martedì 28 febbraio 2012

Task force&slogan

Il Presidente Monti riunisce task force per dare impulso alla lotta all'evasione fiscale
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Il presidente monti riunisce task force per dare impulso alla lotta all'evasione fiscale
Il Presidente del Consiglio e Ministro dell'Economia e Finanze Mario Monti insieme al Vice Ministro dell'Economia, Vittorio Grilli e ai sottosegretari Vieri Ceriani e Gianfranco Polillo, ha riunito presso il Ministero dell'Economia i vertici del Dicastero e dell'Agenzia delle Entrate, delle Dogane, del Territorio, della Guardia di Finanza e dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. In particolare è stata verificata l'attuazione delle recenti norme volte a dare più incisività alle Agenzie Fiscali nel campo delle verifiche delle dichiarazioni dei redditi e delle fatturazioni, della documentazione doganale, della trasparenza e dei controlli nell'area dei giochi e scommesse. Alla luce del rinnovato impegno alla lotta contro l'evasione, è stato impresso un ulteriore impulso all'attività di semplificazione e supporto al cittadino in regola con il fisco per facilitare i suoi adempimenti. La Task Force sull'evasione fiscale si riunirà periodicamente per rafforzare il coordinamento fra tutte le strutture operative coinvolte e per monitorare i risultati raggiunti.
"Rigore, equità e sviluppo sono le linee direttrici fondamentali su cui si basa il nostro impegno per assicurare che il contrasto all'evasione fiscale sia efficace e non intrusivo - ha spiegato il Presidente Monti. Il recupero dell'evasione deve diventare uno strumento per migliorare l'efficienza del sistema economico in un quadro più equo. Nel 2011 grazie all'operato dell'Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza sono stati recuperati 12 miliardi di euro. Ma si può e si deve fare di più. Dobbiamo continuare con rinnovata forza, perché se ognuno dichiara il dovuto, il fisco potrà essere più leggero per tutti. E' un impegno ineludibile che vogliamo raggiungere anche migliorando la trasparenza fiscale e il rapporto tra fisco e cittadini".
Durante la riunione si è posto accento sull'atto di indirizzo, firmato dal Presidente Monti che ridisegna la strategia operativa degli interventi da attuare nella politica fiscale del prossimo triennio e indica quattro aree prioritarie:
- consolidare il percorso del risanamento finanziario e supportare la ricognizione del patrimonio immobiliare delle Pubbliche Amministrazioni;
- continuare a operare secondo la logica di utilizzo prudente della leva fiscale, per ristabilire condizioni di crescita più robuste nel medio-lungo termine e contribuire al rilancio della produttività e della crescita economica; completare l'attuazione della legge delega in materia di federalismo fiscale;
- rafforzare ulteriormente la lotta all'evasione e all'elusione fiscale e al gioco illecito; migliorare il livello di trasparenza fiscale e lo scambio di informazioni tra Stati; potenziare l'attività di riscossione; mantenere una politica rigorosa delle concessioni di giochi;
- Adozione delle riforme strutturali per contribuire a rafforzare il governo economico dell'Unione Europea.
L'atto di indirizzo promosso dal Presidente Monti oltre a definire le priorità politiche, promuove le linee guida che l'Amministrazione finanziaria dovrà seguire nel corso del triennio 2012-2014. Queste linee mirano non solo a rafforzare le azioni di contrasto all'evasione fiscale, ma anche e soprattutto ad incentivare le azioni di prevenzione e migliorare la fiducia dei cittadini nella lotta all'evasione fiscale, incoraggiando un cambio di mentalità in favore della compliance.

