mercoledì 7 marzo 2012

am:7.3.12/ Cornucopia cornuta smagliante, staglia al proscenio, e di costoro, sante mogli puttane, fanno coro, nel plumbeo tramonto, oh! Belpaese padanino: ministri sabaudi ch’e’ tutto dire, all’amor del garibaldino affare, alla ladra meretrice dedicata, ambasciator bugiardo meschino e leccaculo, che la Cannata lancia loffie botteamuro, e la Santa Commissione europea al Partenone, e dacci sotto, a magnar patate con caprone, libici puzzolenti rincoglioniti vieppiu’, a guardar mirati tv padane in lingua salmastrata, e sottosegretari al cazzo, in mediazion di bassa lega, col culetto carnevalesco assiso sul porno giornaletto. Muoveti idioti, riportate a Casa i Maro’.

Caso maro': Terzi, non riconosciamo legittimita' procedimento in corso
Caso maro': Farnesina, c'e' rischio di precedente pericoloso per missioni estero
Caso maro': Farnesina, linea governo coerente e determinata fin dall'inizio
Maro' India: esperto, fermo e processo illeciti
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Cannata, al momento opportuno emissioni oltre 10 anni
Bce, bilancio record oltre 3.000 miliardi
Come rimettere in carreggiata l'economia greca
Libia: proclamata indipendenza Est
Libia: tribu' e milizie proclamano Cirenaica regione semi-autonoma
Libia: tribu' e milizie, Stato federale



Caso maro': Terzi, non riconosciamo legittimita' procedimento in corso
ultimo aggiornamento: 06 marzo, ore 13:14
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - In merito al "procedimento giudiziario in corso" che vede coinvolti due militari italiani in India ,"l'Italia non riconosce la legittimita' per carenza di giurisdizione" del procedimento stesso. E' quanto si legge ha comunicato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, all'ambasciatore indiano Debrabata Saha convocato oggi alla Farnesina. Il giudizio di Terzi e' contenuto in un comunicato di cui ha riferito il portavoce della Farnesina, Giuseppe Manzo, nel corso del briefing con la stampa.

Caso maro': Farnesina, c'e' rischio di precedente pericoloso per missioni estero
ultimo aggiornamento: 06 marzo, ore 13:47
Roma, 6 mar. - (Adnkronos) - Alla luce degli sviluppi della vicenda dei due maro' italiani in India "la preoccupazione dell'Italia e' che con un fatto del genere si crei un precedente pericoloso in un settore cosi' importante come il contrasto alla pirateria", nel timore che si possa estendere "ad altre situazioni che vedono coinvolti militari all'estero". Lo ha detto il portavoce della Farnesina, Giuseppe Manzo, nel corso del briefing con la stampa, ampiamente dedicato alla vicenda dei due militari italiani.

Caso maro': Farnesina, linea governo coerente e determinata fin dall'inizio
ultimo aggiornamento: 06 marzo, ore 14:01
Roma, 6 mar. - (Adnkronos) - "La linea del governo italiano e' stata fin dall'inizio coerente, determinata e unitaria e ha come unico obiettivo l'assistenza e l'incolumita' dei due militari coinvolti". Lo ha detto il portavoce della Farnesina, Giuseppe Manzo, in merito alle polemiche sulla strategia adottata dalla diplomazia italiana nella vicenda dei due maro' in India.

Maro' India: esperto, fermo e processo illeciti
06 marzo, 20:40
"Il fermo o il solo processo nei confronti dei due soldati italiani costituiscono un illecito internazionale da parte dell'India". Enzo Cannizzaro, ordinario di diritto internazionale all'università La Sapienza e autore di diverse pubblicazioni sull'argomento, concorda così con le posizioni dell'Italia sulla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone - coinvolti nell'uccisione di due pescatori indiani e attualmente detenuti a Kollam - e, in un'intervista all'ANSA spiega come, "senza alcun dubbio", per i due marò valga il principio dell'immunità funzionale. Secondo il giurista, i due soldati "hanno agito nell'ambito di una funzione ufficiale, per conto dello Stato italiano", adempiendo a quella missione anti-pirateria prevista dalla legge italiana e "autorizzata dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu". A loro - spiega - si applica il principio "dell'immunità funzionale, regola consuetudinaria del diritto internazionale che vige sin dal 1700, in base alla quale gli atti di un organo dello Stato connessi all'esercizio delle funzioni vanno imputati allo Stato" e "non alle persone" che li hanno commessi. Ciò, é la sua precisazione, "vale sicuramente in quanto i due hanno agito in acque internazionali" e, "a mio avviso, varrebbe anche se il fatto fosse avvenuto in acque territoriali indiane". Anche se, su questo punto, "potrebbe esserci una maggiore incertezza giuridica e le autorità indiane potrebbero contestare ai due militari di aver adempiuto a funzioni ufficiali nell'ambito della sovranità di uno Stato senza l'autorizzazione di quest'ultimo", puntualizza Cannizzaro. Allo stato dell'arte, però, l'illecito dell'India appare evidente. I due marò andrebbero eventualmente giudicati in patria e, se il fermo persiste, l'Italia potrebbe quindi "attuare o minacciare contromisure come l'interruzione dei rapporti diplomatici e commerciali, chiedere l'apertura di una commissione di inchiesta o di arbitrato - anche se, in mancanza di un trattato, l'India non è obbligata a rispondere - o esperire uno dei 4 sistemi di controversie previsti dalla Convenzione Onu sul diritto del mare davanti al tribunale internazionale del mare". Un'ipotesi, quest'ultima, che "sarebbe però da esplorare". Nel frattempo, l'Italia potrebbe anche portare il caso "davanti al Consiglio di Sicurezza Onu" mentre l'Ue "é giuridicamente estranea alla vicenda", sottolinea ancora Cannizzaro. Il docente ricorda poi alcuni, celebri, precedenti in cui è stato il governo italiano ad applicare correttamente il diritto internazionale: da quello dell'omicidio Calipari a quello del Cernis, nei quali "nonostante la dura reazione dell'opinione pubblica", i militari Usa coinvolti furono giudicati in patria. E, anche per la vicenda dei marò, "non sorprende la reazione politica indiana". Ma diversa è la questione giuridica, sulla quale ha anche pesato la scelta della Enrica Lexie di attraccare al porto di Kochi. "Ciò ha consentito all'India di prelevare facilmente i due militari. In caso contrario, le autorità indiane avrebbero dovuto agire con un'azione coercitiva in acque internazionali, e sarebbe stato molto più grave", è la conclusione di Cannizzaro.
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Cannata, al momento opportuno emissioni oltre 10 anni
L'emissione di titoli della durata di oltre 10 anni "non l'abbiamo abbandonata, ma abbiamo detto che avremmo atteso tempi migliori. La situazione è migliorata e dobbiamo valutare il momento opportuno per rientrare su scadenze più lunghe".
Lo ha detto Maria Cannata, direttore generale del Debito pubblico del Tesoro, durante la conferenza stampa di presentazione del Btp Italia.

