domenica 19 febbraio 2012

News/pm.18.2.12/ Guido Rossi: E' ben vero che i mercati dei capitali sono ovviamente un utile strumento nelle mani dei governi. Ma è anche vero che la democrazia deve favorire i cittadini rispetto ai creditori. A volte i loro interessi coincidono, altre volte no. Come assicurare la democrazia quando i capitali globalizzati sono altamente mobili e quando sono spinti dalle non sempre candide anime della speculazione e perciò diventano i veri despoti? L'equilibrio tra democrazia e debito è perduto.---I prodotti energetici e gli alimentari sono beni che nell'area dell'euro hanno subito la maggiore impennata dei prezzi dal 2002, anno dell'introduzione della moneta unica europea. È quanto emerge si legge sul bollettino mensile della Bce. Se l'inflazione tendenziale nell'area è stata in media del 2,1%, il rincaro medio annuo dei prezzi dei prodotti energetici è stato invece del 5,4%: +9,6% per la sola voce dei carburanti liquidi.

Pensioni: Famiglie disabili a Fornero, passi un week end con noi e i nostri cari
La danza macabra sulla Grecia                                      
Bce: prodotti energetici e alimentari trainano i rincari dei prezzi in Eurolandia
Trst, oltrepadania. Biglietti falsi per il bus, aperta un’inchiesta
Meran, oltrepadania. Mille Schützen per ricordare Hofer



Pensioni: Famiglie disabili a Fornero, passi un week end con noi e i nostri cari
ultimo aggiornamento: 19 febbraio, ore 14:56
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Bocciato senza appello dalle famiglie dei disabili gravi e gravissimi l' emendamento al Milleproroghe approvato al Senato sul congedo per i genitori dei disabili gravi. Dopo la denuncia della 'lotteria dei poveri' realizzata in questo modo dal governo consentendo, di fatto, solo a chi alla data del 31 ottobre 2011 era in congedo per assistere il familiare di salvarsi dall'innalzamento e, se ha maturato i requisiti, andare in pensione senza ulteriori aggravi, e dopo il volume in cui sono raccolte 40 ''lettere-appello'' per chiedere al ministro del Welfare Elsa Fornero di ''affrontare finalmente il problema del prepensionamento dei familiari dei disabili gravi e gravissimi, prendono nuovamente in mano carta e penna e scrivono una lettera al ministro Fornero e alla senatrice Bastico, invitandole a trascorrere un fine settimana con le famiglie per ''capire la condizione di care-giver, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno''.

La danza macabra sulla Grecia                                      
Guido Rossi. Un commento sul Financial Times di ieri si intitolava: "Danzando intorno al default di Atene". È esattamente quello che i leaders europei stanno facendo nei confronti della Grecia. La danza, a parer mio, è macabra, poiché da troppo tempo continua inutilmente mentre la stessa Grecia sta via via affondando in una economia senza prospettive e in una politica con provvedimenti di austerity senza speranza. Suonano allora arroganti e offensive le varie dichiarazioni: «Noi non siamo la Grecia», oppure quella, fra le peggiori, del Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble che ha invitato la Grecia, al fine di affrontare la crisi, a sospendere la democrazia e affidarsi a una pura amministrazione tecnocratica. Ispirato forse dalla teoria del suo connazionale Carl Schmitt, che l'eccezione giustifica qualunque cambio di sovranità? Questa attitudine e l'inconcludente danza europea sono perdite di tempo, di denaro, ed estremamente pericolose. E poi, nessuno ha ancora dimostrato, né ha tentato di farlo, che il fallimento, in anomala trasposizione di un istituto privatistico al debito di uno Stato quasi sovrano, come la Grecia e gli altri paesi dell'eurozona, sia la strada corretta per risolvere il problema del debito pubblico. E se fosse solo un sotterfugio politico a copertura di interessi diversi?
La verità è che l'Europa è la Grecia, noi siamo la Grecia, noi siamo – ci piaccia a volte e altre no – l'Europa.
Infatti, in caso di default greco è già stata ampiamente rilevata l'influenza nefasta che esso avrebbe sull'intero sistema creditizio dell'eurozona, ad incominciare proprio dalle banche tedesche e francesi.
Invece, in caso di salvataggio ulteriore della Grecia, le previsioni sulla sua crescita sono talmente negative che il suo PIL degli anni futuri sarà non superiore a quello di paesi in via di sviluppo, ma senza alcuna prospettiva. Ci saranno allora in Europa uno o più paesi arretrati con la stessa sovranità limitata, con la stessa moneta, con le stesse autorità monetarie. Ancora una volta noi saremo la Grecia e l'Europa sarà la Grecia.
E' dunque assolutamente corretta l'impostazione data dall'editoriale di questo giornale del 14 febbraio sulla necessità dell'impegno nell'economia reale, poiché è solo questa che può aiutare l'Europa e salvare l'Italia, la cui popolazione è ad alto rischio di povertà, secondo i dati dell'Istat, al 24,5%, con una media ben superiore a quella dei Paesi dell'area euro (21,5%). Ed è proprio il credit crunch poi, che può bloccare la crescita e soffocare le imprese, gli investimenti e l'occupazione. Della corruzione pubblica e privata, dell'evasione fiscale, già abbiamo parlato altre volte, sicché le recenti denunce della Corte dei Conti non abbisognano, per quanto riguarda il nostro paese, di ulteriori commenti. Insomma, insegnava già J.M. Keynes, anche il debito pubblico deve essere considerato nel contesto del resto dell'economia.
Né va dimenticato che per l'Europa, la Grecia, noi e gli altri, il vero grande problema rimane il rapporto fra democrazia e debito pubblico, sovranità e politiche fiscali. E' ben vero che i mercati dei capitali sono ovviamente un utile strumento nelle mani dei governi. Ma è anche vero che la democrazia deve favorire i cittadini rispetto ai creditori. A volte i loro interessi coincidono, altre volte no. Come assicurare la democrazia quando i capitali globalizzati sono altamente mobili e quando sono spinti dalle non sempre candide anime della speculazione e perciò diventano i veri despoti? L'equilibrio tra democrazia e debito è perduto. E' proprio allora che l'eclissi dei valori fondamentali della borghesia democratica porta alla ribalta un ceto medio populista e affamato, irrispettoso della democrazia, della politica e che rifugge dalla solidarietà del benessere collettivo e della giustizia sociale. Si verifica allora quel che scriveva Giacomo Leopardi nel "Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani": "Gli usi e costumi in Italia si riducono generalmente a questo, che ciascuno segua l'uso e il costume proprio, qual che egli sia".
Credo sia giunto il momento per gli italiani di smentire il loro grande poeta.
 19 febbraio 2012

Bce: prodotti energetici e alimentari trainano i rincari dei prezzi in Eurolandia
I prodotti energetici e gli alimentari sono beni che nell'area dell'euro hanno subito la maggiore impennata dei prezzi dal 2002, anno dell'introduzione della moneta unica europea. È quanto emerge si legge sul bollettino mensile della Bce. Se l'inflazione tendenziale nell'area è stata in media del 2,1%, il rincaro medio annuo dei prezzi dei prodotti energetici è stato invece del 5,4%: +9,6% per la sola voce dei carburanti liquidi.
I prezzi degli alimentari trasformati, invece, sono aumentati in media del 2,8% l'anno, in larga misura a causa della dinamica dei prezzi dei tabacchi salita del 6%, principalmente a causa degli aumenti delle imposte. I prezzi degli alimentari freschi hanno registrato un incremento medio dell'1,9%: 2,4% per il pesce, 2,2% per la frutta, 1,8% per la carne e 1,4% per la verdura. Per quanto riguarda i prezzi dei servizi, rileva l'Istituto di Francoforte, il tasso annuo di crescita dall'introduzione del contante in euro si è collocato al 2,2%, ovvero sostanzialmente in linea con l'inflazione media.
Nei dieci anni trascorsi dall'introduzione delle banconote in euro, nella voce "saloni di parrucchiere e istituti di bellezza" i prezzi sono aumentati del 2,2% in ragione d'anno, mentre nella categoria "ristoranti, bar e simili" sono aumentati del 2,8%, dato che quest'ultimo ha risentito indirettamente anche dei rincari degli alimentari trasformati. Infine, il tasso annuo d'inflazione dei beni industriali non energetici è stato solo dello 0,8%, principalmente a causa della forte contrazione dei prezzi delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione sulla scia dei rapidi progressi tecnologici in questo settore. Ad esempio i prezzi delle apparecchiature per l'elaborazione delle informazioni sono diminuiti del 12,5% su base annua e quelli delle apparecchiature fotografiche e cinematografiche e degli strumenti ottici del 10,5%. Per contro, la variazione tendenziale dei prezzi di gioielli e orologi si è collocata al 6,4%, in larga misura a causa dei rincari delle materie prime, in particolare dell'oro, negli ultimi anni.
Nel complesso, dall'introduzione del contante in euro, i prezzi dei singoli prodotti e servizi nell'area, sottolinea quindi la Bce, «hanno seguito andamenti fortemente divergenti. A fronte dell'impatto al rialzo dei prezzi dei beni energetici e alimentari dovuto agli shock sulle quotazioni mondiali delle materie prime, c'è stato l'effetto frenante dei prezzi dei beni Tlc, determinato dai progressi tecnologici in questo settore. Nel contempo, la dinamica dei prezzi dei servizi è rimasta sostanzialmente in linea con il tasso di inflazione armonizzata».
 19 febbraio 2012

