mercoledì 17 agosto 2011

San Gennaro porta iella a chi scassa il cazzo

Gramellini: San Gennaro dica alla Chiesa di pagare le tasse
Il corsivista della Stampa: il vero miracolo sarebbe convincere il Vaticano a rinunciare ai privilegi fiscali


Nel suo «Buongiorno», corsivo quotidiano su La Stampa, Massimo Gramellini parte da San Gennaro per attaccare i privilegi, in termini di tasse, della Chiesa di Roma. Lo spunto è la polemica sulla possibilità di abolizione della festa del patrono di Napoli, il 19 settembre, decisa dal decreto sulla manovra finanziaria. Eventualità contro cui si è schierata senza e senza ma la Curia partenopea. «A impuntarsi - ironizza Gramellini - sarebbe stato lo stesso San Gennaro, in questo assai meno malleabile del collega milanese Ambrogio, che ha ceduto alle esigenze del debito pubblico senza protestare».

ESENZIONE ICI - Nessuno mette in dubbio - prosegue - «che l'arcidiocesi di Napoli abbia un collegamento preferenziale con San Gennaro e ne interpreti fedelmente il pensiero. Ma allora - affonda l'editorialista della Stampa - ci piacerebbe approfittare della linea diretta per conoscere l'opinione del Santo anche sui 4 miliardi annui di esenzioni fiscali di cui la Chiesa italiana continua a godere persino su residenze e attività estranee al culto». Finale: «Che questo sia il vero miracolo?»

Tramezzini e' un vicedirettore di testata. Ottimo stipendio, in piu' arrotonda presso una trasmissione meteorologica, che prognostica in funzione delle paturnie femminee del conduttore, il quale interroga settimanalmente il tramezzino che risponde dando i punti. O qualcosa del genere, insomma sentenzia moralita' o amoralita', come fanno quasi tutti quelli che prendono il cache' su raitre. Niente di male, e soprattutto niente di nuovo. Visto dall'alba. 
1. Come si dice dalle mie parti, il Tramezzino ha pisciato fuori dal mizzone, perche' ha misciato il sacro – inteso come vissuto intimo e quotidiano di milioni di fedeli in San Gennaro – con il profano: lui Tramezzino, La Stampa, Milano e Santo Ambrogio. Lo ha fatto con una leggerezza ed una sicumera degna della tradizione piemontese: se quelli dicono una cosa e' come se la dicesse un Agnelli o uno dei loro Savoia. Cosi sono abituati, la fanno da padroni in fatto di integerrimita' morale. Fammi ridere. Come fa il Tramizzino a congetturare che sia stato San Gennaro ad incazzarsi, lo sa solo lui, il Tramezzino. 

2. Se il quel di Milano, padania, abbiano ritenuto diversamente, scusi Tramezzino, ma a noi che ce ne fotte? O  crede che le decisioni prese a Milano, di qualsiasi genere e tipologia, proprio perche' di Milano, padania, debbano essere recepite all'istante e col capo chino a Napoli? 

3. Caro Tramezzino, l'ha fatta grossa, Lei e' una merdaccia, perche' non si accumula il piu' grande tesoro al mondo - appunto quello di San Gennaro – facendo gli approssimativi milanesi, o piemontesi. Necessita disciplina, educazione, fede e tanto spirito di sacrificio. Cose che, messe insieme, dalle sue parti si puo' chiamare solo minestrone, niente di diverso.

4. In quanto alle esenzioni fiscali, prima di guardare nell'occhio altrui, faccia una cosa – Tramezzino – si informi su quelle di cui gode, ha goduto e forse godra' il giornale da cui prende il lauto stipendio. 
E non scassi il cazzo a San Gennaro. Porta iella. 
Vuoi vedere che Gennarino fa sto' miracolo?
grecanico

 

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