sabato 30 luglio 2011

Federali.Mattina_30.7.11. Napoli: Entro Natale Bruxelles darà il via libera ai 21 grandi progetti da realizzare in Campania con i fondi europei. Dopo l'ok delle parti sociali al tavolo di partenariato costituito a Palazzo Santa Lucia, le relazioni dei progetti verranno notificare all'Unione europea di cui poi si attende appunto l'autorizzazione.----Sardegna, Cappellacci: Finora abbiamo mantenuto nei confronti del governo una collaborazione leale, convinti di operare per il meglio. Lo Stato invece ha violato il leale principio di collaborazione tra istituzioni.

Rapporto Svimez: due giovani su tre sono a spasso nelle regioni del Sud
Svimez: «Ripresa al Sud, non in Puglia»
Sardegna, il governatore all'attacco «Ridarò la tessera del Pdl ad Alfano»
L'UNIONE SARDA - Economia: Allarme delle aziende: «Scippati 30 milioni al settore artigiano»
Fondi Ue, 21grandi progetti per la Campania: ecco quali sono
Sepe “assolve” De Laurentiis: «Anche io dico le parolacce»


Rapporto Svimez: due giovani su tre sono a spasso nelle regioni del Sud
Il 25% dei meridionali non lavora o ha smesso di cercare un'occupazione ma il tasso «accertato» è al 13,4%
NAPOLI - Il 25 per cento dei meridionali non lavora o ha smesso di cercare un'occupazione e il tasso di disoccupazione stabile al Sud è del 13,4%, in aumento di quasi un punto e mezzo rispetto a due anni fa. È il quadro, a tratti drammatico, che emerge dal Rapporto Svimez 2011 che traccia una sorta di deserto occupazionale nelle regioni del Mezzogiorno d'Italia con tassi di senzalavoro doppi rispetto alle aree del centro nord.

SCORAGGIATI - Una su quattro non ce la fa. Nel Sud Italia, infatti, una persona su quattro non lavora, se consideriamo anche i lavoratori in cassa integrazione e gli scoraggiati. Nel 2010 - si legge nello studio Svimez - il tasso di disoccupazione nel Sud «accertato» è stato del 13,4% (contro il 12% del 2008), più del doppio del Centro-Nord (6,4%, ma nel 2008 era il 4,5%). Se consideriamo tra i non occupati anche i lavoratori che usufruiscono della Cig e che cercano lavoro non attivamente (gli scoraggiati), il tasso di disoccupazione corretto salirebbe al 14,8%, a livello nazionale, dall'11,6% del 2008, con punte del 25,3% nel Mezzogiorno (quasi 12 punti in più del tasso ufficiale) e del 10,1% nel Centro-Nord.

MENO 281 MILA POSTI - Calano sempre più gli occupati, chiudono le aziende, cresce il sommerso. Negli ultimi due anni - secondo il Rapporto Svimez 2011 - il tasso di occupazione è sceso al Sud dal 46% del 2008 al 43,9% del 2010, e al Centro-Nord dal 65,7% al 64%. Su 533 mila posti di lavoro in meno in tutto il Paese dal 2008 al 2010, ben 281 mila sono stati nel Mezzogiorno. Con meno del 30% degli occupati italiani, al Sud si concentra dunque il 60% della perdita di posti di lavoro. L'occupazione è in calo in tutte le regioni meridionali, con l'eccezione della Sardegna. Particolarmente forte è la diminuzione in Basilicata (dal 48,5 al 47,1%) e Molise (dal 52,3 al 51,1%).

TRIANGOLO DEI SENZALAVORO - Valori drammaticamente bassi e in ulteriore riduzione - segnala la Svimez - si registrano in Campania, dove lavora meno del 40% della popolazione in età da lavoro, in Calabria (42,2%) e Sicilia (42,6%). Il tasso d'occupazione si riduce anche nelle regioni del Centro-Nord con l'eccezione di Valle d'Aosta, Friuli e Trentino Alto Adige, che presenta il valore più alto (68,5%). Particolarmente intensa è la flessione in Emilia Romagna (-2,8 punti percentuali, dal 70,2% al 67,4%) e in Toscana (dal 65,4 al 63,8%).