Trst, oltrepadania. Biglietti falsi per il bus, aperta un’inchiesta
L’indagine è nata dopo che una pensionata si è recata agli uffici della Trieste Trasporti per cambiare un blocchetto
di Claudio Ernè
Verifiche, controlli, approfondimenti. La “Trieste trasporti” ha avviato un’indagine interna per valutare quanti biglietti falsi vengono eventualmente usati sui bus della sua rete. L’inchiesta è partita in gran silenzio un paio di giorni fa quando un’ ignara pensionata si è presentata negli uffici di via dei Lavoratori per sostituire con uno nuovo un vecchio blocchetto di biglietti non più usabili dopo il recente aumento delle tariffe. «I biglietti sono falsi: dove e quando li ha acquistati?» ha chiesto l’impiegato allo sportello.
La pensionata, visibilmente scossa, ha risposto indicando un indirizzo e una via e ha detto che li aveva comprati un anno fa.
Va aggiunto che i “documenti di viaggio” che hanno innescato questo piccolo terremoto investigativo, non erano quelli impiegati per una sola corsa, bensì quelli che autorizzano il possessore a compierne dieci, inserendo il biglietto nell’obliteratrice ad ogni salita sul bus.
Come si comprende la pista imboccata dalle verifiche non ha al proprio centro l’anziana signora che si è presentata tranquillamente nell’ufficio senza sospettare alcunchè; i dirigenti e i funzionari cercano invece di individuare chi abbia messo in vendita i blocchetti falsi, danneggiando l’azienda e arricchendo se stesso. Lo scopo del falsario è evidente: la Trieste Trasporti riconoscere ai 300 rivenditori– giornalai, tabaccai e in alcune occasioni anche titolari di bar - il cinque per cento del prezzo del biglietto. Un euro, cinque centesimi: dieci euro, 50 centesimi.
Se invece qualcuno realizza in proprio o fa realizzare “documenti di viaggio” fasulli, almeno la metà del prezzo incassato gli finisce in tasca. L’altra metà va al “produttore”, o meglio al falsario. Oggi con un scanner, un computer e una stampante di ultima generazione, non è difficile riprodurre quasi perfettamente i biglietti.
Il “quasi” è collegato alla qualità e allo spessore del cartoncino che deve essere assolutamente identico a quello dei biglietti “veri”, forniti ai rivenditori dalla “Trieste Trasporti”. A propria tutela l’azienda, è sempre in grado di ricostruire il percorso commerciale dei biglietti, leggendo i codici numerici stampati sul cartoncino. Dall’altro lato per evitare sotterfugi e falsificazioni la tipografia ufficiale ha inserito nei biglietti degli ologrammi: sono piuttosto sofisticati e difficilmente riproducibili sugli abbonamenti mensili; molto semplici su quelli per una corsa sola. I biglietti per dieci corse, quelli finiti nel mirino da un paio di giorni dopo l’entrata in scena della pensionata, sono anch’essi protetti dalle falsificazioni ma in modo non troppo sofisticato. Allo stesso tempo rappresentano una via di mezzo anche a livello di introiti per i taroccatori. Lo stesso accade per le banconote, dove vengono clonati dai falsari i tagli medi, 10 o 20 euro e in misura molto minore quelli da 50. Mai quelli di importo superiore che potrebbero destare sospetti. Certo è che le verifiche al computer delle vendite di biglietti per i bus, accreditano un incremento di incassi; non una loro decrescita. In sintesi finora i biglietti fasulli o presunti tali non hanno creato alcun danno all’azienda. «Gennaio è stato un ottimo mese per noi. I triestini usano di più i bus» ha spiegato ieri il direttore generale Piergiorgio Luccarini. «Controlleremo con attenzione, ma già in passato i nostri verificatori hanno trovato qualche singolo passeggero con biglietti falsificati grossolanamente».

