venerdì 5 agosto 2011

Federali.Sera_5.8.11. I governatori del Sud festeggiano perché possono finalmente mettere qualche soldo per lo sviluppo locale e indicono una conferenza stampa con il loro “eroe”, il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto. E’ lui che, assieme al Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega Cipe, Gianfranco Miccichè, leader di Forza Sud, ha fatto pressing sul ministro dell’Economia Giulio Tremonti per allargare i cordoni della borsa e dare alle Regioni del Sud quanto era stato solo assegnato dall’Europa come aree sottoutilizzate.----Ora la Basilicata può agganciare le aree economicamente più forti.

Ora la Puglia può ripartire. Fondi anche alla Basilicata
«Ora la Basilicata può agganciare le aree economicamente più forti»
Nella Provincia di Bari arriveranno 210 milioni
Alla Provincia di Taranto andranno 180 milioni
Il Subappennino dauno non sarà più isolato
Matarrese (Ance): «Purché non si tratti di piani virtuali»
Alta velocità, servono 3 miliardi
Bozen. Internet gratis in quattro Comuni dell'Alto Adige


Ora la Puglia può ripartire. Fondi anche alla Basilicata
di Alessandra Flavetta
ROMA - Il Piano per il Sud ha ora dei fondi per poter essere realizzato: 7,471 miliardi di euro. Con lo sblocco della delibera Cipe che rende disponibili parte dei fondi Fas per gli anni 2009-2013 e del relativo cofinanziamento nazionale, ora si possono realizzare 134 opere, “tutte immediatamente cantierabili”, spiega il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, al termine della riunione del Cipe, a palazzo Chigi.

Considerando i fondi privati per la tangenziale di Milano, in totale la dotazione messa in campo ieri è pari a 9 miliardi, che permette "di attivare un volume di investimenti di circa 30 miliardi di euro", spiega una nota del Comitato interministeriale per la programmazione economica. Calcolando anche i 4,9 miliardi del decreto Sviluppo, il governo “ha messo a disposizione circa 14 miliardi di investimenti che “daranno certamente un forte impulso allo sviluppo, alla crescita del Pil e quindi dell'occupazione, a riprova che il governo sta operando con determinazione per fronteggiare la peggiore congiuntura economico-finanziaria internazionale del dopoguerra”, aggiunge Matteoli. Mentre il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo sottolinea che quello di ieri è un segnale preciso del governo: “la ripartenza dell'economia del Paese – afferma – passa necessariamente dalla ripresa del Sud d'Italia”.

In totale, agli interventi di valenza nazionale la delibera Cipe assegna 1,653 miliardi: 790 milioni alla ferrovia veloce Napoli-Bari; 406,5 alla strada statale Sassari-Olbia; 240 milioni alla ferrovia Salerno-Reggio Calabria; 217,1 milioni al completamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e 482 milioni alla linea ferroviaria Catania-Palermo. Ci sono poi ulteriori assegnazioni per 5,817 miliardi di euro a favore di 128 infrastrutture di rilievo interregionali e regionali per strade, ferrovie, schemi idrici, porti e interporti, aree di insediamento produttivo e banda larga. Alla Sicilia vanno 1,198 miliardi di euro, alla Campania 1,182 miliardi, alla Puglia 1,2 miliardi, alla Calabria 723,4 milioni di euro, alla Sardegna 666,9 milioni, al Molise 586,5 milioni di euro, alla Basilicata 418,6 milioni di euro. E’ stato inoltre dato il via libera al progetto preliminare della Tav Torino-Lione; ai progetti definitivi della Tangenziale esterna di Milano (Tem) con 1,66 miliardi di investimento di capitale interamente privato; al collegamento ferroviario Orte-Falconara con la linea adriatica e alla variante alla strada Civitavecchia – Orte - Terni- Rieti.