EMERGENZA GIOVANI - Due giovani su tre nel Sud Italia sono a spasso: in quest'area del Paese, infatti, il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) è giunto nel 2010 ad appena il 31,7% (il dato medio del 2009 era del 33,3%; per le donne nel 2010 non raggiunge che il 23,3%), segnando un divario di 25 punti con il Nord del Paese (56,5%). «La questione generazionale - sottolinea la Svimez- diventa quindi emergenza e allarme sociale nel Mezzogiorno». Significativo l'aumento degli inattivi (le persone che non lavorano e non cercano attivamente un lavoro): tra il 2003 e il 2010 al Sud gli inattivi, sono aumentati di oltre 750mila unità.

RECESSIONE ALLE SPALLE, MA SUD ARRANCA - Un Sud che arranca, pur lasciandosi alle spalle la recessione più grave dal dopoguerra, con Abruzzo, Sardegna e Calabria che guidano la ripresa. Un Sud dove le famiglie hanno anche difficoltà a spendere, ma che costituisce una sorta di protezione evitando che la disoccupazione schizzi a livelli astronomici.

Svimez: «Ripresa al Sud, non in Puglia»
Nel 2010 il Pil diminuisce dello 0,2%
Per il secondo anno consecutivo dati non confortanti
Nel 2009 la flessione fu del 5% (al Sud del meno 4,5%)
BARI - L'economia del Mezzogiorno in leggera ripresa nel 2010, ma non in Puglia. È quanto emerge dalle anticipazioni del rapporto Svimez 2011 che sarà presentato a Roma il prossimo 27 settembre.

IL PIL - Mentre il Prodotto interno lordo del Sud rispetto all'anno precedente è cresciuto dello 0,2% (nel centro-nord più 1,7%), in Puglia è diminuito dell'0,2%, arrivando a 16.932 euro pro capite. Più bassi solo i dati di Calabria (16.657 euro) e Campania (16.372 euro). La situazione non è positiva anche se si guarda anche alla media annua 2000-2010: la Puglia, che avrebbe dovuto rappresentare il motore produttivo del Mezzogiorno continentale, ha registrato un meno 0,3%.

L'ANDAMENTO - Per il secondo anno consecutivo, quindi, l'economia pugliese ha avuto un andamento peggiore di quella del Mezzogiorno. Nel 2009, infatti, il Pil della Puglia crollò del 5% rispetto al meno 4,5% del Sud.
Angelo Alfonso Centrone

Sardegna, il governatore all'attacco «Ridarò la tessera del Pdl ad Alfano»
Cappellacci sul piede di guerra. «Violato il leale principio di collaborazione tra le istituzioni»
MILANO - Ugo Cappellacci dichiara guerra al governo. A far andare su tutte le furie il governatore sardo, ora intenzionato a restituire ad Angelino Alfano la tessera del Pdl, è stata la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare parti del collegato alla finanziaria approvato dal Consiglio regionale. Una scelta che per il presidente dell'isola danneggia la Sardegna e che si aggiunge per di più alla contestata cessione della Tirrenia ai privati quando la Regione Autonoma stava ancora trattando. «Di fronte alle ultime vicende della Tirrenia e all'impugnativa del governo sulla norma delle entrate nel collegato alla Finanziaria 2011 - ha detto Cappellacci ritengo che debba venire prima l'interesse della Sardegna».

«STATO NON LEALE» - Il governatore ha chiamato a raccolta tutte le istituzioni regionali e i parlamentari sardi per una mobilitazione che faccia sentire la voce della Sardegna. «Finora - ha detto - abbiamo mantenuto nei confronti del governo una collaborazione leale, convinti di operare per il meglio. Lo Stato invece ha violato il leale principio di collaborazione tra istituzioni. Siamo certi che i ricorsi legali che avvieremo avranno successo, ma occorre una mobilitazione unitaria. Il dibattito immagino sarà aspro, ma alla fine troviamo le condizioni per unirci».