DIPARTIMENTO DELLE FINANZE
Lotta all'evasione fiscale
Il Dipartimento darà ulteriore impulso all'attività di supporto per il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale, concentrandosi sullo sviluppo della cooperazione amministrativa in ambito comunitario ed internazionale. Il Dipartimento potenzierà anche lo scambio di informazioni tra Amministrazione centrale ed enti territoriali al fine di favorire la cooperazione tra diversi livelli di Governo nell'attività di contrasto all'evasione fiscale.. Per rendere sempre più efficace la lotta all'evasione fiscale, il Dipartimento delle Finanze analizzerà i comportamenti dei contribuenti; incrementerà e potenzierà lo scambio di informazioni con gli enti territoriali e avvierà un processo di razionalizzazione del sistema di tassazione.
Modernizzazione della Pubblica Amministrazione
Saranno ulteriormente sviluppate le tecnologie informatiche e il ricorso al Processo tributario telematico per favorire la competitività e lo sviluppo con l'obiettivo di ridurre i costi attraverso l'utilizzo della posta elettronica certificata per le comunicazioni delle Commissioni tributarie.
Per garantire il contenimento della spesa il Dipartimento e l'Agenzia del Demanio esamineranno con attenzione il Patrimonio immobiliare della P.a. per ottenere il maggior numero di informazioni possibili su tutti gli immobili utilizzati. Il Dipartimento, infine, punterà sempre di più alla valorizzazione del merito attraverso e alla promozione dei livelli di efficienza, efficacia e qualità dei servizi erogati.

AGENZIA DELLE ENTRATE
Servizi ai contribuenti e gestione dei tributi più efficienti. L'azione dell'Agenzia sarà caratterizzata da un'elevata qualità dei livelli di assistenza ai contribuenti e dal rispetto dei canoni di trasparenza e correttezza. Per questo si punterà alla semplificazione degli adempimenti a carico dei contribuenti e sarà sviluppata l'assistenza on line nei confronti dei cittadini.
Tempestiva liquidazione dei rimborsi: in generale, nell'anno in corso sono liquidati i rimborsi richiesti per l'anno precedente; per quanto riguarda i rimborsi periodici Iva, la liquidazione avviene entro lo stesso anno di richiesta, assicurando così una sempre maggiore efficienza nel processo di lavorazione.
Prevenzione e contrasto all'evasione fiscale. Saranno sviluppate sinergie con l'Inps attraverso lo scambio di dati ed informazioni sul fenomeno del sommerso, in cui man mano saranno coinvolti anche altri soggetti pubblici. Sarà condotta un'accurata analisi del rischio evasione/elusione per tipologia di contribuente, per settore economico e per ambito territoriale; inoltre saranno sviluppati piani specifici per prevenire e contrastare le frodi in materia di Iva. Sarà estesa la platea dei grandi contribuenti ai quali è offerta attività di tutoraggio e sarà consolidato l'utilizzo degli strumenti per determinare in maniera sintetica il reddito delle persone fisiche. L'Agenzia, tra gli altri compiti, rafforzerà l'azione di contrasto all'evasione fiscale internazionale e monitorerà con attenzione i trasferimenti fittizi nei Paesi esteri e a fiscalità di vantaggio. Per comprendere il ruolo strategico di questa amministrazione, basta sottolineare che per ogni euro speso per il funzionamento dell'Agenzia delle Entrate se ne recuperano 3,6 di nuove tasse accertate.

AGENZIA DELLE DOGANE
Prevenzione e contrasto dell'evasione tributaria e degli illeciti extratributari. Si incrementano le attività e gli interventi a tutela della regolarità e sicurezza nel commercio internazionale e si punta a rafforzare l'azione di prevenzione e di contrasto all'evasione tributaria dei diritti di confine.
Semplificazione amministrativa e diffusione dei servizi telematici. Per raggiungere questi obiettivi saranno potenziati il sistema informatico doganale e si svilupperà il dialogo con le altre Amministrazioni ed Enti pubblici con gli organi dell'Unione Europea. L'Agenzia si impegna, da un lato ad adottare strumenti tecnologici che, nell'assicurare legalità e sicurezza delle operazioni, consentano il rilancio degli snodi del trasporto delle merci; dall'altro ad intensificare le iniziative per accrescere la partnership con gli operatori e le associazioni di categoria al fine di migliorare la sicurezza e la fluidità del commercio internazionale.

