martedì 16 agosto 2011

Forza Bossi, portaci fuori dai coglioni le vecchie puzzolenti masserizie padane. Che dopo ti lanciamo le noccioline. E pure la banana. Da lontano.

Bossi annuncia: "Tfr in busta paga". Brunetta? "Un nano rompicoglioni"
Martedí 16.08.2011 09:23


Il leader della Lega Umberto Bossi conferma "la bella sorpresa" ideata da Tremonti che i lavoratori "troveranno in busta paga". Parlando ad un comizio a Ponte di Legno ieri sera, Bossi si è rivolto ai militanti: "Avrete una bella sorpresa fra poco, una grande sorpresa. Il Tfr in busta paga, prima che scompaia anche quello. Come avere due stipendi. L'ha pensato Tremonti, che quando va a casa sua c'è sua moglie che gli rompe le balle: Guarda che qui c'è la gente sempre più povera. Devi fare qualcosa. E qualcosa ha trovato".

"Tutti avete capito che è un segnale inesorabile. E' arrivata la fine dell'Italia, questa è la verità". Lo ha detto il leader della Lega Umberto Bossi, parlando, ieri, al comizio di Ferragosto a Ponte di Legno. "Abbiamo un debito enorme fatto dai socialisti, dai comunisti, dai democristiani - ha detto Bossi - Siamo arrivati a un punto in cui se Tremonti non riesce a vendere i titoli di Stato all'estero non riesce più a pagare le pensioni e la sanità. Deve chiudere gli ospedali".

Oggi, ha proseguito, "Siamo al dunque. Bisognava assolutamente fare un po' di tagli altrimenti l'Europa ci uccideva stavolta. Nessuno voleva. Ma il problema era: si taglia ai ricchi o ai poveri? Io non ho dubbi. Meglio la nostra gente, i migliori di poveri, i nostri, che possono andare avanti in battaglia domani per l'obiettivo fondamentale: Padania". Comunque, "Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare. Ho dubitato di farcerla. perché l'Europa chiedeva come prima cosa il taglio delle pensioni".

Bossi ha quindi ammesso che la Banca centrale europea ha aiutato l'Italia. "La Bce, diciamo la verità, una mano ce l'ha data - ha aggiunto Bossi - Ha comprato qualche decina di miliardi di titoli, fondamentali per salvare gli ospedali, le pensioni". "C'è gente anche nostra che ragiona come i terroni che pensano che lo Stato 'mi deve dare'. Lo Stato non deve dare niente. E' sufficiente che ci dia la libertà". Lo ha detto, ieri, il leader della Lega Umberto Bossi parlando ad un comizio a Ponte di Legno. Per Bossi "L'assistenzialismo è una sempre una rovina. Noi con la capacità di lavoro che abbiamo ce la caviamo".

Comunque, all'interno della Lega, "c'è il diritto di critica", ha assicurato più tardi Bossi conversando con i giornalisti, all'indomani dell'avvertimento del ministro Roberto Calderoli secondo cui per "chi fa distinguo" sulla manovra varata dal governo "quella è la porta". "Però, ha ribadito Bossi, anche molti al nord si sono abituati all'assistenzialismo".

 Il leader della Lega Umberto Bossi sintetizza così lo scontro nell'ultimo Consiglio dei ministri sulla manovra, in particolare sul capitolo pensioni, che la Lega vuole difendere. "Abbiamo litigato tutto il giorno - ha detto Bossi parlando al comizio di Ferragosto a Ponte di Legno - Prima del Consiglio dei ministri e durante il Consiglio. Col ministro Brunetta per poco non passiamo alle vie di fatto. Brunetta, nano di Venezia, non romperci i coglioni".

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