venerdì 21 ottobre 2011

Federali.sera_21.10.11. Svizzera, Giselle Weiss, Giornalista: Uno dei meriti maggiori dell'economia degli ultimi 30 anni sta nell'aver mostrato che gli investitori non coincidono con l'immagine dei decisori perfettamente razionali da lungo tempo cara alla finanza tradizionale. Secondo Amlan Roy, oggi la demografia aiuta a sostanziare il profilo degli "individui come consumatori e lavoratori" che costituiscono il mercato, con conseguenze di rilievo su economia, industria e mercato.----Ecco qualche esempio: perché una bambina di 6 anni a Roma faccia la dentista, la famiglia dovrà preventivare una spesa di circa 17 mila euro; a un bimbo di Milano di 3 anni, per diventare ingegnere, serviranno 25 mila euro; per un bambino di Torino di 8 anni con la passione per la fotografia bisognerà mettere da parte 28 mila euro.

Fondi Ue: la Regione siciliana deve spendere in tempo
Basilicata. Petrolio. Alla ricerca dei permessi mai dati
Crisi colpisce duro, 10% italiani non puo' garantirsi minimo indispensabile
Ecco quanto costeranno gli studi dei nostri figli
Rehn incalza l'Italia: massima urgenza per le misure sulla crescita
ETA: annuncio fine lotta armata suscita speranza, ma anche scetticismo
Svizzera. Ciò che conta è la gente



Fondi Ue: la Regione siciliana deve spendere in tempo
di Rosario Battiato
Nei giorni scorsi l’europarlamentare Iacolino ha lanciato l’allarme sul rischio di perdere 930 milioni per infrastrutture. Carmelo Briguglio (Fli): “Via assessori e dirigenti generali che hanno accumulato gravi ritardi”
PALERMO - Proprio ieri abbiamo approfondito l’allarme Ue sul rischio di perdere 930 milioni di euro di fondi Ue per le infrastrutture strategiche. Un ulteriore spinta alla spesa  dei soldi che arrivano da Bruxelles è giunta in questi giorni da Carmelo Briguglio, vicecapogruppo di Fli a Montecitorio. “Abbiamo apprezzato che la giunta Lombardo abbia sostituito con determinazione i manager delle aziende sanitarie che non hanno raggiunto l’obiettivo. Un atto di coerenza che va riconosciuto e che qualifica l’azione di governo. Sullo stesso piano adesso è necessario che Lombardo aggredisca il problema dell’utilizzo dei fondi dell’Unione Europea disponibili in capo alla Regione siciliana seguendo il criterio del merito”.
Il coordinatore regionale del partito del partito in Sicilia ha inoltre aggiunto: “A due mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario 2011, è necessario che con grande coraggio e realismo Lombardo faccia il punto sul tasso di utilizzo delle risorse comunitarie da parte di assessorati e dipartimenti e tragga le necessarie conclusioni. La prima, sul piano politico, è di sostituire assessori e dirigenti generali che hanno accumulato gravi ritardi nello spendere ingenti finanziamenti che ci vengono dall’Unione Europea. In un ciclo di gravissima crisi economica, finanziaria e occupazionale, è inaccettabile che per incapacità e inefficienze questi fondi non si siano tradotti in progetti, investimenti, aiuti alle imprese, posti di lavoro, immissione nel circuito produttivo e sociale della nostra regione di capitali molto consistenti. A maggior ragione perché rischiamo di dovere restituire indietro a Bruxelles centinaia di milioni di euro, fatto molto grave in presenza dei pesanti tagli che vengono dal governo nazionale”.
 Secondo Briguglio è necessario agire perché i fondi ci sono e vanno sfruttati. “Giustamente, Lombardo lamenta - aggiunge Briguglio - la mancanza di risorse adeguate per mandare avanti i progetti finalizzati a sviluppo e occupazione, ma se il governo regionale e le forze politiche vogliono essere coerenti, devono ispirarsi a severità ed equità riconoscendo concretamente i meriti dei rami di amministrazione impegnati a utilizzare gli aiuti che ci vengono dall’Europa, attribuendo loro le quote non spese degli altri dipartimenti e facendo scattare sanzioni a carico di chi manca gli obiettivi. È in gioco non solo la capacità di spesa globale ma anche la credibilità della Regione e delle Istituzioni che la rappresentano”.
Articolo pubblicato il 21 ottobre 2011

