lunedì 14 novembre 2011

Federali.mattino_14.11.11. Qual’e’ la percentuale di 83.000 dipendenti pubblici su 1.235.623 abitanti compresi i non maggiorenni (al 30-04-2011)? Il risultato e’ il Friuli-Venezia Giulia. Tutta qui l’oltrepadania delle regioni autonome (regioni per dire, sono tribu’ in atavica cattivita’).----La lettera è stata ricevuta ed ora sarà studiata attentamente alla luce dei risultati della missione dei nostri ispettori a Roma hanno detto all'Ansa fonti comunitarie.----Ansa: L'Indagine rileva che nel 2010 la probabilita' per un disoccupato di trovare un'occupazione entro l'anno e' stata pari al 26,7%, in netto calo rispetto al 2008, quando si attestava al 33,5%.

Trieste, oltrepadania. FVG. Pubblico impiego in calo di 1.572 unità
Evasione fiscale, contribuenti.it: crescono a dismisura le "teste di legno", +58,7% nel 2011
Bankitalia, solo 26,7% disoccupati trova lavoro in un anno
Ue: «Ricevute le 39 risposte italiane ora andranno studiate attentamente»
Il ministro degli Esteri tedesco Westerwelle: misure italiane importante contributo alla stabilità Ue
Mario Monti: una vita all’insegna della discrezione



Trieste, oltrepadania. FVG. Pubblico impiego in calo di 1.572 unità
Dipendenti scesi tra il 2009 e il 2010, ma in regione sono un esercito di 83.369 persone e costano quasi 3 miliardi di euro
 di Marco Ballico  TRIESTE
 Un’altra sforbiciata, per il secondo anno consecutivo. I dipendenti pubblici del Fvg continuano a formare un esercito di oltre 83mila persone ma perdono alcune truppe. Il calo dal 2009 al 2010 è di 1.572 persone, poco meno del 2%. Si passa da 84.941 a 83.369 addetti (46.446, il 55,7%, sono donne), quasi metà dei quali distribuiti tra servizio sanitario e istruzione. Il costo complessivo? Sfiora i 3 miliardi di euro (2.973.423.259 euro) ma scende di 41.545.755 rispetto all’anno precedente.
 Cambia il trend
 Resta una regione “pubblica” la nostra: un friulgiuliano su 14 lavora nel settore. Ma da due anni, come rivela il Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato inserito ora on-line, c’è un’inversione di tendenza. Proprio come accade nel resto del Paese: i 3.375.630 rapporti di lavoro pubblico a tempo indeterminato sono scesi a 3.311.795 (-1,9%) nel 2009 e a 3.253.097 (-1,8%) nel 2010, una riduzione secondo la Rgs determinata principalmente dalla contrazione del personale docente e non docente del comparto scuola per 31.500 unità. Di circa 5mila unità ciascuno si riducono il servizio sanitario, gli enti locali con il contratto nazionale, i ministeri, le università e i corpi di polizia.
 I comparti
 Dal 2008 al 2009 in Fvg l’esercito ha perso 298 arruolati, nel 2010 ecco un taglio più deciso: -1.572. Non sorprende dunque che solo tre comparti aumentano il numero dei dipendenti: si tratta delle forze armate (+374), degli enti di ricerca (+27) e della magistratura (+3). Tutti gli altri perdono lavoratori, a partire dal comparto unico (-567) e a seguire con la scuola (-567), i corpi di polizia (-375) e il servizio sanitario (-196), come denunciato ripetutamente dal sindacato.
I più rappresentati
 La scuola (20.900, il 25% del totale, la solita stragrande maggioranza di donne: 16.761) rimane in ogni caso il settore più rappresentato nel pubblico impiego regionale. A ruota c’è la sanità: 20.390 persone distribuite in aziende sanitarie, ospedali e distretti. Al terzo posto il “compartone”, ridotto ma pur sempre a quota 15.186 e con una paga nell’area non dirigenti (33.988 euro medi) di oltre 4mila euro superiore a quella dei colleghi delle altre Regioni.
 In divisa
 A migliaia si contano i lavoratori pubblici anche nelle forze armate (8.480, di cui 331 donne). I militari, in crescita, rimangono una presenza attiva in Fvg: se infatti i dipendenti pubblici regionali rappresentano il 2,6% dei 3.240.828 totali del Paese, le forze armate sono percentualmente il 5,8% dei 146.393 effettivi italiani. E ancora si contano 8.053 tra carabinieri, poliziotti, finanzieri e forestali, 2.885 “universitari” e 2.736 impiegati negli uffici ministeriali sul territorio (2.736).
 I costi
 Meno dipendenti e minori costi per le casse pubbliche. Si resta sempre al livello di oltre metà Finanziaria regionale ma qualcosa si risparmia. Se nel 2009 il “pubblico” era schizzato oltre i 3 miliardi di euro, nel 2010 si ritorna sotto quel tetto: 2.973.423.259, più di 41 milioni in meno.
 Gli stipendi
 Le cifre in questo caso vanno però maneggiate con prudenza. Gli addensamenti evidentemente incidono, con la Ragioneria generale dello Stato che fornisce comparto per comparto le retribuzioni medie pro capite. Si va dagli oltre 132mila euro all’anno dei magistrati ai 28.383 euro dei ministeriali. Tra le più pagate anche le voci della carriera prefettizia (86.161 euro) e di quella penitenziaria (78.603). Tra i “poveri” pure i 278 dipendenti di Regione ed enti locali con contratto collettivo nazionale (29.832 euro) e i vigili del fuoco (31.739).
 Le differenze
 I più fortunati sono i 9 addetti in regione alla presidenza del Consiglio dei ministri: la loro paga aumenta di oltre 4.700 euro in un anno. Netto incremento di stipendio anche per l’alta formazione artistica e musicale (+4.645 euro) e per i magistrati (+2.037). Cedolini “dimagriti”, invece, per carriera prefettizia (-1-106), agenzie fiscali (-583), ministeriali (-379), insegnanti (-369) e vigili del fuoco (-304).