I governatori del Sud festeggiano perché possono finalmente mettere qualche soldo per lo sviluppo locale e indicono una conferenza stampa con il loro “eroe”, il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto. E’ lui che, assieme al Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega Cipe, Gianfranco Miccichè, leader di Forza Sud, ha fatto pressing sul ministro dell’Economia Giulio Tremonti per allargare i cordoni della borsa e dare alle Regioni del Sud quanto era stato solo assegnato dall’Europa come aree sottoutilizzate. Il ministro Fitto ringrazia tutti i presidenti di Regione per “il dialogo corretto di questi mesi di lavori”. Spiega che, entro ottobre, il governo intende completare la fase di attuazione del Piano e “a fine agosto – osserva – saranno approvate altre delibere su altri settori”, dal momento che ieri sono state impegnate “il 50% delle risorse Fas disponibili”. I presidenti di Regione ringraziano a loro volta il ministro, ognuno a modo proprio. “Dopo una girandola di annunci – ci tiene a precisare il presidente della Puglia, Nichi Vendola – e di risorse che poi vedevamo emigrare dal Sud al Nord, questa volta siamo di fronte al primo vero assegno che viene straccato per il Meridione”. Una nota congiunta Fitto-Vendola, ricorda l’intesa siglata il 28 luglio per la programmazione del Fas pugliese: “A distanza di soli cinque giorni, la delibera Cipe costituisce la prima concreta attuazione di quell’accordo, che rappresenta un esempio insieme di buona politica e di buona amministrazione”, spiegano i due pugliesi. “Al termine di un lungo, silenzioso e proficuo lavoro svolto con senso di leale collaborazione – continuano Fitto e Vendola – abbiamo selezionato un insieme di opere infrastrutturali di rilievo strategico nazionale e regionale per un valore di 1,2 miliardi di euro che possono essere fatte partire molto rapidamente con modalità attuative rese più celeri e certe nella tempistica, grazie al ricorso al contratto istituzionale di sviluppo. Il lavoro sin qui svolto e la qualità della collaborazione – concludono – sono il migliore viatico per dare, a partire da fine agosto, attuazione alle altre priorità di intervento e per la firma dei contratti istituzionali di sviluppo che disciplineranno modalità e tempistica per l'avvio e la conclusione dei lavori”. Una nota simile di Fitto e del presidente della Basilicata, Vito De Filippo, ricorda che i 418,6 milioni di euro stanziati per la Regione sono “un risultato importante in tempo di crisi perché apre a politiche di investimento e rafforzamento e incide su quella che è forse la maggiore debolezza della Basilicata, le infrastrutture di collegamento”, osserva il governatore lucano, che annuncia la possibilità di potersi collegare all’alta capacità.

«Ora la Basilicata può agganciare le aree economicamente più forti»
di Massimo Brancati
POTENZA - «Un segnale importante su cui ancorare le speranze di una regione, la Basilicata, di uscire dalla precarietà sul fronte delle infrastrutture e dei collegamenti viari e ferroviari».
La firma del «Piano per il Sud» è commentata con soddisfazione dal governatore lucano Vito De Filippo che professa ottimismo e fiducia sull’esito e sulla tempistica dell’intero programma: «Tutte le opere selezionate e da finanziare - spiega - hanno già un progetto avanzatissimo e sono cantierabili immediatamente. È il caso, ad esempio, della strada Tito-Brienza».

Complessivamente i quasi 500 milioni di euro del «Patto per il Sud» destinati alla Basilicata contribuiranno a creare un plafond di 1.200 milioni di euro, grazie alle risorse che la Regione ha già in cassa e ai 500 milioni che potrebbero derivare dal cosiddetto Memorandum sul petrolio, l’intesa (in fase di discussione) tra Giunta regionale, Stato e compagnie petrolifere relativa all’incremento delle royalties. «Al netto della ferrovia Battipaglia-Metaponto, che è ancora un’idea progettuale - aggiunge De Filippo - con questi soldi siamo in grado di finanziare totalmente tutte le infrastrutture programmate sul territorio. I relativi contratti dovranno essere sottoscritti settembre con una tempistica accelerata come prevede il patto».