Basilicata. Petrolio. Alla ricerca dei permessi mai dati
La lunga storia dei dubbi e le omissioni degli uffici regionali
21/10/2011
di LUCIA SERINO
 POTENZA - Il primo ad accorgersi che qualcosa non andava fu Franco Mattia. Nel 1998 è assessore all'assetto del territorio e alla tutela del paesaggio. Il permesso per fare ricerca di idrocarburi in località Montegrosso accordato alla società “Intergas più” già nel 1990 aveva bisogno del nulla osta regionale. Quando gli ispettori del corpo forestale dello Stato cercano l'autorizzazione negli uffici della Regione (all'inizio di un'indagine di cui era titolare il pm Cristina Correale e che ora è stata assegnata al pm Colella) non trovano nulla. Sentono un funzionario del dipartimento ambiente, gli chiedeno chiarimenti, il dipendente regionale fa ricerche in archivio, ma - conferma - di quel nulla osta paesaggistico non c'è traccia. Perchè non è mai stato concesso. Non fu un problema per la società: iniziò ugualmente l'attività di ricerca. Spregiudicati? O c'erano state complici rassicurazioni?
 Un altro dubbio venne al dirigente del dipartimento agricoltura e foreste, Michele Radice. Avuta la valutazione d'impatto ambientale, lesse, studiò, rimase perplesso. E la trasmise - come del resto avrebbe dovuto fare in ogni caso - al dipartimento ambiente per assicurarsi un parere tecnico. Gli investigatori cercano pure quel parere. Sentono altri funzionari e si scopre che tutta la documentazione relativa alla società British gas rimi spa (una delle numerose sigle che si sono succedute nel corso degli anni con quote anche di Eni e Total) è stata depositata alla rinfusa, difficilmente rintracciabile. Ma molti atti fondamentali mancano perchè non sono mai stati adottati.
 Già un anno prima, nell'ottobre del 1997, l'allora assessore all'Agricoltura, Vito De Filippo, chiede al collega dell'Ambiente, Filippo Bubbico, di esprimere un parere in merito alla Via (valutazione d'impatto ambientale) presentata dalla società permissionaria. L'assessore Bubbico, pur ricostruendo che il permesso di ricerca Serra San Bernardo non era assoggettato alla procedura di Via (prevista dal dpr 526/94) in quanto concesso in data antecedente, riteneva comunque, vista la dimensione dell'area destinata alla ricerca, di chiedere un idoneo piano ambientale. Quel piano, però, non fu mai redatto.
 Maglie larghe che favorirono inevitabilmente le società petrolifere e le loro trivelle. Ad esempio: carte da allegare a qualche pratica spedita all ministero dello sviluppo svengono spacciate per autorizzazioni necessarie ai lavori. E quando il pozzo Monte Grosso 1 non sarà più utilizzabile per l'avvenuta chiusura mineraria (nel 2000) inizieranno i lavori in area Monte Grosso 2. Ci vorrebbe anche qui un nulla osta preventivo della Regione Basilicata. Ma non ci sarà. E' il motivo per cui nel novembre 2007 l'area viene sequestrata. Gli investigatori sentono dirigenti regionali, per esempio la dottoressa Pietragalla. «La delibera di Giunta?» Mai fatta. Quella delibera era obbligatoria. La regione non sapeva delle attività in corso, si difende la dirigente. Ma gli investigatori sono scettici. E se la Regione sapeva come mai nessuno si è preoccupato di controllare che i fanghi da perforazione (altamente tossici perchè trattati con sostanze chimiche) erano lasciati a terra perchè la vasca di raccolta era stracolma? Quando il comitato tecnico regionale per l'Ambiente (presieduto dalla dirigente regionale Viviana Cappiello con la presenza della geologa Arpab Vaccaro) si riunisce per valutare la relazione d'impatto ambientale, gli esperti convengono che sì, è tutto a posto e va tutto bene. Poi inizia l'indagine. Forse qualcuno ci ripensa. Iniziano a rinfacciarsi le responsabilità. Accuse incrociate. Fino a quando qualcuno ammette candidamente: «Non è che quegli atti li abbiamo letti tutti tutti e così bene». Un suggeritore aveva assicurato che in quegli atti non c'era nessun vizio sostanziale.