AGENZIA DEL TERRITORIO
Servizi ad istituzioni, professionisti e cittadini. L'Agenzia predisporrà la governance del sistema catastale cooperando con i comuni. Si punterà all'integrazione delle banche dati e all'introduzione dell'attestazione integrata ipotecario-catastale, assicurando la progressiva implementazione dei nuovi servizi dell'Anagrafe Immobiliare Integrata a soggetti pubblici e privati.
Garantire l'equità fiscale. L'Agenzia dovrà massimizzare il proprio impegno per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale nel settore immobiliare connessi a valorizzazioni catastali non aggiornate, anche in collaborazione con i Comuni, la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Entrate. L'Agenzia supporterà l'autorità politica nel progetto di riforma fiscale, con particolare riferimento al settore immobiliare e alla riforma del sistema estimativo del catasto.

AGENZIA DEL DEMANIO
Si occuperà dell'attuazione del cosiddetto federalismo demaniale e della gestione degli spazi utilizzati dalle Pubbliche Amministrazioni centrali. In linea con le priorità politiche delineate e considerato l'attuale contesto nazionale e internazionale, che richiede una sempre maggiore oculatezza nella gestione finanziaria, il Contratto di Servizi tra il Ministro dell'Economia e delle Finanze e l'Agenzia del Demanio sarà formulato prevalentemente sulla base di tre linee direttrici: contenimento della spesa; generazione di entrate e creazione del valore.
Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato
In attesa di essere trasformata in Agenzia Fiscale, l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato proseguirà la lotta al gioco illecito e al consolidamento delle entrate. Nel dettaglio, oltre a contrastare i fenomeni di esercizio illegale e non autorizzato del gioco, l'Amministrazione cercherà di assicurare un ambiente di gioco legale e responsabile. Per recuperare le imposte evase saranno rafforzate le attività di controllo e di accertamento in materia di giochi pubblici. In proposito saranno perseguiti gli operatori bancari, finanziari e postali che non rispettano l'obbligo di segnalare i trasferimenti di denaro a favore di soggetti che esercitano giochi con vincite in denaro senza autorizzazione.

GUARDIA DI FINANZA
Concentrerà la propria azione, anche con proiezione ultranazionale, nei confronti dei fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dello Stato, quali le frodi tributarie e doganali, l'evasione fiscale internazionale e l'economia sommersa e il contrabbando. Nel contrasto dell'evasione internazionale continuerà a sviluppare la propria rete di esperti distaccati in sede estera.
In relazione alla vigilanza sul mercato dei beni e servizi, si tenderà a contrastare la contraffazione dei marchi, la pirateria intellettuale e le violazioni in tema di sicurezza dei prodotti, contribuendo alla salvaguardia del Made in Italy. Il valore complessivo dei beni contraffatti nel nostro paese ammonta a circa 7 miliardi di euro con una perdita per il bilancio dello Stato in termini di mancate entrate fiscali, tra imposte dirette e indirette, di oltre 5 miliardi di euro (Censis 2009).
Per quanto riguarda la "lotta al carovita" proseguirà la rilevazione dei prezzi al consumo per fronteggiare i comportamenti anticoncorrenziali e le pratiche commerciali scorrette, assicurando la consueta collaborazione al Garante per la Sorveglianza dei Prezzi ed all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Per la lotta alla criminalità organizzata il piano prevede l'aggressione dei patrimoni illeciti, contrastando ogni tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata nell'economia legale. Il contrasto al riciclaggio di capitali di provenienza illecita verrà attuato anche in via preventiva, attraverso lo sviluppo investigativo delle segnalazioni di operazioni sospette e l'esecuzione di mirate ispezioni nei confronti dei soggetti (intermediari finanziari, liberi professionisti, altri operatori non finanziari) vigilati dal corpo.
L'azione di tutela del mercato dei capitali si incentrerà sulla repressione dell'abusivismo, dell'usura, delle manovre speculative illecite, delle frodi su strumenti finanziari, dei reati societari e fallimentari. Allo stesso tempo saranno sviluppate le azioni di controllo ed investigative sui traffici transfrontalieri di capitali, anche attraverso i money transfer, il finanziamento del terrorismo e la falsificazione dei mezzi di pagamento. Inoltre, sarà incentivata la collaborazione con le Autorità di vigilanza competenti.
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Roma, 28 febbraio 2012