Secondo De Filippo «essere riusciti a sbloccare almeno una metà di ciò che resta dei fondi Fas, più volte utilizzati come «bancomat» dal Governo centrale per far fronte ad altre difficoltà – evidenzia – rappresenta un segnale importante che vogliamo cogliere con lo spirito migliore. Siamo convinti – conclude De Filippo – che una regione che ha già i prerequisiti fondamentali per agganciare un’economia forte, quali la disponibilità di personale scolarizzato, l’assenza di criminalità e un clima di sostanziale fiducia e collaborazione, con la rottura dell’isolamento fisico possa puntare definitivamente al decollo».

Nella Provincia di Bari arriveranno 210 milioni
BARI - L’assegno staccato ieri dal Cipe a favore della Puglia (1,042 miliardi di euro, 300 milioni in meno delle previsioni) distribuirà nella provincia di Bari poco più di 210 milioni di euro. E’ il dato che emerge dalla prima lettura delle schede degli 11 interventi ai quali sono state «assegnate» le risorse dei fondi europei attraverso i «Par» (i piani attuativi regionali) definiti dal ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, dopo un braccio di ferro con il suo collega all’Economia, Giulio Tremonti, propenso a destinare ad altri scopi i finanziamenti «recuperati» nei mesi scorsi. L’opera più importante è rappresentata dal completamento del sistema metropolitano dalla Bari-Toritto che destina alle Ferrovie Appulo lucane (Fal) una somma pari a 46 milioni di euro per realizzare i 24 chilometri di raddoppio della tratta ferroviaria tra il capoluogo e Toritto velocizzando la Bari-Matera. «Un’opera strategica per la nostra utenza - precisa il presidente Fal, Matteo Colamussi - visto che proprio su quella tratta si concentra l’85 per cento della nostra utenza». Un bottino ricco per le Fal che si somma agli altri 35 milioni tra rinnovi del parco rotabile (in arrivo nel 2013 i nuovi treni) e l’interramento della stazione di Modugno.

Andiamo avanti. Sempre in tema di trasporti, altri 30 milioni sono stati destinati rispettivamente al piazzale ovest della stazione di Bari centrale e al quadruplicamento di Bari Parco Nord. Trenta milioni serviranno invece a «cancellare» il passaggio a livello di via Oberdan, al rione Japigia. Tutti interventi interamente finanziati, come quello per la «poligonale» di Bari (30 milioni), al contrario di quello che riguarda la statale 172 detta «dei Trulli» per la quale, a detta dell’assessore provinciale Onofrio Resta «non potrà essere completato un solo lotto funzionale». Il motivo è presto detto: i 36 milioni di euro destinati al l’ammodernamento della statale, sono destinati tutta allaparte di Martina Franca «senza destinare un solo centesimo al tratto della Casamassima-Putignano», prosegue l’assessore. Circostanza per la quale Resta di dice profondamente deluso» dal Piano del sud e rilancia sulla necessità di reperire nuove risorse attraverso contratti di programma con Fs e Anas che potrebbero arrivare solo con un decreto del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, come previsto dalla recente manovra finanziaria.
Il Cipe ha destinato anche 2,6 milioni per il depuratore «Bari est», 8 milioni alla Zona Asi di Molfetta (salvaguardia idraulica) e 5 per la salvaguardia di Costa Alta.
Infine gli aeroporti. Per la pista civile sono disponibili 15 milioni per il suo adeguamento a migliori standard operativi, mentre altri 19 milioni sono destinati alla riconversione dell’ex aeroporto militare: in una prima fase di progetto in quest’area dovrebbero essere trasferiti i nuclei elicotteri di polizia, carabinieri e guardia di finanza, decongestionando così il «traffico» nello scalo civile. Ma l’obiettivo è interrare la strada che divide i due aeroporti, realizzando un progetto unico che dia un nuovo volto allo scalo barese passato n dieci anni da 1 a 4 milioni di passeggeri. Una curiosità: tale progetto di «accorpamento» fu presentato dall’attuale manager di Adp, Domenico Di Paola. Non ha avuto alcun seguito.n.p.