Meran, oltrepadania. Mille Schützen per ricordare Hofer
Il comandante Thaler: «Il 24 aprile a Bolzano saremo molti di più»
Massimiliano Bona
MERANO. Mille Schützen marceranno oggi, dalle 14.30, per ricordare il 202esimo anniversario dalla morte di Andreas Hofer. La vigilia è l'occasione, per il comandante Elmar Thaler, per ribadire che «il 24 aprile sfileremo anche a Bolzano e saremo tanti». Il ritrovo dei cappelli piumati è in Corso Libertà e ad osservarli ci saranno anche gli agenti della Questura. Non è considerata una manifestazione a rischio ma la polizia vuole capire se nei discorsi ufficiali saranno fatti o meno riferimenti alla manifestazione del 24 aprile, a tre settimane dall'Adunata degli alpini. L'ospite d'onore della commemorazione di oggi è il Landeskommandant tirolese Fritz Tiefenthaler, ma gli occhi saranno puntati sul comandante altoatesino degli Schützen Elmar Thaler, che a poche ore dalla manifestazione parla di patrioti, alpini, fascismo e monumenti. Comandante, qual è il significato, oggi, della commemorazione di Andreas Hofer? «È un patriota tirolese per tutti i tre gruppi linguistici di questa terra. Quest'anno, tra l'altro, avremo una nutrita delegazione di Schützen dal Trentino, visto che è stata spostata la manifestazione in programma a San Romedio. Ci saranno anche molti esponenti politici che ancora oggi si riconoscono nei valori di Hofer». Ma secondo lei anche gli italiani dell'Alto Adige lo considerano un eroe? «Chi viveva qui prima del 1918 sicuramente sì. Gli altri probabilmente no e lo si intuisce da una distinzione di fondo: parlano di Alto Adige e non di Sudtirolo».Oggi a Merano ci sarà anche la polizia per capire se farete riferimento alla marcia del 24 aprile a Bolzano. La sfilata è confermata? «Sì, certo. E sono convinto che saremo in tanti». Ma non ritiene che molti possano considerare una provocazione marciare nel capoluogo a 3 settimane dall'Adunata degli alpini? «Mah, non capisco perché. Gli alpini è giusto che facciano l'Adunata ma dalle penne nere sto ancora aspettando una presa di distanza sul fascismo. Devono dirci che sono consapevoli di sfilare davanti al monumento alla Vittoria o accanto al Duce a cavallo». Ma gli alpini non fanno politica. Sono impegnati in missioni di pace in mezzo mondo. Non ritiene questa polemica fuori dal tempo? «A noi basterebbe che non fossero più messe corone davanti ad un monumento del periodo fascista ma c'è sempre chi non perde occasione per farlo». Ifesteggiamenti per il bicentenario hoferiano sono durati due anni e gli alpini, al pari dei residenti di lingua italiana, non li hanno ostacolati in alcun modo. Non potrebbero fare lo stesso gli Schützen con l'Adunata? «Sono due piani di ragionamento davvero diversi. Noi non siamo contro gli alpini, ma ci aspettiamo che i vertici delle penne nere facciano un passo nella nostra direzione prendendo le distanze dai relitti fascisti».

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