Crisi colpisce duro, 10% italiani non puo' garantirsi minimo indispensabile
Forte la preoccupazione per il futuro
21 ottobre, 12:06
CERNOBBIO (COMO) - La crisi colpisce duro: il 49% degli italiani dichiara di riuscire a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi e addirittura un 5-10% non è in grado di garantirsi il minimo indispensabile. E' quanto emerge dall'indagine 'Gli italiani e l'alimentazione nel tempo della crisì, realizzata da Coldiretti-Swg e presentata al Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione in corso a Cernobbio (Como).
Alla crisi economica si aggiunge una forte preoccupazione per il futuro con il 62% degli italiani, secondo la ricerca, che ritiene che la situazione economica dell'Italia sia destinata a peggiorare tanto e vero che il 54% giudica di aver dato al Paese più di quanto ha ricevuto. Emerge poi, che per effetto della crisi, il 57% degli italiani ha ridotto lo spreco di cibo. In Italia gli sprechi alimentari equivalgono a un valore annuale di 37 miliardi di euro in grado di garantire l'alimentazione per 44 milioni di persone. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco, il 47% lo ha fatto facendo la spesa in modo più oculato, il 31% riducendo le dosi acquistate, il 24% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18% guardando con più attenzione alla data di scadenza

Ecco quanto costeranno gli studi dei nostri figli
Da oggi, grazie ad un algoritmo particolare (Edu-Cost), il primo in assoluto in Italia che si basa su un database certificato che esamina tutte le possibili variabili da prendere in considerazione (tasse universitarie, materiale didattico, spese dell’eventuale soggiorno, trasporti..), sarà possibile calcolare indicativamente le spese da sostenere in futuro per far studiare i propri figli. E questo semplicemente visitando il sito www.grandipiccoli.it, realizzato da Ina Assitalia (gruppo Generali) che valuta quasi 2.000 indirizzi di studio, tra corsi di laurea e master, sia nazionali che internazionali.
Ecco qualche esempio:
perché una bambina di 6 anni a Roma faccia la dentista, la famiglia dovrà preventivare una spesa di circa 17 mila euro;
a un bimbo di Milano di 3 anni, per diventare ingegnere, serviranno 25 mila euro;
per un bambino di Torino di 8 anni con la passione per la fotografia bisognerà mettere da parte 28 mila euro.

Rehn incalza l'Italia: massima urgenza per le misure sulla crescita
Bruxelles torna a sollecitare l'Italia affinché metta in campo risposte concrete per il rilancio dell'economia. Il nuovo appello arriva tramite il portavoce del commissario Ue agli Affari Economici, Olli Rehn. «La Commissione Ue prende nota dello slittamento del decreto sviluppo in Italia e chiede al governo di finalizzare con la massima urgenza forti misure per la crescita».
L'Italia, spiega il portavoce di Rehn, ha bisogno di «ulteriori riforme strutturali oltre al consolidamento di bilancio per liberare il potenziale di crescita del Paese», la mancanza di crescita «è il suo tallone di Achille degli ultimi anni».
 21 ottobre 2011