Alla Provincia di Taranto andranno 180 milioni
TARANTO - Via libera dal Cipe a oltre 180 milioni di euro per le opere strategiche di Taranto e provincia tra cui il Distripark. È l'importo deliberato ieri nella seduta del Comitato interministeriale per la programmazione economica e destinato allo sviluppo infrastrutturale - e quindi al rilancio competitivo - del territorio ionico. Cifra, questa, a cui si aggiungono le risorse stanziate per gli interventi sulla direttrice ferroviaria Napoli-Bari-Lecce- Taranto, pari a 100 milioni di euro. A comunicarlo è il deputato del Popolo della Libertà, Pietro Franzoso. Le opere oggetto di finanziamento per la provincia di Taranto sono relative all'infrastrutturazione portuale (il Distripark con una assegnazione in delibera per 35 milioni di euro) e alla viabilità stradale. Via libera dunque a 20 milioni di euro stanziati per la Manduria-mare.

E poi: 54,7 milioni per lavori di completamento funzionale del terzo lotto della strada Bradanico-Salentina (tra Taranto, Grottaglie e Manduria). Ancora: 50,4 milioni di euro per i lavori di ammodernamento del tronco Manduria-Lecce. Completamento funzionale della variante di San Pancrazio Salentino della Bradanico-Salentina. Infine 36 milioni per la statale 170 dei trulli. Decisivo anche il finanziamento in Puglia e quindi a Taranto per la banda larga. «Il Cipe ha dato il via libera al primo atto concreto del Piano nazionale per il Sud - ha dichiarato Franzoso -. Un segnale di attenzione per l'intero Mezzogiorno. I finanziamenti danno il via ad una serie di interventi cantierabili su grandi opere strategiche nazionali. Duole constatare che l'unico investimento tralasciato dalla Regione, in quanto non segnalato al ministero come prioritario per la città, e quindi non previsto allo stato alcun finanziamento in delibera sia quello per il risanamento del rione Tamburi a Taranto».

Il Subappennino dauno non sarà più isolato
FOGGIA - Sblocco dei fondi Fas, la soddisfazione del presidente Antonio Pepe: «Accolta dal governo larghissima parte delle richieste avanzate dalla Provincia di Foggia. Parte adesso una stagione di sviluppo ed ammodernamento infrastrutturale del territorio».«L'approvazione da parte del Cipe della delibera che sblocca l'assegnazione dei fondi Fas è una grande notizia per la Capitanata, che vede premiato il proprio lavoro di programmazione e la propria unità politico-istituzionale e consente adesso di aprire una fase di sviluppo ed ammodernamento infrastrutturale del territorio».
Pepe - È il commento di Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, alla deliberazione con la quale il Cipe ha disposto l'utilizzo dei fondi relativi agli interventi strategici finanziati con il Fas (Fondo per le Aree Sottoutilizzate). «Un grazie sincero per questo traguardo va al Ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, il cui impegno ha portato oggi ad un risultato storico, che di fatto dà il via alla "fase due" del "Piano per il Sud" - afferma il presidente della Provincia - Il senso di responsabilità manifestato dalle Regioni del Mezzogiorno e la straordinaria capacità di sintesi e di progettazione dimostrata dai territori che hanno elaborato la "griglia" delle proprie priorità infrastrutturali mette la provincia di Foggia nella condizione di vedere accolta parte delle richieste avanzate al governo nazionale».

