sabato 10 settembre 2011

Mi arrendo, causa inferiorita' meridionale: non riesco a capire l'analisi di Tremonti: Quando a Parigi presero d'assalto la Bastiglia il re Luigi XVI chiese se fosse una rivolta, gli risposero che era la rivoluzione. Lui non capì e gli tagliarono la testa. Ci sono alcuni errori in questa personalissima interpetazione di un Momento della Storia.

Manovra, Tremonti: misure per crescita se necessarie la prossima settimana. Respinti tutti gli emendamenti, anche ripristino del taglio a indennità parlamentari. Oggi in piazza Indignati e Popolo viola


ROMA - La commissione Bilancio della Camera ha ripreso i lavori sulla manovra e li ha sospesi dopo un paio d'ore. I lavori riprenderanno lunedì. Le proposte di modifica sono complessivamente 400. Ieri sono stati respinti gli emendamenti che ripristinavano i tagli alle indennità dei parlamentari e oggi la Lega ha fatto marcia indietro sul contributo di solidarietà e sulla super-tassa ai calciatori. Ieri sono stati esaminati e votati solo gli emendamenti all'art.1 e le proposte di modifica all'art.13, sul ripristino dei tagli alle indennità dei parlamentari. Non è passato alcun emendamento.

Il relatore e il governo: la manovra è blindata. «Le turbolenze dei mercati impongono di fare presto e per questo la manovra verrà approvata la prossima settimana - ha detto il relatore Remigio Ceroni del Pdl, spiegando che il testo del decreto non verrà modificato - Lunedì pomeriggio ci sarà la discussione generale in Aula, martedì la richiesta di fiducia e mercoledì il voto. I temi aperti verranno ripresi a fine mese con la legge di stabilità». Ceroni ha spiegato così perchè non ha dato nessun parere favorevole agli emendamenti e «l'esito dei mercati di ieri conferma la giustezza di queste posizioni». La manovra «è questa» e non si cambia, gli fa eco il sottosegretario all'Economia, Bruno Cesario. «Noi riteniamo che basti così, è forte, mette al riparo i nostri conti e ha avuto apprezzamento a livello europeo». Cesario esclude anche un nuovo intervento sulle pensioni. «Siamo soddisfatti».

La Lega ieri era andata contro le indicazioni del governo e aveva presentato una ventina di emendamenti alla manovra blindata. Un'alzata di testa durata alcune ore perchè in serata la Lega ha votato con la maggioranza respingendo gli emendamenti dell'opposizione sulle indennità dei parlamentari. Proposte di modifica che erano identiche a quelle presentate dal Carroccio. Si chiedeva in pratica di tornare al testo originario della manovra ripristinando il taglio del 50% delle indennità dei parlamentari che svolgono anche un'altra professione. Massimo Polledri della Lega, firmatario di uno degli emendamenti che riportavano il taglio dell'indennità ai parlamentari-professionisti ha detto che il Senato ha fatto «un errore» e che i parlamentari «non possono permettersi di non essere rispettati. In un periodo in cui si chiede l'austerità il Paese deve aver sul ponte di comando qualcuno di fiducia e specchiato». Tuttavia, ha aggiunto l'esponente della Lega riferendosi all'esigenza di approvare la manovra senza un terzo passaggio in Parlamento, «se c'è la necessità di dare risposte in tempi brevi ci auguriamo che questo discorso possa essere riaperto».