Evasione fiscale, contribuenti.it: crescono a dismisura le "teste di legno", +58,7% nel 2011
CAPRI - Un fenomeno molto allarmante si sta registrando in Italia. Crescono a dismisura le società di capitali aventi delle "teste di legno" come soci ed amministratori. Nei primi 9 mesi del 2011 le Newco costituite sotto forma di srl e spa società di capitale aventi nella compagine "teste di legno" senza alcun reddito ne' competenze, sono cresciute del 58,7%. Tutto ciò per evadere il fisco, e sfuggire al principio della ristretta base azionaria, introdotto di recente dalla Corte di Cassazione, che consente di recuperare le tasse evase direttamente in capo ai soci di capitale. Il fenomeno coinvolge soprattutto i giovani, per di più donne, che non trovano sbocco nel mondo del lavoro e che, ignari delle conseguenze, accettano di diventare soci e amministratori di facciata di gente senza scrupoli che cercano di ripulirsi da falli! menti, reati economici o più semplicemente per continuare a evadere il fisco.
La denuncia arriva dall'Associazione Contribuenti Italiani nel corso della presentazione avvenuta stamane a Capri del numero speciale di Contribuenti.it Magazine intitolato "Evasione fiscale: giù la maschera. Le leve psicologiche e i meccanismi che la regolano" (http://www.contribuenti.it/news/testata/novembre11.pdf), al quale hanno contribuito l'On. Francesco Barbato, Nino Buonocore, il Ten.Col. Gianluca Campana, Angelo Lomonaco, Domenico Iannacone e Giannantonio Stella.
Nei primi 9 mesi del 2011 sono state costituite ben 3085 società di capitali, in sostituzione di quelle precedenti, aventi come amministratori e soci giovani, per lo più donne, privi di qualunque competenza e soprattutto nullatenenti.
«Di fronte a un fenomeno così crescente - conclude Carlomagno - chiediamo ai notai di rifiutarsi di costituire società con nullatenenti, segnalando immediatamente l'accaduto alla Guardia di Finanza. È necessario, inoltre, che all'atto dell'apertura della partita iva l'Agenzia delle Entrate effettui immediatamente le indagini patrimoniali sulle persone».
Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani
L'ufficio stampa Infopress 3314630647

Bankitalia, solo 26,7% disoccupati trova lavoro in un anno
Ridotta probabilita' ottenere un posto, crisi alza barriere
13 novembre, 15:59
ROMA - La crisi ha ridotto ancora' piu' gli spazi per accedere al mercato del lavoro. E' quanto emerge dal rapporto della Banca d'Italia su 'L'economia delle regioni italiane'.
L'Indagine rileva che nel 2010 la probabilita' per un disoccupato di trovare un'occupazione entro l'anno e' stata pari al 26,7%, in netto calo rispetto al 2008, quando si attestava al 33,5%.

