero, chiuso dopo nemmeno un anno di apertura, custodisce circa 40 mila resti dei morti delle epidemie tra '600 e '800. Il motivo della chiusura si è ricercato nella caduta di alcune pietre di tufo: il sito avrebbe dovuto riaprire per il «Maggio dei monumenti», ma i lavori sono andati per le lunghe. La staticità delle volte del cimitero era da tempo sotto osservazione. A parte il problema delle perenni infiltrazioni d'acqua nell'ossario ci sarebbe anche il nodo di uno sbancamento abusivo avvenuto negli ultimi tempi sulla collina che sovrasta la cava dell'ossario. Un episodio che, secondo gli esperti, potrebbe alterare il microclima interno al cimitero.

DONATI - «Invito tutti i napoletani e i tanti turisti che sono alla ricerca di luoghi simbolo di Napoli da visitare - ha affermato Anna Donati, assessore alla Mobilità e Infrastrutture, che ha tra le sue deleghe anche quella al sottosuolo - a programmare una tappa al cimitero delle Fontanelle, un posto di straordinario interesse e di grande suggestione».

I ladroni che fanno la lezione al Sud
di LINO PATRUNO
Dunque per il ministro Calderoli, i ministeri dovrebbero essere distribuiti un po’ ovunque in Italia, anche al Sud oltre che nella sua farsesca Monza. Con le dovute eccezioni: per esempio a Napoli, ha specificato, non potrebbe mai andare il ministero del Lavoro perché non sanno cosa sia (il lavoro). Difficile dire se faccia più piangere o ridere un ministro della repubblica italiana che continua a fare il ragazzone mai cresciuto.
E a parlare come se fosse il ministro solo di mezzo Paese. Ma tant’è. Bossi continua ad alzare il dito medio quando risuona l’inno nazionale. E radio Padania continua a vomitare intolleranza, odio, razzismo.
Sobillata dalla Lega, che insiste a seminare paura e rabbia per ricavarne voti, la società “rancorosa” del Nord ricco vive solo di risentimento e di egoismo. E vorrebbe circondarsi tutta di filo spinato e fuochi per evitare che non entri neanche una mosca, dovesse essere terrona o marocchina. Mentre riprende a parlare di una secessione che non farà mai, per non diventare il Sud di un Nord europeo. Anche perché la secessione c’è già, e quella economica che conta: il Sud continua a comprargli il 60 per cento dei prodotti. E il Sud va lasciato così, dovesse venirgli in testa di mettersi a fare la concorrenza. E di passare da consumatore a produttore. Su questo mercato sicuro e garantito il Nord si è arricchito. Sulla condizione che il Sud non venisse messo in grado di fare da sé.
Questo vollero e vogliono i poteri forti, dalle grandi industrie alle grandi banche. E per mantenere il sistema bisogna dire che i napoletani non vogliono lavorare invece di dire che vorrebbero eccome ma non ce ne sono le possibilità. E vorrebbero lavorare a casa loro, eccome, anche i professori precari meridionali che abbandonano le graduatorie locali per cercare fortuna altrove. Benedetti ancorché compatiti quando i lorsignori di lassù a fare gli insegnanti morti di fame non ci pensavano neanche, e meno male che venivano i sudisti.
E’ un’incessante fuga di cervelli dopo i bastimenti per terre assai lontane, dopo le terre al sole africane, dopo le valigie di cartone. Ora vanno con trolley e computer. Per i terroni non c’è mai stato posto, devono sempre partire per sopravvivere. Devono essere emigranti nati per mantenere in piedi un Nord ricco e un Sud povero. E ora neanche poi tanto, visto che la crisi morde anche i ricchi, che in onore all’Italia unita vorrebbero circondare di filo spinato anche le scuole. Con la rivolta dei romani che si sentono minacciati dopo aver lasciato le sedi vacanti perché mica fessi lavorare per 1200 euro al mese. E col solito Bossi che vuole regalare punteggio in graduatoria ai suoi perché in questo Paese ci deve essere sempre più diritto per il Nord.
E poi questo Sud malavitoso, sbottano che non se ne può più. Avvilito e prosciugato, per la verità, da una criminalità neanch’essa meridionalistica: rapina qui per andare a investire al Nord. Senza che nessuno colà se ne accorgesse in vent’anni. Assistevano al vorticare di soldi in un tempo in cui non c’è una lira, ma nessuno a fiatare perché, diciamoci la verità, fanno proprio comodo. Quando poi Vendola rinfaccia che la Lombardia è la regione più mafiosa d’Italia, apriti cielo. Mafiosa anche per il comportamento verso la mafia: non vedo, non sento, non parlo.
Ma poi, facciamola finita: quando questo Sud si sarà messo in testa che deve governarsi meglio, dicono ancòra, allora vedrà che la finirà di piangere. Sanno tutti che è sottosviluppato per colpa delle sue classi dirigenti. Dovrebbe anche in questo prendere esempio dal Nord, imparate da noi. Tangentopoli è roba del Nord, e nessuno che ricordi mai che i danni li ha avuti anche il Sud, perché se devi pagare tangenti, da qualche parte ti devi rifare: aumentando la spesa per le opere pubbliche (quindi soldi anche delle tasse del Sud) o alzando il prezzo dei prodotti (acquistati in gran parte al Sud).
E poi: l’ex assessore lombardo che si dimette dopo essere stato beccato con la busta dei soldi in mano pare che se la facesse in Lombardia. E anche l’ex presidente della Provincia di Milano, Penati, cui un imprenditore avrebbe dovuto versare per anni 20-30 milioni di lire al mese, pare che operasse in Lombardia. E la Cricca che si arricchiva di soldi di tutti (anche meridionali), dal terremoto dell’Abruzzo alla Maddalena in Sardegna, non pare che fosse sudista. E il signor Bisignani presunto spione per evitare il processo ad amici ladroni, era anche cosa loro. E l’on. Milanese delle Ferrari, delle barche e dei soggiorni superlusso a Montecarlo in cambio di nomine e di appalti, anche affare loro. E Pronzato dell’Enac, ancòra tangenti loro.
Epperò cosa volete, sono episodi. Il problema vero è il Sud furbetto, malandrino e malavitoso. Impari magari a governarsi dai Milanese e dai Penati, e capirà finalmente come si campa.

Nessun commento: