domenica 19 febbraio 2012

I tedeschi son diventati presuntuosi. Se fossero come dicono di essere, cioe’ fiscalmente efficienti, com’e’ che hanno un’evasione fiscale che dire notevole ci vai vicino, un’esportazione di capitali in Svizzera che li rende secondi solo ai galbanini, e quelli che esportano illegalmente nei due Principati confinanti? Com’e’ stu fatt’ del debito pubblico pari a quello del Belpaese padanino?

Grecia, in piazza torna la protesta alla vigilia della riunione di Eurozona
Approvati nuovi tagli per 325 milioni, il totale sale a 3.3 miliardi
Schaeuble: «La Germania vuole aiutare, Atene non è disponibile»




MILANO - La piazza greca non accenna a calmarsi. Alla vigilia della nuova riunione dell'Eurogruppo che cercherà di impedire alla Grecia di fallire, centinaia di persone hanno risposto all'appello dei sindacati e si sono radunate nel centro di Atene. Sono ancora vive le immagini dei pesanti scontri di una settimana fa, e la capitale ne porta ancora le cicatrici.

I TAGLI - La protesta contro le pesanti misure adottate in nome dell'Austerithy è stata convocata da sindacati pubblici e privati (rispettivamente dal Gsee e dall'Adedy), e nel pomeriggio è prevista quella dei partiti della sinistra. Il programma di tagli prevede tra le altre soluzioni un taglio del 22% dei salari minimi, e un ulteriore abbassamento delle pensioni sopra alla quota di 1.300 euro al mese, ma c'è il timore che un'ulteriore mannaia possa arrivare dalla ricerca di altri 325 milioni che il premier Lucas Papademos dovrà presentare ai partner europei lunedì: dovrebbero arrivare da tagli all'amministrazione, ma la piazza non si fida. In realtà la correzione alla manovra, che porta il totale dei tagli a 3.3 miliardi, è stata approvata sabato sera ma non è ancora stata resa nota nel dettaglio.

I MOSTRI - La situazione domenica mattina era tranquilla, ma gli striscioni della gente lo sono meno: All of us we are Greeks, Merkel and Sarkozy are freaks, recita uno in inglese («Siamo tutti greci, Merkel e Sarkozy sono mostri»), «Sciopero a oltranza e rivolta», declama un altro. «Ci vergogniamo dei nostri politici, e voi?» è uno dei più tranquilli.

«LA GRECIA NON VUOLE FARSI AIUTARE» - L'Europa deve aiutare la Grecia, anche se questa non vuole farsi aiutare, sottolinea Wolfgang Schaeuble, il ministro tedesco delle finanze, in un'intervista al Tagesspiegel: «La disponibilità all'aiuto non è mai mancata, in particolare da parte della Germania. Da parecchio tempo siamo pronti ad aiutare i greci inviando funzionari delle finanze in grado di mettere in piedi un'efficiente amministrazione fiscale, ma finora l'offerta non è stata sfruttata». Atene, però, è colpevole. O almeno, i suoi cittadini devono pagare perché Atene è colpevole: «I greci non devono risparmiare per l'Europa, ma perché sono state le loro elite a mettere il Paese in queste condizioni. Si tratta di un processo duro, durissimo». Quando gli viene fatto presente che a sopportare il peso di questo risanamento sono i greci con i redditi più bassi e i disoccupati, Schaeuble ribatte che «il salario minimo in Grecia è stato abbassato al livello di quello spagnolo. Che dovrebbero dire allora i cittadini dei Paesi baltici e dell'Europa dell'est, che con salari molto più bassi contribuiscono ad aiutare la Grecia?».

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