ALTRI DUE VIA DAL PDL - E la decisione di Cappellacci rischia di trasformarsi in un terremoto pr il Pdl. Sull'esempio del governatore, infatti, anche due consiglieri regionali del Pdl hanno deciso di non rinnovare la tessera al partito in scadenza in questi giorni. Angelo Stochino e Sisinnio Piras hanno inoltre annunciato che restituiranno a Roma quella in loro possesso. «Il nostro gesto di protesta - affermano - è determinato dagli ultimi e drammatici sviluppi di ieri che hanno accentuato le numerose vertenze aperte con il governo nazionale».

L'UNIONE SARDA - Economia: Allarme delle aziende: «Scippati 30 milioni al settore artigiano»
29.07.2011
Sono pari a 30 milioni le risorse «scippate» agli artigiani. Il grido di allarme arriva dai leader regionali di Cna e Confartigianato, che ieri hanno unito le loro forze per denunciare «l'operato della Giunta» e per annunciare «un autunno caldo se non ci saranno risposte serie alla crisi del comparto».
L'ATTACCO «L'artigianato è in grave difficoltà e la colpa è di chi ci governa: non ha attuato politiche adeguate per un settore in piena sofferenza», lamenta Francesco Porcu, segretario della Cna. Ed è sulla stessa linea Luca Murgianu, presidente di Confartigianato: «Mancano all'appello le risorse per gli incentivi, previsti dalla legge 51, per il 2010. La Regione deve darci una spiegazione valida».
I NUMERI Quasi 1.600 piccole imprese artigiane hanno chiuso i battenti negli ultimi due anni, con 4.000 posti di lavoro in meno. «Un dramma che si consuma in sordina», dichiara Bruno Marras, presidente regionale di Cna. Il dito è puntato contro l'esecutivo regionale, «colpevole di disattenzione e di non mettere in campo politiche per rilanciare l'artigianato e le imprese commerciali».
IL CONFRONTO Quello che serve è «l'immediata apertura di un tavolo di confronto», aggiunge Marras, «bisogna fare chiarezza sui conti e sui dati». Cna e Confartigianato lanciano un ultimatum alla Giunta: «Se non arriveranno risposte, torneremo in piazza e la mobilitazione coinvolgerà tutte le categorie. Non chiediamo a Cappellacci di dimettersi», precisa Murgianu, «ma se lo fa non lo tratteniamo di certo».
LA REPLICA «Non c'è stato nessuno scippo. Sorprende che si lanci un grido d'allarme e si chieda l'apertura di un tavolo di confronto quando questo non è mai stato negato e anzi è prevista una riunione nella mattinata di oggi», si legge in una nota di replica dell'assessore regionale della Programmazione, Giorgio La Spisa. «È doveroso ricordare poi che le attuali norme prevedono meccanismi contabili automatici per i quali le risorse devono essere spese per tempo. Ormai occorre abituarsi a queste regole elementari». Risponde a Cna e Confartigianato anche l'assessore del Turismo e del Commercio, Luigi Crisponi: «All'apice di una crisi strutturale e congiunturale di tutti i settori dell'economia, l'assessorato, nei primi sei mesi del 2011, ha disposto e liquidato pagamenti per una cifra pari a quasi venti milioni a favore del comparto artigiano, attraverso i finanziamenti della legge 51/93, della legge 12/2001 sull'apprendistato, alle Pmi e alle imprese artigiane e con altre operazioni finanziarie. Investimenti che», sottolinea Crisponi, «sono frutto del tavolo di confronto, già avviato da tempo, con le associazioni di categoria: le stesse che ora rivendicano e polemizzano con la Giunta».

