giovedì 18 agosto 2011

Mietitori lucani. Piu' o meno, piu' meno che piu', era all'incirca cosi', come dice sotto. Che e' parecchio approssimato, peccato. Un'occasione persa per dire com'era. L'ho vissuto dentro.

A Filiano «Lu muzz’c» tradizioni del mietitore che non c’è più
di ANTONIO PACE



FILIANO - Oggi, a Filiano, parte l’ottava edizione «Lu muzz’c». Una manifestazione enogastronomica con la degustazione di prodotti tipici della tradizione contadina. Lungo le vie del paese saranno collocate 7 stazioni dove saranno distribuiti altrettanti piatti i cui nomi sono legati alle varie fasi di una giornata tipica dei mietitori di una volta, piena di duro lavoro, cadenzata da piccoli periodi di riposo durante i quali, i contadini consumavano i piatti preparati dalle massaie.

La giornata iniziava alle quattro e trenta con un primo pasto «Lu cantariedd», pane bagnato con vino e cipolla dolce, precedentemente tagliata e lasciata addolcire nel vino. Intorno alle otto i contadini consumavano un secondo piatto: « La luata’r secch », ciambotta di peperoni, pomodoro, patate, cipolla e zucchina. Alle dieci e trenta consumavano un piccolo spuntino: «Lu prime muzz’c», pezzo di formaggio pecorino, pane e uova sode.
A mezzogiorno: “ Lu ‘dinn”, pasta fatta in casa con sugo di salsiccia. Intorno alle ore 16 si consumava «La murenn’a», frittata con … ingredienti reperiti al momento, uova fresche, pezzetti di salame e aromi. Al calar del sole: «La Calata ‘r lu sole», ancora un piccolo break con biscotti bagnati nel vino. Per rendere il lavoro ancora più gradevole, tra un pasto e l'altro ci si dissetava con un bicchiere di vino della cantina 'r lu pratt'c vevitore. Per conservarlo fresco per tutto il giorno, prima del sorgere del sole, si scavava una buca nel terreno, si adagiavano i fiaschi colmi di vino e si ricoprivano con l'erba fresca di rugiada.

«La pro-loco di Filiano con la manifestazione – ha detto il presidente Nicola Martinelli – ha voluto rendere omaggio alla figura del mietitore, lavoratore strenuo e instancabile che con il suo faticoso lavoro contribuiva al sostentamento della famiglia». «Il programma di quest'anno – ha detto Maria Martinelli, portavoce della pro-loco – si è ulteriormente arricchito con l’allestimento di una casa contadina nella quale sono esposti oggetti antichi, a cura di Salvatore Mancini».

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