Momento di svolta - Secondo il presidente della Provincia «comincia oggi una tappa fondamentale della marcia della Capitanata verso la ripresa economica, che è evidentemente collegata in modo strettissimo all'ammodernamento della sua dotazione infrastrutturale, soprattutto sul fronte della mobilità». «Un percorso nel quale abbiamo saputo recuperare il cuore del ricchissimo lavoro condotto sul terreno della Pianificazione Strategica di Area Vasta, attorno a cui il sistema istituzionale, economico e sociale della Capitanata ha definito una condivisione piena e completa - prosegue Antonio Pepe - La precisione delle schede progettuali consegnate alla Regione Puglia e la rapidità con la quale sono state definite le priorità hanno reso celere il processo che oggi porta all'avvio della cosiddetta "road map" per l'inizio e la conclusione delle opere».

Interventi - Tra gli interventi destinati alla Capitanata contenuti nella delibera del Cipe spiccano, tra gli altri, quelli riferiti all'Alta Velocità/Alta Capacità Bari-Foggia-Napoli; il raddoppio della strada provinciale che collega Borgo Incoronata al nuovo casello Foggia-Sud, all'agglomerato ASI e a via Trinitapoli; la tangenziale Est ANAS di San Severo; il potenziamento e la messa in sicurezza degli assi di penetrazione alla Strada Regionale 1. «Sono solo alcune delle azioni che interessano e riguardano la provincia di Foggia cui il Cipe ha dato formalmente il via libera - spiega ancora il presidente della Provincia - Ed è particolarmente importante che tra loro vi siano gli interventi sull'Alta Capacità, sulla viabilità provinciale collegata al secondo casello autostradale, strumento fondamentale per la ripresa economica e incentivo per nuovi investimenti industriali. Ma non è tutto

La strada regionale - La realizzazione delle bretelle di collegamento della Strada Regionale 1 con le aree interne dei Monti Dauni, neces saria per sottrarre quest'area meravigliosa della Capitanata al suo isolamento fisico».

Matarrese (Ance): «Purché non si tratti di piani virtuali»
BARI - La soddisfazione per l’arrivo di risorse finanziarie fresche dopo un blocco di quasi tre anni da parte del governo statale fa insieme tirare un sospiro di sollievo e frenare sugli entusiasmi. Il presidente dei costruttori edilizi di Puglia, Salvatore Matarrese, lo dice subito: «Auspichiamo che agli importi stanziati corrispondano progetti esecutivi che consentano di arrivare alla spesa in tempi brevi anche attivando percorsi accelerati nell'iter approvativo perché la crisi non può attendere i tempi della burocrazia, soprattutto quando sono in gioco posti di lavoro e il futuro di tante imprese».
Ingegner Matarrese, come dice chi mastica di economia, il problema dei lavori pubblici pugliesi è più di liquidità che di cassa. Insomma le imprese vengono pagate con dilazioni sempre maggiori. È questo che lamentate?
«Giorni fa la Regione ha deciso di destinare 400 milioni di euro al cofinanziamento dei fondi comunitari e 200 milioni per pagare i vari stadi di avanzamento dei lavori agli enti committenti regionali. Questo non si può accettare, perché visto come siamo indietro con le riscossioni, la misura blocca di fatto la spesa. Capisco però che c’è un problema e si chiama patto di stabilità».
Ma questo è proprio quello che l’assessore Pelillo sta cercando di negoziare con il ministro Tremonti e mi pare che anche le associazioni dei datori di lavoro abbiano sostenuto l’iniziativa. O non è così?
«In effetti, condividiamo con la Regione Puglia i paradossi delle regole imposte dal patto di stabilità che inibisce anche alle regioni con disponibilità economiche di corrispondere i pagamenti delle spese d’investimento e abbiamo sollecitato iniziative della politica a tutti i livelli per scongiurare questo stato di fatto, ma non siamo disponibili a sostenerne tutto l'onere».