Ue: «Ricevute le 39 risposte italiane ora andranno studiate attentamente»
ROMA - La Commissione Ue ha ricevuto la lettera dell'Italia che contiene le 39 risposte ai quesiti di chiarimenti sottoposti da Bruxelles al governo italiano. «La lettera è stata ricevuta ed ora sarà studiata attentamente alla luce dei risultati della missione dei nostri ispettori a Roma» hanno detto all'Ansa fonti comunitarie.
L'invio del documento a Bruxelles è stato l'ultimo atto firmato da Giulio Tremonti come ministro dell'Economia. Insieme alle risposte al questionario, la lettera è accompagnata da alcuni allegati di dettaglio, in particolare sulle nuove misure introdotte con la Legge di Stabilità, approvata ieri. Dettagli che sono stati già forniti agli ispettori della Commissione e della Bce.
Le 39 domande al governo si basano sull'assunto di Bruxelles, secondo il quale «nell'attuale contesto economico la strategia fiscale programmata non garantisca il raggiungimento di un pareggio di bilancio entro il 2013». Pertanto il questionario chiede quali nuove misure l'Italia intenda adottare per raggiungere questo obiettivo. Il focus non è però solo sui tagli, ma anche sulle misure per fare ripartire la crescita, ritenuta il punto più debole dell'Italia.
Domenica 13 Novembre 2011 - 16:27    Ultimo aggiornamento: 17:03

Il ministro degli Esteri tedesco Westerwelle: misure italiane importante contributo alla stabilità Ue
Il ministero degli Esteri tedesco Guido Westerwelle ha salutato oggi l'adozione di riforme economiche da parte dell'Italia, ritenute importanti per la stabilita dell'Europa, e ha al contempo ringraziato il presidente del Consiglio uscente, Silvio Berlusconi.
L'adozione delle misure economiche sollecitate dall'Ue, destinate a rassicurare i mercati, sono «un importante contributo alla stabilizzazione dell'Europa», ha detto Westerwelle in un intervento oggi al congresso del suo partito liberale (Fdp) a Francoforte.
L'Italia «mostra così chiaramente che dobbiamo agire verso sempre maggiore stabilità», ha proseguito. Westerwelle ha quindi espresso i suoi «ringraziamenti» all'ex presidente del Consiglio italiano per le buone relazioni fra Italia e Germania, augurandosi che queste possano proseguire anche con il nuovo governo italiano. (Ansa-Afp)
 13 novembre 2011

Mario Monti: una vita all’insegna della discrezione
13/11 20:01 CET
Discreto, austero, nessuna appartenenza politica dichiarata, Mario Monti è un europeista convinto. Nato a Varese nel 1943, si laurea in economia e commercio all’università Bocconi di Milano, poi completa la sua formazione a Yale, negli Stati Uniti, studiando con James Tobin, futuro premio Nobel per l’economia e ideatore della famosa tassa sulle transazioni finanziarie.
A livello europeo è conosciuto soprattutto per i suoi dieci anni trascorsi a Bruxelles. Tra il 1999 e il 2004, al fianco di Romano Prodi, è Commissario alla concorrenza. Grazie a lui Bruxelles avvia e vince un procedimento contro Microsoft per aver violato le norme antitrust.
Tra il 1995 e il 1999 era già stato Commissario europeo questa volta per il mercato interno, nella Commissione presieduta dal lussemburghese Jacques Santer.
Secondo Paul Taylor, analista di Reuters, è l’uomo giusto per l’Italia: “È d’acciaio, determinato, pacato, persuasivo è l’ultimo dei negoziatori. Se si vuole, è davvero un uomo di Davos. È membro di tutti quegli ambienti ristretti in cui le élite mondiali, che detengono il potere, si incontrano. Ed è molto considerato”.
In effetti Mario Monti ricopre anche l’incarico di international advisor di Goldman Sachs, è presidente della Bocconi, presidente onorario di Bruegel, il think tank europeo che ha lanciato nel 2005 ed è membro del ‘Gruppo di riflessione sul futuro dell’Europa’ creato dal Consiglio europeo e presieduto da Felipe Gonzales.

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