Fondi Ue, 21grandi progetti per la Campania: ecco quali sono
Entro Natale Bruxelles darà il via libera: dovrebbero risolvere i grandi gap infrastutturali del territorio
NAPOLI - Entro Natale Bruxelles darà il via libera ai 21 grandi progetti da realizzare in Campania con i fondi europei. Dopo l'ok delle parti sociali al tavolo di partenariato costituito a Palazzo Santa Lucia, le relazioni dei progetti verranno notificare all'Unione europea di cui poi si attende appunto l'autorizzazione.

QUALI SONO - Ecco i 21 progetti che dovrebbero risolvere emergenze storiche del territorio ma anche contribuire alla trasformazione urbana e sociale di alcune zone degradate: realizzazione di interventi del Pua per l'area dell'ex Italsider di Bagnoli (beneficiario è la società partecipata Bagnoli Futura); Sistema della Metropolitana regionale (Comune di Napoli); Completamento della Ferrovia Metrocampania Nordest (Metrocampania Nordest srl) ovvero la tratta Piscinola-Capodichino; Strada statale 268 del Vesuvio (beneficiario Anas) per realizzare lo svincolo in località Angri, completando il tratto già in esercizio tra Napoli e Scafati; Completamento della riqualificazione e recupero del fiume Sarno che spetta direttamente alla Regione Campania; Linea 6 della metropolitana di Napoli (tratta Mergellina-Municipio); Porto di Napoli (lavori assegnati alla Regione); La bandiera blu del litorale domitio nell’area compresa tra Mondragone e Sessa Aurunca; Sistema integrato portuale di Salerno; Interventi di difesa e ripascimento del litorale del golfo di Salerno; Risanamento ambientale e valorizzazione dei laghi dei Campi Flegrei: il progetto mira al risanamento idraulico dell’area dei laghi Miseno, Averno, Fusaro e Lucrino, razionalizzando e riqualificando i sistemi di drenaggio urbano nelle aree interessate (Comuni di Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida, nella Provincia di Napoli), migliorando la qualità delle acque dei laghi stessi attraverso sistemi autodepurativi e favorendo la circolazione idraulica nei bacini; La Campania delle energie alternative e delle fonti rinnovabili; Centro storico di Napoli, valorizzazione del sito Unesco; Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni; Polo fieristico regionale nella Mostra d'Oltremare in vista del Forum delle Culture 2013; Interventi regionali complementari all’alta capacità Napoli-Bari; Allarga la rete: Banda larga e sviluppo digitale in Campania; Sviluppo innovativo della filiera automotive campana; Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali delle aree interne; Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della Provincia di Salerno; Sviluppo innovativo della filiera aerospaziale campana; Tangenziale aree interne, Asse attrezzato Valle Caudina – Pianodardine.
Fonte Il Velino

Sepe “assolve” De Laurentiis: «Anche io dico le parolacce»
Dimaro - «Le dico anche io le parolacce, mi auto-assolvo pure io. Quando ci si vuole sfogare qualcosa esce fuori, il Signore guarda nel cuore». Con queste parole il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, assolve Aurelio De Laurentiis in occasione della redazione dei calendari della serie A, aveva insultato i colleghi prendendoli a male parole (video).
L’Arcivescovo di Napoli questa mattina si è recato in visita al ritiro degli azzurri a Dimaro, in Trentino, dove ha celebrato la messa per la squadra come già fece lo scorso anno.
Già lo scorso anno il Cardinale Sepe, accompagnato da un gruppo di giovani sacerdoti, si recò in visita ai partenopei in ritiro precampionato.
Sepe ha a speso parole di miele per il patron del Napoli «Lo trovo sensibile e aperto, si sente fortemente impegnato nel rendere la squadra la migliore possibile. Ha fatto degli sforzi enormi per costruire un Napoli competitivo per lo scudetto e per la Champions. Ha una grande sensibilità sociale, ha concesso borse di studio, il suo esempio ha coinvolto anche altri».

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