Quindi i costruttori cosa salvano della delibera Cipe?
«È una prima e molto attesa risposta. In più è stata accolta la nostra richiesta di ripartizione della spesa tra grandi, medie e piccole infrastrutture. Così oltre all’Alta velocità si sbloccheranno altri 41 interventi»

Alta velocità, servono 3 miliardi
di Giuseppe Armenise
BARI - All’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Guglielmo Minervini abbiamo chiesto quanto lo sblocco dei fondi da parte del governo sia di per sé condizione per l’immediato sblocco dei cantieri in Puglia.
«All’intesa - dice Minervini - così come validata ieri dal Cipe, seguirà un contratto di sviluppo nel quale gli enti si vincoleranno a impegni in violazione dei quali è previsto come sanzione il definanziamento delle opere. Insomma, quando tra settembre e ottobre questo quadro si tradurrà in un elenco puntuale di fattibilità, ciascuno dei soggetti attuatori dovrà assumersi impegni concreti e responsabilità, in tempi certi. Se non perdiamo i soldi».

Sì, ma la scure della revoca dei fondi non sempre è servita in passato. O no?
«Col piano Puglia corsara, lavoriamo ormai da luglio scorso con il sistema delle autonomie locali. A fronte del fabbisogno infrastrutturale, ciascuno dei soggetti attuatori si è impegnato a redigere progetti preliminari delle opere. Questo significa tempestiva cantierabilità».

E sull’Alta velocità Bari-Napoli, davvero possiamo dire che con questi soldi è tutto risolto?
«Intendiamoci, per completare questo collegamento veloce servono altri 3 miliardi. Con gli 800 milioni sbloccati ieri si potrà intervenire sull’ammodernamento tecnologico della rete pugliese. Il che significa mettere nelle condizioni di far andare più veloci i treni nel tratto pugliese e risparmiare almeno 20 minuti di viaggio».

La Bari-Napoli, quella vera insomma, la vedremo al prossimo giro. E allora quali sono le opere tempestivamente cantierabili che saranno avviate e concluse con i soldi sbloccati ieri?
«Beh, dovremmo vedere opera per opera. Ma posso già dire, ad esempio, che tutti gli interventi del sistema aeroportuale io li considero cantierabili nel giro di mesi. Prendiamo l’allungamento della pista del Gino Lisa di Foggia. L’approvazione della variante urbanistica è stata già svolta dal Comune, quindi il progetto è in fase molto avanzata. Poi c’è l’ammodernamento e la velocizzazione della tratta pugliese delle Fal che richiede interventi sulla rete di tipo tecnologico estremamente rapidi. Vogliamo trasformare il collegamento tra Altamura e Bari in un servizio di tipo metropolitano».

E con i ritardi delle burocrazie di Province e Comuni come la mettiamo?
«La Regione coordinerà e controllerà perché si faccia presto».

Bozen. Internet gratis in quattro Comuni dell'Alto Adige
Navigare gratis su internet grazie alla possibilità di accedere ad una rete senza fili. Per quattro comuni altoatesini è già realtà grazie al progetto pilota "Wifree
BOLZANO. Navigare gratis su internet, da una piazza o da un parco pubblico, grazie alla possibilità di accedere ad una rete senza fili. Per quattro comuni altoatesini è già realtà grazie al progetto pilota "Wifree", che in due mesi ha fatto registrare 7 mila connessioni e 1.300 utenti. I dati sono stati presentati oggi dall'assessore provinciale Florian Mussner.
"La banda larga è una delle priorità della Giunta provinciale - ha sottolineato Mussner - e siamo già sulla buona strada per arrivare a garantire, entro il 2013, un collegamento con la rete a fibra ottica a tutti i comuni altoatesini. Credo però che anche la possibilità di accedere gratuitamente a internet da un luogo pubblico possa aiutare a garantire risultati migliori per quanto riguarda la raggiungibilità digitale della popolazione altoatesina".
Il progetto pilota "Wifree", realizzato a partire dal 20 giugno grazie alla collaborazione con i partner tecnici Brennercom, Limitis, Run e Raiffeisen Online, ha riguardato quattro località altoatesine: si tratta di Sarentino, Terlano, Silandro e Dobbiaco. Nelle piazze e in altri luoghi pubblici sono stati installati sette "hotspot", che consentono di accedere liberamente e gratuitamente ad internet collegandosi con il proprio computer portatile
5 agosto 2011

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