ETA: annuncio fine lotta armata suscita speranza, ma anche scetticismo
21/10 09:03 CET
L’ETA rinuncia alla violenza, ma non viene per ora cancellata dalla lista delle organizzazioni terroristiche. La prudenza predomina in Spagna, così come in Europa e negli Stati Uniti in seguito all’annuncio dei separatisti baschi della fine della lotta armata, dopo oltre 40 anni. Una “vittoria per la democrazia”, come l’ha definita il premier spagnolo uscente José Luis Rodriguez Zapatero, che, tuttavia, non cancella le oltre 800 vittime uccise dall’ETA.
Tra queste anche diversi esponenti politici.
Manuel Gimenez Larraz è il figlio di uno di loro. Suo padre fu assassinato a colpi di pistola, dieci anni fa: “Sono felice di sapere che nessuna famiglia dovrà più vivere un’esperienza simile a quella che ha provato la mia famiglia”. Per Manuel Gimenez Larraz rievocare quei momenti è doloroso, ma, nonostante ciò, crede che sull’ETA sia calato il sipario: “Credo di sì – dice -. Credo che sia la fine. Ma non si tratta di una scelta dell’ETA: la fine è arrivata grazie all’impegno di tutti gli spagnoli, e anche perché oggi l’ETA rappresenta un anacronismo in un’Europa unita e moderna, dove le ideee vengono difese nei parlamenti e non con le armi”.
Molti spagnoli restano tuttavia scettivi. In passato, il più grande gruppo armato nel cuore dell’Europa ha più volte annunciato cessate il fuoco poi disattesi. Fortemente indebolita negli ultimi anni sull’ondata di numerosi arresti, l’ETA non ha accento a cosa intende fare con le armi in suo possesso. Uno dei punti interrogativi di un annuncio fatto a un mese esatto dalle politiche anticipate in Spagna. Il futuro governo di Madrid dovrà occuparsi anche di questo.

Svizzera. Ciò che conta è la gente
Giselle Weiss, Giornalista
21.10.2011   Uno dei meriti maggiori dell'economia degli ultimi 30 anni sta nell'aver mostrato che gli investitori non coincidono con l'immagine dei decisori perfettamente razionali da lungo tempo cara alla finanza tradizionale. Secondo Amlan Roy, oggi la demografia aiuta a sostanziare il profilo degli "individui come consumatori e lavoratori" che costituiscono il mercato, con conseguenze di rilievo su economia, industria e mercato.
Giselle Weiss: Qual è il rapporto tra demografia e finanza comportamentale?
Dr. Amlan Roy: La demografia analizza dettagliatamente le popolazioni, il che la rende una componente cruciale della finanza comportamentale. Tuttavia, gli approcci tradizionali alla demografia si sono concentrati prevalentemente sull'enumerazione degli individui
 e sull'identificazione di aspetti quali sesso e nazionalità. La demografia che conta davvero
 è stata ignorata. Spesso cito Peter Drucker, che una volta in un'intervista alla rivista "Fortune" ha dichiarato: "La demografia è il singolo fattore più importante cui nessuno presta attenzione e, se qualcuno vi presta attenzione, non ne coglie l'essenza".

Qual è l'essenza?
 La demografia non è solo numeri. Riguarda tutte le caratteristiche alla base degli individui: dove crescono, dove studiano, qual è la loro forma mentis e come interagiscono con il mondo. L'incapacità della finanza tradizionale di tener conto di questi fattori è stata evidenziata in un libro degli economisti George A. Akerlof and Robert J. Shiller pubblicato nel 2009 e intitolato "Spiriti animali. Come la natura umana può salvare l'economia". Il modello tradizionale assimilava gli individui a computer in grado di prendere milioni di decisioni al minuto. Finanza comportamentale e demografia sono collegate a doppio filo.

Parliamo di giovani. In cosa sono differenti?
 La visione futura di lavoratori nati nell'ultimo decennio come, ad esempio, mia figlia, sarà molto diversa. Usano iPod, iMac, Facebook, Twitter e Google, quindi per loro
 la multiprocessualità molto rapida è ormai una seconda pelle. Sono molto inseriti, in senso tecnologico. Il loro accesso alle informazioni è decisamente migliore rispetto alla mia generazione.

Quali saranno le conseguenze sulle loro future decisioni di natura finanziaria?
 Probabilmente per le loro decisioni non daranno più molto peso al contatto personale. Il loro accesso alle informazioni e la loro connettività li metterà in condizione di scegliere e imparare autonomamente determinati argomenti. Si tratta di una bella differenza rispetto a chi, come noi, attingeva le sue conoscenze dalla formazione ufficiale. Chi sa procurarsi e usare
 le informazioni è molto più ricco di chi non sa farlo, l'informazione è alla base dell'arbitraggio,
 del controllo del mercato e della speculazione. Probabilmente i giovani di domani
 si cimenteranno più spesso con il trading. Nell'arco di un decennio il trading algoritmico, che ora è attuato pressoché solo dalle grandi banche, potrebbe entrare a far parte anche del day trading ed essere utilizzato da tante, tante persone in più. I giovani rischieranno di più, perché esistono i mercati adatti, che si chiamino Cina, Vietnam, o Brasile. Ma la questione saliente
 è se possono assumersi rischi "migliori", il che si ricollega alla finanza comportamentale.