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Ultima padanata in salsa sabauda: “pagare tutti per pagare meno”.
Slogan assemblato con due concetti: (pagare tutti) e (per pagare meno). Semplice, fruibile, ed anche logico:  l’immaginario colletivo da’ per scontato il rapporto Causa–Effetto=(pagare tutti)-(per pagare meno).
Vediamo all’impronta cos’e’, tenendo presente che uno slogan rimane pur sempre uno strumento retorico. Ed e’ in questo che risiede la fregatura.

1. La Causa (pagare tutti). Sull’onda emozionale dei fatti greci e quella sulla propria pelle - dovuta all’incremento della pressione fiscale, indotta anche dal debito sovrano - si e’ fatta largo tra le famiglie la paura di dover ancor piu’ stringere la cintola, e di dover in prospettiva imminente contribuire ancor piu’ alle maggiori richieste dell’Erario; facciamola breve, per l’economia familiare si prospetta la catastrofe, vista anche l’inflazione, il tasso d’inattivita’ generale, i licenziamenti, il costo dell’energia e quello sul capitale investito (immobili, aziende e prestiti di qualsiasi genere e tipologia).
A me pare siano proprio questi fattori, di lesione economica strutturale, ad indurre le famiglie all’adozione della Causa in quanto Opinione Condivisa, quindi Generale; non il Principio in se’ (pagare tutti). Se non corresse in aria la paura di fare la fine della Grecia, te lo sognavi il principio ecumenico egalitario del pagare tutti. Ma questa e’ una considerazione banale. Pero’ c’e’ un pero’.
Il pero’ e’ che ci sono altri aspetti conseguenziali, insiti nella banalita’ del pagare tutti. Quando lo si afferma, siamo certi che si intende che il principio e’ vissuto, considerato valido, proprio per tutti? O si vuole intendere tutti gli altri? Magari qualcuno che e’ un altro da se stessi? Io non credo alle famiglie che affermano banalita’, credo dicano qualsiasi cosa, pur di difendersi. Ma andiamo avanti con la categoria banalita’, gli slogans ne sono il concentrato, ed i sabaudi maestri.
La figura e l’immagine di Mario Monti - cosi’ com’e’ proiettata dai massmedia - ha supportato e diffuso la tautologica emozione che i cattivi ci sono, son quelli che non fanno lo scontrino, evadendo le tasse: in una Nazione normale le tasse son pagate da tutti, consumatori e produttori. Pero’ l’Italia e’ un paese, non una Nazione, e questo Principio, che viene utilizzato nello slogan come Causa, non appartiene alla tradizione, sin dall’imbarco di Garibaldi a Quarto, e la tradizione attesta il comportamento generale contrario: raggiungere il benessere evadendo quotidianamente, e pure una tantum di tanto in tanto, e se puoi frega tutti: il principio dei garibaldini.
Nel nostro quotidiano, quello di ogni giorno, la prassi evasiva significa una cosa pratica per le famiglie: la non emissione dello scontrino fiscale fa comodo anche all’acquirente, poiche’ si risolve in uno sconto concordato: signore/a con iva o senza?
In realta’, chi propugna la Causa pagare tutti, spesso si riferisce, intende riferirsi, ad entita’ societarie e fatti di persone a lui estranei, insomma ai grandi evasori - quelli da notizia in Tv e copertina sui giornali - ma non fa certo riferimento alla sua vita di scambio economico quotidiano. Una contraddizione reale e palese, poiche’ il Principio dovrebbe essere eguale per tutti, aldila’ delle dimensioni dell’evaso.
Ma se la Causa viene riferita agli altri, cioe’ a quelli dei milioni, com’e’ stata possibile questa deviazione della Causa dall’io, me medesimo, verso altri? Com’e’ possibile che il Principio sia interpretato dalla gente comune in modo non egalitario, e cioe’: la Causa e’ valida per gli evasori milionari ma non per me perche’ tengo famiglia e sono qui, al mercatino rionale, perche’ si risparmia?
E’ in questo momento, in questo passaggio logico, nel passaggio dall’io all’altro, che risiede la retorica della politica, l’ultima fregatura padana in salsa sabauda.
E da qui in poi non e’ piu’ banalita’, la cosa si fa seria.
E’ proprio in questo passaggio logico, in questo punto che scatta la fregatura politica: essa scatta sull’ambiguita’ identitaria dell’evasore che deve essere localizzato, individuato, giudicato, condannato e confiscato. E’ su questa catena di azioni - che si basa sull’ambiguita’ dell’Oggetto della Causa (indistinti da distinguere)  - si scatena l’azione dimostrativa del governo padano in salsa sabauda: colpirne dieci per educarne mille, con azioni eclatanti e dimostrative, spiegamento di forze e decine di automobili a sgommare e lampeggiare; il tutto con il Consenso popolare alla Causa ormai dato per acquisito (pagare tutti), nella sua oggettivita’ assoluta. I blitz messi in atto dalle forze dell’ordine ricordano vagamente il modus operandi dell’esercito sabaudo nel Regno delle Due Sicilie, quando accerchiava il paesino appenninico fedele al suo Re, e metteva in pratica quello che di meglio ha esportato nel mondo. E poi ripreso dalle Brigate Rosse: ambedue avevano dalla loro parte il consenso della loro parte.
Ma non divaghiamo, la padanata e’ una merdaccia, come dice il ragionier Fantozzi.
Qual’e’ la forza intrinseca di queste azioni dimostrative?
Semplice, l’Onda del Timore indotto dall’Atto Plateale della Forza Giustiziera.
Puo’ una Causa, ed il suo Principio, vivere e prosperare sull’onda del Timore? No, per farla vivere c’e’ bisogno del ricorso continuo alla Forza per sostenere l’azione repressiva: Guardia di Finanza, Equitalia, Carabinieri, Giudici, Sentenze immediate, espropri, aste giudiziarie. Brutta roba, da paese con l’acqua alla gola; come il Belpaese padanino.

2. L’effetto (per pagare meno)
E’ l’aspetto populistico dello slogan: la Grande Promessa Retorica. Il Potere chiede di sacrificarti oggi per godere tutti domani. Nella realta’ del Belpaese padanino questo non avverera', come non si e’ mai avverata alcuna sua promessa: nelle cartelle delle tasse si pagano ancora decine di balzelli per enti, consorzi, associazioni ormai defunti da tempo. E gli esempi sono ancora molti altri.

3. Lo slogan ha un altro significato.
Quello di trovare un capro espiatorio, che non sia il Governo, i partiti, la stampa, ne’ Confindustria, e ne’ i Comuni padani.
L’ambaradan delle parole e delle promesse del governo sabaudo si mantiene a galla sul Timore. Ma non e’ uno strumento da paese civile. Esso cadra’ quando colpira’ tutti gli io, azione propria di uno stato di polizia, ed allora tutti gli io toglieranno il Consenso Generale alla Causa, perche’ capiranno il fine politico dello slogan. L’Italia padana non e’ mai stata una Nazione, e nemmeno un piccolo paese civile.
grecanico

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