sabato 3 settembre 2011

Federali.Sera_3.9.11. Il paese dei kaki disfatti.----Ma i continui ritocchi alla manovra sembrano ormai aver minato anche quei pochi scampoli di fiducia che i mercati ancora confidavano verso la nostra economia, tanto che sono in tanti in ambiente Ue a credere che l’operato della Bce sia inutile e che, anzi, abbia spinto l’esecutivo italiano a giocare con la manovra per finalità più di equilibrio elettorale che di uscita dalla crisi.----Il ministro degli Esteri Franco Frattini afferma che nel governo insisteremo perche' la Bce continui nella sua saggia politica per supportare gli sforzi di stati come l'Italia e la Spagna. Escluderei che la Bce decida di smettere di aiutare in quei termini.


Crisi: l’Europa è stanca di difendere i titoli italiani
Crisi: Frattini, escludo stop aiuti Bce
Parma, padania. La Provincia vara un pacchetto per la crescita


Crisi: l’Europa è stanca di difendere i titoli italiani
Ieri la Banca centrale europea ha cercato, come fa dagli inizi di agosto, di dare manforte ai mercati acquistando titoli di stato italiani e spagnoli, ma l’intervento non ha sortito gli effetti sperati.
 L’incertezza che aleggia sulla manovra correttiva, i dati sulla disoccupazione Usa e la poca credibilità del Belpaese in generale hanno vanificato drasticamente gli interventi della Bce, con un forte aumento dello spread tra i titoli di stato italiani decennali e i bund tedeschi ed un rendimento arrivato al 5,5%.
 Lunedì si saprà se la Banca centrale ridurrà ancora gli interventi sui titoli italiani e spagnoli, passati dai 22 miliardi della prima settimana, ai 14,3 della seconda, fino ai 6,7 di questa appena chiusasi.
 Ma i continui ritocchi alla manovra sembrano ormai aver minato anche quei pochi scampoli di fiducia che i mercati ancora confidavano verso la nostra economia, tanto che sono in tanti in ambiente Ue a credere che l’operato della Bce sia inutile e che, anzi, abbia spinto l’esecutivo italiano a giocare con la manovra per finalità più di equilibrio elettorale che di uscita dalla crisi.

Lo scetticismo sull’Italia. Il primo segnale di cambiamento verso la politica degli acquisti di bond si è avuto lunedì, quando il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, rivolgendosi al Parlamento europeo, aveva avvisato l'Italia che “gli acquisti di titoli pubblici sul mercato secondario non possono essere utilizzati per aggirare il principio fondamentale della disciplina di bilancio”, ricordando che il sostegno al mercato dei bond aveva carattere comunque temporaneo.
 Più critico il governatore austriaco Ewald Nowotny, che si detto “molto preoccupato” per i continui cambiamenti alla manovra italiana, ancor più perché la Bce ha iniziato a comprare titoli di stato italiani sul mercato secondario dei bond “sulla base della lettera” inviata al governo italiano, nella quale si esprimevano speranze e aspettative di riforme.
 Tra i critici, negli ultimi giorni, si è schierato apertamente anche Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank ed ex consulente della cancelliera Angela Merkel, fino ad ora molto più diplomatico ed elastico del suo predecessore Axel Weber, sebbene si sia opposto fin da subito all’acquisto di bond italiani e spagnoli da parte della Bce.
 Resta una minuta minoranza, comunque, a chiedere che si continui sulla via del sostegno dei mercati dei titoli di stato italiani e spagnoli ed è per questo che  il prossimo Consiglio direttivo della Bce, in calendario l’8 settembre, diventa davvero cruciale.
M.N.

Crisi: Frattini, escludo stop aiuti Bce
A Trichet risponderemo con i fatti
03 settembre, 19:41
(ANSA) - ROMA, 3 SET - Il ministro degli Esteri Franco Frattini afferma che nel governo ''insisteremo perche' la Bce continui nella sua saggia politica per supportare gli sforzi di stati come l'Italia e la Spagna. Escluderei che la Bce decida di smettere di aiutare in quei termini''. Lo ha detto a margine del Worskhop Ambrosetti di Cernobbio.

Parma, padania. La Provincia vara un pacchetto per la crescita
 Lorenzo Centenari
Quasi un milione di euro (950.000 circa) a sostegno delle imprese parmensi che nel medio termine intendano crescere, innovare, creare occupazione.
La scarsità di fondi di questi tempi non è a quanto pare un motivo valido in Provincia per lasciare al proprio destino quei soggetti che, per bocca dello stesso presidente Vincenzo Bernazzoli, «a dispetto di politiche nazionali contraddittorie, che di certo non sortiranno l’effetto di una superiore fiducia reciproca, rappresentano il motore più efficace per uscire dalla crisi. Consideriamo le misure da noi offerte come un simbolo di ciò che andrebbe programmato ad ogni livello del Paese». Malcelato riferimento alla manovra governativa che, come Bernazzoli a più riprese ha sottolineato, «mortifica nel cuore dei cittadini la speranza nel futuro. La cifra che noi stanziamo, per tempi come questi, è considerevole e rivela tutto il nostro ottimismo».
Le azioni
Il pacchetto d’interventi che l’Ente di Piazzale della Pace mette sul tavolo consiste quindi di azioni concrete che finanziano sia progetti nati in seno direttamente alle aziende, siano essi di carattere produttivo, processuale, organizzativo, qualitativo, commerciale o di marketing, sia iniziative proposte dalle strutture di formazione accreditate.
Particolare sensibilità la Provincia ammette di sperimentarla infine nei confronti delle reti di imprese, strumento di maggior competitività specialmente sui mercati esteri.
«I propositi che hanno animato la nostra iniziativa - spiega l’assessore alle Politiche del Lavoro e alla Formazione Professionale Manuela Amoretti - sono molteplici ma hanno nel desiderio di allargare la fascia di imprese in grado di innovare e nel tentativo di arrestare una preoccupante "mortalità" imprenditoriale la radice comune. Gli interventi sono rivolti sia alle piccole e medie imprese che a quelle di minuscole dimensioni, troppo spesso escluse da politiche di sostegno. Trovo inoltre - aggiunge la Amoretti - che il piano di aiuti corrisponda con ottima approssimazione, anche in chiave temporale, alle esigenze delle singole imprese».
Le aree
Sostanzialmente quattro le macroaree prese in esame dalle azioni predisposte dalla Provincia: sotto la voce «Innovazione per la competitività» la Provincia si propone di finanziare aziende in procinto di accrescere il proprio grado competitivo e la propria capacità di crescita in senso stretto, ma anche quelle realtà reduci da una crisi profonda, scandita dalla richiesta di ammortizzatori sociali, ai dipendenti delle quali possa giovare un percorso di formazione specifica.
Percorsi professionalizzanti per l’aggiornamento delle competenze tecniche sono a loro volta il contenuto del servizio «Lavoro al centro», pensato per quelle aziende che entro lo scorso 14 luglio abbiano inserito in organico almeno otto lavoratori.
 La formula «Imprenditori innovativi», attraverso corsi di cultura imprenditoriale, intende invece promuovere lo spirito d’innovazione nelle piccole e micro imprese e nelle imprese giovanili.
Un po' lo stesso target del quarto e ultimo settore, «Innovazione nelle piccole e piccolissime imprese», dall’obiettivo di potenziare le competenze tecniche di imprenditori e dipendenti in funzione di un guadagno di posizioni sul mercato di riferimento.

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