Bce, bilancio record oltre 3.000 miliardi
Il bilancio della Bce supera il livello record di 3 mila miliardi di euro. E' quanto si apprende dal bilancio settimanale dell'Eurotower, secondo il quale il bilancio della Bce e delle altre 17 banche nazionali sale di 330 miliardi d 3.023 miliardi di euro. I depositi in oro restano di 423 miliardi di euro, i prestiti alle banche europee salgono a 1.130 miliardi.

Come rimettere in carreggiata l'economia greca
A margine del Consiglio europeo del 1º e 2 marzo 2012, i capi di Stato e di governo della zona euro hanno accolto con soddisfazione l'accordo dell'Eurogruppo sul nuovo pacchetto di provvedimenti della Grecia e l'offerta fatta ai creditori privati. Ciò dovrebbe contribuire a riportare l'economia greca a una situazione più sostenibile.
Per migliorare il monitoraggio del programma, la Commissione rafforzerà la sua presenza in Grecia. I leader della zona euro appoggiano le misure per rafforzare la crescita, compreso il sostegno dei fondi strutturali dell'UE per i progetti chiave in materia di infrastrutture e il miglioramento del contesto imprenditoriale, allo scopo di potenziare la liquidità delle PMI e promuovere l'occupazione e la formazione.
"Per quanto riguarda la zona euro", ha dichiarato Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo e presidente del vertice euro, "abbiamo ribadito il nostro impegno ad accelerare i pagamenti per il meccanismo europeo di stabilità (MES), iniziando con il pagamento di due quote nel 2012. Il massimale del firewall (il MES e il FESF) sarà riesaminato nel mese di marzo."

Libia: proclamata indipendenza Est
Eletto congresso regionale e formato esercito autonomo a Bengasi
06 marzo, 13:50
(ANSA) - ROMA, 6 MAR - Migliaia tra rappresentanti delle tribu' e comandanti delle milizie libiche hanno proclamato oggi a Bengasi l'indipendenza della Cirenaica in una cerimonia ufficiale. I rappresentanti hanno eletto un congresso regionale e ratificato la formazione di un esercito indipendente. Lo scrive Russia Today. La decisione e' stata assunta a un incontro a cui hanno partecipato almeno 2.000 persone.(ANSA).

Libia: tribu' e milizie proclamano Cirenaica regione semi-autonoma
ultimo aggiornamento: 06 marzo, ore 14:11
Tripoli, 6 mar. - (Adnkronos/Aki) - Numerosi leader tribali e comandanti delle milizie hanno dichiarato semi-autonoma la Cirenaica, la regione della Libia orientale ricca di petrolio. Lo riferisce l'emittente 'al-Arabiya', secondo cui migliaia di persone hanno partecipato al 'Congresso del Popolo della Cirenaica' che si e' tenuto vicino Bengasi, durante il quale e' stata avanzata la proposta di trasformare la Libia in uno Stato federale.

Libia: tribu' e milizie, Stato federale
Fonti diplomatiche, mai pronunciata parola 'indipendenza'
06 marzo, 15:45
(ANSA) - ROMA, 6 MAR - I duemila rappresentanti delle tribu' e delle milizie libiche riuniti oggi a Bengasi vogliono "federalismo e autonomia" e chiedono una nuova Costituzione che sancisca il "federalismo per uno Stato che riconosca l'Islam come base della vita civile". Fonti diplomatiche sottolineano invece che nel corso dell'incontro "non e' mai stata pronunciata la parola indipendenza", e che il neonato Consiglio reclama il ritorno al sistema federale abrogato nel 1964. (ANSA).

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