venerdì 28 ottobre 2011

Amen et amor agnus; nuove imprese all’italiana. Il governo padano ha deciso: il contribuente finanzia la societa’ Rete Ferroviaria Italiana, gestore unico dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, responsabile di tutte le linee e degli impianti ferroviari, comprese le stazioni. Ordunque si facciano le ferrovie private, ovviamente padane. Il Mezzogiorno contribuira’ – manco a dirlo - con il prelievo fiscale sui 570 milioni di finanziamento pubblico e l’assenza del servizio ciuf ciuf, secondo normalita’. Ma, se proprio i terroni vorranno andare in treno, potranno liberamente pagare il salato biglietto, al fine di sferragliare sui binari, e cazzeggiare nelle stazioni, che avranno contribuito a finanziare: cornuti e mazziati. In sintesi, il topo brianzolo vuole ammansire, tra gli altri, il nipote fortunato – di secondo grado, detto anche Monteprezzemolo - del defunto Agnelli.

Cipe. Assegnazione, a carico del Fondo infrastrutture, dell’importo di 330 milioni di euro ad ANAS e dell’importo di 240 milioni di euro a Rete Ferroviaria Italiana S.p.A










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