Dopo il dietro-front sulla questione indennità dei parlamentari, la Lega stamani ha fatto marcia indietro anche sul contributo di solidarietà e sulla super-tassa ai calciatori. I tre emendamenti presentati dal Carroccio non sono stati «segnalati» e quindi non sono stati votati. A sollevare la questione è stato Massimo Vannucci del Pd che ha fatto i «complimenti» alla Lega per le proposte di modifica. Vannucci ha parlato anche di «grandi convergenze» con il Carroccio e ha chiesto di sottoscrivere gli emendamenti e di metterli al voto. «Sono anche disposto a mettere in discussione il diritto di sciopero - ha proseguito ironico Vannucci - perchè il Paese ha bisogno di panem et circenses e poi non fare le partite di calcio potrebbe comportare problemi di ordine pubblico». I tre emendamenti della Lega prevedevano: l'abbassamento da 300.000 a 150.000 per la soglia del contributo di solidarietà al 3%; un contributo del 6% per i calciatori con reddito superiore ai 200.000 euro; il terzo prevedeva sempre il 6% per i professionisti del pallone più una tassa aggiuntiva per ogni giornata di sciopero. Il presidente della Bilancio, il leghista Giancarlo Giorgetti, ha però risposto a Vannucci che vengono votati solo gli emendamenti «richiamati» e non tutti quelli che vengono presentati. «Quindi se vuole - ha detto il presidente rivolto al rappresentante del Pd - li può firmare e ripresentare all'Aula».

Tremonti: la prossima settimana misure per la crescita. «La prossima settimana, dopo aver in questa affrontato il pareggio di bilancio, faremo un tagliando all'economia e ai provvedimenti per la crescita - ha detto il ministro dell'Economia a margine del vertice G7-G8 di Marsiglia - Se ci sarà qualcosa da cambiare nei provvedimenti sulla crescita lo faremo e, se necessario, ne aggiungeremo altri». Il ministro ha utilizzato la metafora di «un viaggio che deve avere una strada, una meta e una macchina. La stradaè il pareggio di bilancio e lo faremo, visto che con il lavoro compiuto la settimana scorsa l'abbiamo definita. L'auto, che è la crescita, deve avere un motore buono, la benzina, i pezzi di ricambio e nessun ostacolo. La prossima settimana dobbiamo fargli il tagliando. La benzina c'è ma dobbiamo fare il tagliando alle misure già varate sullo sviluppo, ne abbiamo fatte oltre 40, ora dobbiamo capire se sono conosciute, comunicarle meglio e capire se funzionano». Tremonti ha detto di averne già parlato con «il vicedirettore generale della Banca d'Italia Ignazio Visco, con l'Ocse, la Commissione Europea» che si sono detti interessati.

La crisi finanziaria mondiale, che dura oramai 4 anni, «è stata gestita ma non superata» e «molti paesi cominciano ora a capire che sono stati fatti molti errori» e se ne «è parlato come se fosse un ciclo economico e non un cambiamento epocale - è l'analisi di Tremonti - Quando a Parigi presero d'assalto la Bastiglia il re Luigi XVI chiese se fosse una rivolta, gli risposero che era la rivoluzione. Lui non capì e gli tagliarono la testa». Per il ministro anche i termini usati in questi anni «come exit strategy, recovery o stimulus sono da ciclo economico».

È tutto pronto intanto per la mobilitazione di due giorni che Indignati italiani e Popolo Viola hanno organizzato per questo fine settimana a Roma. Oggi alle 15 si muoverà da Piazza della Repubblica a Roma il corteo, ribattezzato Camminata verso l'assemblea; alle 16.30 in piazza San Giovanni prenderà il via la grande Assemblea Popolare, che sarà «senza nessun palco centrale» e alla quale parteciperanno anche quattro Indignados spagnoli che spiegheranno le modalità e le ragioni della protesta che in tutta la Spagna è già partita da molti mesi. Poi è previsto anche il collegamento con Atene, dove gli indignati Greci hanno organizzato una mobilitazione dei cittadini «contro la pesante crisi che sta attanagliando quel Paese e che è tutta sulle spalle dei cittadini». «È importante che durante la nostra iniziativa che abbiamo chiamato Piazza Pulita - ha spiegato Franz Mannino del Popolo Viola - si lasci libertà di decisione ed espressione ai cittadini che parteciperanno. Ma i temi dell'appello, lanciato tra gli altri da Dario Fo, Franca Rame e Andrea Camilleri, sono chiari: facciamo pagare questa crisi alla casta dei politici, ai corruttori e gli evasori fiscali». «Stanno arrivando da tutta Italia - ha commentato Gianfranco Mascia dei Viola - alla fine di corteo e manifestazione la cosa importante non sarà quante persone ci saranno, ma quanti cittadini si saranno attivati verso la Democrazia Reale».

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