E come vede le giovani donne?
 Le giovani donne sono oggi la componente più importante della popolazione e sono molto diverse dalle generazioni precedenti in termini di capacità decisionali: sono più fiduciose
 e sentono meno l'assillo di sposarsi e "sistemarsi" quanto prima. Persino nelle famiglie più conservatrici in India, dove sono nato, le donne vogliono sempre più cogliere i frutti della loro formazione. Questa evoluzione della società è importante in prospettiva non solo dell'approccio agli investimenti delle donne bensì, per converso, anche alla luce dell'atteggiamento dell'industria finanziaria nei loro confronti. E non solo per quanto concerne le giovani donne. Il Centre for Economics and Business Research nel Regno Unito prevede che, grazie anche ad assegni di mantenimento elevati e all'allungamento della vita, entro
 il 2020 il numero di milionarie in Gran Bretagna supererà quello dei milionari.

Perché la finanza comportamentale è importante?
 Nel 1995 Robert Lucas ha vinto il Nobel per l'economia per le ricerche svolte essenzialmente negli anni '70 in cui sottolinea che consumatori e investitori non sono così ottusi come
 li dipingono gli economisti e i modelli econometrici. Lucas e altri premi Nobel come Maurice Allais e Herbert Simon hanno anche tentato di comprendere il comportamento dei consumatori rivisitando la teoria della perfetta razionalità, che considera lavoratori e governi come ingranaggi di un sistema interconnesso, chiedendosi come mai i modelli su grande scala, malgrado le loro centinaia di equazioni, non fossero in grado di spiegare le macrorealtà come le recessioni e altri fenomeni analoghi. Equiparare gli esseri umani a decisori perfettamente razionali è una marchiana sopravvalutazione! È espressione di un madornale fraintendimento del comportamento e dei processi decisionali dell'uomo.

Lei stabilisce un collegamento tra pensioni e finanza comportamentale che potrebbe non essere ovvio per chiunque.
 Quest'area rappresenta un altro esempio di applicazione errata di modelli economici alla comprensione dei comportamenti. In passato abbiamo tentato di applicare modelli standard di ottimizzazione, Sharpe, Markowitz eccetera, a tutti gli investitori e clienti, partendo dal presupposto che ciò che conta sono solo il rendimento e la deviazione standard (cioè quanto una singola misurazione differisce dalla media). Ma nei processi decisionali entrano in gioco tante altre cose. Sembriamo spostarci sempre di più da un mondo in cui le aziende versano
 le pensioni ai loro dipendenti verso uno in cui sono gli individui a decidere gli investimenti
 e le classi di investimento che possiederanno. Ma gli investitori sono molto diversi, proprio come gli esseri umani in generale. Nel mondo reale il comportamento dell'investitore
 si discosta dai modelli che applichiamo in finanza ed economia.

Lei enfatizza anche molto la salute.
 È tutto correlato. Comprendere l'importanza della salute per gli individui e la società sarà fondamentale per decidere come spendere i nostri soldi. Per molti paesi ricchi la spesa sanitaria equivale attualmente a un importo tra il 6 e il 10 per cento del PIL. Poiché la gente vive più a lungo, i governi non saranno in grado di far fronte a questi costi. Optare per una vita più sana richiederà un riorientamento a livello sia di formazione, che di comportamento.
 Ad esempio, la scelta di una dieta più bilanciata potrebbe consentire a molte persone
 di rimanere più sane e in forma e di lavorare più a lungo. Anche i pensionati possono continuare a lavorare a tempo parziale, o semplicemente godersi la vita. Salute significa ricchezza. E ricchezza significa finanza.

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